Letture: Ezechiele 47,1-2.8-9.12 / Salmo 45 / 1Corinzi 3,9c-11.16-17
Un fiume rallegra la città di Dio.
Dal Vangelo secondo Giovanni (2,13-22)
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Parola del Signore.
VITA ECCLESIALE
| Sabato 08 | 18.00 | Per Aldo e Benedetta (viventi) |
| Domenica 09 | 10.30 | + Gattucci Stefano |
| Lunedì 10 | ||
| Martedì 11 | ||
| Mercoledì 12 | 18.00 | Deff. fam. Chellini |
| Giovedì 13 | 18.00 | + Liviano
+ Santese Otello e Donato e Frascerra Anna |
| Venerdì 14 | 8.00 | + Renato Silvio |
| Sabato 15 | 18.00 | + Guida Vincenzo, Carmela, Leonina e Rosina |
| Domenica 16 | 10.30 | + Resta Maria e Antonio |
Orario Confessioni Venerdì ore 9.00 – 10.00 (don Fabio)
S. Paolo Sabato ore 16.45 – 17.45 (don Fabio)
Domenica ore 9.45 – 10.15 (don Fabio)
N.B. Concordare con don Fabio eventuali esigenze.
Chiesa della Conversione di S. Paolo Apostolo
Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.00
Festivo : ore 10.30, 18.00
Tutti i giorni [escluso venerdì] ore 17.25 S. Rosario
Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario
Chiesa di S. Giacomo Apostolo – Fruges
Orario SS. Messe Feriale dal Lunedì al Venerdì ore 18.30
Prefestiva ore 16.30 Festiva ore 8.00 e 11.00
S. Rosario dal Lunedì al Venerdì ore 18.00 Sabato ore 17.30
Cappella del Seminario di Montericco
Orario SS. Messe Martedì ore 19.00 e Mercoledi ore 7.00
| Anno : C
Novembre 2025 |
LA VITA DELLA COMUNITA’
| Domenica 09
Dedic. Basilica Lateranense |
Ss. Messe ad orario festivo (S. Paolo e S. Giacomo).
Ore 11.00 (Piancaldoli) : Ritrovo annuale degli aderenti alla “Associazione don Orfeo” con S. Messa e assemblea. Ore 17.30 (S. Paolo) : Via Crucis (ottavario dei defunti) Ore 19.00 (circolo massese) : Festa con l’accoglienza del nuovo parroco don Fabio Gennai |
| Lunedì 10
Dedicazione della chiesa di S. Paolo |
Ore 18.00 (S. Paolo) :S. Messa nel 448° anniversario della Dedicazione della nostra chiesa. |
| Martedì 11
S. Martino di Tours |
S. Messa ad orario feriale |
| Mercoledì 12 | Ore 20.30 (canonica) : Prove del “Coro S. Paolo” |
| Venerdì 14 | Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione eucaristica e S. Rosario |
| Sabato 15 | Ore 16.30 (S. Giacomo) : S. Messa prefestiva durante la quale avrà luogo la Vestizione dei nuovi Ministranti (5a elementare) |
| Domenica 16
XXXIII del T.O. |
Festa parrocchiale del Ringraziamento
Ss. Messe ad orario festivo (S. Paolo e S. Giacomo). Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa animata dai lavoratori dei campi |
Sabato 8 novembre in S. Giacomo, con inizio alle ore 17.30
Polenta e biscotti da asporto per auto finanziare la Casa Poggioletto di Belvedere.
Occorre prenotarsi (vedi avviso a parte)
In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola.
