Programma dal 17 al 25 ottobre 2020

Letture: Isaia 45,1.4-6a / dal Salmo 95 / 1Tessalonicesi 1,1-5b

Grande è il Signore e degno di ogni lode.

18 ottobre Dal Vangelo secondo Matteo (22,15-21)

 

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.

Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».

Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».

Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Parola del Signore

Il ministero del catechista: una esperienza di grazia.- Oggi in tutta la Chiesa siamo invitati a pregare e riflettere su quella che è la missione fondamentale della Chiesa di Gesù: l’annuncio del Vangelo a tutti. Come un fiume, dal Cenacolo sino ai confini del mondo, è partita la Chiesa ricordava papa Francesco. Il servizio catechistico nasce da una risposta libera ad una chiamata vissuta all’interno della comunità ecclesiale: «il catechista è consacrato e inviato da Cristo per mezzo della Chiesa». Nel dire il suo «», il catechista e la catechista aprono la vita a una particolare esperienza di grazia che vivifica e sostiene il loro servizio educativo, radicato nella vocazione all’annunzio universale della salvezza ricevuta nel Battesimo; infatti, «in virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del popolo di Dio è diventato discepolo missionario (Mt 28,19). Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione e sarebbe inadeguato pensare ad uno schema di evangelizzazione portato avanti da attori qualificati in cui il resto del popolo fedele fosse solamente recettivo delle loro azioni» La ministerialità del servizio catechistico, espressa dal Mandato che il vescovo conferisce ai catechisti, apre al riconoscimento di una grazia particolare, la quale sostiene il loro servizio, come sottolinea lo stesso rito di Benedizione dei catechisti.

VITA ECCLESIALE

Sabato 17

18.30

+ Mazzotti Angelo, Sangiorgi Maria Luisa e deff. della famiglia

+ Biancoli Angelo e Penazzi Elettra (ann.)

+ Brandolini Irene, Fabbri Adamo e Amadei Carlo

Domenica 18

10.30

18.30

+ Gagliardi Bruno e Resta Albertina

+ Ragazzini Primo ed Edgarda

+ Ada, Silvana, Aldo e Domenico

Lunedì 19

18.30

+ Filippo e Santina Modonesi

Martedì 20

8.00

Luca, Matteo e genitori (viventi)

Mercoledì 21

18.30

+ Antonio

Giovedì 22

18.30

+ Castelli Adriano

Per tutti gli ammalati

Venerdì 23

   

Sabato 24

18.30

+ Lucia e Antonio Marabini

Domenica 25

10.30

+ Massari Anna

Orario Confessioni Concordare con don Pietro eventuali esigenze

(muniti di mascherina rispettando rigorosamente le distanze come predisposto)

