La bacheca
Autore: Giuseppe Pietrantoni
Pasqua 2023: dalle ceneri alla Vita: vuoi viaggiare con noi ?
don Pietro Marchetti, parroco
Che strano questo titolo vero ?
Me l’ha suggerito Papa Francesco quando in un suo discorso ha detto: “ non vi accada di essere “turisti della vita” che la guardano solo all’esterno, superficialmente. E nel silenzio, seguendo il ritmo del vostro cuore, parlate a Dio. Raccontategli di voi stessi, e anche di coloro che incontrate ogni giorno e che Lui vi dona come compagni di viaggio. Portategli i volti, le situazioni liete e dolorose, perché non c’è preghiera senza relazioni, così come non c’è gioia senza amore”.
Sì, cari parrocchiani, la vita è un viaggio, da sempre e per tutti. Anche la Quaresima che stiamo vivendo vuol essere un viaggio per rimetterci in cammino con più animo e consapevolezza. In questo viaggio abbiamo già vissuto alcuni riti molto significativi come l’imposizione delle Ceneri che ci ricorda che il nostro deve essere un cammino di Conversione, che inizia dal rinnovare il nostro modo di pensare, per uno sguardo più profondo su noi stessi, sugli altri, sul mondo, sulla storia e una vita più umana. Ne vivremo poi tanti altri come quel rito del Giovedì Santo della lavanda dei piedi. La Quaresima è un percorso di conversione che comincia dalla nostra testa e arriva ai piedi degli altri. E’ un cammino dove lasciarci lavare, purificare dalla Parola di Dio e dallo Spirito di Gesù, per accogliere, come famiglia di Gesù, uniti, quell’esplosione di Vita che è la Pasqua e testimoniarla agli uomini e alle donne di oggi con coraggio e amore.
Un viaggio, quello della Quaresima, consapevole, da vivere con leggerezza e con serietà, per decidere la meta e poi non sbagliare strada nella vita. Aiutati dalla Parola di Dio siamo spinti a guardare oltre il presente che a volte ci pesa. Come in tutti i viaggi impegnativi, avremo bisogno di fermarci e trovare acqua buona per dissetarci.
E’ fondamentale chiedere al Signore il dono della luce per vedere nel buio e ritrovare vita, calore, quando le forze ci mancheranno e ci verrà voglia di desistere dal camminare.
Ma fondamentale sarà contemplare Gesù sulla croce per attraversare con Lui la sofferenza di oggi e di domani, nostra e di chi incontriamo per ripartire con speranza, noi e gli altri. Vuoi camminare con noi e con Gesù? Vieni, aspettiamo anche te in questa scalata verso la cima, verso la vita nuova della Resurrezione.
Buona Pasqua a tutti.
(Editoriale Il Nostro S.Paolo n 2 marzo 2023)
“San Pèval di segn”
Editoriale di don Pietro Marchetti
Il Nostro S.Paolo, gennaio 2023
La festa del Santo Patrono di Massa Lombarda è tradizionalmente chiamata “San Pèval di segn (San Paolo dei segni): infatti il 25 gennaio di ogni anno tutti i massesi volgono il loro sguardo al cielo nella speranza che la giornata sia metereologicamente parlando “serena” e non “nuvolosa” come auspicio per un buona annata agricola.
Accanto a questa “tradizione popolare” c’è soprattutto la storia di un uomo, Paolo, che dei “segni” nella vita ne ha avuti tanti e che davvero sono stati per lui molto fruttosi, tanto da portarlo sul podio più alto della vita come Santo, e nei tanti altari delle chiese di tutto il mondo, compresa quella di Massa Lombarda.