| Alla scuola di Gesù : | |||||||||||
| Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato | ||||||
| Lc 17,1-6 | Lc 17,7-10 | Lc 17,11-19 | Lc 17,20-25 | Lc 17,26-37 | Mt 18,1-8 | ||||||
Vivere il mistero – In questa domenica ricordiamo la I Dedicazione della Basilica del Laterano, sede della cattedra del vescovo di Roma, il quale, secondo la felice asserzione di sant’Ireneo, «presiede le Chiese nella carità». L’antico palazzo dei Laterani era stato offerto dall’imperatore Costantino alla Chiesa romana e per secoli rimase la residenza dei Papi. Costantino vi aveva fatto erigere accanto anche una basilica, che prese il nome di SS.mo Salvatore, la quale, posta sulle alture del Laterano, divenne, a poco a poco, il segno della suprema autorità pontificia. Più tardi la Basilica fu dedicata a San Giovanni Battista e così prese il nome di San Giovanni in Laterano. La celebrazione della sua Dedicazione risale al XII secolo. Il brano evangelico proposto per la santa Messa ci ricorda che il Cristo glorioso è il nuovo tempio vivo (cf Gv 2,13-22), mentre il breve passo paolino ci ricorda che ogni credente, nel Battesimo, è divenuto dimora di Dio e dello Spirito (1 Cor 3,9c-11.16-17). In questa mutua inabitazione sgorga la pienezza della salvezza e della vita (cf Ez 47,1-2.8-9.12). […] La festa della Dedicazione del Laterano è un’occasione per riaffermare la centralità di Cristo nella nostra vita e nelle nostre comunità cristiane. La pietra angolare o d’angolo era una pietra di grandi proporzioni che nelle fondamenta univa le due facciate dell’edificio impedendo così che crollasse. La pietra d’angolo è, quindi, un elemento di stabilità. Per noi cristiani questa pietra d’angolo è Gesù. È lui che dona alla nostra vita quella consistenza che ci impedisce di soccombere sotto i «crolli» della storia (personale e collettiva). Ma la pietra d’angolo è posta da Dio anzitutto nella creazione. Leggiamo in Gb 38,6: «Dov’eri tu quando ponevo le fondamenta della terra? … Dove sono fissate le sue basi. E chi ha posto la pietra angolare?». Dio ricorda a Giobbe che il mondo non è frutto del caso; c’è un fondamento, una logica che tutto sostiene, accompagna e finalizza. Il IV Vangelo, memore di questo passo, affermerà che nel Verbo, Parola e Fondamento, Dio ha creato «tutto ciò che esiste» (Gv 1,3). Successivamente, questa pietra d’angolo assumerà i tratti del Messia futuro: «Da lui (Giuda) uscirà la pietra angolare» (Zc10,4). La pietra d’angolo darà, così, stabilità non solo alla creazione ma anche alla casa di Giuda. Non a caso, Luca ambienta la nascita di Gesù a Betlemme, la terra di Giuda (cf Lc 2,4-11). Nella rilettura cristiana la pietra d’angolo, come abbiamo detto, assume il volto e il nome di Gesù di Nazareth. Egli sarà pietra di fondamento. Questa pietra ha, poi, una storia in quanto sarà accolta ma anche, paradossalmente, rifiutata. Questo rifiuto è prefigurato nelle Scritture (cf Sal 117,22), confermato da Gesù stesso, che si ritrova nella sorte della pietra angolare (cf Mt 21,42) e testimoniato, infine, dalla comunità cristiana dopo la Pasqua (cf At 4,11). Ma chi rifiuta la pietra d’angolo è destinato ad inciampare in essa (cf Rm 9,33), ovvero a cadere nella tenebra dell’incredulità (cf 1 Pt 2,7). Davanti a Cristo non può, quindi, esserci neutralità. Il rifiuto porta allo scandalo, come abbiamo sopra ricordato, e al giudizio. Non è un caso che Gesù, rileggendo la Storia della salvezza con la parabola dei vignaioli assassini, termini affermando che «chiunque cadrà su questa pietra (si scandalizzerà) si sfracellerà e a chi cadrà addosso lo stritolerà» (cf Lc 20,9-19). Quanti, invece, accolgono la pietra rigettata, quanti edificano sulla pietra viva vengono a loro volta plasmati in pietre vive di un edificio santo. Scrive Pietro: «Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale» (1 Pt 2,4ss). Profetizzava Isaia: «Ecco io pongo in Sion una pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata: chi crede (in essa) non vacillerà» (ls 28,16). Giovanni rilegge l’oracolo isaiano e pone sulle labbra di Gesù questa affermazione: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato» (Gv 6,29). Chi crede in Gesù costruisce sulla roccia (cf Mt7,24), mantiene ferma la professione della fede (cf Eb 4,14) e passa dalle tenebre alla luce» (cf 1 Pt 2,4-10). Ma c’è un altro aspetto da evidenziare: certamente la pietra d’angolo è la pietra sulla quale si edifica tutto l’edificio santo. Il profeta però ci parla anche di una pietra posta da Dio al vertice: «Egli estrarrà la pietra di vertice, mentre si acclamerà: “Quanto sei bella!”» (Zc 4,7). La pietra di vertice è la pietra che corona la costruzione del tempio. Cristo, pietra angolare, è anche pietra vertice. In lui, per mezzo di lui e in vista di lui tutto è fatto (cf Col 1,16); egli, infatti, è «l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine» (Ap 22,13). (padre Sandro Carotta)
