Medjugorje, 25 Settembre 2023

” Cari figli!

Vi invito alla preghiera forte.

Il modernismo vuole entrare nei vostri pensieri

e rubarvi la gioia della preghiera e dell’incontro con Gesù.

Perciò, cari figlioli miei,

rinnovate la preghiera nelle vostre famiglie

affinché il mio cuore materno sia gioioso

come nei primi giorni quando vi ho scelti

e la risposta era la preghiera giorno e notte

ed il cielo non taceva

ma ha donato in abbondanza a questo luogo

grazie, pace e benedizione.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata. “

Programma dal 23 settembre al 1 ottobre 2023

Letture: Isaia 55,6-9 / Salmo 144 / Filippesi 1,20c-24.27a

Il Signore è vicino a chi lo invoca.

Dal Vangelo secondo Matteo (20,3-16)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:

«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.

Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.

Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Parola del Signore.

VITA ECCLESIALE

Sabato 23
Domenica 24 10.30

18.30

+ Alma, Alfonso, Maria e Peppino

+ Maria

Lunedì 25
Martedì 26
Mercoledì 27 18.30 + Dovadola Ivano, Monica, Silverio e Ruffini Armanda
Giovedì 28
Venerdì 29 8.00 + Montesi Natale
Sabato 30
Domenica 01 10.30

18.30

+ Mondini Luigi e Alfredo

+ Alberto e Maria Giovanna Marchetti

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 17.1518.15 (don Pietro)

N.B. Concordare con don Pietro eventuali esigenze.

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario (escluso venerdì)

Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario

LA VITA DELLA COMUNITA’

Anno : A

Settembre – Ottobre 2023

Domenica 24

XXV del T. Ordin.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)
Mercoledì 27 Ore 20.30 (canonica) : Prove del “Coro S. Paolo”
Venerdì 29

Ss. Michele, Gabriele e Raffaele

S. Messa ad orario feriale

Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario

Domenica 01

XXVI del T.Ordin.

Ss. Messe alle ore 10.30 (al Santuario) e 18.30 (in S. Paolo)

Ore 10.30 (Santuario) : S. Messa (in caso di maltempo sarà celebrata in S. Paolo)

Ore 17.30 (Santuario): S. Rosario

1In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola che rappresentano un modo per sostenere nel bisogno materiale una comunità che instancabilmente prega per tutti noi.

La festa al Santuario della B.V. della Consolazione

Domenica 1 ottobre ore 10.30 : S. Messa nel piazzale del Santuario

ore 17.30 : S. Rosario nel Santuario

Da Lunedì 02 ottobre (per tutto il mese) in S. Paolo

ore 17.50 S. Rosario (celebrato in forma più solenne)

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Lc 8,16-18 Lc 8,19-21 Lc 9,1-6 Lc 9,7-9 Gv 1,47-51 Lc 9,43b-45

Vivere il misteroL’aggiunta liturgica con cui inizia il Vangelo chiarisce il mittente, il destinatario e il genere letterario del messaggio («In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola»). Nel testo di Matteo, la parabola degli operai mandati nella vigna segue immediatamente il dialogo tra Pietro e Gesù sulla ricompensa che riceverà colui che ha lasciato tutto per il Regno. Nel Vangelo bisogna leggere la parabola contestualmente a questo dialogo. Emerge così il tema della ricompensa divina che non può essere calcolata umanamente. Il Lezionario liturgico, invece, staccando la parabola dal dialogo tra Gesù e Pietro, rende il brano autonomo. Il lettore scopre un significato nascosto: Dio, e solo Lui, è capace di associare la bontà-misericordia alla giustizia. Il testo della parabola è suddiviso da due elementi che aprono e chiudono il giorno: «all’alba» (Mt 20,1-7) e «quando fu sera» (Mt 20,8-16). Nella prima parte viene detto che il padrone uscì quattro volte (all’alba, alle nove del mattino, a mezzogiorno, alle cinque di sera) e altrettante volte chiamò operai nella sua vigna. Solo con gli operai della prima ora (all’alba) il padrone stipula un patto. Con gli altri, no. Molti antichi commentatori hanno visto negli operai dell’alba l’allusione al popolo ebraico. Negli altri operai, hanno visto il popolo cristiano. Questa precisazione potrebbe gettare nuova luce sull’espressione conclusiva: «Gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi». L’articolazione del racconto evidenzia diverse antitesi. Da una parte c’è la fatica di chi ha lavorato tutto il giorno e la fatica di chi ha lavorato un’ora soltanto. Da una parte c’è un contratto («un denaro al giorno») e dall’altra la generosità libera del padrone. Da una parte c’è il silenzio totale (non viene evidenziata la riconoscenza) e dall’altra c’è la mormorazione. Da una parte la giustizia, dall’altra la bontà. Questa forma narrativa per antitesi fa risaltare quanto già detto nella prima lettura: «Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie… Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri». Accogliere questa verità significa «convertirsi» (ritornare «al Signore che avrà misericordia») e pensare secondo Dio. Infine, la risposta del padrone della vigna contiene il messaggio che va oltre le parole. Di fronte a chi lavora per «contratto», il padrone si comporta di conseguenza: rispetta il contratto. Di fronte a chi lavora affidandosi, il padrone non rispetta nessun contratto, ma fa leva sulla propria bontà. Umanamente si prova disagio. Tale disagio, però, nasce dalla comparazione e si chiama invidia. Comparando se stesso all’altro, l’uomo percepisce ingiustizia, prova invidia e si ribella. La giustizia divina va oltre quella umana, perché Dio sa coniugare alla giustizia quella bontà che l’uomo non può avere se vuol essere giusto. Questo è il motivo per cui Giobbe dice: «Chi gli può dire: “Che fai?”» (Gb 9,12). Le parole del profeta, dunque, non sono poesia, ma forte realtà. I pensieri e le vie di Dio non sono i pensieri e le vie dell’uomo. (don Renato De Zan)

