Chiesa della natività di Maria Santissima in San Giacomo di Fruges

Esterno della chiesa di Fruges
Esterno della chiesa di Fruges
Interno della Chiesa di Fruges
Interno della Chiesa di Fruges

La “storia” di questa Parrocchia e della sua Comunità ha gli inizi tra il 1961 e il 1962, quando, in questa località, a ridosso di Massa Lombarda (a due chilometri scarsi), cominciarono a sorgere varie abitazioni urbane accanto alle poche già esistenti, quasi tutti fondi agricoli.

Nacque in quella zona una industria di trasformazione della frutta, il cui magazzino principale era denominato “FRUGES” (dal latino frutta, messi….). Accanto a questa funzionava già I’industria R.D.B., la FORNACE, che teneva occupati non pochi operai del territorio e fuori. Attorno a queste due grosse aziende nascono le prime abitazioni, in gran parte di operai, ivi occupati.

Gli anni che vanno dal ’60 al ’70, sono anni d’oro per l’industria della trasformazione della frutta e il territorio di Massa Lombarda e dintorni, “richiama” molte persone: sia dal nostro Appennino che, alquanto povero di risorse e di mezzi, lascia “scappare” tante famiglie in cerca di maggior fortuna, sia dal sud d’Italia.

L’insediamento nella zona di Fruges è favorito anche da un piano regolatore del Comune e da un modico prezzo dei terreni fabbricabili. La gente è in gran parte povera, ma in compenso molto laboriosa e in pochi anni, con tanto sudore e buona volontà, nascono numerose case, anche se, in gran parte, povere e malsane.

Di fronte a questa immigrazione massiccia, l’allora Arciprete di Massa Lombarda, Mons. Giovanni Proni (poi Vescovo a Termoli e a Forlì, dove morirà) pensò, insieme con la Comunità di San Paolo, di favorire la nascita di una nuova Parrocchia, vista anche la distanza, non da poco, dalla Chiesa di San Paolo.

Già un sacerdote, coadiutore di Massa Lombarda, si occupava della zona: Don Giuseppe Solaroli (poi missionario in Cina), si può ritenere il primo responsabile di questa comunità. Con l’elezione a Vescovo di Monsignor Proni, entrò come arciprete a Massa Lombarda Don Antonio Meluzzi che si mise a cuore il progetto e ne realizzò la costruzione (anche se solo nel grezzo).

Dopo la partenza di Don Giuseppe (don Pippo) per le missioni, si avvicendarono due sacerdoti, coadiutori a Massa Lombarda, nella cura di Fruges : Don Angelo Figna e Don Albano Calamelli.

Si era anche iniziato a celebrare la Messa a Fruges, in una casa di via Mameli 3, poco distante dal luogo in cui sorgerà poi il nuovo complesso parrocchiale.

Con il primo passo giuridico, il 20 agosto 1962, si ha il Decreto Vescovile di EREZIONE DELLA PARROCCHIA DI SAN GIACOMO, a firma di Monsignor Benigno Carrara e Mons. Caselli, cancelliere vescovile. Nell’archivio parrocchiale si trova la copia conforme all’originale.

In tale documento di avvio della parrocchia vengono definiti anche i confini nuovi, modificando quelli della preesistente parrocchia della Conversione di San Paolo.

Nel frattempo sono andate avanti le pratiche burocratiche necessarie per la costruzione del nuovo Complesso Parrocchiale di San Giacomo in Fruges.

Il Presidente della Repubblica, Saragat, con Decreto in data 18 Marzo 1965, registrato alla Corte dei Conti in data 22 Aprile 1965 (al Reg. 191, foglio 60) riconosce civilmente la Parrocchia di San Giacomo in Fruges.

Appellandosi alla legge 18 aprile 1962 N° 168 Cap. 1°, il Vescovo di Imola Mons. Carrara, dichiara la necessità e l’urgenza della costruzione ai fini del culto e sollecita il disbrigo delle pratiche.

Il disegno e la direzione dei lavori vengono affidati all’Architetto di Lugo GIUSEPPE RUSTICHELLI, coadiuvato dal Geometra Eliseo Ghiselli di Voltana. Si susseguono vari progetti e disegni (Vedi Archivio parrocchiale), poi finalmente si parte con la costruzione del corpo laterale sinistro (ad Est della Chiesa) che da progetto doveva diventare Oratorio e ambienti per il Ministero Pastorale. Veramente si sapeva già in partenza che la necessità impellente era una Scuola Materna (e ciò avvenne cambiando destinazione alla prima costruzione).