Il Messale Romano- Terza edizione [continuazione] (di Maurizio Barba)
La precisazione, poi, di alcuni elementi rubricali e cerimoniali, considerata come fedele rispetto della norma in atto e di riflesso del comune agire rituale, se da una parte rimanda all’esigenza di una uniformità rituale per salvaguardare l’unità del Rito romano, dall’altra stimola, a volte esplicitamente a volte implicitamente, a saper trarre, con saggezza ed equilibrio, dall’elemento normativo-rituale lo spirito che anima l’agire liturgico. Così codificata, dunque, la nuova edizione del Missale romanum non si pone in discontinuità con le precedenti edizioni, ma conserva in continuità e progresso, sia pur con caratteristiche proprie che la qualificano come editio typica tertia, l’intento fondamentale del Messale di Paolo VI, quello cioè di condurre il popolo di Dio a una celebrazione sì fedelmente eseguita, ma soprattutto efficacemente partecipata e fruttuosamente vissuta. La pubblicazione della terza edizione tipica del Messale Romano segna un punto fondamentale sia nella storia dell’attuazione pratica dei principi teologico-liturgici del Concilio Ecumenico Vaticano II sia nell’evoluzione redazionale di un libro liturgico che, in continuità con l’antica e ininterrotta tradizione della Chiesa, ha offerto e continua a offrire una rinnovata comprensione del mistero eucaristico, tanto sotto il profilo dei contenuti teologico-ecclesiali quanto nei suoi peculiari ordinamenti liturgico-rituali. (6-continua)
Letture: Ezechiele 47,1-2.8-9.12 / Salmo 45 / 1Corinzi 3,9c-11.16-17
Un fiume rallegra la città di Dio.
Custodire la Parola …don Fabio Gennai
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Dal Vangelo secondo Giovanni (2,13-22)

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Parola del Signore.
Vivere il mistero – In questa domenica ricordiamo la I Dedicazione della Basilica del Laterano, sede della cattedra del vescovo di Roma, il quale, secondo la felice asserzione di sant’Ireneo, «presiede le Chiese nella carità». L’antico palazzo dei Laterani era stato offerto dall’imperatore Costantino alla Chiesa romana e per secoli rimase la residenza dei Papi. Costantino vi aveva fatto erigere accanto anche una basilica, che prese il nome di SS.mo Salvatore, la quale, posta sulle alture del Laterano, divenne, a poco a poco, il segno della suprema autorità pontificia. Più tardi la Basilica fu dedicata a San Giovanni Battista e così prese il nome di San Giovanni in Laterano. La celebrazione della sua Dedicazione risale al XII secolo. Il brano evangelico proposto per la santa Messa ci ricorda che il Cristo glorioso è il nuovo tempio vivo (cf Gv 2,13-22), mentre il breve passo paolino ci ricorda che ogni credente, nel Battesimo, è divenuto dimora di Dio e dello Spirito (1 Cor 3,9c-11.16-17). In questa mutua inabitazione sgorga la pienezza della salvezza e della vita (cf Ez 47,1-2.8-9.12). […] La festa della Dedicazione del Laterano è un’occasione per riaffermare la centralità di Cristo nella nostra vita e nelle nostre comunità cristiane. (continua in 4a pagina)
VITA ECCLESIALE
| Sabato 08 | 18.00 | Per Aldo e Benedetta (viventi) |
| Domenica 09 | 10.30 | + Gattucci Stefano |
| Lunedì 10 | ||
| Martedì 11 | ||
| Mercoledì 12 | 18.00 | Deff. fam. Chellini |
| Giovedì 13 | 18.00 | + Liviano
+ Santese Otello e Donato e Frascerra Anna |
| Venerdì 14 | 8.00 | + Renato Silvio |
| Sabato 15 | 18.00 | + Guida Vincenzo, Carmela, Leonina e Rosina |
| Domenica 16 | 10.30 | + Resta Maria e Antonio |
Orario Confessioni Venerdì ore 9.00 – 10.00 (don Fabio)
S. Paolo Sabato ore 16.45 – 17.45 (don Fabio)
Domenica ore 9.45 – 10.15 (don Fabio)
N.B. Concordare con don Fabio eventuali esigenze.