Spazi per la liturgia- L’Altare (quarta parte) [continuazione] (di don D. Ravelli)

Immediatamente dopo, si parla della presenza della croce d’altare e della sua collocazione: «Vi sia sopra l’altare, o accanto ad esso, una croce, con l’immagine di Cristo crocifisso, ben visibile allo sguardo del popolo radunato»; reputa inoltre conveniente «che questa croce rimanga vicino all’altare anche al difuori delle celebrazioni liturgiche, per ricordare alla mente dei fedeli la salvifica Passione del Signore» (OGMR 308). La presenza di altre «suppellettili» sull’altare, è introdotta dalle norme con un chiaro principio: «Sopra la mensa dell’altare possono disporsi solo le cose richieste per la celebrazione della Messa» (OGMR 306). Di conseguenza, viene esplicitamente indicato quanto «serve» e dunque possiamo trovare sopra di esso: l’Evangeliario, dall’inizio della celebrazione fino alla proclamazione del Vangelo; il calice con la patena, la pisside, il corporale, il purificatoio, la palla e il Messale, tutte cose però che devono essere disposte sulla mensa «solo dal momento della presentazione dei doni fino alla purificazione dei vasi» (lbidem). La stessa attenzione, infine, è suggerita anche per «ciò che può essere necessario per amplificare la voce del sacerdote», cioè il microfono, oggi indispensabile perché tutti possano udire chiaramente le parole del celebrante: sia collocato «in modo discreto» (lbidem). il senso di «moderazione» è richiesto ugualmente nell’ornare l’altare: nessuna aggiunta per abbellire e impreziosire deve sminuire il segno più importante, l’altare stesso (cf. OGMR 305). Gli eccessi di ornamento, infatti, contrastano con la leggibilità del medesimo segno, con il senso e gusto estetico, e con lo spirito del rinnovamento liturgico che richiede «dignità, decoro e bellezza, per significare e simbolizzare le realtà soprannaturali» (SC 122). [4 continua]

Sottoscrizione a premi

Elenco dei biglietti estratti

NDESCRIZIONEN° BIGLIETTO ESTRATTO
1BICI BAMBINO3939
2BICI BAMBINA3537
3PROSCIUTTO3885
4FRIGGITRICE LUSSO MULINEZ2447
5SERVIZIO CAFFE X 123973
6PENTOLA A PRESSIONE LAGOSTINA3876
7OLIERA GUZZINI2201
8TERMOS SAFARI2,5 GIOSTYLE3548
9SERVIZIO PIATTI PIZZA1931
106 BICCHIERI E VASSOIO  PER LIMONCELLO3902
11OLIERA IN CERAMICA3528
123 CIOTOLE CERAMICA DECORATA1999
13ANTIPASTIERA FLORANCE3632
14SERVIZIO 6 PIATTI3602
15SERVIZIO PER ZUPPA2077
16SET 4 TAZZINE CAFFE’ COLORATE2310
176 BICCHIERI IN VETRO COLORATO3941
186 BICCHIERI DEL MONTE3691
19STAMPO PER TORTA3907
20STIVALI HOKEY3701
21SPESA CONAD3685
22SPESA CONAD3773
23SPESA CONAD3780
24SPESA CONAD3986
25SPESA CONAD3546
26SPESA CONAD3710
27SPESA CONAD2209
28SPESA CONAD1957
29SPESA CONAD3855
30SPESA CONAD3601

I premi ancora non ritirati resteranno per un mese nei locali della Caritas parrocchiale di Massa Lombarda in via Roli, 6. Si possono ritirare ai seguenti orari: MARTEDI dalle 15 alle 17; MERCOLEDI dalle 9,30 alle 11; dalle 15 alle 17. Per info tel a Marilena 3408121961.

