Medjugorje, 25 Settembre 2023

” Cari figli!

Vi invito alla preghiera forte.

Il modernismo vuole entrare nei vostri pensieri

e rubarvi la gioia della preghiera e dell’incontro con Gesù.

Perciò, cari figlioli miei,

rinnovate la preghiera nelle vostre famiglie

affinché il mio cuore materno sia gioioso

come nei primi giorni quando vi ho scelti

e la risposta era la preghiera giorno e notte

ed il cielo non taceva

ma ha donato in abbondanza a questo luogo

grazie, pace e benedizione.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata. “

Elenco biglietti estratti

Sottoscrizione a premi Festa della Ripresa 2023

NDESCRIZIONEN° BIGLIETTO ESTRATTO
1BICI BAMBINO3939
2BICI BAMBINA3537
3PROSCIUTTO3885
4FRIGGITRICE LUSSO MULINEZ2447
5SERVIZIO CAFFE X 123973
6PENTOLA A PRESSIONE LAGOSTINA3876
7OLIERA GUZZINI2201
8TERMOS SAFARI2,5 GIOSTYLE3548
9SERVIZIO PIATTI PIZZA1931
106 BICCHIERI E VASSOIO  PER LIMONCELLO3902
11OLIERA IN CERAMICA3528
123 CIOTOLE CERAMICA DECORATA1999
13ANTIPASTIERA FLORANCE3632
14SERVIZIO 6 PIATTI3602
15SERVIZIO PER ZUPPA2077
16SET 4 TAZZINE CAFFE’ COLORATE2310
176 BICCHIERI IN VETRO COLORATO3941
186 BICCHIERI DEL MONTE3691
19STAMPO PER TORTA3907
20STIVALI HOKEY3701
21SPESA CONAD3685
22SPESA CONAD3773
23SPESA CONAD3780
24SPESA CONAD3986
25SPESA CONAD3546
26SPESA CONAD3710
27SPESA CONAD2209
28SPESA CONAD1957
29SPESA CONAD3855
30SPESA CONAD3601

UNA FESTA DI TUTTI E PER TUTTI

Editoriale Il Nostro S.Paolo agosto 2023

don Pietro, parroco

Dopo aver partecipato a dodici feste della “Ripresa” rimango sempre colpito, anno dopo anno, della grande disponibilità di persone che riesce a coinvolgere, non solo durante, anche prima, e dopo : persone presenti durante l’anno nelle attività pastorali, volontari che si offrono volentieri nella preparazione e realizzazione della festa, amici degli amici, insomma tantissime mani e cuori che si mettono in movimento per realizzarla, sempre con eventi e idee nuove, frutto della creatività e della fantasia di tanti.
Lo scopo primario della festa non è di “far cassa”, ma di offrire a tutti gli abitanti di Massa Lombarda, Fruges e paesi limitrofi, una occasione per incontrarsi in un luogo e con modalità familiari, semplici, belle e serene.
Non solo i tortellini sono “fatti in casa”, ma tutta la festa è realizzata da attività “fatte in casa”: non sono presenti gruppi o cantanti famosi, ma i nostri bambini e ragazzi, non ci sono agenzie ludiche che organizzano super-giochi, ma i nostri giovani che con fantasia e creatività realizzano una serata coinvolgente, e che dire del “palio del timone” una invenzione nata nel nostro oratorio dai ragazzi di un tempo che attrae e incuriosisce ancora oggi tantissime persone, ammirando i quartieri di Massa Lombarda che si sfidano, e renderla ancora più entusiasmante.
Una festa che vuole accogliere tutti, anche a pranzo nella prima domenica e che dire della serata multi-etnica e multi culturale, dove non solo la cucina, ma anche i canti, le danze, le musiche si vogliono fondere in un’unica voce.
Poi i giochi per i ragazzi e le famiglie e tante altre iniziative. E non da ultimo….un’ ottima mensa dove si da spazio anche alle delizie del palato.
E una serata in famiglia per confrontarci sul nostro Oratorio che vorremmo valorizzare al massimo.
Non manca nulla, tutto però parte dall’incontro con il “Padrone di Casa”…perché è Lui l’origine e il fine di tutta questa festa.