Chiesa della Conversione di S. Paolo Apostolo
Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.00
Festivo : ore 10.30, 18.00
Tutti i giorni [escluso venerdì] ore 17.25 S. Rosario
Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario
N.B. Tutte le celebrazioni si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia
Chiesa di S. Giacomo Apostolo – Fruges
Orario SS. Messe Feriale dal Lunedì al Venerdì ore 18.30
Prefestiva ore 16.30 Festiva ore 8.00 e 11.00
S. Rosario dal Lunedì al Venerdì ore 18.00 Sabato ore 17.30
Cappella del Seminario di Montericco
Orario SS. Messe Martedì ore 19.00 e Mercoledi ore 7.00
Il catechismo in parrocchia resta sospeso fino a nuove disposizioni
| Anno : C
Novembre 2025 |
LA VITA DELLA COMUNITA’
| Domenica 09
Dedic. Basilica Lateranense |
Ss. Messe ad orario festivo (S. Paolo e S. Giacomo).
Ore 11.00 (Piancaldoli) : Ritrovo annuale degli aderenti alla “Associazione don Orfeo” con S. Messa e assemblea. Ore 17.30 (S. Paolo) : Via Crucis (ottavario dei defunti) Ore 19.00 (circolo massese) : Festa con l’accoglienza del nuovo parroco don Fabio Gennai |
| Lunedì 10
Dedicazione della chiesa di S. Paolo |
Ore 18.00 (S. Paolo) :S. Messa nel 448° anniversario della Dedicazione della nostra chiesa. |
| Martedì 11
S. Martino di Tours |
S. Messa ad orario feriale |
| Mercoledì 12 | Ore 20.30 (canonica) : Prove del “Coro S. Paolo” |
| Venerdì 14 | Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione eucaristica e S. Rosario |
| Sabato 15 | Ore 16.30 (S. Giacomo) : S. Messa prefestiva durante la quale avrà luogo la Vestizione dei nuovi Ministranti (5a elementare) |
| Domenica 16
XXXIII del T.O. |
Festa parrocchiale del Ringraziamento
Ss. Messe ad orario festivo (S. Paolo e S. Giacomo). Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa animata dai lavoratori dei campi |
Sabato 8 novembre in S. Giacomo, con inizio alle ore 17.30
Polenta e biscotti da asporto per auto finanziare la Casa Poggioletto di Belvedere.
Occorre prenotarsi (vedi avviso a parte)
In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola.