Elenco biglietti estratti

Sottoscrizione a premi Festa della Ripresa 2023

NDESCRIZIONEN° BIGLIETTO ESTRATTO
1BICI BAMBINO3939
2BICI BAMBINA3537
3PROSCIUTTO3885
4FRIGGITRICE LUSSO MULINEZ2447
5SERVIZIO CAFFE X 123973
6PENTOLA A PRESSIONE LAGOSTINA3876
7OLIERA GUZZINI2201
8TERMOS SAFARI2,5 GIOSTYLE3548
9SERVIZIO PIATTI PIZZA1931
106 BICCHIERI E VASSOIO  PER LIMONCELLO3902
11OLIERA IN CERAMICA3528
123 CIOTOLE CERAMICA DECORATA1999
13ANTIPASTIERA FLORANCE3632
14SERVIZIO 6 PIATTI3602
15SERVIZIO PER ZUPPA2077
16SET 4 TAZZINE CAFFE’ COLORATE2310
176 BICCHIERI IN VETRO COLORATO3941
186 BICCHIERI DEL MONTE3691
19STAMPO PER TORTA3907
20STIVALI HOKEY3701
21SPESA CONAD3685
22SPESA CONAD3773
23SPESA CONAD3780
24SPESA CONAD3986
25SPESA CONAD3546
26SPESA CONAD3710
27SPESA CONAD2209
28SPESA CONAD1957
29SPESA CONAD3855
30SPESA CONAD3601

Programma dal 9 al 17 settembre 2023

Letture: Ezechiele 33,1.7-9 / Salmo 94 / Romani 13,8-10

Ascoltate oggi la voce del Signore.

Dal Vangelo secondo Matteo (18,15-20)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.

In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.

In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Parola del Signore.

VITA ECCLESIALE

Sabato 09
Domenica 10 10.30

18.30

+ cg. Ferro Almerigo e Costantin Rina

+ Bertucci Carmelo

Lunedì 11
Martedì 12 8.00 + Cervellera Alessandra e Geminiani Desolina
Mercoledì 13
Giovedì 14 18.30 Per le intenzioni di Maria Teresa e vivi e deff. fam. Dovadola e Ruffini
Venerdì 15 8.00 Per un defunto
Sabato 16
Domenica 17 10.30 Vivi e defunti della famiglia Dovadola Ivano

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 17.1518.15 (don Pietro)

N.B. Concordare con don Pietro eventuali esigenze.

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario (escluso venerdì)

Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario

LA VITA DELLA COMUNITA’

Anno : A

Settembre 2023

Domenica 10

XXIII del T. Ordin.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)

Ore 12.30 (oratorio) : Pranzo all’oratorio

Ore 18.00(oratorio) : 47° Palio del timone

Martedì 12

Ss.mo Nome di Maria

S. Messa ad orario feriale
Giovedì 14

Esaltazione della S. Croce

S. Messa ad orario feriale
Venerdì 15

B.V. Maria Addolorata

S. Messa ad orario feriale

Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario

Ore 20.45 (S. Cassiano) : Incontro con Gioele Anni membro della segreteria nazionale del cammino sinodale sul tema “Il discernimento comunitario”

Domenica 17

XXIV del T.Ordin.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)

1In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola che rappresentano un modo per sostenere nel bisogno materiale una comunità che instancabilmente prega per tutti noi.

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Lc 6,6-11 Lc 6,12-19 Lc 6,20-26 Gv 3,13-17 Gv 19,25-27 Lc 6,43-49

