Programma dal 21 al 29 giugno 2025

Letture: Genesi 14,18-20 / Salmo 109 / 1 Corinzi, 11,23-26

Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.

 

Dal Vangelo secondo Luca (9,11b-17)

In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.

Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».

Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.

Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

Parola del Signore.

VITA ECCLESIALE

Sabato 21 18.30 + cg. Mussino e Giacometti e Franca e Francesco
Domenica 22 10.30

18.30

+ Carlo Fabbri e Venerina Ghirardini

+ Adriano Castelli e Giovanna Cicognani

Lunedì 23
Martedì 24 8.00 Per una persona defunta
Mercoledì 25 18.30 Per una persona defunta
Giovedì 26
Venerdì 27 8.00 Vivi e defunti fam. Dovadola Ivano e Ruffini Armanda e secondo le intenzioni di Maria Teresa (vivente)
Sabato 28 18.30 Secondo le intenzioni di Maria Tersa Dovadola (vivente)
Domenica 29 10.30 + Montesi Natale

Orario Confessioni Venerdì ore 10.0011.00 (don Pietro)

Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 16.4517.45 (don Pietro)

N.B. Concordare con don Pietro eventuali esigenze.

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni [escluso venerdì] ore 17.55 S. Rosario

Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario

 

Anno : C

Giugno 2025

LA VITA DELLA COMUNITA’

Domenica 22

Corpus Domini

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (S. Paolo).

Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa solenne a cui segue la processione Eucaristica e al termine, la Benedizione Eucaristica.

Martedì 24

Natività di S. Giovanni B.

S. Messa ad orario feriale
Venerdì 27

Sacratissimo Cuore di Gesù

S. Messa ad orario feriale

Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario.

Ore 18.00 (C.E.M.I.) : S. Messa della solennità.

Sabato 28

Cuore Immacolato di Maria

S. Messa ad orario prefestivo
Domenica 29

Ss. Pietro e Paolo Apostoli

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (S. Paolo)

1- In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di mola.

2-Da lunedì 9 giugno è iniziata all’oratorio l’estate ragazzi che si prolunga per 5 settimane, come preannunciato. Si accettano le adesioni.

3- Continua all’oratorio la preparazione dei tortellini per la prossima Festa della Ripresa secondo il programma predefinito:

Lunedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 20.30 alle ore 22.30.

La processione del Corpus Domini a San Paolo

Corso V. Veneto, p.za Ricci, via Battisti, via Bassi, via Torchi, corso V. Veneto fino alla Chiesa di S. Paolo.

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Mt 7,1-5 Lc 1,57-66.80 Mt 7,15-20- Mt 7,21-29 Lc 15,3-7 Lc 2,41-51

 

