Programma dal 18 al 26 giugno 2022

Letture: Genesi 14,18-20 / Salmo 109 / 1 Corinzi 11,23-26

Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore

Dal Vangelo secondo Luca (9,11b-17)

In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.

Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».

Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.

Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.

Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.

Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

Parola del Signore

VITA ECCLESIALE

Sabato 18
Domenica 19 10.30

18.30

+ Salmi, Pius e Marianus

Secondo le intenzioni di Maria Teresa / def.ta Toffanello Teresina

Lunedì 20
Martedì 21 8.00 + Antonio
Mercoledì 22 18.30 + Castelli Adriano
Giovedì 23 18.30 + Golinelli Luciano
Venerdì 24 8.00 Secondo le intenzioni di Maria Teresa e deff. Dovadola Monica, fam. Dovadola Ivano e Ruffini Armanda
Sabato 25 18.30
  • Secondo le intenzioni di Maria Teresa
  • Deff. Giacometti, Mussino, De Giovanni e Franca
Domenica 26 10.30 + Alfonso, Alma, Maria e don Orfeo

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 17.1518.15 (don Pietro)

Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine ecc…)).

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni (escluso il venerdì) ore 17.50 S. Rosario

Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia

Il catechismo in parrocchia riprende nel prossimo ottobre

Anno : C

Giugno 2022

LA VITA DELLA COMUNITA’

Domenica 19

Ss.mo Corpo e Sangue di Cristo

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)

Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa solenne a cui segue la processione Eucaristica del Corpus Domini e la Benedizione Eucaristica al termine della processione (vedi sotto).

Lunedì 20 Ore 18.30 (S. Paolo) : S. Messa e al termine incontro Caritas (anche conviviale)
Martedì 21

S. Luigi Gonzaga

S. Messa ad orario feriale
Giovedì 23

Natività di

S. Giovanni B.

S. Messa ad orario feriale
Venerdì 24

Sacratissimo Cuore di Gesù

S. Messa ad orario feriale

Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario

Sabato 25

Cuore Immacolato della B. V. Maria

S. Messa ad orario prefestivo
Domenica 26

XIII del T. O.

Offerte delle Ss. Messe destinate all’”Obolo di S. Pietro”

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)

La processione del Corpus Domini a San Paolo

Si parte dalla chiesa di S. Paolo, Corso V. Veneto, p.za Ricci, via XX Settembre, via della Repubblica, p.za A. Costa, via Monte Grappa, via Bonvicini, corso V. Veneto fino alla Chiesa di S. Paolo.

1In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola che rappresentano un modo per sostenere nel bisogno materiale una comunità che instancabilmente prega per tutti noi.

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Mt 7,1-5 Mt 7,6.12-14 Mt 7,15-20 Lc 1,57-66.80 Lc 15,3-7 Lc 2,41-51