Vivere il misteroIl brano evangelico odierno è una piccola parte del grande discorso ecclesiale di Mt 18,1-35 (il più grande, lo scandalo, la pecora smarrita, la correzione fraterna, la preghiera comune, il perdono delle offese, la parabola del servo spietato). Testo biblico e testo biblico-liturgico coincidono, fatto salvo l’incipit. Le parole di Gesù sono fondamentalmente cadenzate da due elementi letterari: la triplice ripetizione «se non ti ascolterà» e la duplice ripetizione «in verità io vi dico». Questi due elementi suddividono il testo in due momenti principali. Il primo riguarda la correzione fraterna (Mt 18,15-17) ed è scandito da quattro passaggi: «se ti ascolterà» (1x) o «se non ti ascolterà» (3x). Se la correzione va subito a buon fine, «avrai guadagnato tuo fratello». Se la correzione non va a buon fine, ci sono altri tre passaggi da compiere, sempre rispettosi della libertà altrui. Il secondo momento, invece, è scandito da due passaggi: «in verità io vi dico» (2x). Nel primo viene ripreso il detto che Gesù ha già pronunciato sull’apostolo Pietro: tutto ciò che legherai e scioglierai sulla terra verrà legato e sciolto anche in cielo. Là al singolare (a Pietro), qui al plurale (alla comunità). Nel secondo passaggio si trova la promessa di Gesù di essere in mezzo ai suoi, quando pregano in due o più. La proposta della correzione fraterna viene fatta da Gesù secondo lo stile letterario della legge casuistica, dove si pone il problema e, poi, si offre la soluzione. La soluzione è scandita a tappe. La cadenza della correzione fraterna si esprime in quattro momenti progressivi, qualora il destinatario non presti ascolto: «fra te e lui solo», «ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni», «dillo alla comunità», «sia per te come il pagano e il pubblicano». Le quattro tappe – viste dalla parte di chi corregge – sono importanti: prima la delicatezza della discrezione, poi l’intervento prudente con persone informate (e amiche), poi l’affido alla ricchezza educativa della comunità e, infine, l’assunzione dell’atteggiamento di Gesù che ha cercato i peccatori e ha chiamato i pubblicani. Nella correzione fraterna anche il ruolo della comunità è importante. Tre, infatti, sono gli interventi della comunità. Il primo riguarda la correzione («se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità»), quando il cristiano non riesce, come correttore, a ottenere nessun risultato: spesso la comunità può compiere ciò che il singolo non riesce a fare. Il secondo riguarda il potere che la comunità ha di perdonare: colui che sbaglia ne ha bisogno e, spesso, il perdono diventa esperienza per cambiare. Infine, la comunità ha il potere di pregare per colui che ha sbagliato. C’è un ultimo particolare da evidenziare. San Giacomo scrive che «chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore, salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati». Aiutare un fratello a migliorarsi equivale a salvare se stessi. (don Renato De Zan)

Spazi per la liturgia- L’Altare (quarta parte) [continuazione] (di don D. Ravelli)

Una terza modalità di venerazione dell’altare è l’incensazione che «esprime riverenza e preghiera, come è indicato nella sacra Scrittura [cf. Sal 140,2; Ap 8,3-4]» (OGMR 276). È proprio nelle Premesse del Rito della Dedicazione che viene richiamato il significato profondo del gesto compiuto dopo l’unzione dell’altare e che si ripete in ogni altra celebrazione liturgica: «Significa che il sacrificio di Cristo, perpetuato sull’altare nel mistero, sale a Dio in odore di soavità; significa inoltre che le preghiere dei fedeli s’innalzano accette e gradite fino al trono di Dio» (DCA 173). Secondo le disposizioni dei Praenotanda del Messale romano l’incensazione dell’altare è facoltativa, tuttavia può essere compiuta in tutte le forme dl celebrazione della Messa, non solo in quelle solenni, in due momenti: al principio della Messa e alla preparazione dei doni (cf. OGMR 49 e 75), senza precedere o seguire il gesto con l’inchino che viene invece fatto solo alla croce, «per significare che l’offerta della Chiesa e la sua preghiera si innalzano come incenso al cospetto di Dio» (lbidem, n. 75). Nella logica della «verità dei segni» si muove ancora l’Ordinamento Generale del Messale Romano nell’indicare tanto le suppellettili da porre sopra l’altare quanto il suo ornamento. Il principio tradizionale dell’unicità dell’altare che, insieme a quello della sua centralità, significa alla comunità dei fedeli l’unico Cristo e l’unica Eucaristia della Chiesa, chiede innanzitutto che l’attenzione sia riservata all’altare principale, qualora esista nel fondo dell’abside il vecchio altare oppure altri altari laterali: esso solo va «ornato con particolare cura» e dignità, perché centro della sinassi eucaristica e segno visibile e permanente del mistero di Cristo che si è offerto e si offre al Padre (cf. OGMR 303). [2 continua]

Programma dal 2 al 10 settembre 2023

etture: Geremia 20,7-9 / Salmo 62 / Romani 12,1-2

Ha sete di te, Signore, l’anima mia.

Dal Vangelo secondo Matteo (16,21-27)

In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.

Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.

Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?

Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».

Parola del Signore.

VITA ECCLESIALE

Sabato 02
Domenica 03 10.30

18.30

+ Stefano e Maria Baldini

+ Balestri Franco, Enzo, Edgardo ed Elisa Dalle Vacche

+ Emilia e Veliano Chiarini

Lunedì 04
Martedì 05
Mercoledì 06
Giovedì 07 18.30 + Tellarini Adolfo e coniugi Marangoni
Venerdì 08
Sabato 09
Domenica 10 18.30 + Bertucci Carmelo

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 17.1518.15 (don Pietro)

N.B. Concordare con don Pietro eventuali esigenze.