| Alla scuola di Gesù : | |||||||||||
| Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato | ||||||
| Lc 17,1-6 | Lc 17,7-10 | Lc 17,11-19 | Lc 17,20-25 | Lc 17,26-37 | Mt 18,1-8 | ||||||
[dalla prima pagina] […] La pietra angolare o d’angolo era una pietra di grandi proporzioni che nelle fondamenta univa le due facciate dell’edificio impedendo così che crollasse. La pietra d’angolo è, quindi, un elemento di stabilità. Per noi cristiani questa pietra d’angolo è Gesù. È lui che dona alla nostra vita quella consistenza che ci impedisce di soccombere sotto i «crolli» della storia (personale e collettiva). Ma la pietra d’angolo è posta da Dio anzitutto nella creazione. Leggiamo in Gb 38,6: «Dov’eri tu quando ponevo le fondamenta della terra? … Dove sono fissate le sue basi. E chi ha posto la pietra angolare?». Dio ricorda a Giobbe che il mondo non è frutto del caso; c’è un fondamento, una logica che tutto sostiene, accompagna e finalizza. Il IV Vangelo, memore di questo passo, affermerà che nel Verbo, Parola e Fondamento, Dio ha creato «tutto ciò che esiste» (Gv 1,3). Successivamente, questa pietra d’angolo assumerà i tratti del Messia futuro: «Da lui (Giuda) uscirà la pietra angolare» (Zc10,4). La pietra d’angolo darà, così, stabilità non solo alla creazione ma anche alla casa di Giuda. Non a caso, Luca ambienta la nascita di Gesù a Betlemme, la terra di Giuda (cf Lc 2,4-11). Nella rilettura cristiana la pietra d’angolo, come abbiamo detto, assume il volto e il nome di Gesù di Nazareth. Egli sarà pietra di fondamento. Questa pietra ha, poi, una storia in quanto sarà accolta ma anche, paradossalmente, rifiutata. Questo rifiuto è prefigurato nelle Scritture (cf Sal 117,22), confermato da Gesù stesso, che si ritrova nella sorte della pietra angolare (cf Mt 21,42) e testimoniato, infine, dalla comunità cristiana dopo la Pasqua (cf At 4,11). Ma chi rifiuta la pietra d’angolo è destinato ad inciampare in essa (cf Rm 9,33), ovvero a cadere nella tenebra dell’incredulità (cf 1 Pt 2,7). Davanti a Cristo non può, quindi, esserci neutralità. Il rifiuto porta allo scandalo, come abbiamo sopra ricordato, e al giudizio. Non è un caso che Gesù, rileggendo la Storia della salvezza con la parabola dei vignaioli assassini, termini affermando che «chiunque cadrà su questa pietra (si scandalizzerà) si sfracellerà e a chi cadrà addosso lo stritolerà» (cf Lc 20,9-19). Quanti, invece, accolgono la pietra rigettata, quanti edificano sulla pietra viva vengono a loro volta plasmati in pietre vive di un edificio santo. Scrive Pietro: «Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale» (1 Pt 2,4ss). Profetizzava Isaia: «Ecco io pongo in Sion una pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata: chi crede (in essa) non vacillerà» (ls 28,16). Giovanni rilegge l’oracolo isaiano e pone sulle labbra di Gesù questa affermazione: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato» (Gv 6,29). Chi crede in Gesù costruisce sulla roccia (cf Mt7,24), mantiene ferma la professione della fede (cf Eb 4,14) e passa dalle tenebre alla luce» (cf 1 Pt 2,4-10). Ma c’è un altro aspetto da evidenziare: certamente la pietra d’angolo è la pietra sulla quale si edifica tutto l’edificio santo. Il profeta però ci parla anche di una pietra posta da Dio al vertice: «Egli estrarrà la pietra di vertice, mentre si acclamerà: “Quanto sei bella!”» (Zc 4,7). La pietra di vertice è la pietra che corona la costruzione del tempio. Cristo, pietra angolare, è anche pietra vertice. In lui, per mezzo di lui e in vista di lui tutto è fatto (cf Col 1,16); egli, infatti, è «l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine» (Ap 22,13). (padre Sandro Carotta)
Il Messale Romano- Terza edizione [continuazione] (di Maurizio Barba)
La precisazione, poi, di alcuni elementi rubricali e cerimoniali, considerata come fedele rispetto della norma in atto e di riflesso del comune agire rituale, se da una parte rimanda all’esigenza di una uniformità rituale per salvaguardare l’unità del Rito romano, dall’altra stimola, a volte esplicitamente a volte implicitamente, a saper trarre, con saggezza ed equilibrio, dall’elemento normativo-rituale lo spirito che anima l’agire liturgico. Così codificata, dunque, la nuova edizione del Missale romanum non si pone in discontinuità con le precedenti edizioni, ma conserva in continuità e progresso, sia pur con caratteristiche proprie che la qualificano come editio typica tertia, l’intento fondamentale del Messale di Paolo VI, quello cioè di condurre il popolo di Dio a una celebrazione sì fedelmente eseguita, ma soprattutto efficacemente partecipata e fruttuosamente vissuta. La pubblicazione della terza edizione tipica del Messale Romano segna un punto fondamentale sia nella storia dell’attuazione pratica dei principi teologico-liturgici del Concilio Ecumenico Vaticano II sia nell’evoluzione redazionale di un libro liturgico che, in continuità con l’antica e ininterrotta tradizione della Chiesa, ha offerto e continua a offrire una rinnovata comprensione del mistero eucaristico, tanto sotto il profilo dei contenuti teologico-ecclesiali quanto nei suoi peculiari ordinamenti liturgico-rituali. (6-continua)
Letture: Ezechiele 47,1-2.8-9.12 / Salmo 45 / 1Corinzi 3,9c-11.16-17
Un fiume rallegra la città di Dio.