Questo lotto di lavori iniziò anche grazie alla Legge del 25/7/’52 che dava la possibilità di istituire dei Cantieri di Lavoro per persone disoccupate (i cosiddetti Cantieri Fanfani) Tale Cantiere predispose tutta l’’area del primo lotto di lavori con recinzione, fognature e altro preparando cosi l’avvio della costruzione muraria vera e propria che fu affidata alla Ditta PADOVANI AMEDEO di Ravenna (Piazza Nuovo Stadio 22 ). Questa Ditta inizio l’opera nel Giugno del 1965 e lavorò unitamente al Cantiere Fanfani (Cantiere N° 08039/L 22).

È infatti del Giugno 1965, l’Autorizzazione Comunale concessa all’Arciprete Don Antonio Meluzzi. (Cfr Archivio) La spesa a carico dell’Ente Gestore, la Parrocchia di S. Paolo, risultò di £. 10.250.000, mentre a carico del Ministero dei LL.PP., per mano d’opera nel cantiere, rimase la somma di £.8.000.000 (ottomilioni).

Nel giugno del 1966, questa prima parte del Complesso Parrocchiale era terminata. Si aprì subito la Scuola Materna denominata “S.Giacomo” affidandola alla custodia e guida di due giovani maestre (Educatrici di Scuola Materna) Moroni Meris e Bassi Leonilde, neo diplomate.

L'esterno della scuola Materna
L’esterno della scuola Materna

La costruzione appena terminata serviva come Scuola Materna al piano superiore, dove una stanzetta era riservata al Sacerdote incaricato della pastorale in questa zona e anche all’Arciprete di S. Paolo che ogni tanto faceva le sue visitine alla giovane Comunità e alla Scuola Materna. Il piano terra serviva da ORATORIO e da doposcuola. Nel salone grande, la Domenica si celebrava la S. Messa alle ore 11 e al pomeriggio si faceva il cinema parrocchiale. I cortili circostanti permettevano una buona organizzazione dei giochi.

Un salone interno
Un salone interno

Il mio arrivo a Fruges è avvenuto ufficialmente il 26 settembre 1966. Ho detto”ufficialmente” perché già durante l’estate di quell’anno, come semplice diacono, andai a Sappada nella casa che la Comunità di Massa Lombarda gestiva sulle dolomiti, e lì ebbi modo di conoscere molti giovani della comunità di S. Paolo e anche alcuni che poi sarebbero state le “colonne” della nuova Comunità di S. Giacomo. Venni a Massa Lombarda come Cappellano-coadiutore nella comunità di S. Paolo.

L’Arciprete, don Meluzzi mi affidò in particolare la cura pastorale di questa nascente Comunità di S. Giacomo a Fruges. Questa, però, non assorbiva tutto il mio tempo e l’entusiasmo di giovane Sacerdote, per cui seguii per molto tempo anche l’Oratorio di S. Paolo. Vedevo però che pian piano il mio cuore e la mia idea fissa erano per FRUGES.

Attorno alla costruzione, come ho già detto si trovavano i cortili per i giochi, ma in particolare, a ponente, confinante con la nuova Scuola Elementare, c’era il campo di calcio.

Il campo da pallavolo, subito dietro il campo da calcio e sullo sfondo la scuola elementare di Fruges
Il campo da pallavolo, subito dietro il campo da calcio e sullo sfondo la scuola elementare di Fruges

Su parte di quel terreno nasceranno poi la Chiesa e le opere parrocchiali. Quando non era bagnato (e capitava di rado essendo quella zona paludosa) ci permetteva di realizzare delle belle e sudatissime partite di calcio che trovavano anche me giovane sacerdote molto intraprendente, essendo quello il mio sport preferito. Serviva molto ad attirare i ragazzi. La scuola Materna aveva il suo bel cortile recintato ma tutto spoglio di piante, neanche l’ombra di un ramo e niente erba nei cortili. Ricordo che la prima pianta fu un Salice piangente che la Meris piantò a mo di bastone conficcato in terra…eppure divenne, per un bel po’ di tempo, l’unico vero albero della zona!

Se all'inizio mancavano gli alberi, oggi l'ombreggiatura è più che abbondante.
Se all’inizio mancavano gli alberi, oggi l’ombreggiatura è più che abbondante.