E’ lo stesso San Paolo a raccontare la sua storia nella “Lettera ai Filippesi” al capitolo 3: cresciuto fin da bambino come un ottimo ebreo, osservante della Legge, ad un certo momento della sua vita, si trova a fare i conti con lo stesso Gesù, che incontra in un modo tutto singolare sulla vita che conduce a Damasco: viene avvolto da una luce, cade a terra accecato dalla potenza della luce, ode una voce, che è quella stessa di Gesù, la ascolta assai spaventato e rialzandosi rimane per tre giorni incapace di vedere. Inizia così per questo uomo un cammino di “conversione” nel quale il Signore continuerà a mandargli dei “segni” che via via perfezioneranno sempre di più la sua profonda unione con Cristo, fino ad arrivare a dire “non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me”. Paolo permette così a Cristo di cambiare il suo pensiero, la sua mente, ma soprattutto il cuore: quel giorno nella vita di Paolo è spuntato il “sole della giustizia” Gesù Cristo. In quel giorno il Signore ha potuto raccontare quello che Lui stava facendo per Paolo .
La conversione è stata per Paolo, accogliere qualcuno di “Nuovo” nella sua vita.
Cari Massesi sull’esempio del nostro Santo Patrono anche noi alziamo gli occhi al cielo, spalanchiamo il cuore al sole, che è Gesù, perché possiamo proseguire il nostro cammino di conversione, accogliendo i “segni” della Grazia di Dio. E come Paolo, è stato un “segno” importante per chi lo ha incontrato, così chiediamo al Signore di essere anche noi sia come singoli, ma soprattutto come comunità dei “segni” nella nostra città: segni di speranza, di accoglienza, di pace, di solidarietà, di fraternità, per interrompere i “segni” nuvolosi che incombono.
Auguri a tutti e buona festa di San Paolo.
S. Natale: la risposta di Dio all’umanità che cerca la pace
di don Pietro Marchetti, parroco
Editoriale del n. 6 de Il Nostro S.Paolo
Nel 1223 San Francesco compose il primo presepe, dando vita a una tradizione che si sarebbe presto radicata nel cuore delle famiglie cristiane.
Il presepe ci rappresenta tutti, ma rappresenta soprattutto il sacrificio che ciascuno di noi fa per realizzare un sogno: vivere in pace, e costruire la pace.
Come scrive Papa Francesco, il presepe è il “Vangelo vivo” capace di far rivivere l’attualità di Dio che diventa uomo.
La parola presepe viene dal latino “praesepium”, che significa “mangiatoia”; essa è simbolo del pane celeste al quale si riferisce anche il Padre Nostro.
Nel presepe emerge in primo luogo la figura di Maria: ella è capace di parlare al cuore degli uomini offrendo a ciascuno la speranza anche nei momenti difficili. Accanto a Maria c’è Giuseppe.
Anche gli oggetti nel presepe hanno un’importanza simbolica: ad esempio, la fontana con la donna rappresenta il luogo dove, secondo una tradizione, l’arcangelo Gabriele ha annunciato a Maria la nascita di Gesù; il ponte simboleggia la congiunzione tra il mondo terrestre e quello ultramondano; il mulino è simbolo del tempo che scorre e della farina dalla quale viene il pane della salvezza; i fiumi e i laghi ricordano l’acqua nei suoi vari significati “chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà mai più sete” (Vangelo di Giovanni cap. 4 vv. 13-14). Così anche le persone che popolano il presepe hanno un significato simbolico: il cacciatore e il pescatore sono figure che rappresentano, il primo la morte, il secondo la vita; i personaggi che vendono il cibo sono dodici come i mesi dell’anno, per glorificare i doni della natura; il gregge simboleggia i fedeli che seguiranno il Buon Pastore; poi i pastori che meravigliati spalancano la bocca per contemplare la nascita di Gesù; c’è la cometa la cui coda dà una direzione al movimento della luce; ci sono gli angeli che danno l’annuncio che cambierà la storia.
Il presepe suscita nel cuore dell’uomo la consapevolezza dell’urgenza di portare luce e calore nella notte della non-ospitalità, della chiusura verso gli altri, dell’indifferenza a quello che capitava ai genitori di Gesù in difficoltà per il parto: l’accoglienza e l’attenzione verso gli altri.
Per questo, Betlemme dovrà essere prima di tutto nei cuori: oggi come ai tempi di San Francesco la storia era travagliata da continui conflitti politici, religiosi e di potere.
