Atto di consacrazione al cuore immacolato di Maria

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, noi, in quest’ora di tribolazione, ricorriamo a te. Tu sei Madre, ci ami e ci conosci: niente ti è nascosto di quanto abbiamo a cuore. Madre di misericordia, tante volte abbiamo sperimentato la tua provvidente tenerezza, la tua presenza che riporta la pace, perché tu sempre ci guidi a Gesù, Principe della pace.

Ma noi abbiamo smarrito la via della pace. Abbiamo dimenticato la lezione delle tragedie del secolo scorso, il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali. Abbiamo disatteso gli impegni presi come Comunità delle Nazioni e stiamo tradendo i sogni di pace dei popoli e le speranze dei giovani. Ci siamo ammalati di avidità, ci siamo rinchiusi in interessi nazionalisti, ci siamo lasciati inaridire dall’indifferenza e paralizzare dall’egoismo. Abbiamo preferito ignorare Dio, convivere con le nostre falsità, alimentare l’aggressività, sopprimere vite e accumulare armi, dimenticandoci che siamo custodi del nostro prossimo e della stessa casa comune. Abbiamo dilaniato con la guerra il giardino della Terra, abbiamo ferito con il peccato il cuore del Padre nostro, che ci vuole fratelli e sorelle. Siamo diventati indifferenti a tutti e a tutto, fuorché a noi stessi. E con vergogna diciamo: perdonaci, Signore!

Nella miseria del peccato, nelle nostre fatiche e fragilità, nel mistero d’iniquità del male e della guerra, tu, Madre santa, ci ricordi che Dio non ci abbandona, ma continua a guardarci con amore, desideroso di perdonarci e rialzarci. È Lui che ci ha donato te e ha posto nel tuo Cuore immacolato un rifugio per la Chiesa e per l’umanità. Per bontà divina sei con noi e anche nei tornanti più angusti della storia ci conduci con tenerezza.

Ricorriamo dunque a te, bussiamo alla porta del tuo Cuore noi, i tuoi cari figli che in ogni tempo non ti stanchi di visitare e invitare alla conversione. In quest’ora buia vieni a soccorrerci e consolarci. Ripeti a ciascuno di noi: “Non sono forse qui io, che sono tua Madre?” Tu sai come sciogliere i grovigli del nostro cuore e i nodi del nostro tempo. Riponiamo la nostra fiducia in te. Siamo certi che tu, specialmente nel momento della prova, non disprezzi le nostre suppliche e vieni in nostro aiuto.Così hai fatto a Cana di Galilea, quando hai affrettato l’ora dell’intervento di Gesù e hai introdotto il suo primo segno nel mondo. Quando la festa si era tramutata in tristezza gli hai detto: «Non hanno vino» (Gv 2,3). Ripetilo ancora a Dio, o Madre, perché oggi abbiamo esaurito il vino della speranza, si è dileguata la gioia, si è annacquata la fraternità. Abbiamo smarrito l’umanità, abbiamo sciupato la pace. Siamo diventati capaci di ogni violenza e distruzione. Abbiamo urgente bisogno del tuo intervento materno.

Accogli dunque, o Madre, questa nostra supplica.

Tu, stella del mare, non lasciarci naufragare nella tempesta della guerra.

Tu, arca della nuova alleanza, ispira progetti e vie di riconciliazione.

Tu, “terra del Cielo”, riporta la concordia di Dio nel mondo.

Estingui l’odio, placa la vendetta, insegnaci il perdono.

Liberaci dalla guerra, preserva il mondo dalla minaccia nucleare.

Regina del Rosario, ridesta in noi il bisogno di pregare e di amare.

Regina della famiglia umana, mostra ai popoli la via della fraternità.

Regina della pace, ottieni al mondo la pace.

