Massa Lombarda, 25 febbraio 2018
La trasfigurazione occupava un posto importante nella vita e nell’insegnamento della Chiesa primitiva. Ne sono testimonianze le narrazioni dettagliate dei Vangeli e il riferimento presente nella seconda lettera di Pietro (2Pt 1,16-18).
Per i tre apostoli il velo era caduto: essi stessi avevano visto ed udito. Proprio questi tre apostoli sarebbero stati, più tardi, al Getsemani, testimoni della sofferenza di nostro Signore.
L’Incarnazione è al centro della dottrina cristiana. Possono esserci molti modi di rispondere a Gesù, ma per la Chiesa uno solo è accettabile. Gesù è il Figlio Unigenito del Padre, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero. La vita cristiana è una contemplazione continua di Gesù Cristo. Nessuna saggezza umana, nessun sapere possono penetrare il mistero della rivelazione. Solo nella preghiera possiamo tendere a Cristo e cominciare a conoscerlo.
“È bello per noi stare qui”, esclama Pietro, il quale “non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento”. La fede pone a tacere la paura, soprattutto la paura di aprire la nostra vita a Cristo, senza condizioni. Tale paura, che nasce spesso dall’eccessivo attaccamento ai beni temporali e dall’ambizione, può impedirci di sentire la voce di Cristo che ci è trasmessa nella Chiesa.tratto da “La Chiesa.it”
Nella seconda domenica di quaresima la Trasfigurazione di Gesù è al centro del Vangelo. Oggi i bambini del quinto anno di catechismo, che si preparano a ricevere ad ottobre il sacramento della Confermazione, hanno svolto separatamente la liturgia della Parola per approfondirla e conoscerla meglio insieme ai loro catechisti, educatori e genitori.
Quando si sono riuniti in chiesa insieme all’assemblea comunitaria si è svolto il rito della candidatura dove ogni ragazzo ha risposto, alla richiesta se volere ricevere la Confermazione, “Si, lo vogliamo”.