Vivere il Mistero- Le letture della solennità del Santissimo Corpo e Sangue del Signore guidano progressivamente verso il mistero dell’Eucaristia. Si comincia con una benedizione di Melchisedek e con l’offerta di pane e di vino, con cui il misterioso sacerdote del Dio altissimo offre un ringraziamento perché Abram ha liberato il nipote Lot, deportato dai re d’oriente. La seconda lettura ci trasporta nel vissuto delle comunità cristiane degli inizi e dà accesso non solo al racconto fondativo dell’Eucaristia, ma anche a qualche difficoltà seria a celebrare, con la profondità, e pienezza dell’intento originario, il mistero cristiano, difficoltà che motiva la ripresa di questa tradizione. Il brano evangelico – poiché il racconto fondativo della celebrazione del pane e del vino è già stato presentato dalla seconda lettura – insiste sul fatto che il contenuto più profondo delle celebrazioni eucaristiche è il realismo dei banchetti di condivisione che sono le moltiplicazioni di pane. Paolo ci consegna la tradizione della notte dell’ultima cena annunciandolo ai cristiani di Corinto. Il racconto parte dall’idea che il dono di Gesù è stato fatto nella notte in cui egli veniva tradito da alcuni uomini e, ancor più, era consegnato dal Padre alla morte per amore. I gesti di Gesù sono in perfetto parallelismo: quanto si compie prima con il pane si compirà subito dopo con il vino e tutte e due le azioni, compiute nel futuro, saranno fatte «in memoria di me». Una attenzione particolare merita il punto in cui si differenziano le parole sul pane e le parole sul calice. Il pane è consegnato subito dopo averlo spezzato e quindi la frazione è necessaria al suo significato. È identificato con il corpo di Gesù «che è per voi». Nel pane spezzato si rende dunque presente la morte di colui che in quella notte è stato tradito, ma che – prima di «transustanziare» il pane in se stesso – ha «transustanziato» la sua morte violenta trasformandola in un dono libero di amore. La realtà del pane diventa la realtà del corpo di Gesù, perché la dura verità di una morte subita per la violenza del male è stata trasformata dalla libertà di Gesù in un gesto puro di assoluta dedizione al volere amoroso del Padre per la salvezza degli uomini. Il calice del vino è indicato invece come «la Nuova Alleanza nel mio sangue». Appare qui un riferimento a un rito biblico ben conosciuto. L’alleanza al Sinai è stata stipulata con un rito che si è realizzato con il simbolo del sangue. Mosè fa sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione per il Signore; poi prende la metà del sangue, ne asperge il popolo dicendo: «Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!». La parola di Gesù sul calice annuncia che la sua alleanza si realizza nel dono del proprio sangue, ossia nel libero dono della sua vita. Nella parola di Gesù – trasmessa nella tradizione paolina – appare il termine «nuova» che è rimando a un secondo testo decisivo. Il profeta Geremia, riprendendo il tema dell’alleanza, ne annuncia una nuova: «Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore -, nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova […] Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa, d’Israele dopo quei giorni – 0racolo del Signore -: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo». Non basta leggere l’Eucaristia alla luce del rito sinaitico, ma è necessario ricorrere anche alla profezia di Geremia che assicura un’alleanza nuova che sarà realizzata e che soprattutto sarà capace di diventare un’alleanza interiore nella libertà e nell’amore che proviene dal cuore. La proclamazione del Vangelo della moltiplicazione dei pani dilata bene, nella festa odierna del Corpo e Sangue del Signore, il senso di questa solennità, impedendone una lettura forzatamente liturgica o appena rituale. Il nutrirsi del Corpo e del Sangue di Gesù deve sboccare nell’esistenza dei discepoli, nella loro vita concreta e nelle loro responsabilità e relazioni. Il racconto della moltiplicazione di pani, con i suoi gesti – paralleli a quelli dell’ultima cena – mostra che il dono del Signore non è arbitrario, ma ha a che fare con bisogni decisivi dell’uomo. Nel racconto lucano si parte da un quadro evangelico tipico: l’insegnamento sul regno di Dio, le guarigioni dei malati, l’ascolto della folla. I discepoli non sono privi di sensibilità e intervengono a favore della folla perché non sia appesantita e messa in pericolo. La risposta data da Gesù è piena di conseguenze anche per i cristiani di oggi, che celebrano l’Eucaristia e che certamente pregano per tante difficoltà dei loro fratelli; «Voi stessi date loro da mangiare». Il dono del Signore è per bisogni reali e dev’essere mediato dai discepoli. L’Eucaristia non è un fatto isolato, anche se splendido, ma è il culmine del prendersi cura del suo popolo da parte di Dio. Il brano del Vangelo fa sentire tutti i toni della sinfonia eucaristica del Corpo e Sangue del Signore: il regno di Dio, le guarigioni delle infermità, l’impegno dei discepoli, la sazietà e l’abbondanza. (don Ermenegildo Manicardi)

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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