Il tuo pianto, o Madre, smuova i nostri cuori induriti. Le lacrime che per noi hai versato facciano rifiorire questa valle che il nostro odio ha prosciugato. E mentre il rumore delle armi non tace, la tua preghiera ci disponga alla pace. Le tue mani materne accarezzino quanti soffrono e fuggono sotto il peso delle bombe. Il tuo abbraccio materno consoli quanti sono costretti a lasciare le loro case e il loro Paese. Il tuo Cuore addolorato ci muova a compassione e ci sospinga ad aprire le porte e a prenderci cura dell’umanità ferita e scartata.

Santa Madre di Dio, mentre stavi sotto la croce, Gesù, vedendo il discepolo accanto a te, ti ha detto: «Ecco tuo figlio» (Gv 19,26): così ti ha affidato ciascuno di noi. Poi al discepolo, a ognuno di noi, ha detto: «Ecco tua madre» (v. 27). Madre, desideriamo adesso accoglierti nella nostra vita e nella nostra storia. In quest’ora l’umanità, sfinita e stravolta, sta sotto la croce con te. E ha bisogno di affidarsi a te, di consacrarsi a Cristo attraverso di te. Il popolo ucraino e il popolo russo, che ti venerano con amore, ricorrono a te, mentre il tuo Cuore palpita per loro e per tutti i popoli falcidiati dalla guerra, dalla fame, dall’ingiustizia e dalla miseria.

Noi, dunque, Madre di Dio e nostra, solennemente affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l’umanità intera, in modo speciale la Russia e l’Ucraina. Accogli questo nostro atto che compiamo con fiducia e amore, fa’ che cessi la guerra, provvedi al mondo la pace. Il sì scaturito dal tuo Cuore aprì le porte della storia al Principe della pace; confidiamo che ancora, per mezzo del tuo Cuore, la pace verrà. A te dunque consacriamo l’avvenire dell’intera famiglia umana, le necessità e le attese dei popoli, le angosce e le speranze del mondo.

Attraverso di te si riversi sulla Terra la divina Misericordia e il dolce battito della pace torni a scandire le nostre giornate. Donna del sì, su cui è disceso lo Spirito Santo, riporta tra noi l’armonia di Dio. Disseta l’aridità del nostro cuore, tu che “sei di speranza fontana vivace”. Hai tessuto l’umanità a Gesù, fa’ di noi degli artigiani di comunione. Hai camminato sulle nostre strade, guidaci sui sentieri della pace. Amen.

Programma 12-19 luglio 2020

Preghiera di Papa Francesco

O Maria,

tu risplendi sempre nel nostro cammino

come segno di salvezza e di speranza.

Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati,

che presso la croce

sei stata associata al dolore di Gesù,

mantenendo ferma la tua fede.

Tu, Salvezza del popolo romano,

sai di che cosa abbiamo bisogno

e siamo certi che provvederai

perché, come a Cana di Galilea,

possa tornare la gioia e la festa

dopo questo momento di prova

Aiutaci, Madre del Divino Amore,

a conformarci al volere del Padre

e a fare ciò che ci dirà Gesù,

che ha preso su di sé le nostre sofferenze

e si è caricato dei nostri dolori

per condurci, attraverso la croce,

alla gioia della risurrezione. Amen.