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario (escluso venerdì)

Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario

Anno : A

Settembre 2023

LA VITA DELLA COMUNITA’

Domenica 03

XXII del T. Ordin.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30

Ore 10.30 (oratorio) : S. Messa nel campo dell’oratorio

Ore 12.30 (oratorio) : Pranzo dell’ospitalità

Ore 16.00 (oratorio) : Pomeriggio e sera per bimbi e famiglie.

Lunedì 04 Ore 19.00 (oratorio) : “Cibi dal mondo” A tavola con le diversità culturali presenti sul territorio.
Martedì 05

S. Teresa di Calcutta

S. Messa ad orario feriale
Mercoledì 06 Ore 20.30 (oratorio) : Oratorio, quale futuro? Ci confrontiamo per dirci cosa pensiamo del futuro dell’oratorio.
Venerdì 08

Natività della

B.V. Maria

S. Messa ad orario feriale

Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario

Ore 20.30 (oratorio) : Din Don Bimbo d’Oro

Sabato 09 Ore 21.00 (oratorio) : Din Don Dero d’Oro
Domenica 10

XXIII del T.Ordin.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)

Ore 12.30 (oratorio) : Pranzo all’oratorio

Ore 18.00(oratorio) : 47° Palio del timone

La festa della Ripresa (ovvero un invito alla partecipazione)

Sabato 2 settembre alle ore 19 inizia la “Festa della Ripresa”

Tutti gli appuntamenti della festa sono riportati nel volantino a parte.

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Lc 4,16-30 Lc 4,31-37 Lc 4,38-44 Lc 5,1-11 Mt 1,1-16.18-23 Lc 6,1-5

Vivere il misteroIl testo biblico del Vangelo inizia con: «Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva…». Questo modo di narrare lega l’episodio di Mt I6,21-23 all’episodio precedente (professione di fede e primato di Pietro: Mt 16,13-20). La liturgia taglia l’espressione «Da allora…» e la sostituisce con il solito incipit liturgico «In quel tempo». Si tratta di un invito molto forte a concentrare l’attenzione sulla tematica essenziale: pensare secondo Dio. Il testo si apre con il primo «annuncio della passione». È interessante notare come sia invalso l’uso di chiamare «profezia della passione» un testo che invece racchiude sia l’annuncio della sofferenza e della morte sia l’annuncio della risurrezione di Gesù («…venire ucciso e risuscitare il terzo giorno»: v. 21). Croce e risurrezione sono i parametri con cui il cristiano è chiamato a valutare la propria esistenza: sofferenza e gioia sono gli estremi che si intersecano e si annodano nel mistero dell’esistenza e della salvezza. Non è possibile assolutizzarne uno solo. La proposta di Gesù è forte: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà». L’espressione «andare dietro a…» equivale a «essere discepolo di…». Il comando di rinnegare se stessi non può contraddire il comandamento «ama il prossimo tuo come te stesso» (cf. Mt 22,39). Cosa significa, dunque «rinnegare se stessi», se contemporaneamente uno deve amare se stesso? Se si presta attenzione al testo, la dicitura è chiara. Gesù chiede al discepolo di rinunciare ad amare se stesso secondo il pensiero degli uomini. Ne consegue che il comando di rinnegare se stessi va collocato nel pensiero degli uomini. Per gli uomini perdonare, occuparsi dei bisognosi, pregare, obbedire a Dio significa «rinnegare se stessi» perché non ci si realizza secondo la mentalità degli uomini (o per dirla come Adamo, non si diventa dio di se stessi). Alla luce di quanto detto si può capire il valore della frase di Gesù che sembra un secondo assurdo: «Chi vuol salvare la propria vita, la perderà...»: semplificando, rileggiamola così: «Chi vuole salvare la propria vita (secondo il pensiero degli uomini), la perderà (secondo il pensiero di Dio); ma chi perderà la propria vita per causa mia (secondo il pensiero degli uomini), la troverà (secondo il pensiero di Dio)». (don Renato De Zan)

Spazi per la liturgia- L’Altare (quarta parte) [] (di don D. Ravelli)

