EDITORIALE da Il Nostro S.Paolo Marzo 2017

SANTA PASQUA: IL PIU’ GRANDE EVENTO D’AMORE

di don Pietro Marchetti Parroco

Ogni anno, nella Pasqua,  si rinnova la “Memoria” di uno che è stato liberato dalla morte e per questa ragione ha riaperto la via verso il Padre che era sbarrata. C’è uno che si è fidato del Padre tanto da andare a morire per lui e per questa ragione ci ha salvati tutti, perché il Padre ha dimostrato di essere compiutamente e pienamente Padre anche al di là della morte, risuscitandolo. Non dimentichiamoci di questo importante particolare: Cristo è stato risuscitato dal Padre. Perché è necessario sottolineare questo particolare, che l’autore della Risurrezione è il Padre? Il motivo sta nella necessità di mettere in risalto quella “relazione d’amore”, quel legame che è più forte della morte che fa si, che la morte non possa trattenere il figlio. Questa sottolineatura per ricordarci che Cristo non si è auto-risuscitato, a prescindere dalla sua relazione con il Padre, perché sarebbe un’illusione pensare di poter vincere la morte da soli, con le nostre proprie forze. Questo pensiero, mette in evidenza una grossa “tentazione” dell’uomo di oggi, che è per l’appunto la convinzione di potersi salvare da solo con le sue proprie forze, con la sua intelligenza, con la sua scienza. Invece l’evento della resurrezione di Cristo mette in evidenza che la vittoria sulla morte non è di un individuo solo sia pure divino, ma frutto di una relazione amorosa. Un certo modo di pensare influenza anche il nostro modo di interpretare l’evento della croce di Cristo. Così molti hanno cominciato a chiedersi che razza di padre sia questo Dio che scarica la sua ira sul figlio abbandonandolo alla morte. Infatti è proprio risuscitando il Figlio che il Padre ci ha mostrato definitivamente che possiamo fidarci fino in fondo di Lui. E’ vero il Padre domanda al Figlio un sacrificio, ma non lo abbandona in questo, ma anzi gli sta accanto fino in fondo e oltre. Per questo la morte è stata vinta, il diavolo ha perso la sua arma migliore e soprattutto noi non possiamo più temere. E’ proprio a partire dalla Risurrezione che noi scopriamo il vero volto di Dio nostro Padre. Infatti egli non è tale solo perché ci ha creati, ma anche e soprattutto perché non ci abbandona nella morte, perché ha spalancato per noi la strada e così possiamo tornare a lui. Perché la morte possa essere vinta però è necessaria una condizione: dobbiamo fidarci del Padre fino in fondo, respingere l’inganno del serpente e come Gesù accettare di entrare nella morte credendo che essa non ha l’ultima parola. Questa quaresima che si sta concludendo è allora per noi un tempo in cui imparare la bellezza segreta nascosta nel sacrificio e nel dono di sé che ci prepari così a vivere la pienezza pasquale nella Risurrezione. Questo non possiamo farlo da soli, è sempre l’effetto di un dono, di una Grazia. Non siamo noi a riconciliarci con Dio, ma è lui stesso a riconciliarci con sé. Noi non saremo mai in grado di meritare il suo amore, ma è lui che misteriosamente ci dà la grazia e senza alcuna virtù e senza alcun merito da parte nostra, si innamora di noi. Qui non c’è niente da capire, solo un’esperienza può dircelo ed è lo Spirito Santo, è Lui che riversato nei nostri cuori ci fa sperimentare e sentire nella nostra carne, la certezza dell’amore di Dio e che porta con sé quella speranza che non delude e quindi è più forte della paura.

Buona Settimana Santa e Buona Pasqua.

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