Programma dal 12 al 20 agosto 2023

Letture: Sapienza 5,1-6.14-16 / Salmo 30 / 2 Timoteo 2,3-13

Alle tue mani, Signore, affido la mia vita.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (10,24-28)

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia! Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo».

Parola del Signore.

San Cassiano Martire.- Le notizie più antiche su Cassiano sono riferite da Prudenzio, nei primi anni del V secolo. Nel suo viaggio verso Roma, Prudenzio si fermò a Forum Cornelii (Imola) e venerò le spoglie del martire, custodite in un sarcofago al disopra del quale erano raffigurati alcuni episodi del martirio.

Il culto si estese anche a Milano intorno al 1450 e in Tirolo, mentre una raffigurazione del santo è presente a Ravenna, in Sant’Apollinare Nuovo.

Nel corso del XII secolo si diffonde un leggenda che fa del Santo l’apostolo di Sabiona, in Tirolo, esiliato a Imola dai pagani, ove subì il martirio narrato da Prudenzio. A Imola la leggenda subisce un’ulteriore corruzione e Cassiano risultò vescovo della città.

VITA ECCLESIALE

Sabato 12

18.30

  • + Ave Liverani

Domenica 13

10.30

18.30

+ Alfonso, Alma, Maria e don Orfeo

+ Italo e Maria Elena Chiarini

Lunedì 14

18.30

+ Ave Liverani

Martedì 15

8.00

Vivi e defunti famiglia Dovadola Ivano e Ruffini e secondo le intenzioni di Maria Teresa.

Per Maria e per la sua salute (vivente).

Mercoledì 16

   

Giovedì 17

18.30

+ Trombetti Franco

Venerdì 18

   

Sabato 19

   

Domenica 20

10.30

18.30

+ Berardi Francesco, Maria, Demo e Luigi

+ Ballardini Cesira, Pio, Francesco e Olinda

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 17.1518.15 (don Pietro)

N.B. Concordare con don Pietro eventuali esigenze.

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario (escluso venerdì)

Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario

 

Anno : A

Agosto 2023

LA VITA DELLA COMUNITA’

Domenica 13

San Cassiano M.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)

Ore 10.30 (Cattedrale) : S. Messa solenne presieduta dal vescovo mons. Giovanni Mosciatti nella solennità del Santo Patrono.

Lunedì 14

S. Massimiliano M. Kolbe

S. Messa della vigilia.

Martedì 15

Assunzione della B.V. Maria

Giornata comunitaria a Piedimonte (vedi sotto)

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)

Venerdì 18

Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario

Domenica 20

XX del T.Ordin.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)

15 agosto Giornata comunitaria a Piedimonte (programma)

Ore 11.00 S. Messa nella chiesa di Piedimonte

Ore 12.30 Pranzo insieme (la parrocchia offre la minestra)

Ore 15.00 S. Rosario

1- Chi desidera partecipare al pellegrinaggio a Loreto organizzato dalla “Pia Unione” per il 9 settembre deve dare l’adesione entro il 22 p.v. (presso il collettore [Alcide], o in sacrestia).

2- In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola.

Alla scuola di Gesù :

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Mt 17,22-27

Lc 1,39-56

Mt 18,15-20

Mt 18,21-19,1

Mt 19,3-12

Mt 19,13-15

Spazi per la liturgia- L’Altare (terza parte) [continuazione] (di don D. Ravelli)