Dopo esserci soffermati sull’altare come «segno», ora ci occupiamo di esso come «oggetto» per la celebrazione, quindi dell’uso e della dignità che la Chiesa gli riserva nella liturgia e pure fuori di essa. Nella liturgia romana le espressioni di venerazione per l’altare sono: l’inchino di tutto il corpo, o profondo, il bacio e l’incensazione. L’inchino esprime la riverenza e l’onore che si danno normalmente alle persone o ai loro segni (cf. OGMR 275). L’Ordinamento Generale del Messale Romano stabilisce che, giunti in presbiterio, il sacerdote insieme al diacono e agli altri ministri salutano l’altare con un profondo inchino e Io ripetono prima di lasciare il presbiterio al termine della celebrazione (cf. nn. 49 e 90). Se nel presbiterio ci fosse il tabernacolo con il Santissimo Sacramento, invece dell’inchino, il sacerdote e i ministri genuflettono al loro arrivo e al loro allontanamento, ma non durante la Messa (cf. n. 274): il centro della celebrazione è l’altare, segno di Cristo, sul quale si perpetua e si rinnova per noi il sacrificio della Croce. Altro gesto liturgico di venerazione, secondo l’uso tramandato nei secoli, è il bacio dell’altare (cf. OGMR 273): subito dopo l’inchino, all’arrivo in presbiterio, il sacerdote e il diacono baciano l’altare e ugualmente fanno al termine della celebrazione, prima dell’inchino profondo di congedo (cf. lbidem, nn. 49 e 90). Il gesto del bacio durante la Messa, come segno di profonda venerazione, viene riservato nella liturgia romana anche a un altro elemento: l’Evangeliario. Il Libro dei Vangeli, per di più, è l’unico oggetto che può essere posto sull’altare durante la Messa al difuori di quanto serve esplicitamente per la liturgia eucaristica (cf. lbidem, n. 306). Altare ed Evangeliario godono, quindi, di un particolare rapporto perché sono segni visibili dell’unico «mistero di Cristo» che si rende presente nella proclamazione della sua Parola e nella celebrazione del memoriale della sua Pasqua. [1 continua]

Programma festa della ripresa 2023

Comunità cattolica Massa Lombarda

Oratorio San Paolo

02-10 Settembre 2023 Festa della Ripresa

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Sabato 02 APERTURA FESTA

Ore 19: Apertura stand gastronomico

Ore 20.30 Commedia dialettale

La COMPAGNIA dei GIOVANI di CHIUSURA

Presenta la commedia dialettale in 3 atti

Mi mujér védva

di U. Palmerini e A. Lucchini

Una moglie, Lella, innamorata del proprio marito.

Un marito, Nino, innamorato della propria moglie.

Quale condizione più dolce e romantica si potrebbe desiderare… se non fosse che l’uomo che occupa il cuore di Lella non è l’attuale marito, di cui è comunque innamorata, ma quello…defunto, il povero Fiffo.

Domenica 03

Ore 10.30 Santa Messa all’ORATORIO.

Ore 12.30 Pranzo della Ospitalità con gli amici della Caritas.

Aperto a tutti su prenotazione, con menù fisso:

Antipasto romagna, tortellini ragù/panna. Cotoletta, verdure pastellate. Dolce/gelato, caffè, bevande

19€ Adulti 10€ sino a 14 anni 13€ Piatto singolo (antipasto-primo-bevande oppure secondo-contorno-bevande). Free sino a 6 anni

PRENOTAZIONI: 3495206409 Paolo,3480406642 Laura, 3385347352 Paola

Ore 16

Pomeriggio per ragazzi e famiglie. Con BOTTEGHE SCOUTS

Nell’ambito del 50° del gruppo di Massa Lombarda, laboratori, attività e giochi a cura degli scouts.

Ore 20 GIOCHI SENZA QUARTIERE

Dagli Egizi, ai Maya agli Avatar, con le quattro squadre dei quartieri un viaggio nel tempo e nella storia per una serata di giochi.

Ore 22.30

Terzo tempo dei GIOCHI

Dopo i giochi una spaghettata assieme in allegria.

Per i giocatori e per tutti.

Lunedì 04

CIBI DAL MONDO

Un incontro a tavola con le diversità culturali presenti a Massa Lombarda

Ore 19 apertura stand con punti di degustazione da varie parti d’Italia e del mondo.

Partenopeo, Brasiliano, Nigeriano, Magrebino, Indiano….e non mancherà il Romagnolo con i nostri tortellini.

Ore 20.30 Musiche e danze dal mondo

Apre la serata il nostro coro Ettore ed Antonio Ricci con le canzoni della nostra terra romagnola, proseguono gli amici di ARTE MIGRANTES con canti e danze dal mondo

Mercoledì 06

Ore 20.30 ORATORIO, quale futuro?

Una serata per confrontarci sul nostro Oratorio

La Festa è aperta, ma il ristorante è chiuso per una serata rivolta a tutti noi, a tutti coloro che hanno a cuore l’oratorio, per riflettere non solo sull’oggi, ma soprattutto su domani da costruire tutti assieme.

Con gli amici dell’Oratorio San Giacomo di Imola a raccontarci la loro esperienza.

Un invito a tutta la comunità, a tutti i gruppi, ai genitori, agli educatori ai ragazzi (a tutti i ragazzi, sino ai 100 anni).