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario

Venerdì ore 20.30 Adorazione eucaristica

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia

Il catechismo in parrocchia resta sospeso fino a nuove disposizioni

Il catechismo in parrocchia resta sospeso fino a nuove disposizioni

Il catechismo in parrocchia resta sospeso fino a nuove disposizioni

Vivere il Mistero- Il tema della liturgia odierna è l’universalità della salvezza. Il brano evangelico pone davanti due diversi mondi culturali e religiosi. Abbiamo una donna, greca di lingua, sirofenicia di origine, e discendente di quelle popolazioni che abitavano Canaan da tempi immemorabili. C’è poi Gesù, che lungo le vie della Giudea e della Galilea predica l’avvento del Regno di Dio. Ma se andiamo più vicino ai due principali protagonisti scorgiamo altri elementi interessanti. La donna è anzitutto una madre affranta, la sua bambina infatti è seriamente malata. Quando una madre soffre per la sua creatura è disposta a tutto, non importa se Gesù è uno straniero, e per di più di religione ebraica: ella tenta l’ultima carta pur di salvare sua figlia. Non è una donna sprovveduta, però, se chiama Gesù con il titolo di Figlio di Davide, e si rivela, nell’intreccio narrativo, risoluta e coraggiosa. Inoltre, non teme il silenzio del Maestro, anzi lo sostiene convinta che dietro apparenze così dure ci sia una pietas che atteggiamenti e parole sembrano negare. Ma, fatto veramente incredibile, questa donna pagana ha qualcosa da insegnare a Gesù: l’universalità della sua missione. Sì, questa donna aiuta Gesù, dolcemente e fermamente, a non chiudersi dietro barriere etniche o teologiche in quanto è venuto per tutti, nessuno escluso, anche per i cagnolini (animali impuri). La cananea non pretende nulla, niente più che le briciole. Ma sapendo che queste le appartengono, le pretende, e con risolutezza. Gesù è ammirato e afferma che la sua fede è grande, a differenza di quella dei discepoli, che è poca. È grazie a questa fede che molti verranno da Oriente e Occidente e siederanno alla mensa di Dio per mangiare il pane del Regno (cf Mt 8Jl; Lc lal5). ln quel medesimo istante avviene il miracolo, la figlia ritrova la salute. La fede nutre, dà accesso al pane dei figli sia per l’antico popolo sia per i pagani. Questo aspetto è importantissimo, se pensiamo che Matteo scrive per una Chiesa giudeo-cristiana che faticava ad ammettere tra le sue fila i pagani convertiti. È la fede in Gesù Cristo la sola richiesta lecita e doverosa e non tanto l’osservanza della Legge mosaica. Ma non è tutto’ Nel nostro episodio emerge anche una lezione missionaria: certamente Gesù è il Messia di Israele, tuttavia egli è stato aperto a quanti hanno creduto in lui. Può forse, allora, la Chiesa chiudere le proprie porte a quanti desiderano convertirsi al Vangelo? Può forse la Chiesa impedire o porre limiti all’irradiamento del Regno? Sarebbe un controsenso e un venir meno alla sua identità e vocazione. Con questo episodio Matteo mette anche in evidenza una considerazione più volte espressa lungo la sua narrazione: spesso si trova più fede tra coloro che sembrano pagani che all’interno della stessa comunità credente. I Magi, ad esempio, sono venuti da lontano per adorare il nato re di Israele (cf Mt 2), un centurione pagano (cf Mt 8,10) e persino i niniviti si sono rivelati più disponibili di «questa generazione», afferma Gesù (cf 12,39ss). La Chiesa deve, perciò, vigilare contro l’auto-sicurezza religiosa e verificarsi al suo interno prima di portarsi sulle strade dell’annuncio. Il vero annuncio scaturisce dalla testimonianza. Abbiamo visto come l’audacia della cananea sia stata lodata da Gesù; in quel dialogo serrato, egli ha rivisto la sua posizione teologica: la sua missione non è rivolta solo alla casa di Israele, ma al mondo intero. Gesù è davvero un rabbi singolare; non solo perché è aperto verso tutte le categorie sociali, ma anche perché incontra, dialoga e impara persino dalle donne. E questo sorprende quando sappiamo che la donna non aveva nessuna considerazione nella cultura del tempo. Anzi, c’era una corrente rabbinica che sosteneva che era preferibile bruciare la Torà piuttosto che insegnarla ad una donna.

Anno : A

Ottobre 2020

LA VITA DELLA COMUNITA’

Domenica 18

XXIX del T.O.

Giornata Missionaria Mondiale

S. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (NO alle 8.00)

Ore 10.00 (S. Giovanni N.-Imola) : S. Messa e a seguire, assemblea a cura dell’“Associazione don Orfeo”

Giovedì 22

S. Giovanni Paolo II

S. Messe ad orario feriale

Venerdì 23

Ore 20.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica

Domenica 25

XXX del T.O.

S. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (NO alle 8.00)

Nota. Da lunedì 18 maggio sono riprese le celebrazioni con il popolo.

La S. Mesa feriale è secondo il solito orario e quella festiva come indicato nel riquadro nella pagina accanto. Dovranno ovviamente essere rispettate tutte le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine, ecc..).