Nella liturgia cristiana assunse immediatamente un profondo simbolismo che, prima ancora del rispetto dovuto a quanto doveva accogliere sopra, intendeva sottolineare l’importanza e la solennità del banchetto eucaristico: diventò un chiaro segno distintivo di quella «tavola» che per il suo uso esclusivo è «altare per la celebrazione della Messa», cioè «mensa del sacrificio e del convito eucaristico». Il Pontificale prevede poi che, sistemata la tovaglia, si adorni a festa l’altare ponendovi i fiori, disponendo i candelieri con le relative candele e, se è il caso, collocando la croce al suo posto (cf. DCA 207). A questo punto i riti di dedicazione terminano con l’illuminazione: il vescovo consegna una candela al diacono affinché accenda le candele dell’altare mentre contemporaneamente vengono accese, in segno di gioia, anche le luci intorno all’altare e nell’intero edificio. Il vescovo accompagna il gesto con queste parole che lo interpretano: «La luce di Cristo rifulga su questo altare e siano luce del mondo i commensali alla cena del Signore» (DCA 208; cf. Premesse DCA, 173d). La luce, simbolo della festa e della gioia, è Cristo stesso (cf. Gv 8,12: «luce del mondo»: Lc 2,32: «luce per illuminare le genti») che risplende nell’altare soprattutto quando, come sommo sacerdote, offre se stesso al Padre e nutre a questa mensa i propri fratelli, rendendo a sua volta anch’essi figli della luce e portatori della luce di Cristo nel mondo (cf. Ef 5,8). Come abbiamo notato nella parte storica, lo stretto legame tra altare e reliquie, conservato ininterrottamente nella tradizione liturgica romana, è stato mantenuto anche nell’ultima revisione del Rito seguita al Concilio Vaticano II, perdendo tuttavia la sua obbligatorietà. Il Pontificale per la dedicazione dell’altare stabilisce che, dopo il canto delle litanie affinché «intercedano per noi tutti i santi, che hanno condiviso con lui la passione e ora sono suoi commensali nel convito eterno» (DCA 194), si depongano sotto l’altare, se si ritiene opportuno, le reliquie dei martiri o dei santi, per indicare che tutti coloro che sono stati battezzati nella morte e risurrezione di Cristo, e specialmente coloro che hanno sparso per Lui il proprio sangue, partecipano alla passione stessa di Cristo (cf. Premesse DCA, 171; n. 199 per il rito). La riforma liturgica non ha abbandonato la ricchezza simbolica del rapporto altare-reliquie, ma ne ha ristabilito la corretta relazione: le Premesse del Pontificale intendono infatti richiamarne il giusto valore (cf. DCA 156). Innanzitutto si afferma che la dignità dell’altare consiste tutta nel fatto che essa esso è la «mensa del Signore». Dunque, non sono i corpi dei martiri o dei santi che onorano l’altare, quanto piuttosto è l’altare che dà prestigio al loro sepolcro. Essere deposti sotto l’altare indica pure che al sacrificio del Capo si ricollega, e da esso trae origine e principio, il sacrificio delle membra del suo Corpo. Quindi, proprio per onorare i corpi dei martiri e degli altri santi, come pure per mettere in rilievo la comunione tra i fedeli e il loro Signore particolarmente nel dono totale di se stessi, è ribadita la convenienza che l’altare venga eretto sui sepolcri dei martiri o che sotto l’altare siano deposte le loro reliquie, in modo che come scrive sant’Ambrogio, «vengano queste vittime trionfali a prendere il loro posto nel luogo in cui Cristo si offre vittima. Egli pero sta sopra l’altare, perché ha patito per tutti; questi, riscattati dalla sua passione, saranno collocati sotto l’altare» (Epistula XXII, 13). Questa collocazione trova la propria fondatezza nella Scrittura, in quanto intende ripresentare la visione spirituale dell’apostolo Giovanni quando scrive nell’Apocalisse: «Vedo sotto l’altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano reso» (Ap 6,9). I martiri e i santi hanno ascoltato questa parola e l’hanno incarnata nella propria vita e pure nella loro morte. Gli altri cristiani li prendono come esempio di vita e di conformazione a Cristo e, quando celebrano l’Eucaristia su un altare che contiene le loro reliquie, vengono richiamati al significato e al carattere esigente della comunione con il Signore Gesù, che proprio su quell’altare è realizzata nel modo più pieno e profondo. Durante il rito della deposizione non viene pronunciata alcuna preghiera, ma si esegue il canto del Salmo 14 con un’antifona che invoca la loro intercessione: «Santi di Dio che dimorate sotto l’altare, pregate per noi Cristo Signore», oppure con un’altra che rende loro onore: «I corpi dei santi dormono nella pace, il loro nome vive in eterno» (DCA 199). [8 continua]

Programma dal 5 al 13 agosto 2023

Letture: Deuteronomio 7,9-10.13-14 / Salmo 96 / 2 Pietro 1,16-19

Il Signore regna, il Dio di tutta la terra.

