Letture: Siracide 27,4-7 / Salmo 91 / 1Corinzi 15,54-58
E‘ bello rendere grazie al Signore.
Dal Vangelo secondo Luca (6,39-45)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda».
Parola del Signore
VITA ECCLESIALE
Sabato 26 | 18.00 | + Lea e Anselmo |
Domenica 27 | 10.30
18.00 |
+ Liparesi Giovanni, Gilberto, Carlo e Antonia, Giannina e Ireneo, Mario e Folli Pia, Buldrini Paolo, Gaetano, Domenica e genitori
+ Dovadola Ivano e Monica, Ruffini Armanda e Dovadola Silverio + Pirazzini Giuliana e Baldassarri Angelina |
Lunedì 28 | 18.00 | + Montesi Natale |
Martedì 01 | 8.00 | + Moroni Marcello |
Mercoledì 02 | 20.30 | + Montanari Dircea
+ Preda Maria Teresa |
Giovedì 03 | 18.00 | + Liviano |
Venerdì 04 | 20.30 | + Ruffini Armanda, Dovadola Ivano e Monica e Dovadola Silverio |
Sabato 05 | 18.00 | + Brignani Adriano (Trigesima) |
Domenica 06 | 10.30 | + Amatulli felice
+ Franco, Maria, Demo e Luigi |
Orario Confessioni Sabato ore 11.00 – 12.00 (don Pietro)
ore 16.45 – 17.45 (don Pietro)
Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine ecc…)).
Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.00
Festivo : ore 10.30, 18.00
Tutti i giorni ore 17.25 S. Rosario )
N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia
Il catechismo in parrocchia è ripreso secondo le consuete modalità.
LA VITA DELLA COMUNITA’
Anno : C
Febbraio – Marzo 2022 |
Domenica 27
VIII del T. O. |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00 |
Lunedì 28 | Ore 20.45 (canonica) : Consiglio Pastorale Parrocchiale |
Mercoledì 02
Le Ceneri Astinenza e digiuno |
Ore 18.30 (FRUGES) : S. Messa delle Ceneri
Ore 20.30 (S. Paolo) : S. Messa delle Ceneri (Unica S. Messa in S. Paolo) |
Giovedì 03 | Ore 20.45 (canonica) : 4° Incontro fidanzati in preparazione al matrimonio |
Venerdì 04
Astinenza |
Primo venerdì del mese – Comunione agli impediti
Non c’è la S. Messa alle ore 8.00) Ore 8.45 – 12.00 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica Ore 17.00 (S. Paolo) : Via Crucis Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario Ore 20.30 (S. Paolo) : 1a Stazione Quaresimale |
Domenica 06
I di Quaresima |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00
Ore 17.30 (S. Paolo) : Via Crucis |
1 – E’ possibile rinnovare l’abbonamento per il 2022 al periodico parrocchiale “Il Ns. S. Paolo”, importante strumento di comunicazione comunitaria.
2 – In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola che rappresentano un modo per sostenere nel bisogno materiale una comunità che instancabilmente prega per tutti noi.
Alla scuola di Gesù : | |||||
Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato |
Mc 10,17-27 | Mt 10,28-31 | Mt 6,1-6.16-18 | Lc 9,22-25 | Mt 9,14-15 | Lc 5,27-32 |
Vivere il Mistero
Come di solito, ci disponiamo in un clima di preghiera ad ascoltare la pagina evangelica di questa domenica. La nostra domanda è sempre: «Quale aspetto del mistero di Gesù, salvezza per noi, qui, oggi, la Parola ci porta?». Vogliamo andare al cuore, scandagliare il testo e succhiarne il nettare buono anche se ci giudica; vogliamo essere discepoli sapienti, imparare il segreto e la via della vita, per divenire veri! Chiediamo subito la grazia di poter mettere ln pratica la Parola per comprenderla bene; da questa domenica voglio portarmi via realmente un po’ del tesoro. Nelle ultime due domeniche abbiamo ascoltato il programma di Gesù che compiendo l’antica legge la interiorizza ponendola in maniera assoluta sul piano dell’essere piuttosto che dell’adempimento legalistico e morale. La scorsa settimana poi ci è stato consegnato il cuore del comando fondamentale: essere misericordiosi come il Padre per essere e potersi dire figli dell’Altissimo; in una parola fare quello che ha fatto Gesù che non considerò suo nemico alcuno, amò tutti, morì perdonando, era mite ed umile di cuore, misericordioso e fedele, tutta carità…. Il discepolo è tale se assomiglia al suo Maestro! Le parabole del brano di oggi (Lc 6, 39-45) ci spiegano che cosa accade a chi non ha imparato questo insegnamento fondamentale. Se non hai un cuore misericordioso e buono come Dio, non puoi farti carico degli altri, sei un cieco che pretende di guidare un altro cieco: la rovina è di tutti e due. Se non sei buono, ma uno che giudica, sei un insipiente che pretende di correggere il fratello ignorando la gravità del proprio male; presuntuoso, nella menzogna, credi di vedere bene perché, stolto, non ti osservi allo specchio per imparare ad essere vero. Forse sei anche sincero ma hai una coscienza distorta, soggettiva, che ha fissato la misura del bene e del male secondo i propri criteri e ti ergi a giudice; tu stesso non hai forse sperimentato la misericordia, sei uno che non si sente un perdonato perché crede di non aver bisogno di perdono e non lo chiede. Può accadere di essere anche troppo rigidi con se stessi e di fare Dio spietato come noi lo siamo con i fratelli. L’albero si riconosce dai frutti e l’uomo da ciò che trae fuori dal suo cuore: se ha un cuore misericordioso, perdonato, è buono, fa il bene; se il suo cuore è cattivo e giudica trae fuori il male. «Dal di dentro, dal cuore dell’uomo viene ciò che contamina, cioè, perde l’uomo», disse Gesù (cf Mt 15, 1B-20). La bocca parta della pienezza del cuore. Dipende appunto di che cosa è pieno il cuore. Per cuore s’intende l’intimo dell’uomo, la sua coscienza, il luogo dove avvengono le decisioni e le scelte, la sede della volontà. E’ stato scritto che la vita cristiana è essenzialmente continuo discernimento partendo appunto da quella definizione della vita cristiana che è il testo della lettera ai Romani (12,1-3): «Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto». Ecco, oggi, per così dire impariamo a fare il cosiddetto «esame di coscienza»: si tratta di mettere in discussione la propria coscienza e di formarla bene per divenire veri. Il termine inequivocabile di paragone è la coscienza di Gesù che è una coscienza del tutto “filiale“, conforme al Padre. Qui sta il segreto e la via facile Gesù ce l’ha rivelato: «Siate misericordiosi come il Padre che avete visto in me: chi ha visto me, ha visto il Padre» (cf Gv 14,9). E proprio quando Gesù muore perché l’amore di misericordia non gli ha permesso né di difendersi, né di accusare o condannare, noi abbiamo visto com’è Dio! Vedendo come moriva perdonando il centurione esclamò: «Costui era veramente il Figlio di Dio!» (cf Mt 27,54; Mc 15, 39) Paolo da discepolo vero di Gesù, e doveva essere davvero molto cambiato il violento Saulo, divenuto tutto misericordia e immagine della materna tenerezza di Dio poteva dire ai cristiani delle chiese da lui fondate: «Imitate me come io imito Cristo». (cf 1 Cor 1 1, 1; Fil 3,17) (don Dario Pacifico)