Un invito a chi all’Oratorio ci tiene.

Per domandarci cosa l’Oratorio può fare per la nostra comunità e cosa noi possiamo fare per il nostro Oratorio

Serata con stand ristorante CHIUSO, ma con piadine ed affettati e bar, per chi vuole mangiare e bere qualcosa.

Venerdì 08

Ore 20.30 Din Don BIMBO D’Oro

Era il 1986 quando si è svolta la prima edizione del Din Don Dero D’Oro, pensata e voluta Da Don Luca, allora il “prete dell’Oratorio”, Don Luca a cui va il grato ed affettuoso ricordo di tutti noi ad una anno dalla sua scomparsa.

Da allora tante edizioni ed anche la nascita del Din Don Bimbo, dedicato ai più piccoli.

E con i più piccoli apriamo questa doppia serata che vedrà sul palco bambini dai 3 ai 10 anni impegnati a cantare le canzoni dello Zecchino D’Oro ed assieme a loro le danze della sciola di ballo “Associazione la mucca dance”.

Sabato 09

Ore 20.30 Din Don Dero D’oro gara

Ragazzi dagli 11 anni a cantare canzoni dal repertorio della musica italiana.

E nel corso della serata non mancheranno ospiti “speciali”

Domenica 10

Ore 10.30 Messa in San Paolo

Al termine indizione del Palio

Ore 12.30 Pranzo all’Oratorio

Con il ristorante della festa a menù completo

Ore 18 PALIO del TIMONE edizione 47 – Forza Romagna

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IL RISTORANTE DELLA FESTA

Cucina Romagnola

Tortellini fatti a mano – carne alla griglia

Polenta al ragù Piadina e pizza fritta, dolci casalinghi

Aperto sabato 02, domenica e lunedì 04 settembre.

Aperto venerdì 8, sabato e domenica 10 settembre

Tutte le sere dalle 19 (18.30 per asporto)

Domenica 3 Pranzo dalle 12.30 con menù fisso solo su prenotazione

Domenica 10 Pranzo dalle 12.30 con menù completo

Per PRENOTAZIONI: 3495206409 Paolo,3480406642 Laura, 3385347352 Paola

Programma dal 26 agosto al 3 settembre 2023

Letture: Isaia 22,19-23 / Salmo 137 / Romani 11,33-36

Signore, il tuo amore è per sempre.

Dal Vangelo secondo Matteo (16,13-20)

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».

Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».

E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

Parola del Signore.

VITA ECCLESIALE

Sabato 26 18.30
  • + Morini Giada (II anniversario)
Domenica 27 10.30

18.30

+ Stanghellini Aldo e Dosi Luisa

+ De Giovanni Anna e Brignani Adriano

Lunedì 28
Martedì 29 8.00 + Montesi Natale
Mercoledì 30
Giovedì 31
Venerdì 01
Sabato 02
Domenica 03 10.30

18.30

+ Stefano e Maria Baldini

+ Emilia e Veliano Chiarini

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 17.1518.15 (don Pietro)

N.B. Concordare con don Pietro eventuali esigenze.

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario (escluso venerdì)

Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario

Anno : A

Agosto – Settembre 2023

LA VITA DELLA COMUNITA’

Domenica 27

XXI del T. Ordin.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)
Lunedì 28

S. Agostino

S. Messa ad orario feriale
Martedì 29

Martirio di

S. Giovanni Batt.

S. Messa ad orario feriale
Venerdì 01 Primo venerdì del mese – Comunione agli impediti

Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario

Sabato 02 Primo sabato del mese

Ore 7.30 (S. Paolo) : Partenza in processione verso il Santuario della B.V. della Consolazione recitando il S. Rosario.

Ore 8.00 (Santuario) : Celebrazione della S. Messa

Domenica 03

XXII del T.Ordin.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30

Ore 10.30 (oratorio) : S. Messa nel campo dell’oratorio

Ore 12.30 (oratorio) : Pranzo dell’ospitalità

La festa della Ripresa (ovvero un invito alla partecipazione)

Continua la preparazione alla festa :

Giovedì 31 agosto e venerdì 1 settembre, all’oratorio, a partire dalle ore 20.30 e sabato 2 settembre dalle 8.30 in poi… si continua con la preparazione delle strutture.

Chi può è invitato a dare il proprio contributo.

Sabato 2 settembre alle ore 19 inizia la “Festa della Ripresa”

Tutti gli appuntamenti della festa sono riportati nel volantino a parte.