Dal Vangelo secondo Matteo (17,1-9)

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Parola del Signore.

VITA ECCLESIALE

Sabato 05 18.30 Secondo le intenzioni di Maria Teresa
Domenica 06 10.30

18.30

+ Penazzi Natale e defunti della famiglia

+ Franco Balestri, Enzo, Edgardo ed Elisa

Per una famiglia ed in particolare per i figli

Lunedì 07 18.30 + Anna Alvisi
Martedì 08 8.00 + Luigi Becca
Mercoledì 09 18.30 Per Clara e Andrea (viventi)
Giovedì 10
Venerdì 11 8.00 + Lorenzo Moroni
Sabato 12 18.30 + Ave Liverani
Domenica 13 18.30 + Italo e Maria Elena Chiarini

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 17.1518.15 (don Pietro)

N.B. Concordare con don Pietro eventuali esigenze.

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario (escluso venerdì)

Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario

LA VITA DELLA COMUNITA’

Anno : A

Agosto 2023

Domenica 06

Trasfigurazione del Signore

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)
Martedì 08

S. Domenico

S. Messa ad orario feriale
Mercoledì 09

S. Teresa B. della Croce

S. Messa ad orario feriale

Ore 20.30 (Madonna del Molino) : Pellegrinaggio al Santuario lughese con recita del S. Rosario e a seguire S. Messa nella Novena in preparazione alla solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria

Giovedì 10

S. Lorenzo

S. Messa ad orario feriale

Ore 20.30 (Voltana) : S. Rosario seguito alle ore 21.00 dall’Adorazione eucaristica di vicariato per le vocazioni.

Venerdì 11

S. Chiara

S. Messa ad orario feriale

Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario

Domenica 13

XIX del T.Ordin.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)

Ore 10.30 (Cattedrale) : S. Messa Pontificale presieduta dal vescovo mons. Giovanni Mosciatti nella solennità del Santo Patrono.

15 agosto Giornata comunitaria a Piedimonte (programma)

Ore 11.00 S. Messa nella chiesa di Piedimonte

Ore 12.30 Pranzo insieme (la parrocchia offre la minestra)

Ore 15.00 S. Rosario

1- Chi desidera partecipare al pellegrinaggio a Loreto organizzato dalla “Pia Unione” per il 9 settembre deve dare l’adesione entro il 22 p.v. (presso il collettore [Alcide], o in sacrestia).

2- In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola.

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Mt 14,22-36 Mt 15,1-2.10-14 Mt 25,1-13 Gv 12,24-26 Mt 16,24-28 Mt 17,14-20

Vivere il misteroLa Trasfigurazione del Signore, non è solo un mistero da contemplare, ma è essenzialmente un mistero che, mentre si contempla e si celebra, svela e illumina la vita del credente. Comprendere gli elementi fondativi della Trasfigurazione, perciò, significa comprendere i fondamenti della nostra vita interiore ed eterna. Non va dimenticato che la Trasfigurazione in Matteo ha un significato diverso da quello che assume in Marco e in Luca. In Luca la Trasfigurazione appare come un’esperienza personale di Gesù, condivisa con i tre discepoli, che illumina il significato della morte del Messia: «Parlavano della sua dipartita che stava per compiersi a Gerusalemme». In Marco è la manifestazione del Messia nascosto. Nel Vangelo di Matteo Gesù trasfigurato è presentato come il Servo di Yhwh che va ascoltato. Nell’intervento di Pietro si può notare come le tre capanne sono per Mosè, Elia e Gesù. La capanna richiama immediatamente la presenza di Dio tra il suo popolo. Ciò può indicare che nella mentalità di Pietro la Parola di Dio proveniente dalla Legge (Mosè), dalla profezia (Elia) e dal Messia (Gesù) si possa mettere sullo stesso piano. L’intervento della voce proveniente dalla nube luminosa sottrae all’ambiguità tale atteggiamento: Gesù è il Messia, Servo di Yhwh, al di sopra della Legge e dei profeti ed egli va ascoltato. Il testo biblico del Vangelo inizia dicendo: «Sei giorni dopo...». La Liturgia sopprime tale dicitura e la sostituisce con il solito incipit neutro: «In quel tempo...». L’espressione evangelica originale «Sei giorni dopo» in qualche modo lega la Trasfigurazione alla teofania del Sinai. Tale legame farebbe apparire la Trasfigurazione come una teofania. D’altra parte il vocabolario apocalittico usato da Matteo alluderebbe a questo («il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce»). Questa scelta dell’evangelista intende presentare il Gesù trasfigurato non solo come risorto, ma come il Gesù escatologico (in altre parole, come colui che sarà così per sempre). Gesù trasfigurato ed escatologico diventa il modello per tutti i cristiani: ciò che Egli ha vissuto verrà vissuto con varianti proprie da ogni cristiano. Prima la fatica della testimonianza, poi la gloria. Letterariamente il testo della Trasfigurazione, è aperto e chiuso (inclusione) dal movimento legato al monte: «E li condusse in disparte, su un alto monte» e «Mentre scendevano dal monte». Nel racconto viene ripetuta due volte l’espressione «ed ecco»: in occasione dell’apparizione di Mosè ed Elia e per introdurre la voce celeste. Ciò produce una ripartizione del testo in quattro parti: Gesù trasfigurato; l’apparizione di Mosè ed Elia con la reazione di Pietro; la voce celeste e la reazione dei discepoli; conclusione dell’episodio, che evidenzia il legame tematico fra Trasfigurazione e risurrezione. (don Renato De Zan)