12 luglio

Vivere il Mistero- Il tema di questa XV domenica per annum è quello della parola di Dio. Una Parola efficace e feconda ma che allo stesso tempo necessita di un «terreno» in cui portare il suo frutto capace di accoglierla. Matteo paragona la Parola ad un seme, e il seme, come sappiamo, ha i suoi tempi di crescita fino al frutto maturo. La Parola è efficace e germina, nei solchi della storia, in modo silenzioso. Al contrario la parola dell’uomo, il quale prima progetta, definendo tempi, momenti e modalità di operazione. Ad osservare il seminatore che esce per la semina sorge spontaneo un interrogativo: «Perché tanto spreco?». Bisogna sapere che a quei tempi si usava seminare in un terreno che era rimasto incolto per tutta l’estate e che naturalmente era stato attraversato da pastori, greggi e quant’altro. Dopo la semina, e non prima, si arava per interrare il seme nella terra. L’agricoltore seminava perciò tutto il terreno a sua disposizione senza sapere però qual era il suolo fertile. Questo giustifica il fatto che il seme poteva cadere in terreni poco profondi o dove potevano nascere rovi e spine. Ma da qualche parte il terreno buono avrebbe dato il frutto sperato. Osserviamo ora la progressione all’interno della parabola. Ci sono quattro momenti; i primi tre corrispondono alle tre tappe dello sviluppo del seme che dapprima cade nella terra, poi germoglia, e infine cresce. Il quarto momento segna la maturità, ovvero il frutto. Nei primi tre momenti ci sono varie difficoltà (uccelli, roccia, spine) che compromettono il seme, nel quarto invece tutto è superato felicemente. Cosa vuole dire Gesù con questa parabola? Ci sono state difficoltà e ostacoli nella sua predicazione e per molti che lo hanno seguito le speranze si sono fatte sempre più esili. Ciò che Gesù promette non sembra realizzarsi. L’invito allora è quello di sperare. Alla fine il Regno di Dio si presenterà in pienezza e tutti riconosceranno la verità dell’insegnamento evangelico. Accanto alla speranza, che non delude, il discepolo abbia anche fede e sappia attendere pazientemente. Quando Gesù spiega ai discepoli la parabola del seminatore, sposta l’attenzione da Dio (com’era nella parabola nell’immagine del seminatore) all’uomo (ai vari terreni che accolgono il seme). Possiamo dire anche in questo modo: dalla fede passa all’impegno morale. Attenzione però, questi non sono due momenti opposti. Sono sì distinti ma non divergenti. Quando il discepolo del Vangelo si pone in ascolto della Parola di Dio viene da essa illuminato. In forza di questa luce egli poi cammina nella vita operando e diffondendo il Regno di Dio, Ma il discepolo sa molto bene che l’ascolto della Parola di Dio non è semplice; il cuore umano può essere distolto dal maligno e reso sterile. Non solo, le varie prove della vita possono essere un ostacolo serio affinché la Parola possa mettere radici profonde.

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Letture: Isaia 55,12-11 / dal Salmo 64 / Romani 8,18-23

Tu visiti la terra, Signore, e benedici i suoi germogli.

Dal Vangelo secondo Matteo (13,1-23)

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.

Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti». Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono. Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice: “Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!”. Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono! Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno». Parola del Signore

VITA ECCLESIALE

Sabato 11
Domenica 12 18.30 + Toffanello Maria

+ Alberti Dante e Casadio Irma

Lunedì 13 18.30 + Erick e il padre

+ Lolli Palma

Martedì 14 8.00 Per una persona vivente
Mercoledì 15 18.30 + Catarina Veras

+ Farina Monica

Giovedì 16 18.30 Vivi e defunti della famiglia Dovadola Ivano e parenti vivi e defunti delle famiglie Dovadola-Ruffini
Venerdì 17
Sabato 18 18.30 + Zagonara Domenico e Romeo e Faccani Paolina
Domenica 19

Orario Confessioni Concordare con don Pietro eventuali esigenze

(muniti di mascherina rispettando rigorosamente le distanze come predisposto)

Orario SS. Messe Feriale : Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario

Venerdì ore 20.30 Adorazione eucaristica

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia

Nota. Da lunedì 18 maggio sono riprese le celebrazioni con il popolo.

La S. Mesa feriale è secondo il solito orario e quella festiva come indicato nel riquadro sotto. Dovranno ovviamente essere rispettate tutte le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine, ecc..).

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Mt 10,34-11,1 Mt 11,20-24 Mt 11,25-27 Mt 11,28-30 Mt 12,1-8 Mt 12,14-21

Il catechismo in parrocchia resta sospeso fino a nuove disposizioni

Anno : A

Luglio 2020

LA VITA DELLA COMUNITA’

Domenica 12

XV del T.O.

S. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (NO alle 8.00)
Mercoledì 15 Ore 19.30 (S. Paolo) : Celebrazione della preghiera del Vespro su iniziativa di A.C diocesana
Giovedì 16

B.V. Maria del Monte Carmelo

S. Messa ad orario feriale
Venerdì 17 S. Messa ad orario feriale

Ore 20.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica

Domenica 19

XVI del T.O.

S. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (NO alle 8.00)

Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa al termine della quale invocheremo anche la B.V. del Monte Carmelo con l’imposizione dello scapolare a coloro che lo desiderano, adeguatamente preparati.

Premesse al Rito per la benedizione e l’imposizione dello scapolare della B.V. Maria del Monte Carmelo

1. La benedizione dello Scapolare della B. V. Maria del Monte Carmelo si farà preferibilmente durante una celebrazione comunitaria.

2. L’imposizione dello Scapolare comporta l’aggregazione alla Famiglia Carmelitana. Hanno la facoltà di benedire lo Scapolare i sacerdoti e i diaconi; possono inoltre imporlo anche altre persone autorizzate.

3. Per la benedizione e l’imposizione deve essere usato lo Scapolare del Carmine nella sua forma tradizionale (Vedi Norme pratiche, n. 4). Può venir poi sostituito con l’apposita medaglia (Ibidem, n. 5).

4. La benedizione e l’imposizione dello Scapolare avviene secondo i riti e le preghiere proprie del rito. La forma comune comprende i riti iniziali, la lettura della Parola di Dio e le intercessioni, la preghiera di benedizione e l’imposizione dello Scapolare, i riti finali. Con tutto questo si esprime in maniera compiuta il senso dello Scapolare nella vita dei fedeli che lo ricevono.

5. È necessario che in ambedue le formule sia ben espresso il senso spirituale delle grazie unite allo Scapolare della Madonna del Carmine, nonché gli impegni che si assumono con questo segno di devozione alla Vergine santa.

