Letture: Sapienza 11,22-12,2 / Salmo 144 / 2 Tessalonicesi 1,11-2,2
Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
Dal Vangelo secondo Luca (19,1-10)
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto»..
Parola del Signore
VITA ECCLESIALE
Sabato 29 | 18.30 | + Montesi Natale
Per la famiglia De Rosa (viventi) |
Domenica 30 | 10.30
18.00 |
+ Sisti Torquato e Luciana
+ Liverani Paolo |
Lunedì 31 | 18.00 | + Sangiorgi G. Battista, Giacomo e Vittorina, Raimondo e Maria
+ Benfenati Anselmo |
Martedì 01 | 10.30 | + Renzo Garbellini
+ Giorlando Maria, Diliberto Giuseppe, Amedeo Melchiorre, Milotta Maria |
Mercoledì 02 | 8.00
15.00 18.00 |
+ Dovadola Ivano, Ruffini Armanda, Dovadola Monica
Deff. fam. Foschini, Capucci, Rabeggiani, Farolfi e Pacilli + Biancoli Vincenzo, Elisa e deff. Biancoli e Penazzi Per tutti i defunti + Marconi Francesco, Angelo e Giuseppina Deff. fam. Boldrini e Galanti + Preda Maria Teresa |
Giovedì 03 | 18.00 | + Facchini Franca e Lanzoni Marta |
Venerdì 04 | 8.00 | + Dovadola Ivano, Monica, Silverio e Ruffini Armanda |
Sabato 05 | 18.00 | + Guida Vincenzo e Rocco Maria Carmela e Leonina |
Domenica 06 | 10.30 | + Prandini Pietro |
Orario Confessioni Sabato ore 11.00 – 12.00 (don Pietro)
ore 16.45 – 17.45 (don Pietro)
Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine ecc…)).
Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.00
Festivo : ore 10.30, 18.00
Tutti i giorni ore 17.20 S. Rosario
(anticipato alle 16.50 [prima della Via Crucis] )
N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia
LA VITA DELLA COMUNITA’
Anno : C
Ottobre – Novembre 2022 |
Domenica 30
XXXI del T. O. |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00 (S. Paolo) |
Lunedì 31 | Ore 19.30 (oratorio) : Festa dei Santi (vedi sotto) |
Martedì 01
Tutti i Santi |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00 (S. Paolo)
Ore 20.30 (S. Paolo) : S. Rosario intero per tutti i defunti |
Mercoledì 02
Commemorazione fedeli defunti |
Ss. Messe alle ore 8.00 e 18.00 (S. Paolo) e
Ore 10.00 (Santuario) Ore 15.00 (Santuario) : S. Messa (segue benedizione alle tombe) |
Giovedì 03 | Ore 17.30 (S. Paolo) : Via Crucis (ottavario dei defunti) |
Venerdì 04 | Comunione agli impediti del ”Primo venerdì del mese”
Ore 8.45 – 12.00 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica Ore 17.30 (S. Paolo) : Via Crucis (ottavario dei defunti) |
Sabato 05 | Primo sabato del mese
Ore 7.30 (S. Paolo) : Partenza in processione verso il Santuario della B.V. della Consolazione recitando il S. Rosario. Ore 8.00 (Santuario) : Celebrazione della S. Messa Ore 17.30 (S. Paolo) : Via Crucis (ottavario dei defunti) |
Domenica 06
XXXII del T. O. |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00 (S. Paolo)
Ore 11.00 (Piancaldoli) : Ritrovo annuale degli aderenti alla “Associazione don Orfeo” con S. Messa e assemblea. Ore 17.30 (S. Paolo) : Via Crucis (ottavario dei defunti) |
Festa dei Santi (all’oratorio)
Lunedì 31 ottobre programma:
ore 19.30 Cena insieme
ore 21.00 Giochi per bambini e adulti
a seguire Sfilata dei “Santi”
1 – In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola, a sostegno della loro comunità che ci ricorda tutti nella preghiera.