Spazi per la liturgia- L’Altare (terza parte) [continuazione] (di don D. Ravelli)

La preghiera del prefazio, ugualmente riprende questa iconologia. «Egli comandò di perpetuare nei secoli il sacrificio a te offerto sull’altare della croce… ti dedichiamo con gioia questa mensa dove si celebra il memoriale perenne della beata passione… intorno a questo altare ci nutriamo del corpo e sangue del tuo Figlio» (DCA 213). Pure nella Preghiera di benedizione dell’altare, dopo aver ricordato e reso grazie all’amore di Dio Padre che raccoglie il suo popolo intorno alla mensa del suo Figlio per celebrare il memoriale del sacrificio da Lui offerto sull’altare della Croce, si invoca il Signore affinché l’altare, preparato per celebrare i misteri divini, «sia l’ara sulla quale offriamo nei segni sacramentali il sacrificio del tuo Figlio; sia la mensa su cui spezziamo il pane della vita e beviamo il calice dell’unità» (DCA 255; Benedizionale, 1282). Ugualmente, anche i gesti rituali, compiuti sempre nella solenne celebrazione della dedicazione, sono fortemente espressivi di questa simbologia. Terminata l’incensazione, alcuni ministri compiono il rito della copertura dell’altare (cf. DCA 207): il gesto «indica che esso – come ricordano le stesse Premesse al rito – è insieme luogo del sacrificio eucaristico e mensa del Signore; intorno a esso stanno sacerdoti e fedeli, che svolgendo insieme la sfessa azione sacra, anche se con uffici e compiti diversi, celebrano il memoriale della morte e risurrezione di Cristo e partecipano alla Cena del Signore. E’ per questo che l’altare, mensa del convito sacrificale, viene preparato e ornato a festa: segno espressivo che a questa mensa del Signore tutti i fedeli si accostano con gioia, per nutrirsi del cibo divino, cioè del corpo e del sangue di Cristo immolato» (Premesse DCA, 173c). L’uso della tovaglia è antichissimo, viene ricordato già alla fine del II secolo negli Atti apocrifi di san Tommaso, anzi la liturgia romana fino almeno al XII secolo all’infuori di essa non prevedeva altro arredamento e segno di venerazione per l’altare. La sua origine, secondo l’uso comune, era di ordine pratico e di decoro, posta cioè per coprire il tavolo del convito soprattutto in occasioni importanti. [7 continua]

Medjugorje, 25 Luglio 2023

“Cari figli!

In questo tempo di grazia,

in cui l’Altissimo mi ha inviato a voi

per amarvi e guidarvi

sulla via della conversione,

offrite le vostre preghiere

e i vostri sacrifici

per tutti coloro che sono lontani

e non hanno conosciuto l’amore di Dio.

Voi, figlioli,

siate testimoni d’amore e di pace

per tutti i cuori inquieti.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”