Programma dall’15 al 23 ottobre 2022

Letture: Esodo 17,8-13 / Salmo 120 / 2 Timoteo 3,14-4,2

Il mio aiuto viene dal Signore.

Dal Vangelo secondo Luca (18,1-8)

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:

«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.

Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».

E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Parola del Signore

VITA ECCLESIALE

Sabato 15 18.30 Per Octavian (vivente)

+ Mazzotti Angelo, Sangiorgi Maria Luisa, deff. Fam. Mazzotti e Sangiorgi e Capucci Armando

+ Giancarlo e Stellina

Domenica 16 10.30

18.30

Octavian (vivente)

+ Silvana, Ada, Domenico e Aldo

Lunedì 17 18.30 Octavian (vivente)

+ Renato

Martedì 18
Mercoledì 19 18.30 Per le anime del Purgatorio
Giovedì 20 18.30 + Laura e Matteo e per i genitori viventi

Per Luca e Matteo (viventi)

Venerdì 21 8.00 + Antonio
Sabato 22 18.30 Secondo le intenzioni di Maria Teresa e per i malati

+ Adriano Castelli

+ Biancoli Angelo e Penazzi Elettra

Domenica 23 10.30

18.30

+ Gagliardi Bruno e Resta Albertina

+ Paolo Liverani

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 17.1518.15 (don Pietro)

Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine ecc…)).

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni (escluso il venerdì) ore 17.50 S. Rosario

Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia

LA VITA DELLA COMUNITA’

Anno : C

Ottobre 2022

Domenica 16

XXIX del T. O.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (S. Paolo)

Ore 15.00 (S. Paolo) : S. Messa con conferimento del Sacramento della Cresima per ministero del nostro vescovo mons. Giovanni Mosciatti.

Martedì 18

S. Luca ev.

S. Messa ad orario feriale
Mercoledì 19 Ore 20.45 (S. Paolo) : Prove del “Coro S. Paolo”
Venerdì 21 Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario
Sabato 22

S. Giovanni Paolo II

S. Messa prefestiva

Ore 16.00 (S. Francesco di Sales) : Festa nel 100 anniversario di fondazione della Scuola Materna.

Ore 20.00 (S. Cassiano) : S. Messa solenne presieduta dal cardinale S.E. Mons. Matteo Maria Zuppi e chiusura dell’anno Giubilare

Domenica 23

XXX del T. O.

Giornata Missionaria Mondiale

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (S. Paolo)

Ore 17.00 (S. Cassiano) : Veglia missionaria e celebrazione della S. Messa

Da Sabato 01 ottobre (per tutto il mese) in S. Paolo

ore 17.50 S. Rosario (celebrato in forma più solenne)

1In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola che rappresentano un modo per sostenere nel bisogno materiale una comunità che instancabilmente prega per tutti noi.

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Lc 12,13-21 Lc 10,1-9 Lc 12,39-48 Lc 12,49-53 Lc 12,54-59 Lc 13,1-9

Vivere il Mistero- La prima lettura apre raccontando la battaglia di Giosué contro Amalèk a Refidìm. Si tratta di un episodio importante per la storia di Israele, ma il racconto intende soprattutto mostrare quanto decisivo sia l’effetto della preghiera sugli eventi della storia. Anche la seconda lettura si interessa al modo in cui si può perseverare ed essere forti nel proprio compito. Timòteo sarà un vero uomo di Dio, se rimarrà saldo nell’apprendimento delle sacre Scritture. Il Vangelo, introdotto evidentemente dalla descrizione degli effetti disastrosi della stanchezza di Mosè a Refidìm, presenta alcune pressanti istruzioni sulla necessità di «pregare sempre, senza stancarsi mai» (Lc 18,1). La vittoria su Amalèk è un momento rilevante nel cammino di Mosè e del popolo nel deserto. A causa delle prolungate relazioni ostili con Israele – iniziate appunto ancor prima del Sinai (cf. anche Gdc 3,13; 1 Sam 15) e concluse definitivamente soltanto da Davide (2 Sam 1,1 e 1Cr 18,11) – gli Amaleciti sono considerati il nemico per antonomasia di Israele. Non meno importante di questo primo risultato bellico, agili inizi del cammino nel deserto, appare la descrizione delle valenze teologiche della battaglia. Essa non è impostata con il massimo delle forze possibili, ma Mosè indica a Giosuè «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalék» (Es 17,9). La vittoria infatti non è nelle braccia dei soldati, ma è soltanto il dono del Signore che non lascia ostacolare il cammino del suo popolo. Gli uomini in campo sono necessari, ma non la loro quantità. È invece necessario che nelle mani di Mosè ci sia «il bastone di Dio» e la preghiera del condottiero non sia interrotta. «Il bastone di Dio» è lo strumento che Mosè ha già utilizzato per sconfiggere il faraone. Le mani alzate sorreggono appunto questo scettro, che rappresenta la forza di Dio capace di intervenire nella storia. Le mani alzate sono anche un segno della preghiera, per cui è evidente che l’azione di Dio nella storia ha bisogno dell’impegno orante dell’uomo. Come è necessario che «alcuni uomini» escano in battaglia, anche se è Dio a condurre la guerra, così è indispensabile che la preghiera dell’uomo intervenga perché «il bastone di Dio» – la sua forza capace di fare la storia – diventi davvero efficace. Quando le braccia di Mosè cadono, «il bastone di Dio» sembra perdere tutta la sua forza. Troviamo una situazione parallela rivelata dalle parole di Gesù al momento dell’invio dei settantadue: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». È il Signore che desidera che questi operai vadano e che siano numerosi, ma ciò nonostante essi non sorgeranno senza che vi sia l’invocazione dell’uomo. Il racconto parabolico, che apre il Vangelo odierno, è introdotto dal narratore con un’interpretazione di partenza: «Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai». L’evangelista è evidentemente interessato a garantire una comprensione importante della parabola, prima ancora di riferire – una volta concluso il racconto parabolico stesso – una spiegazione di Gesù stesso, che muove in una direzione complementare. La parabola mette in scena un giudice «che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno» (v. 2) e una vedova veramente bisognosa di giustizia. L’elemento che risolve la situazione è proprio il non stancarsi di richiedere. Una volta concluso il racconto parabolico, Gesù aggiunge altri due allargamenti formulati in domanda retorica. Se il giudice disonesto alla fine è costretto ad ascoltare, come pensare che Dio non soccorra gli eletti che pregano? Il secondo interrogativo – «Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» – è più difficile da interpretare. Forse è da capire in connessione con il rischio di stancarsi nel pregare. L’attesa del Figlio dell’uomo è molto lunga e si trova ad attraversare percorsi e tappe spesso non facili. È perciò spiegabile che qualcuno si stanchi di pregare e in lui la fede si spenga nella sua vivacità. Quello su cui Gesù si interroga (o vuole interrogarci) è se siamo capaci di mantenere una vera attesa di lui o se ci rassegniamo tacitamente a una fede scolorita e spenta. La preghiera è dunque l’unico mezzo per poter immettere nella nostra azione la forza di Dio. Non è il modo immaginario di piegare la volontà di Dio ai nostri desideri, ma è il «bastone di Dio» messo nelle nostre mani. Con la preghiera noi non siamo più affidati alle semplici nostre, insufficienti energie. Dio collabora con noi: per questo c’è la necessità vitale di «pregare sempre, senza stancarsi mai». (don Ermenegildo Manicardi)

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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