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È del 14 Dicembre 1966 il CONTRATTO di APPALTO tra la Cooperativa Muratori Cementisti e Affini di Massa Lombarda e il Vescovo d’Imola Mons. Carrara, per la costruzione di Chiesa, Canonica e Oratorio, dopo che il progetto ha ottenuto il lasciapassare del Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche per l’Emilia con Decreto N° 16273/3 del 07.07.1966, registrato alla Corte dei Conti il 22 Luglio 1966 reg. A foglio 49. Con questo decreto, i lavori vengono dati “in concessione” a S. Ecc. il Vescovo di Imola Mons. Benigno Carrara.

Mentre vengono costruite la Chiesa e Canonica (e serve tutto l’anno 1967) la vita della Comunità fa perno sulla costruzione già esistente, con il culto domenicale nel Salone grande, l’Oratorio, specie durante la settimana, sempre nel Salone grande e nei cortili , il doposcuola seguito in gran parte dalla maestra Meris Moroni e la Scuola Materna, che allora contava una decina di bambini. Non dimentichiamo il tanto agognato Cinema domenicale (la vecchia e gloriosa Microtecnica a passo ridotto …….) sempre nel salone grande…

I locali adiacenti la chiesa sono: al piano terra l'Oratorio e al Primo piano l'appartamento del Parroco
I locali adiacenti la chiesa sono: al piano terra l’Oratorio e al Primo piano l’appartamento del Parroco

La primissima Chiesa, infatti, che funzionava in Via Mameli 3, viene definitivamente chiusa e il locale viene restituito alla sua legittima proprietaria (Nazzarena Salvatori, che l’aveva prestato alla Comunità dietro un semplice grazie… ).

In questo tempo la Chiesa “provvisoria” funzionava solo la Domenica per la S. Messa alle ore 10. Le prime Comunioni, le Cresime, Battesimi e funerali venivano fatti nella Chiesa di S. Paolo.

Si attendeva con ansia la costruzione della nuova Chiesa, i lavori proseguivano e si giunse ad un punto in cui si decise di fare la Inaugurazione della Chiesa anche se in realtà non era finita; si improntò un riscaldamento che era più da officina che da Chiesa, il pavimento non c’era (solo una magra e polverosa gettata di cemento).

Il 31 Dicembre 1967 si fece I’INAUGURAZIONE, alla presenza del CARD . DINO STAFFA e tante altre autorità. (Nell’Archivio Parrocchiale abbiamo la cronaca di alcuni giornali del momento e qualche foto). La Chiesa era comunque molto spoglia e tutta grigia e fredda di cemento armato faccia-vista. Tutti noi in quell’occasione, al di là degli entusiasmi del momento, ci rendemmo conto che in quella Chiesa rimaneva molto, ma molto da fare….

Interno della chiesa di Fruges visto dal matroneo
Interno della chiesa di Fruges visto dal matroneo
La foto panoramica dell'interno della chiesa di Fruges attualmente
La foto panoramica dell’interno della chiesa di Fruges attualmente

In quel 31 Dicembre del ‘67 si inaugurò ufficialmente anche la Scuola Materna adiacente, dedicata al protettore della Parrocchia “S.Giacomo”, che però funzionava già dal giugno del 1966.

L'entrata della Scuola materna "San Giacomo" di Fruges adiacente alla chiesa
L’entrata della Scuola materna “San Giacomo” di Fruges adiacente alla chiesa

La Comunità acquista dal ceramista Bentini di Teramo (originario di Massa Lombarda) un Crocefisso in maiolica bianca che va ad occupare la parete centrale della Chiesa, dietro I’altare. L’artista l’ha proposto e concepito senza la croce, ma ci sembrava un po’ troppo “cruda” la scena di questo Cristo attaccato al muro, per cui si provvide a predisporre una croce tutta attorno al Cristo a mò di disegno con tondello in ferro nero (e non stava male…..) Fu acquistato per £.200.000 (duecentomila) attraverso una sottoscrizione tra la gente (cfr. Archivio).

Il Crocifisso nella sua attuale dislocazione
Il Crocifisso nella sua attuale dislocazione

Anche la Sacrestia è spoglia di tutto. Graziano porta una tavola e io riesco a ricuperare due mobili da tinello da mia sorella e un piccolo armadio già in dotazione nella prima Sacrestia-Oratorio viene portato lì. I paramenti sono pochissimi, proprio I’indispensabile: il camice, una casula verde, amitto e purificatoio, calice e corporale, tutti regali che mi furono fatti in occasione della mia prima S. Messa celebrata a Castel del Rio l‘11 Settembre 1966.

L'attuale sacrestia
L’attuale sacrestia

Tratto da “Appunti sulla storia della Parrocchia “Natività di Maria Santissima” in San Giacomo di Fruges di Don Alberto Pio Baraccani

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