Custodire la Parola …don Fabio Gennai
https://share.google/WijrN2HB0OlmbvAWo
Dal Vangelo secondo Giovanni (2,13-22)

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Parola del Signore.
Vivere il mistero – In questa domenica ricordiamo la I Dedicazione della Basilica del Laterano, sede della cattedra del vescovo di Roma, il quale, secondo la felice asserzione di sant’Ireneo, «presiede le Chiese nella carità». L’antico palazzo dei Laterani era stato offerto dall’imperatore Costantino alla Chiesa romana e per secoli rimase la residenza dei Papi. Costantino vi aveva fatto erigere accanto anche una basilica, che prese il nome di SS.mo Salvatore, la quale, posta sulle alture del Laterano, divenne, a poco a poco, il segno della suprema autorità pontificia. Più tardi la Basilica fu dedicata a San Giovanni Battista e così prese il nome di San Giovanni in Laterano. La celebrazione della sua Dedicazione risale al XII secolo. Il brano evangelico proposto per la santa Messa ci ricorda che il Cristo glorioso è il nuovo tempio vivo (cf Gv 2,13-22), mentre il breve passo paolino ci ricorda che ogni credente, nel Battesimo, è divenuto dimora di Dio e dello Spirito (1 Cor 3,9c-11.16-17). In questa mutua inabitazione sgorga la pienezza della salvezza e della vita (cf Ez 47,1-2.8-9.12). […] La festa della Dedicazione del Laterano è un’occasione per riaffermare la centralità di Cristo nella nostra vita e nelle nostre comunità cristiane. (continua in 4a pagina)
VITA ECCLESIALE
| Sabato 08 | 18.00 | Per Aldo e Benedetta (viventi) |
| Domenica 09 | 10.30 | + Gattucci Stefano |
| Lunedì 10 | ||
| Martedì 11 | ||
| Mercoledì 12 | 18.00 | Deff. fam. Chellini |
| Giovedì 13 | 18.00 | + Liviano
+ Santese Otello e Donato e Frascerra Anna |
| Venerdì 14 | 8.00 | + Renato Silvio |
| Sabato 15 | 18.00 | + Guida Vincenzo, Carmela, Leonina e Rosina |
| Domenica 16 | 10.30 | + Resta Maria e Antonio |
Orario Confessioni Venerdì ore 9.00 – 10.00 (don Fabio)
S. Paolo Sabato ore 16.45 – 17.45 (don Fabio)
Domenica ore 9.45 – 10.15 (don Fabio)
N.B. Concordare con don Fabio eventuali esigenze.