Attenzione. Da domenica 30 ottobre torna l’ora solare, pertanto le celebrazioni pomeridiane del S. Rosario e della S. Messa vespertina sono anticipate di mezz’ora
Alla scuola di Gesù : | |||||
Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato |
Lc 14,12-14 | Mt 5,1-12a | Mt 25,31-46 | Lc 15,1-10 | Lc 16,1-8 | Lc 16,9,15 |
Vivere il Mistero- La prima lettura motiva l’incredibile misericordia/compassione di Dio con la sua onnipotenza creatrice. Con chiara lucidità Salomone afferma: «Non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata» (Sap 11,24). La seconda lettura insiste sul tempo presente come uno spazio in cui si prepara il compimento. Non si deve perciò credere che «il giorno del Signore sia già presente» (2Ts 2,2), ma restare in preghiera e attesa. Zaccheo, il protagonista del Vangelo, fa capire bene che il Signore è capace di investire il tempo come spazio del cambiamento del cuore e quindi come effettiva preparazione della salvezza. Il racconto evangelico parte dall’entusiasmo e dalla curiosità di Zaccheo, «capo dei pubblicani e ricco» (Lc 19,1), che a tutti i costi vuole vedere Gesù. Lo specifico del racconto inizia quando Gesù si ferma sotto il sicomoro e coinvolge il pubblicano: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua» (Lc 19,5). Il seguito narra il procedimento stupendo messo in moto dalla misericordia di Dio che si rivela in Gesù. All’inizio c’è solo la meraviglia risentita di tutti che criticano mormorando contro Gesù: «E’ entrato in casa di un peccatore!» (Lc 19,7). Immediatamente, però, si vede che la scelta del Maestro ha messo in moto un’energia che punta al «ritrovamento» del peccatore. Zaccheo infatti, senza che si indichino particolari e specifici stimoli, trasforma radicalmente la sua situazione scegliendo di dare ai poveri la metà di ciò che possiede e provvedendo al risarcimento dei defraudati nelle operazioni da lui compiute. Zaccheo non si accusa di peccato – almeno direttamente – e non chiede perdono di quanto ha fatto. Egli trasforma però la sua posizione. L’attenzione di Gesù verso di lui sembra avergli cambiato davvero il cuore, responsabilizzandolo nei riguardi dei poveri e portandolo alla schiettezza dei rapporti tenuti con gli altri. Solo a questo punto Gesù interviene a interpretare quanto sta succedendo. Attraverso di lui, la salvezza viene nella casa di Zaccheo perché questo pubblicano ha l’alta qualifica di «figlio di Abramo», che gli viene dal dono originario e immeritato di Dio. La realtà del piano divino coinvolge l’uomo indipendentemente dalle sue qualità, dai suoi vizi e dalle sue scelte. Questa sostanziale misericordia ha la sua concretizzazione storica nel manifestarsi di Gesù. Nella sua bontà appare il volto di Dio, che non ha dimenticato i suoi doni e non li ha lasciati cancellare del tutto dalla cattiveria e dai comportamenti sbagliati o perversi dell’uomo. L’atteggiamento inaspettato di Gesù ha mosso il cuore di Zaccheo, che ha cominciato a pensare diversamente la propria realtà e le relazioni. Adesso il suo comportamento gli appare dannoso per i poveri e per gli altri, che hanno avuto rapporti con lui, e arriva a valutare in modo diverso quello che ha fatto. In questo movimento di conversione in un certo senso Zaccheo non raggiunge gli apici di quei discepoli che per seguire il Signore hanno lasciato tutto, come per esempio Gesù stesso ha chiesto al notabile incontrato poco prima: «Una cosa ancora ti manca; vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; e vieni! Seguimi!» (Lc 18,22). Zaccheo non arriva a questi livelli, ma nemmeno si ferma a mezza strada, perché intraprende decisamente la direzione giusta. Al centro della sua attenzione finiscono i poveri e le persone che, con le sue ruberie, ha danneggiato. L’autoreferenzialità è vinta e la persona è ritornata sana. Nell’ultima parola di Gesù è riassunta tutta la sua missione: «Il figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto» (v. 10). In essa è chiaramente racchiusa la pretesa di rendere presente il disegno di Dio nelle sue scelte concrete. Lo costatiamo molto bene se avviciniamo le parole di Lc 19,19 a un passo di Ezechiele in cui il Signore Dio parla del suo andare alla ricerca delle pecore perdute: «Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia» (Ez 43,16). Gesù è lo strumento con cui Dio realizza il suo desiderio di vicinanza all’uomo. Ma allora il peccato esiste? La misericordiosa compassione di Dio non consiste nella dichiarazione buonista che in realtà il peccato non esiste, che in ogni caso non è molto importante. Gesù non insegna a dimenticare il senso di colpa che affligge l’uomo, ma con la mitezza del suo volto e del suo cuore – spesso senza parole – insegna all’uomo a sentirsi diverso e a rinnovare evangelicamente il suo agire. (don Ermenegildo Manicardi)