Vivere il mistero – Nella Didaché – il primo «catechismo» della Chiesa – l’Eucaristia è presentata come fondamento della stessa unità della Chiesa e suo nutrimento: «Come i grani di frumento che sono germinati, sparsi sulle colline, raccolti e fusi insieme, hanno fatto un solo pane, cosi, o Signore, fa’ di tutta la tua Chiesa, che è sparsa su tutta la terra, una cosa sola; e come questo vino risulta dagli acini dell’uva che erano molti ed erano diffusi per le vigne coltivate di questa terra e hanno fatto un solo prodotto, cosi, o Signore, fa’ che nel tuo sangue la tua Chiesa si senta unita e nutrita di uno stesso alimento». Nel Vangelo di Luca, Gesù ha voluto far esperimentare, attraverso la moltiplicazione dei pani e dei pesci, la realtà dell’Eucaristia (che ovviamente va oltre quel pane e quel pesce moltiplicato). Sant’Ignazio di Antiochia (morto verso il 110), nella lettera ai cristiani di Smirne, affermava che l’Eucaristia «è la carne del nostro Salvatore Gesù Cristo, che ha patito per i nostri peccati e che il Padre, per sua benignità, ha risuscitato». Dalla presenza reale all’adorazione il passo non è lungo. Nel nord Europa nasce, all’inizio del secondo millennio la devozione eucaristica dell’adorazione (cf. 0dilia di Liegi, Cristina di S. Trond, lda di Lovanio, Giuliana di Liegi, ecc.). Non bisogna tuttavia perdere di vista che l’Eucaristia era ed è un’alleanza nuova tra Dio e il suo popolo, la presenza profetica del sacrificio della sua morte e della sua risurrezione, la celebrazione della Pasqua che rende presente l’escatologia (cf. Gv 6,54: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno»). Naturalmente l’elenco potrebbe continuare, ma questi dati riassuntivi, proposti dalla liturgia, sono già più che sufficienti a comprendere che prima di tutto l’Eucaristia è un’azione, («Fate questo in memoria di me») che include l’anamnesi, l’epiclesi (l’invocazione dello Spirito), la dossologia e la comunione con Dio e con il prossimo. Poi c’è senz’altro posto anche per il momento di adorazione. Il testo biblico-liturgico di Lc 9,11b-17 incomincia con queste parole: «ln quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio». Il testo lucano della moltiplicazione dei pani si lega al testo dell’episodio di Emmaus. Siamo al tramonto («Il giorno cominciava a declinare» / «si fa sera e il giorno è ormai al tramonto»). La moltiplicazione dei pani è un anticipo dei segni che porrà il Risorto. C’è anche da dire che i gesti di Gesù durante il miracolo sono gli stessi gesti di Gesù all’ultima cena («Prese i cinque pani… recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli» / «Preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro…»). Il miracolo di Gesù è legato all’Eucaristia. Qui dona il cibo materiale per il corpo. Là dona il cibo secondo lo Spirito, per la vita eterna. Gesù compie il miracolo partendo dalla condivisione dei beni (cinque pani e due pesci). L’Eucaristia (sacrificio che rinnova il mistero pasquale e banchetto storico che rende presente quello futuro ed escatologico) non può essere vissuto se non viene in qualche modo anticipato nella quotidianità. In una comunità dove l’ingiustizia, dovuta all’egoismo, separa in modo brutale le persone tra loro, è difficile rinnovare il miracolo della moltiplicazione dei pani (attenzione all’altro e condivisione) ed è difficile, quindi, celebrare successivamente in modo veritiero l’Eucaristia. La condivisione è premessa indispensabile per l’Eucaristia. Già san Paolo rimproverava i cristiani di Corinto per la mancanza di condivisione (1 Cor 11,17-33) Le dodici ceste di pani avanzati, indicano la sovrabbondanza di vita che Dio dona all’uomo. Così avviene nell’Eucaristia (cf. il decreto sulla Messa del Concilio di Trento, capitolo 2: Il Signore, placato da questo sacrificio [quello della Messa], mentre concede la grazia e il dono della penitenza, perdona «crimina et peccata etiam ingentia» = crimini e peccati gravi). (don Renato De Zan)

Spazi per la liturgia- Dentro il Mistero [continuazione] (di Jesus Castellano Rivera)

La complessità della liturgia si propone oggi con la triplice formula: lex credendi, lex orandi, lex vivendi. Infatti nella liturgia si esprime la fede della Chiesa e si esercita la sua evangelizzazione e la sua catechesi. Essa esprime nella forma più bella e ricca il modo e le modulazioni della preghiera cristiana, comunitaria e personale. Essa inoltre esprime il modo di essere e di agire dei credenti, non solo l’ortodossia ma anche la doverosa ortoprassi morale, apostolica, missionaria, secondo le diverse vocazioni. Tutta la liturgia quindi è mistagogica, ma occorre segnalare le implicazioni e viverne le virtualità. Infatti, affinché possa la liturgia svolgere il suo ruolo essa suppone tre indissolubili momenti progressivi e collegati: l’iniziazione catechetica, la celebrazione vissuta, l’assimilazione progressiva e vitale. La mistagogia liturgica nel senso globale di iniziazione al mistero, comprende indissolubilmente questi tre momenti caratteristici che vanno proposti e messi in atto se vogliamo qualificare la partecipazione ai misteri liturgici. Prima di tutto la catechesi mistagogica o iniziazione catechetica; essa offre ai fedeli, già fondamentalmente iniziati ai misteri (mediante il catecumenato ed il battesimo), la grazia della “illuminazione” o la capacità di capire quanto Dio ci offre per mezzo della sua Chiesa. E’ la possibilità concreta di entrare nella “conoscenza“, non meramente intellettuale ma viva e sapiente, dei riti, delle preghiere, delle parole, dei simboli; solo in questo modo ci si addentra nella complessità del mistero liturgico, come può essere ad esempio quello dell’anno liturgico e dei suoi tempi e celebrazioni, quello dei singoli sacramenti. L’iniziazione presuppone la fede e la docile accoglienza del dono di Dio. I Padri della Chiesa sono stati grandi mistagoghi. (5– continua)

 

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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