Programma 5 – 12 luglio 2020

Vivere il Mistero- Il Vangelo di questa domenica ci rivela l’anima profonda di Gesù, il quale fa sgorgare dal suo cuore filiale la sua lode al Padre perché, nella sua sapienza, si è rivelato ai piccoli. Noi ora entreremo, attraverso un commento semplice ed essenziale, in questo testo per evidenziarne la ricchezza teologica e la forza salvifica. Gesù esordisce con un inno di lode rivolto a Dio chiamato, allo stesso tempo, «Padre» e «Signore del cielo e della terra». Con molta probabilità il termine «Padre», nell’aramaico originate, era Abbà (appellativo che denota intimità familiare). Per Gesù Dio è l’Abbà. La formula «Signore del cielo e della terra», indica, invece, la maestà e la trascendenza di Dio. Dio è un Padre tenerissimo, vicino a noi ma anche trascendente, altro da noi. Questi due aspetti vanno tenuti sempre uniti. Il motivo della lode è racchiuso in due verbi: «hai nascosto», «hai rivelato». Gesù afferma che Dio ha nascosto, a coloro che si reputano sapienti, i misteri del Regno dei cieli («queste cose»), mentre agli ultimi si è compiaciuto di rivelarli. Quando Gesù parla di Regno dei cieli intende riferirsi a Dio come sovrano giusto, che rende giustizia a quanti patiscono oltraggi e prepotenze. Ma cosa intendiamo per «giustizia»? Per capire dobbiamo richiamare il contesto. Gesù ha constatato che le classi colte e religiose non l’hanno capito né seguito mentre gli ultimi (peccatori e prostitute) l’hanno accolto mettendosi persino alla sua sequela. La giustizia, quindi, è la salvezza di Dio offerta in Cristo. Se Gesù ha reso lode al Padre perché ha rivelato i misteri del Regno ai piccoli, ora evidenzia anche il suo ruolo di Figlio in questa rivelazione. Tutto gli è stato consegnato dal Padre. Questa affermazione rimanda al detto post-pasquale che troviamo in Mt 28,18, dove il Risorto asserisce che Dio gli ha dato ogni potere. Questo potere (exousra) è quello di perdonare, vincere il male, dare la propria vita come riscatto. Nel nostro testo, però, non si parla di potere ma di conoscenza. Questa conoscenza nasce da un’esperienza profonda di Gesù del disegno della salvezza. Bene, questa conoscenza è ora rivelata a tutti. Il rapporto Padre-Figlio non è perciò chiuso in un dialogo ristretto a due, perché, come abbiamo detto, il Figlio partecipa all’uomo quanto ricevuto. Gesù nel suo appello finale si rivolge quindi a coloro che stanno faticando per vivere con fedeltà la loro fede. Una fatica che nasce dal peso insopportabile di una legislazione gravosa imposta dalle guide religiose. A costoro Gesù indica il suo giogo. Un giogo che egli definisce dolce e leggero, «in greco zygòs chrestòs». Bisogna sapere che con «zygòs chrestòs» non si intende solo «giogo dolce» ma anche «legame (zygòs) utile, indispensabile, a portata di mano (chrestòs)». In una parola, Gesù chiama gli affaticati e gli oppressi a legarsi a lui con un legame profondo e liberante. La sua parola, ben illustrata nel Discorso della montagna, è infatti una proposta di libertà e di pace. Certo, è una proposta radicale, ma Gesù non impone il proprio potere coercitivo su nessuno, non fa pesare il suo giogo, ma si mostra maestro mite e umile, che sa accompagnare ogni suo discepolo alla pienezza del dono di sé. Le parole di Gesù, però, non sono rivolte solo ad una determinata categoria di persone ma a tutti gli uomini, a quanti sono alla ricerca della pace, a quanti sono sotto il peso della stanchezza fisica, psichica e spirituale. Non sarà la chimica, che spariamo quotidianamente nel cervello a ristorarci dalle nostre pesantezze esistenziali; non sarà neppure la politica, alla quale affidiamo il nostro destino, a darci un futuro sicuro; non sarà la nostra ansia di arrivare in qualsiasi modo a posizioni di prestigio a riempire la nostra vita; non sarà il denaro, il successo, il prestigio, il culto della propria immagine a farci superare il vuoto, l’incertezza del domani o la paura della morte. Chi, allora, sarà capace di ristorare la nostra stanchezza fisica, psichica e spirituale? L’abbiamo capito: Gesù, che ancora oggi ci ripete: «Venite a me… e io vi darò ristoro» (Mt 11,28).

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Parrocchia della Conversione

XIV del T. Ordinario

05 luglio 2020

n. XI / 32

di S. Paolo Apostolo

48024 Massa Lombarda – RA

Via Roli, 2

Tel. e fax 0545 81339

E-mail parrocchiaconversione@virgilio.it

Sito Internet parrocchiesanpaoloesangiacomo.it

Letture: Zaccaria 9,9-10 / dal Salmo 144 / Romani 8,9.11-13

Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

Dal Vangelo secondo Matteo (11,25-30)

05 luglio
In quel tempo Gesù disse:

«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore

Preghiera di Papa Francesco

O Maria,

tu risplendi sempre nel nostro cammino

come segno di salvezza e di speranza.

Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati,

che presso la croce

sei stata associata al dolore di Gesù,

mantenendo ferma la tua fede.

Tu, Salvezza del popolo romano,

sai di che cosa abbiamo bisogno

e siamo certi che provvederai

perché, come a Cana di Galilea,

possa tornare la gioia e la festa

dopo questo momento di prova

Aiutaci, Madre del Divino Amore,

a conformarci al volere del Padre

e a fare ciò che ci dirà Gesù,

che ha preso su di sé le nostre sofferenze

e si è caricato dei nostri dolori

per condurci, attraverso la croce,

alla gioia della risurrezione. Amen.