Chiesa della Conversione di S. Paolo Apostolo
Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.00
Festivo : ore 10.30, 18.00
Tutti i giorni [escluso venerdì] ore 17.25 S. Rosario
Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario
N.B. Tutte le celebrazioni si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia
Chiesa di S. Giacomo Apostolo – Fruges
Orario SS. Messe Feriale dal Lunedì al Venerdì ore 18.30
Prefestiva ore 16.30 Festiva ore 8.00 e 11.00
S. Rosario dal Lunedì al Venerdì ore 18.00 Sabato ore 17.30
Cappella del Seminario di Montericco
Orario SS. Messe Martedì ore 19.00 e Mercoledi ore 7.00
Il catechismo in parrocchia resta sospeso fino a nuove disposizioni
| Anno : C
Novembre 2025 |
LA VITA DELLA COMUNITA’
| Domenica 09
Dedic. Basilica Lateranense |
Ss. Messe ad orario festivo (S. Paolo e S. Giacomo).
Ore 11.00 (Piancaldoli) : Ritrovo annuale degli aderenti alla “Associazione don Orfeo” con S. Messa e assemblea. Ore 17.30 (S. Paolo) : Via Crucis (ottavario dei defunti) Ore 19.00 (circolo massese) : Festa con l’accoglienza del nuovo parroco don Fabio Gennai |
| Lunedì 10
Dedicazione della chiesa di S. Paolo |
Ore 18.00 (S. Paolo) :S. Messa nel 448° anniversario della Dedicazione della nostra chiesa. |
| Martedì 11
S. Martino di Tours |
S. Messa ad orario feriale |
| Mercoledì 12 | Ore 20.30 (canonica) : Prove del “Coro S. Paolo” |
| Venerdì 14 | Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione eucaristica e S. Rosario |
| Sabato 15 | Ore 16.30 (S. Giacomo) : S. Messa prefestiva durante la quale avrà luogo la Vestizione dei nuovi Ministranti (5a elementare) |
| Domenica 16
XXXIII del T.O. |
Festa parrocchiale del Ringraziamento
Ss. Messe ad orario festivo (S. Paolo e S. Giacomo). Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa animata dai lavoratori dei campi |
Sabato 8 novembre in S. Giacomo, con inizio alle ore 17.30
Polenta e biscotti da asporto per auto finanziare la Casa Poggioletto di Belvedere.
Occorre prenotarsi (vedi avviso a parte)
In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola.
| Alla scuola di Gesù : | |||||||||||
| Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato | ||||||
| Lc 17,1-6 | Lc 17,7-10 | Lc 17,11-19 | Lc 17,20-25 | Lc 17,26-37 | Mt 18,1-8 | ||||||
[dalla prima pagina] […] La pietra angolare o d’angolo era una pietra di grandi proporzioni che nelle fondamenta univa le due facciate dell’edificio impedendo così che crollasse. La pietra d’angolo è, quindi, un elemento di stabilità. Per noi cristiani questa pietra d’angolo è Gesù. È lui che dona alla nostra vita quella consistenza che ci impedisce di soccombere sotto i «crolli» della storia (personale e collettiva). Ma la pietra d’angolo è posta da Dio anzitutto nella creazione. Leggiamo in Gb 38,6: «Dov’eri tu quando ponevo le fondamenta della terra? … Dove sono fissate le sue basi. E chi ha posto la pietra angolare?». Dio ricorda a Giobbe che il mondo non è frutto del caso; c’è un fondamento, una logica che tutto sostiene, accompagna e finalizza. Il IV Vangelo, memore di questo passo, affermerà che nel Verbo, Parola e Fondamento, Dio ha creato «tutto ciò che esiste» (Gv 1,3). Successivamente, questa pietra d’angolo assumerà i tratti del Messia futuro: «Da lui (Giuda) uscirà la pietra angolare» (Zc10,4). La pietra d’angolo darà, così, stabilità non solo alla creazione ma anche alla casa di Giuda. Non a caso, Luca ambienta la nascita di Gesù a Betlemme, la terra di Giuda (cf Lc 2,4-11). Nella rilettura cristiana la pietra d’angolo, come abbiamo detto, assume il volto e il nome di Gesù di Nazareth. Egli sarà pietra di fondamento. Questa pietra ha, poi, una storia in quanto sarà accolta ma anche, paradossalmente, rifiutata. Questo rifiuto è