Il presepe ci porta dentro il mistero del Natale, che come ha scritto Benedetto XVI° “ non è una favola per bambini, ma la risposta di Dio al dramma dell’umanità in cerca di vera pace”. Per questo l’invito a tutti di realizzare in casa il presepe, anche se piccolino e sopratutto se sono presenti, con la collaborazione dei bimbi che con la loro fantasia, lo rendono ancora più bello.
Buon Natale a tutti e facciamo della nostra vita il racconto vivente del presepe.
LA MIA VOCAZIONE E’ L’AMORE
Editoriale dal Nostro S.Paolo, ottobre 2022
La Chiesa dedica il mese di ottobre al Rosario e alla Missione, essa ci invita a pregare affinché l’annuncio del Vangelo di Cristo risuoni in ogni angolo della terra. In occasione della giornata mondiale missionaria, che si celebra il 23 ottobre, papa Francesco ha scritto un messaggio, in cui leggiamo. “Il vero testimone è il martire, colui che dà la vita per Cristo, ricambiando il dono che Lui ci ha fatto di Se stesso. La prima motivazione per evangelizzare è l’amore di Gesù che abbiamo ricevuto, l’esperienza di essere salvati da Lui che ci spinge ad amarlo sempre di più” (Evangelii gaudium 264). Questa è stata la scoperta di una ragazza francese che la liturgia celebra proprio il Primo di ottobre di ogni anno: Santa Teresa di Gesù Bambino. Ella ispirata dalla lettura dei capitoli 12 e 13 della prima lettera di Paolo ai Corinzi, arrivò a questa conclusione: “compresi che la Chiesa ha un corpo, composto di varie membra, ma che in questo corpo non può mancare il membro necessario e più nobile, compresi che la Chiesa ha un cuore, un cuore arso dall’amore. Capii che solo l’amore spinge all’azione le membra della Chiesa….Compresi e conobbi che l’amore abbraccia in sé tutte le vocazioni, che l’amore è tutto, che si estende a tutti i tempi e a tutti i luoghi, in una parola che l’amore è eterno. Allora gridai: O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione. La mia vocazione è l’amore. Sì ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto: Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore. Santa Teresa morì di tubercolosi a soli 26 anni nel 1897 e nel 1927 è stata dichiarata patrona dei missionari senza essere mai uscita dal convento. Come Santa Teresa anche noi, in quanto battezzati siamo chiamati ad essere missionari, come lei quindi chiamati a vivere l’amore nella Chiesa. Non è l’amore che spinge all’azione i nostri catechisti, gli educatori, i volontari della caritas e tutti coloro che operano un servizio dentro e fuori l’ambito della nostra comunità cattolica di Massa e Fruges ? Quell’amore che viene da Dio, ci scalda il cuore e se donato, scalda il cuore di tanti. Siamo tanto preoccupati di dover trascorrere l’inverno al freddo per mancanza di metano , o più probabile di soldi per pagarlo: non dovremmo essere invece più preoccupati del freddo che spesso la mancanza di amore tra di noi, provoca nei nostri rapporti ? Preghiamo la Beata Vergine Maria del Santo Rosario, che il fuoco dell’Amore di Dio, infiammi il nostro cuore e in particolare quello dei nostri ragazzi che riceveranno la Cresima in questo mese. Buon mese di ottobre e prepariamoci a quello di novembre, che con la celebrazione dei Santi e dei defunti, ci chiederà di eliminare dal nostro cuore e dalla nostra mente quella “cultura di morte” che purtroppo si sta impadronendo del nostro mondo a causa delle guerre e di una mentalità che sta colpendo anche i nostri bambini e ragazzi.
Con affetto don Pietro, parroco.