VITA ECCLESIALE

Sabato 04 18.30 + Ruffini Armanda
Domenica 05 10.30 + Gattucci Stefano

+ Pelliconi Augusto

+ Furini Emilia

+ Regoli Giuseppina

Lunedì 06
Martedì 07 8.00 + Alide, Emma e Dante

Per Stefano (vivente)

Mercoledì 08 18.30 + cg. Giacometti-Mussino-De Giovanni

+ Ornella Rivalta (trigesima)

+ Balestri Franco

Giovedì 09
Venerdì 10 8.00 + Biancoli Vincenzo
Sabato 11
Domenica 12 1830 + Toffanello Maria

+ Alberti Dante e Casadio Irma

Orario

Confessioni Concordare con don Pietro eventuali esigenze

(muniti di mascherina rispettando rigorosamente le distanze come predisposto)

Tutte le celebrazioni si possono seguire anche nel sito Internet della parrocchia

Orario SS. Messe Feriale : Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario

Venerdì ore 20.30 Adorazione eucaristica

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli

Nota. Da lunedì 18 maggio sono riprese le celebrazioni con il popolo.

La S. Mesa feriale è secondo il solito orario e quella festiva come indicato nel riquadro accanto. Dovranno ovviamente essere rispettate tutte le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine, ecc..) che sono opportunamente poste in evidenza e portate a conoscenza di tutti.

Il catechismo in parrocchia resta sospeso fino a nuove disposizioni

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Mt 9,18-26 Mt 9,32-38 Mt 10,1-7 Mt 10,7-15 Mt 10,16-23 Mt 19,27-29
Anno : A

Luglio 2020

LA VITA DELLA COMUNITA’

Domenica 05

XIV del T.O.

S. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (NO alle 8.00)
Lunedì 06

S. Maria Goretti

S. Messa ad orario feriale
Martedì 07 Ore 20.00 (Frascata) : S. Messa in suffragio della famiglia dei conti Manzoni-Ansidei (nel 75° anniversario dell’eccidio), celebrata nel parco della villa dal nostro vescovo mons. Mosciatti.
Mercoledì 08 Ore 19.30 (S. Paolo) : Celebrazione della preghiera del Vespro su iniziativa di A.C diocesana
Venerdì 10 S. Messa ad orario feriale

Ore 20.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica

Sabato 11

S. Benedetto

S. Messa ad orario feriale
Domenica 12

XV del T.O.

S. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (NO alle 8.00)

Medjugorje, 2 Febbraio 2019

” Cari figli l’amore

e la bontà del Padre Celeste danno delle rivelazioni

che fanno sì che la fede cresca, venga spiegata,

porti pace, sicurezza e speranza.

Così anch’io, figli miei, per l’amore misericordioso del Padre Celeste,

vi mostro sempre di nuovo la via a mio Figlio, all’eterna salvezza;

purtroppo, però, molti miei figli non vogliono ascoltarmi.

Molti miei figli esitano.

Ma io, io, nel tempo ed oltre il tempo,

ho sempre magnificato il Signore

per tutto quello che ha fatto in me e per mezzo di me.

Mio Figlio si dà a voi, spezza il pane con voi,

vi dice parole di vita eterna perché le portiate a tutti.

E voi, figli miei, apostoli del mio amore,

di cosa avete paura, se mio Figlio è con voi?

Mostrategli le vostre anime,

affinché egli possa essere in esse

e possa rendervi strumenti di fede, strumenti d’amore.

Figli miei, vivete il Vangelo,

vivete l’amore misericordioso verso il prossimo;

ma soprattutto vivete l’amore verso il Padre Celeste.

Figli miei, non siete uniti per caso.

Il Padre Celeste non unisce nessuno per caso.

Mio Figlio parla alle vostre anime, io vi parlo al cuore.

Come Madre vi dico: incamminatevi con me!

Amatevi gli uni gli altri, testimoniate!

Non dovete temere di difendere col vostro esempio la verità,

la Parola di Dio, che è eterna e non cambia mai.