Alla scuola di Gesù :

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Lc 12,13-21

Lc 12,35-38

Lc 12,39-48

Lc 12,49-53

Lc 12,54-59

Lc 13,1-9

Vivere il Mistero- La pagina evangelica odierna presenta il famoso dibattito del tributo a Cesare. Come è stato fatto notare, questo è l’unico pronunciamento politico esplicito di Gesù, ed è inserito nel preludio della Passione, che vedrà lo scontro sempre più forte tra la logica evangelica e quella del mondo con le sue istituzioni. «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio» (Mt 22,21), così ribatte Gesù alla provocazione dei farisei. Che senso hanno queste parole, che hanno fatto storia? Bisogna ricordare anzitutto che Cesare rappresenta il potere mondano, con le sue leggi e le sue dinamiche, mentre Dio è il Creatore del cielo e della terra. Dare a Cesare ciò che gli spetta significa, allora, obbedire al potere costituito quando questi chiede un tributo, una tassa. Il Caesaris tributum non è però il diaboli tributum. Ciò che chiede il diavolo (pensiamo alle tentazioni di Gesù nel deserto) è un tributo che contraddice Dio, la fede in lui e l’amore filiale verso di lui. No, Cesare non chiede questo. Cesare chiede solo il nummus, cioè la moneta, il tributo, come abbiamo detto. Per questo è doveroso darlo. Ma cosa Cesare non può mai chiedere e, quindi, cosa non bisogna mai dare a Cesare? Ciò che è di Dio. Ma cosa l’uomo ha da Dio? 5e stesso ovvero il proprio corpo, la propria anima, la propria volontà. Quindi, quando si consegna o perché costretti o perché consenzienti (per interessi o altro) anche una minima parte di sé a Cesare, in realtà si opera un’ingiustizia verso Dio, ferendo, allo stesso istante, la propria verità. Ma non è tutto. Gesù fa attenti i suoi interlocutori ad un particolare. Chi è rappresentato sulla moneta? Cesare. Allora consegue che bisogna restituirgliela perché è sua. E se Cesare ama farsi rappresentare in una moneta, Dio, invece, dove si rappresenta? Torniamo a ribadirlo: nell’uomo, creato a sua immagine. Ecco perché l’uomo appartiene a Dio e a lui solo va «restituito». Un’ultima osservazione. Gesù paga il tributo; egli non combatte quindi l’autorità costituita, anzi la riconosce. Ma è innegabile un fatto: egli obbedisce all’autorità del Padre e del suo Regno, anche a costo della propria vita. II nostro brano evangelico apre interessanti riflessioni riguardo al rapporto fede e politica. Non possiamo, in questo contesto, inoltrarci nel tema, ma vorremmo evidenziare solo due aspetti o meglio due tentazioni in cui può incorrere il credente: la tentazione teocratica e la tentazione spiritualista. La prima giustifica la presa del potere politico in nome di Dio. È una tentazione sempre ricorrente e che prende corpo in gruppi, movimenti e tendenze ideologiche. La seconda, al contrario, rifiuta ogni coinvolgimento nella storia. Ma il cristiano non deve dimenticare che la sua fede deve incarnarsi nella storia, con le sue potenzialità e opacità. Solo così eviterà l’evasione ed edificherà, con tutti gli uomini fratelli in umanità, una polis su basi di giustizia e di libertà e nel riconoscimento della dignità di ogni persona. Sono sempre attuali le osservazioni della Gaudium et spes al n. 76: «La Chiesa non pone le sue speranze nei privilegi offertigli dall’autorità civile. Anzi, essa stessa rinuncerà all’esercizio di certi diritti legittimamente acquisiti, ove constatasse che il loro uso potesse far dubitare della sincerità della sua testimonianza (…) è suo diritto predicare la fede (…) dare il suo giudizio morale (…) e questo farà utilizzando tutti e soli quei mezzi che sono conformi al Vangelo e al bene di tutti».

Preghiera di Papa Francesco

O Maria,

tu risplendi sempre nel nostro cammino

come segno di salvezza e di speranza.

Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati,

che presso la croce

sei stata associata al dolore di Gesù,

mantenendo ferma la tua fede.

Tu, Salvezza del popolo romano,

sai di che cosa abbiamo bisogno

e siamo certi che provvederai

perché, come a Cana di Galilea,

possa tornare la gioia e la festa

dopo questo momento di prova

Aiutaci, Madre del Divino Amore,

a conformarci al volere del Padre

e a fare ciò che ci dirà Gesù,

che ha preso su di sé le nostre sofferenze

e si è caricato dei nostri dolori

per condurci, attraverso la croce,

alla gioia della risurrezione. Amen.

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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