Santo Natale 2017: Gesù si fa uomo: L’Amore ti cerca.
“L’uomo per rendere immortale ed eterna la sua felicità e la sua vita, avrebbe dovuto liberamente scegliere di fissarsi in Dio chiudendo così il cerchio che Dio aveva tracciato creando l’uomo. Ma l’uomo geloso di sé, e con il folle sogno, istigato dal “nemico” di Dio, di misurarsi con Dio, spezza il cerchio e cade a peso morto su di sé. Dio, Amore tradito dall’uomo, non abbandona l’amore verso quell’uomo che lui non era riuscito a raggiungere. Il primo uomo Adamo aveva diffidato di Dio, così Dio ha pensato di non abbandonarlo, ma di scendere verso l’uomo. L’Amore rischia tutto, nulla teme: non i pericoli, non le fatiche, non le umiliazioni, non le pene. Dio si fa viandante, si fa straniero e bussa alla porta del cuore dell’uomo. L’uomo sulla terra, che era sua, non trova più né rifugio, né pace, ne tanto meno gioia; nulla può contentarlo tutte le cose gli diventano infedeli, oppure lo stancano in una noiosa ripetizione e, l’Amore insistentemente ripete: “Dio, cerca dovunque la sua creatura, dovunque “fora la parete” (Ezechiele 8,8) e apre la porta. Per le vie dei secoli come per quelle dei continenti Dio passa a ripetere la sua parola d’amore”. In queste parole di Mons. Simone Giusti è ben raccontato il grande mistero del Santo Natale che noi stiamo per celebrare. Il tempo di Avvento mi auguro ci stia aiutando a comprendere prima di tutto quanto Dio ci ami, perché Lui lo manifesta sempre. Siamo noi che tante volte non lo vediamo e quindi continuiamo ad ignorarlo. La solennità del Natale di quest’anno ci conferma questa volontà di Dio di non lasciar perdere, di non abbandonare l’uomo in balia dei suoi errori e delle sue sofferenze, ma si fa nuovamente uomo per farci capire quanto ci ami e quanto sia preoccupato della nostra felicità, e nonostante a volte le nostre freddezze, Lui fa tutto il possibile per riconquistare il nostro cuore. Allora buona continuazione dell’Avvento, buon Natale e buon Anno Nuovo. La venuta di Gesù porti nel cuore di tutti una grande Speranza perché essa sia il carburante che bruciando in noi ci spinge ad affrontare la vita con le sue difficoltà, a superarle e a non arrenderci di fronte ad esse.
Don Pietro, Arciprete di Massa.
da “Il Nostro S.Paolo” – dicembre 2017