Figli miei, chi opera nella luce dell’amore misericordioso e della verità,

è sempre aiutato dal Cielo e non è solo.

Apostoli del mio amore,

vi riconoscano sempre fra tutti gli altri per il vostro nascondimento,

l’amore e la serenità.

Io sono con voi.

Vi ringrazio. “

Medjugorje, 25 Gennaio 2019

 

” Cari figli!

Oggi, come madre vi invito alla conversione.

Questo tempo è per voi, figlioli,

il tempo del silenzio e della preghiera.

Perciò, nel calore del vostro cuore

cresca il chicco della speranza e della fede e voi, figlioli,

di giorno in giorno sentirete il bisogno di pregare di più.

La vostra vita diventerà ordinata e responsabile.

Comprenderete, figlioli, di essere di passaggio qui sulla terra

e sentirete il bisogno di essere più vicini a Dio

e con l’amore darete testimonianza della vostra esperienza dell’incontro con Dio,

che condividerete con gli altri.

Io sono con voi e prego per voi

ma non posso senza il vostro Sì.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata. “

Medjugorje, 2 Gennaio 2019

 

Cari figli

purtroppo in mezzo a voi, figli miei, c’è tanta lotta, odio, propri interessi ed egoismo.

Figli miei, così facilmente dimenticate mio Figlio, le Sue parole ed il Suo amore.

La fede si spegne in molte anime ed il cuore è preso dalle cose materiali del mondo.

Però il mio cuore materno sa che in mezzo a voi ci sono coloro che credono ed amano,

coloro che cercano di avvicinarsi sempre più a mio Figlio,

che Lo cercano instancabilmente e, in questo modo, cercano anche me.

Questi sono gli umili e i miti i quali,

con il dolore e la sofferenza che sopportano nel silenzio,

con la loro speranza e soprattutto con la loro fede,

sono gli apostoli del mio amore.

Figli miei, apostoli del mio amore,

vi insegno che mio Figlio non cerca preghiere con troppe parole

ma anche le opere ed i sentimenti.

Pregate che nella preghiera cresciate nella fede e cresciate nell’amore.

Amatevi gli uni e gli altri:

questo è ciò che Lui chiede, questa è la via per la vita eterna.

Figli miei, non dimenticate che mio Figlio ha portato la luce a questo mondo.

L’ha portata a coloro che hanno voluto vederla e riceverla.

Questi siate voi, perché questa è la luce della verità, della pace e dell’amore.

Io vi guido maternamente ad adorare mio Figlio, ad amarLo come me.

Che i vostri pensieri, parole ed opere siano rivolte a mio Figlio,

che siano in Suo nome: solo allora il mio cuore sarà colmo.

Vi ringrazio.”

Medjugorje, 25 Dicembre 2018

Messaggio Annuale a Jakov Colo:

“Cari figli,

in questo giorno di grazia vi invito all’amore.

Figlioli, Dio vi ama immensamente e perciò figlioli, pieni di fiducia,

senza guardare indietro e senza timore

abbandonategli completamente i vostri cuori

affinché Dio li riempia con il Suo amore.

Non abbiate paura a credere al Suo amore ed alla Sua misericordia

perché il Suo amore è più forte di ogni vostra debolezza e paura.

Perciò, figli miei, pieni di amore nei vostri cuori confidate in Gesù

e pronunciategli il vostro Sì

perché Lui è l’unica via che vi conduce al Padre Eterno”.

 

Messaggio Mensile a Marija:

“Cari figli!

Vi porto mio Figlio Gesù che è il Re della pace.

Lui vi dona la pace, che questa pace non sia solo per voi, figlioli,

ma portatela agli altri nella gioia e nell’umiltà.

Io sono con voi e prego per voi in questo tempo di grazia che Dio desidera darvi.

La mia presenza è il segno dell’amore,

mentre sono qui con voi per proteggervi e guidarvi verso l’eternità.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”