Venerdì Santo – Passione del Signore

Massa Lombarda, 19 aprile 2019

Nella Messa in Cena Domini, terminati i riti di comunione, l’assemblea non è congedata, ma è invitata, dopo la reposizione del Santissimo Sacramento, a sostare in silenzio e adorazione. Lo stesso silenzio di adorazione e di contemplazione del Mistero dà inizio alla celebrazione in passione Domini, nella quale, il sacerdote e il diacono, indossate le vesti liturgiche proprie di colore rosso, (cf MR, p. 145) entrano silenziosamente in uno spazio liturgico austero, privo di fiori, di ceri, senza la tovaglia sull’altare e con le immagini velate. Il silenzio dell’ingresso, cui fanno eco gli altri momenti di raccoglimento della liturgia del Venerdì santo, non è espressione di lutto, dolore e tristezza ma di contemplazione orante del mistero della morte redentrice del Salvatore. Dopo l’introito, segue la prostrazione ai piedi dell’altare, che accentua il clima dell’introito e della
celebrazione. Terminata la preghiera universale, ha luogo l’adorazione della Croce che manifesta l’aspetto glorioso del Mistero Pasquale.
Si scelga con cura la Croce da mostrare al popolo. È necessario che essa sia sufficientemente grande e di pregio artistico.
L’ostensione – come indicato dal Messale – può avvenire in due modi differenti. La prima forma prevede che la Croce velata sia portata all’altare e qui venga svelata gradualmente mentre il sacerdote canta o dice per tre volte «Ecco il legno della Croce, al quale fu appeso il Cristo, salvatore del mondo». A ogni acclamazione l’assemblea risponde «Venite, adoriamo».

Tratto da “Sussidio Quaresima_Pasqua 2019” della CEI
Il coro San Paolo nel “coro” dietro l’altare

Lascia un commento