Programma dal 4 al 12 giugno 2022

Letture: Atti 2,1-11 / Salmo 103 / Romani 8,8-17

Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Dal Vangelo secondo Giovanni (14,15-16.23b-26)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Parola del Signore

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Nella fatica, riposo,

nella calura, riparo,

nel pianto, conforto.

O luce beatissima,

invadi nell’intimo

il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,

nulla è nell’uomo,

nulla senza colpa.

Lava ciò che è sórdido,

bagna ciò che è árido,

sana ciò che sanguina.

Vieni, Santo Spirito,

manda a noi dal cielo

un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,

vieni, datore dei doni,

vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,

ospite dolce dell’anima,

dolcissimo sollievo.

Piega ciò che è rigido,

scalda ciò che è gelido,

drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli,

che solo in te confidano

i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,

dona morte santa,

dona gioia eterna.

Amen

VIENI SANTO SPIRITO

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VITA ECCLESIALE

Sabato 04 18.30 + Dovadola Ivano, Ruffini Armanda, Dovadola Monica e Dovadola Silverio
Domenica 05 18.30 Secondo le intenzioni di Maria Tersa

+ Adolfo e cg. Marangoni

Lunedì 06 18.30 40 Anniversario di Matrimonio di: Andrea Poletti

Anna Baroncini

+ Serafina e Ghino, Cleto e Margherita e deff. fam. Poletti e Baroncini

Martedì 07
Mercoledì 08 18.30 Per la famiglia Asioli-Buttelli (viventi)
Giovedì 09
Venerdì 10
Sabato 11
Domenica 12 10.30 + Resta Luigi e Paolo

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 17.1518.15 (don Pietro)

Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine ecc…)).

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni (escluso il venerdì) ore 17.50 S. Rosario

Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia

LA VITA DELLA COMUNITA’

Anno : C

Giugno 2022

Domenica 05

Pentecoste

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)

Ore 16-20 (Oratorio): “Connettiamoci”- Uno spazio intergenerazionale per riscoprire le tradizioni a cura di AGESCI con il patrocinio del Comune

Lunedì 06 Ore 20.30 (Spazzate Sassatelli) : S. Rosario e S. Messa in memoria dei tre sacerdoti uccisi nel 1945 don G. Ferruzzi, don G. Galassi e don T. Galletti, presieduta da mons. Giovanni Mosciatti
Mercoledì 08 Ore 20.30 (S. Paolo) : Prove del “Coro S. Paolo”
Giovedì 09 Ore 21.00 (Spazzate Sassatelli) : Adorazione eucaristica di vicariato per le vocazioni
Venerdì 10 Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario
Sabato 11

S. Barnaba ap.

S. Messa ore 18.30 (S. Paolo)
Domenica 12

Ss.ma Trinità

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)

Ore 16-22 (P.za Matteotti) : “Scuola di festa in piazza” organizzato dalla Caritas con il patrocinio del Comune.

1In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola che rappresentano un modo per sostenere nel bisogno materiale una comunità che instancabilmente prega per tutti noi.

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Gv 19,25-34 Mt 5,13-16 Mt 5,17-19 Mt 5,20-26 Mt 5,27-32 Mt 10,7-13

Vivere il Mistero- La liturgia del giorno di Pentecoste si apre con il racconto dell’effusione dello Spirito e continua con la presentazione della teologia paolina che spiega l’abitazione e l’azione dello Spirito Santo in noi. Il culmine è dato dal Vangelo, che riprende una promessa di Gesù già meditata nella 6a domenica di Pasqua e fa vedere come lo Spirito è, in realtà, lo sviluppo autentico della presenza di Gesù. I segni della venuta dello Spirito sono vento e fuoco. Essi rappresentano, insieme, qualcosa che coglie tutta l’assemblea, ma che si rivolge anche ai singoli. Il dato di partenza è l’effusione dello Spirito su tutta la comunità. «si trovavano tutti insieme nello stesso luogo, e ,un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, riempì tutta la casa dove stavano» (At 2,1-2). All’ esperienza uditiva segue quella visiva. Appaiono delle lingue come di fuoco. Esse sono, all’inizio, come un fascio che interessa tutta la comunità unita, ma poi si «personalizzano» su ciascuno dei presenti. Le lingue di fuoco, infatti, «si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel ruolo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi» (v. 3-4). È evidente che con questo dono la comunità cristiana è trasformata in una comunità di profeti in cui ciascuno ha il suo posto. Il testo non dice che tutti parlavano tutte le lingue ma che a ognuno veniva data una peculiare competenza. Forse il racconto, con la connessione «lingue di fuoco» e «lingue straniere», vuole anche suggerire la potenza infuocante di questa comunicazione del Vangelo. Dalle lingue di fuoco si corre verso il fuoco dell’annuncio nelle lingue dei diversi popoli. Il convenire a Gerusalemme dei giudei, provenienti dalla diaspora per celebrare la Pentecoste, fa scattare la prospettiva della dimensione dell’universalità cui è destinato l’annuncio cristiano. Il culmine della lettura farà vibrare il cuore di ogni partecipante alla liturgia odierna: «Li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio» (v. 11). Non sarebbe questo anche l’antidoto più efficace alla terza guerra mondiale a pezzi» (papa Francesco), che insanguina la terra ed travaglia i cuori veramente sensibili. Il Vangelo è, in gran parte, lo stesso proclamato quindici giorni fa, nella sesta domenica di Pasqua. L’elemento nuovo è la dichiarazione iniziale, che contiene l’annuncio della venuta dello Spirito Santo come effetto di una richiesta di Gesù al Padre. Il brano proclamato oggi comprende due parti che in qualche modo si equilibrano. Esse cominciano con le parole «Se mi amate» (Gv l4,15) e «Se uno mi ama» (v. 23). L’elemento che scatena il dono dello Spirito è perciò l’amore manifestato non nell’ostentazione di un vago sentimento verso Gesù, ma nell’osservare «i comandamenti», e «la parola» che egli ci ha portato. Il dono dello Spirito non è un conferimento temporaneo e transitorio, ma egli starà con noi per sempre. Il Paràclito è il dono trinitario per eccellenza; è dato al discepolo solo nell’interazione tra il Padre e il Figlio: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre» (v. 16) e «Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome» (v. 26). Lo Spirito non rivendica una funzione autonoma, ma ha anche e soprattutto il compito di scaldare il cuore per quanto riguarda Gesù. Per il Vangelo giovanneo questa correlazione tra lo Spirito e il Figlio è essenziale. Il discepolo non deve cadere in un entusiasmo spiritualistico, vaporoso, impreciso, irreale. Lo Spirito al contrario ravviva ogni cosa e ricorda «tutto ciò che io vi ho detto» (v. 26). Celebrando la Pentecoste noi celebriamo il dono supremo della risurrezione di Gesù. Gesù asceso al cielo ottiene dal Padre il dono supremo dello Spirito. La venuta del Paràclito nei credenti comincia in loro la risurrezione, che avrà il suo compimento finale e glorioso nell’éskaton. (don Ermenegildo Manicardi)

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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