Programma dal 29 gennaio al 6 febbraio 2022

IV del T. Ordinario

30 gennaio 2022

n. XIII / 10

Letture: Geremia 1,4-5.17-19 / Salmo 70 / 1Corinzi 12,31.13,13

La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

Dal Vangelo secondo Luca (4,21-30)

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».

All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Parola del Signore

VITA ECCLESIALE

Sabato 29 18.00 + Montesi Natale, Dovadola Mista e Guerra Iole
Domenica 30 10.30

18.00

+ Pelliconi Antonio, Augusta e Furini Emilia

+ Edmondo ed Ebriana

+ Farolfi Luisa, Marcello, Valeria e Dante

+ Mazzella PietroPaolo

Lunedì 31
Martedì 01 8.00 Deff. fam. Baldrati
Mercoledì 02 20.30 + Preda Maria Teresa

+ Eleogivio e deff. fam. Tani

Giovedì 03 18.00 + Antonio
Venerdì 04 8.00 Secondo le intenzioni di Maria Teresa e per i defunti Ruffini Armanda , Dovadola Ivano e Monica
Sabato 05 18.00 + Fabbri Adamo

+ Cremon e Gherardi

Domenica 06 10.30

18.00

+ Luciano e Deremo

+ Preti Giovannino e Costa Marisa

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 16.4517.45 (don Pietro)

Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine ecc…)).

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.00

Festivo : ore 10.30, 18.00

Tutti i giorni ore 17.25 S. Rosario )

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia

Il catechismo in parrocchia è ripreso secondo le consuete modalità.

LA VITA DELLA COMUNITA’

Anno : C

Gennaio – Febbraio 2022

Domenica 30

IV del T. Ordinario

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00
Lunedì 31

S. Giovanni Bosco

Ore 20.30 (S. Paolo) : S. Messa animata dai giovani
Mercoledì 02

Presentazione del Signore

Giornata della vita consacrata

Ore 20.30 (S. Paolo): S. Messa della festa con benedizione delle candele Unica S. Messa

Venerdì 04 Primo venerdì del mese – Comunione agli impediti

Ore 8.30 – 12.00 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica

Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione eucaristica e recita del S. Rosario

Domenica 06

V del T. Ordinario

Festa parrocchiale della Pace

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00

Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa animata da A.C.R.

1E’ possibile rinnovare l’abbonamento per il 2022 al periodico parrocchiale “Il Ns. S. Paolo”, importante strumento di comunicazione comunitaria.

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Mc 5,1-20 Mc 5,21-43 Lc 2,22-40 Mc 6,7-13 Mc 6,14-29 Mc 6,30-34

Vivere il Mistero- La liturgia odierna continua e completa la proclamazione del racconto della venuta di Gesù a Nazareth. In questa seconda parte dell’episodio, «le parole di grazia che uscivano dalla sua bocca» non provocano solo una sincera testimonianza, ma anche perplessità, disagio e, in definitiva, rifiuto. L’astio arriva al punto che si progetta di eliminare fisicamente questo scomodo profeta, precipitandolo dal ciglio del monte sul quale era costruita la loro città. Gesù pero, misteriosamente si sottrae a questo disegno mortale, anticipando in qualche modo non solo la situazione della passione, ma anche quella della risurrezione. I partecipanti all’eucarestia domenicale sono introdotti nella difficile situazione creatasi nella comparsa di Gesù a Nazareth, dal racconto della vocazione di Geremia, che descrive con nettezza la vocazione e la sorte del profeta. Egli è consacrato prima di uscire alla luce, perciò è chiamato a dire tutto ciò che Dio gli ordina senza spaventarsi di fronte alle più pesanti opposizioni. La lettura presa dall’apostolo Paolo è una composizione lucidissima, di solito definita come «Inno alla carità». Essa afferma anzitutto che le situazioni di incompletezza sono la norma del nostro tempo di scarsa visibilità spirituale «adesso noi vediamo in modo confuso». Sostiene però anche che la carità – nelle sue infinite sfaccettature e nella chiarezza della sua essenza – è l’unico strumento che, attraverso «la via più sublime», rende possibile raggiungere ciò che è veramente definitivo ed escatologico. L’atteggiamento con cui i concittadini rispondono alla manifestazione di sé, che Gesù ha fatto con le parole lette dal rotolo di Isaia, è davvero ambivalente. Da una parte, la sua dichiarazione «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato» (Lc 4,21) è accolta con meraviglia e con favore, come «parole di grazia». Dall’altra parte però, le dichiarazioni di Gesù provocano anche opposizione verso di lui. Cosa vuole e chi crede di essere questo nostro conterraneo, che noi conosciamo molto bene come semplice figlio di Giuseppe? E inoltre: come si permette di trascurare la nostra realtà concreta? Lui, che è dei nostri, è andato a compiere esorcismi e guarigioni a Cafarnao. Le obiezioni a Gesù da parte dei concittadini è dunque duplice: lo criticano e vorrebbero banalizzarlo ma, al contempo, si lamentano perché non lascia che si sfruttino i suoi doni nella dimensione partigiana della loro piccola cerchia di villaggio. La grandezza di Gesù, poiché non è contenibile nelle piccole dimensioni di personaggi un po’meschini, è rifiutata con imbarazzo, mentre la difesa di Gesù scatena un’ira distruttrice contro di lui. Servendosi dell’adagio ironico «Medico cura te stesso» (Lc 4,23), il terapeuta che ha operato cose notevoli a Cafarnao smaschera e svela la meschinità degli interessi campanilistici con cui i suoi concittadini lo soffocano. Raccogliendo poi, in una specie di proverbio, una ripetuta esperienza profetica – «nessun profeta è bene accetto nella sua patria» (Lc 4,24) – Gesù spiega come ovvio il fatto di essere rifiutato con violenza nel villaggio dove è cresciuto. L’identificazione con un profeta, proposta da Gesù come chiave di accesso alla sua identità, gli permette un affondo e un allargamento. Continuando a parlare in un modo molto qualificato e solenne – «In verità io vi dico… Anzi, in verità io vi dico…» (Lc 4,24-25) – l’evangelizzatore dei poveri ricorda due grandi profeti antichi, Elia ed Eliseo, che hanno operato in Israele ma senza chiudersi alle genti. Gesù, che così volentieri cita i profeti cosiddetti scrittori – come ha fatto anche in questa venuta a Nazareth utilizzando il rotolo di Isaia -, si rapporta anche ai profeti operatori di miracoli. È proprio nella loro esperienza che egli legge un elemento di conflitto con «Israele». La vedova a Sarèpta di Sidòne e Naamàn il Siro sono i due simboli plastici che l’azione profetica non ha avuto paura di aprirsi alle genti. I profeti, pur inviati a Israele, hanno allargato la propria azione. In questo modo la piccola competitività tra i villaggi, Nazareth e Cafarnao, è dilatata a simboleggiare il tema, molto più ampio, di «Israele e le genti» come destinatari dell’azione dell’evangelizzatore, sostenuto dallo Spirito del Signore. Si può parlare altrettanto bene di universalità del messaggio e di «inclusivismo» nei rapporti: questa è la sfida ultima che Gesù lancia ai compaesani, ma non meno ai suoi, radunati a celebrare con lui l’Eucaristia domenicale. (don Ermenegildo Manicardi)

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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