Festa di S.Paolo: invito alla conversione

di don Alberto Baraccani

Ritorna ogni anno la festa di S. Paolo, che per i massesi coincide con la festa patronale.
Ciò significa che noi di Massa Lombarda intendiamo mettere sotto la protezione dell’Apostolo Paolo la comunità cristiana, con le sue istituzioni religiose, politiche, culturali e ogni attività.
Questa festa ha un connotato particolare: la conversione dell’Apostolo.
E’ significativo che la città di Massa Lombarda abbia voluto onorarlo dal punto di vista della sua conversione: da nemico di Gesù e dei cristiani a innamorato di Lui, diventando suo apostolo e il più grande missionario della storia.
Mettersi sotto la protezione di S. Paolo vuol dire chiedere, anche per me, oggi, una forma di conversione… Tutti, chi più chi meno, abbiamo bisogno di cadere da cavallo…fermarci … umiliarci davanti a Colui che ci interpella, e fare un po’ di silenzio interiore.
Come all’Apostolo, anche a noi il Signore chiede di andare dai fratelli per annunciare le grandi cose che ha fatto e farà per noi.
La nostra conversione ci porti verso i fratelli più bisognosi. La carità deve essere il distintivo di una comunità che cammina, che crede. L’ Apostolo Paolo ci prenda per mano e ci guidi. Tutta la nostra città sia portatrice di generosità e di tanto amore.

Vacanza sì…, ma non dello Spirito

Vacanza sì…, ma non dello Spirito

di don Alberto Baraccani, parroco di Fruges

Dire “tempo ordinario” potrebbe far pensare a un tempo di secondo ordine, meno importante. Non è così. E’ vero, si tratta di un periodo, questo, in cui si è portati a vivere in clima di riposo, di vacanze, di ferie…quindi, di meno impegno.
Pensare così è rischioso, poiché si “manda in vacanza” anche l’anima, con i suoi vari momenti di preghiera, di meditazione e di caritativa.
Questo periodo (o tempo) ordinario, composto di 34 settimane è destinato a tenere viva (specialmente nelle domeniche) la contemplazione amorosa e fedele della Chiesa “sposa” di Cristo che dirige tutta la sua Fede e il suo Amore al Signore risorto e asceso in cielo.
Il ciclo ordinario rappresenta la più antica celebrazione della Pasqua del Signore ed è anteriore alla formazione dei cicli “Quaresima – Pasqua” e “Avvento – Natale”.
La Domenica è, e rimane sempre, giorno della Pasqua, giorno fatto dal Signore.
Giorno di festa, che celebra l’incontro con il Risorto presente e vivo tra coloro che sono “convocati” nel suo nome, giorno al quale deve essere riservato sempre un particolare clima di gioia.
Allora sia lontana da noi la tentazione di prendere periodi più o meno lunghi di “ferie dello Spirito”. Anzi facciamo il possibile perché, in questo tempo di ferie o di vacanza, sia offerta all’anima la possibilità di ascolto più attento e silenzioso della Parola.
Continuino i momenti di Adorazione eucaristica. Sia curata la recita del Santo Rosario, ecc.
E’ vero che viviamo in un mondo in cui si è portati a far tutto di corsa… Allora questo sia un tempo di quiete, di respiro, oltre che fisico, anche spirituale, magari contemplando le bellezze del creato, per dire con S. Francesco e il nostro caro Papa nella sua ultima enciclica “Laudato sì mi Signore!”.

 

Editoriale da “il Nostro S.Paolo” di giugno 2015