prefigurato nelle Scritture (cf Sal 117,22), confermato da Gesù stesso, che si ritrova nella sorte della pietra angolare (cf Mt 21,42) e testimoniato, infine, dalla comunità cristiana dopo la Pasqua (cf At 4,11). Ma chi rifiuta la pietra d’angolo è destinato ad inciampare in essa (cf Rm 9,33), ovvero a cadere nella tenebra dell’incredulità (cf 1 Pt 2,7). Davanti a Cristo non può, quindi, esserci neutralità. Il rifiuto porta allo scandalo, come abbiamo sopra ricordato, e al giudizio. Non è un caso che Gesù, rileggendo la Storia della salvezza con la parabola dei vignaioli assassini, termini affermando che «chiunque cadrà su questa pietra (si scandalizzerà) si sfracellerà e a chi cadrà addosso lo stritolerà» (cf Lc 20,9-19). Quanti, invece, accolgono la pietra rigettata, quanti edificano sulla pietra viva vengono a loro volta plasmati in pietre vive di un edificio santo. Scrive Pietro: «Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale» (1 Pt 2,4ss). Profetizzava Isaia: «Ecco io pongo in Sion una pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata: chi crede (in essa) non vacillerà» (ls 28,16). Giovanni rilegge l’oracolo isaiano e pone sulle labbra di Gesù questa affermazione: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato» (Gv 6,29). Chi crede in Gesù costruisce sulla roccia (cf Mt7,24), mantiene ferma la professione della fede (cf Eb 4,14) e passa dalle tenebre alla luce» (cf 1 Pt 2,4-10). Ma c’è un altro aspetto da evidenziare: certamente la pietra d’angolo è la pietra sulla quale si edifica tutto l’edificio santo. Il profeta però ci parla anche di una pietra posta da Dio al vertice: «Egli estrarrà la pietra di vertice, mentre si acclamerà: “Quanto sei bella!”» (Zc 4,7). La pietra di vertice è la pietra che corona la costruzione del tempio. Cristo, pietra angolare, è anche pietra vertice. In lui, per mezzo di lui e in vista di lui tutto è fatto (cf Col 1,16); egli, infatti, è «l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine» (Ap 22,13). (padre Sandro Carotta)
Il Messale Romano- Terza edizione [continuazione] (di Maurizio Barba)
La precisazione, poi, di alcuni elementi rubricali e cerimoniali, considerata come fedele rispetto della norma in atto e di riflesso del comune agire rituale, se da una parte rimanda all’esigenza di una uniformità rituale per salvaguardare l’unità del Rito romano, dall’altra stimola, a volte esplicitamente a volte implicitamente, a saper trarre, con saggezza ed equilibrio, dall’elemento normativo-rituale lo spirito che anima l’agire liturgico. Così codificata, dunque, la nuova edizione del Missale romanum non si pone in discontinuità con le precedenti edizioni, ma conserva in continuità e progresso, sia pur con caratteristiche proprie che la qualificano come editio typica tertia, l’intento fondamentale del Messale di Paolo VI, quello cioè di condurre il popolo di Dio a una celebrazione sì fedelmente eseguita, ma soprattutto efficacemente partecipata e fruttuosamente vissuta. La pubblicazione della terza edizione tipica del Messale Romano segna un punto fondamentale sia nella storia dell’attuazione pratica dei principi teologico-liturgici del Concilio Ecumenico Vaticano II sia nell’evoluzione redazionale di un libro liturgico che, in continuità con l’antica e ininterrotta tradizione della Chiesa, ha offerto e continua a offrire una rinnovata comprensione del mistero eucaristico, tanto sotto il profilo dei contenuti teologico-ecclesiali quanto nei suoi peculiari ordinamenti liturgico-rituali. (6-continua)
Dal Vangelo secondo Matteo (25,31-46)
Dal Vangelo secondo Luca (18,9-14)

Dal Vangelo secondo Luca (17,11-19)
Dal Vangelo secondo Luca (17,5-10)
Dal Vangelo secondo Luca (16,19-31)
Dal Vangelo secondo Luca (16,1-13)