FESTA DELLA RIPRESA 2024:LABORATORIO DI CARITA’

don Pietro Marchetti, parroco

La Festa della Ripresa è per tutti, e in particolare per coloro che vi operano fattivamente nei vari servizi, già iniziati da tempo con la programmazione e la preparazione dei tortellini, una preziosa occasione per “crescere nell’amore e nella carità verso gli altri”.
San Paolo, il nostro maestro e patrono, ci guida in questo percorso con queste sue parole “la carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene, amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda”.
A partire da queste parole “preziose più dell’oro” domandiamoci: quale atmosfera c’è nella nostra comunità ? Avere un’atmosfera buona e edificante non succede mai per caso. Richiede impegno e un cammino di fede. Una buona atmosfera può peggiorare se non viene curata, come un’atmosfera negativa può migliorare moltissimo, con un vero impegno e l’aiuto di Dio. Un’atmosfera negativa è un chiaro segno della presenza del peccato. Il modo di cambiare un’atmosfera negativa è di riconoscere, confessare e abbandonare il peccato.
E la seconda domanda è: quale atmosfera c’è dentro ciascuno di noi ? Prima di tutto dobbiamo renderci conto che è molto difficile vederci come siamo veramente.
Abbiamo mai chiesto agli altri come ci vedono ? Se lo facciamo forse scopriremo che gli altri ci vedono diversamente da come ci vediamo noi.
Per esempio: una persona egoista raramente si vede come tale, o una persona brusca e impaziente non si rende conto di essere così, una persona pigra non pensa di essere così, una persona orgogliosa pensa solo di essere veramente migliore degli altri, ma non di essere orgogliosa.
Una bella confessione può rientrare nella preparazione alla festa della Ripresa, per chiedere a Dio di aiutarci a togliere dentro di noi tutto ciò che ci impedisce di amare gli altri.
Tutto questo per fare il bene senza “ipocrisia” e, se per caso notiamo che in noi c’è ipocrisia, chiediamo al Signore di aiutarci a cambiare il nostro cuore, mentre continuiamo ad impegnarci a fare la cosa giusta.
E la mèta finale diventa: stimare gli altri superiori a noi stessi. Se non stimo gli altri superiori a me stesso vuol dire che non conosco bene il mio cuore.
Nel nostro rapporto con gli altri Dio ci chiama a presumere il bene per quanto riguarda il cuore degli altri, e a riconoscere quanto il nostro proprio cuore è spesso malvagio.
Se viviamo così allora diventa molto più facile agire con umiltà, stimando gli altri superiori a noi. Allora, diventa facile anche rendere onore gli uni gli altri.

Buona festa della Ripresa a tutti.

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