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Mt 23,13-22 Mc 6,17-29 Mt 23,27-32 Mt 24-42-51 Mt 25,1-13 Mt 25,14-30

Vivere il misteroAl testo biblico originale del Vangelo, la liturgia premette il solito incipit («In quel tempo»). In questo caso ha valore puramente narrativo e non sostituisce nessuna espressione originale. Il testo potrebbe dividersi in tre momenti particolari. In Mt 16,13-15 troviamo le risposte dei discepoli su chi sia Gesù: dalle risposte che riportano il parere della gente alla risposta di Pietro che confessa Gesù come Messia e come Figlio del Dio vivente. Nella seconda parte, Mt 16,17-19,viene narrato il conferimento del primato petrino, dove Gesù gioca sulla parola aramaica kepha (pietra, roccia). Pietro è la roccia e sulla roccia che è Pietro Gesù edificherà la sua Chiesa. La confessione di Pietro e il «conferimento» del primato sono due testi letterariamente differenti, ma teologicamente uniti. L’ultimo versetto (Mt 16,20) è una ingiunzione che si lega al segreto messianico, tanto caro a Marco (e a Gesù). La confessione di Pietro è un dono: egli può confessare Gesù come Messia e come Figlio di Dio perché ha ottenuto da Dio una rivelazione. La «carne e il sangue» non possono giungere da soli a quella confessione di fede. Al massimo possono solamente accorgersi che Gesù è un uomo straordinario, un «Giovanni Battista», un «Elia», un «Geremia» o uno dei «profeti». Il testo del primato di Pietro è un punto caldo della controversia tra gli esegeti che vedono nel testo alcuni dati inoppugnabili e gli esegeti che non riescono a ritenere inoppugnabili tali dati. Le parole di Gesù (di non facile retroversione aramaica) esprimono prima di ogni altra cosa tutta l’autorità di Dio: Gesù cambia il nome di Simone in Pietro, come aveva già fatto Yhwh con Abramo, Sara e Giacobbe. Le parole di Gesù, inoltre, esprimono una promessa che è legata sia alla persona di Pietro in quanto «kepha» su cui si fonda la Chiesa sia alla Chiesa stessa che lungo la storia non verrà mai sovrastata da nessuna potenza di morte. Nelle parole di Gesù il ruolo di Pietro non si esaurisce nella sua individualità storica, ma si trasmette a tutti coloro che gli succederanno nello stesso compito di confermare nella fede i fratelli. Le parole di Gesù conferiscono, inoltre, a Pietro un potere particolare: il potere delle chiavi che lo fa «luogotenente del padrone per la conduzione dei suoi possessi in suo nome e al suo posto». L’altro potere, quello del legare e sciogliere, viene molto spesso ridotto al solo potere di assolvere il credente dai peccati. I numerosi paralleli rabbinici di questo testo evangelico indicano che con quelle parole Gesù intendeva dare a Pietro anche un potere di determinazione magisteriale (i rabbini potevano dichiarare una cosa lecita o no, vincolando la coscienza). In breve, «Pietro è l’inizio della Chiesa, che sarà edificata sulla fede che egli ha per primo confessato» (Yves Congar). (don Renato De Zan)

Spazi per la liturgia- L’Altare (terza parte) [continuazione] (di don D. Ravelli)

Proprio come tutte le linee dell’architettura dell’edificio ecclesiale convergono verso l’altare, il centro della chiesa, e congiuntamente da esso si irradiano, allo stesso modo la liturgia, ma in maniera particolare la sinassi eucaristica, è «il culmine verso cui converge tutta l’azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta la sua energia» (SC 10). I fedeli, nutriti dai sacramenti pasquali, sono spinti a vivere in perfetta unione tra loro, a esprimere nella vita quanto hanno ricevuto mediante la fede e, rinnovati poi dall’alleanza di Dio con gli uomini nell’Eucaristia, vengono spronati nella pressante carità di Cristo e infiammati con essa (cf. Ibidem). Sull’altare si è amati da Dio e dall’altare si impara ad amare come Dio: da lì si parte ad animare il mondo con lo spirito evangelico e a diventare testimoni di Cristo «in mezzo a tutti, e cioè pure in mezzo alla società» (GS, 43; cf. Eucharisticum Mysterium, 13). Nella Messa di dedicazione, dopo l’orazione post comunione che domanda al Padre di essere trasformati in colui che si è ricevuto sull’altare (cf. DCA 215), il rito termina con la benedizione solenne del vescovo sull’assemblea liturgica e ne diventa un esplicito «mandato missionario» che, dall’altare dell’Eucaristia, apre verso tutta la Chiesa e il mondo intero: portate «nella vita i frutti del sacrificio» a cui avete partecipato; diventate «un cuor solo e un’anima sola» perché vi siete nutriti dell’unico pane alla mensa del Signore; «annunciate il Vangelo con la testimonianza della vita perché tutti gli uomini riconoscano il Cristo Signore» (DCA 216). [10 fine]