Sottoscrizione a premi – i numeri estratti
N | DESCRIZIONE PREMIO | N.BIGLIETTO ESTRATTO |
18 | RADIO SVEGLIA | 340 |
16 | CARRELLO SHOPPINGPER BIMBO | 388 |
8 | SERVIZIO DA TE DA 6 | 390 |
5 | SERVIZIO BICCHIERI CRISTALLO DA 6 | 542 |
19 | SERVIZIO PIATTI DA 8 RICHARD GINORI | 544 |
26 | SERVIZIO BICCHIERI DA BIBITA | 1235 |
25 | CIGNO CERAMICA | 1250 |
2 | PROSCIUTTO | 1449 |
4 | AFFETTATRICE | 1544 |
17 | RADIO PORTATILE | 1785 |
20 | ZUPPIERA SUMMER FRUIT | 1837 |
11 | APRIBOTTIGLIA GUZZINI | 1996 |
12 | SERVIZO OLIO ACETO PEPE E SALE | 2011 |
3 | SERVIZIO CAFFE’ DA 12 | 2013 |
13 | THERMO ELETTRICO | 2062 |
21 | STAMPO PER TORTA | 2099 |
15 | SCOPA ELETTRICA | 2132 |
22 | SERVIZIO DA 6 ZUPPA | 2201 |
24 | BOLLITORE SMALTATO | 2212 |
14 | VASO FLORA | 2219 |
6 | CALICI DI CRISTALLO | 2235 |
9 | SET COLTELLI DA CUCINA | 2242 |
7 | 4 COPPE GELATO | 2276 |
23 | SERVIZIO CAFFE’ DA 4 + MOKA | 2289 |
10 | FRIGGITRICE AD ARIA | 2470 |
1 | BICI BAMBINO | 2487 |
I PREMI SI POSSONO RITIRARE PRESSO LA CARITAS PARROCCHIALE (via Roli 6) ENTRO 30 GIORNI, NEI GIORNI DI APERTURA DELLA CARITAS MARTEDI E MERCOLEDI nei seguenti orari:
MARTEDI 9,30 – 11; 15 – 17 : MERCOLEDI 9,30 – 11 – 15 – 17;
Per informazioni tel. 3408121961
Costanza Miriano all’oratorio il 6 settembre 2022
6 settembre 2022. Un importante evento all’oratorio di Massa Lombarda, in occasione della Festa della Ripresa. L’incontro con la nota giornalista e scrittrice COSTANZA MIRIANO
A causa della pioggia, l’incontro si è svolto sotto il tendone. Al pubblico intervenuto Costanza Miriano si è presentata e ha offerto la sua preziosa testimonianza personale di madre, di moglie e di giornalista. Una donna di fede che crede nei valori della famiglia, ancorata alla Chiesa e ai cinque pilastri fondamentali della vita cristiana: la Parola di Dio, la preghiera, la Confessione, l’Eucarestia, il digiuno. (questi sono i temi che sono trattati nel libro : “Si salvi chi vuole”). Costanza ha voluto inoltre raccontare come è nata l’esperienza del Monastero wifi, che da poche persone coinvolte si è arrivati a 3000 persone. Il prossimo incontro del monastero wifi si svolgerà a Roma in S.Pietro il 24 settembre.
La Festa della Ripresa
Editoriale
da Il Nostro S.Paolo di agosto
Quest’anno più che mai, non so se a causa di questa torrida estate, o per altri
motivi, attendo con impazienza la “Festa della Ripresa” come importante
opportunità per tutta la nostra comunità cattolica e civile di ritrovarsi,
di rincontrarsi. Gli anni scorsi ci si trovava almeno una volta alla settimana
d’estate all’oratorio, quest’anno non ci siamo riusciti. Certo l’esperienza della
pandemia ha forse prodotto in noi una certa “stanchezza” nei rapporti, e la
guerra ai confini dell’Europa e le sue conseguenze ci hanno messo un po’ di
“malumore”. Spero che questo desiderio di trovarsi, oltre al momento della
Messa domenicale e a qualche rapido incontro per strada, trovi spazio nel
cuore di tutti noi, e questo appuntamento annuale possa in qualche modo
essere una “risposta attraente”, con la Speranza che in questo nuovo anno
pastorale il nostro Oratorio possa tornare ad essere un punto di ritrovo, non
solo per gli appassionati di calcio, che non mancano, ma anche per gli appassionati
di “Comunità e di fraternità”. Il Signore ci accompagni in questa
esperienza.
Don Pietro, parroco.