Letture: Deuteronomio 8,2-3.14b-16a / Salmo 147 / 1Corinzi 10,16-17
Loda il Signore, Gerusalemme.
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,51-58)
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Parola del Signore.
VITA ECCLESIALE
Sabato 10 | ||
Domenica 11 | 10.30 | + Resta Luigi e Paolo |
Lunedì 12 | ||
Martedì 13 | ||
Mercoledì 14 | ||
Giovedì 15 | ||
Venerdì 16 | 8.00 | Per le intenzioni di Maria Teresa e deff. e viventi delle famiglie Dovadola e Ruffini |
Sabato 17 | 18.30 | Per le intenzioni di Maria Teresa Dovadola (vivente) |
Domenica 18 | 10.30 | + Berardi Francesco, Maria, Demo e Luigi |
Orario Confessioni Sabato ore 11.00 – 12.00 (don Pietro)
ore 17.15 – 18.15 (don Pietro)
Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine ecc…).
Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30
Festivo : ore 10.30, 18.30
Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario (escluso venerdì)
Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario
LA VITA DELLA COMUNITA’
Anno : A
Giugno 2023 |
Domenica 11
Corpus Domini |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)
Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa solenne a cui segue la processione Eucaristica del Corpus Domini e la Benedizione Eucaristica al termine della processione (vedi sotto). |
Martedì 13
S. Antonio di Padova |
S. Messa ad orario feriale. |
Mercoledì 14 | Ore 20.30 (canonica) : Prove del “Coro S. Paolo” |
Giovedì 15 | Ore 20.30 (Campanile) : S. Rosario seguito alle ore 21.00 dall’Adorazione eucaristica di vicariato per le vocazioni. |
Venerdì 16
Sacratissimo Cuore di Gesù |
S. Messa ad orario feriale.
Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario |
Sabato 17
Cuore Immacolato della B.V.Maria |
S. Messa ad orario prefestivo |
Domenica 18
XI del T.Ordinario |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo) |
La processione del Corpus Domini a San Paolo
Corso V. Veneto, p.za Ricci, via Battisti, via Bassi, via Torchi, corso V. Veneto fino alla Chiesa di S. Paolo.
1- Inizia all’Oratorio la preparazione dei tortellini per la Festa della Ripresa secondo il programma per le prossime settimane a partire da lunedì 12:
Lunedì, Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 20.30 alle ore 22.30.
2- In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola.
Alla scuola di Gesù : | |||||
Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato |
Mt 5,1-12 | Mt 5,13-16 | Mt 5,17-19 | Mt 5,20-26 | Mt 11,25-30 | Lc 2,41-51 |
Vivere il Mistero- Il testo biblico di Gv 6,51-58 è stato arricchito di un incipit liturgico («In quel tempo, Gesù disse alla folla»). Per il resto i due testi, biblico e biblico-liturgico, sono uguali. Si tratta di una parte del dialogo teologico fatto da Gesù nella sinagoga di Cafarnao, un sabato pomeriggio (alla mattina c’era il culto sinagogale e al pomeriggio, la discussione teologica). Il testo è costruito su due binomi («carne- sangue» e «mangiare-bere») e su diverse equivalenze («pane disceso dal cielo» e «carne» di Cristo»; l’avere già oggi «la vita eterna» e «il dimorare» del credente in Cristo e di Cristo nel credente). Le tematiche sono incluse dalle espressioni che si trovano sia al v. 51 (inizio del testo) sia al v. 58 (fine del testo): «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno… // Questo è il pane disceso dal cielo… Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Quattro sono i grandi temi che percorrono il testo. Il primo riguarda l’impossibilità umana di comprendere l’Eucaristia («Come può costui darci la sua carne da mangiare?»). Da parte di Gesù non c’è nessun tipo di cedimento simbolico. La risposta di Gesù è cruda: si tratta di «mangiare» la sua carne e di «bere» il suo sangue. A causa di questo verrà abbandonato da parecchi discepoli. Il secondo, il terzo e il quarto tema si collocano nella riflessione centrale del brano, Gv 6,53-57. Il testo è costruito con il criterio della struttura concentrica: procede verso un centro per poi allontanarsi. All’inizio e alla fine di Gv 6,55-57 c’è il tema della vita (v. 53: «Se non mangiate la carne del Figlio… non avrete in voi la vita» // v. 57: «Colui che mangia di me vivrà per me»). Nel secondo e nel penultimo momento si trova la ripetizione di una formula (vv. 54.56: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue») che regge due verità fondamentali. La prima riguarda il secondo grande tema: la vita eterna e la risurrezione («ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno»). La seconda verità, che costituisce il terzo tema, tocca la reciproca coabitazione con Cristo («Dimora in me e io in lui»). La parte centrale, che annuncia il quarto tema, riguarda la presenza reale: «La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda». Nell’uso giovanneo il vocabolo «vero» sta a indicare «reale», «autentico» e, spesso, «unico». Non si tratta, perciò, di un simbolo. Si tratta di una realtà: il pane e il vino sono il corpo di Cristo. (don Renato De Zan)
Spazi per la liturgia- L’Altare (seconda parte) [continuazione] (di don D. Ravelli)
Anche nel Rito della benedizione di un altare, dopo la preghiera universale o dei fedeli, abbiamo la preghiera di benedizione vera e propria (DCA 255; Benedizionale, n.1282), frutto di una perfetta sintesi teologica capace di raccogliere la profonda ricchezza simbolica dell’altare e dalla quale trovare ispirazione non solo per ogni nuova realizzazione di un altare ma pure di tutto lo spazio per il culto cristiano. Anche qui la lettura diretta del testo, nel quale – come sopra – semplicemente mettiamo in evidenza la pregnanza dei concetti contenuti, diventa il commento più bello di ciò che gli occhi del corpo e dello spirito vedono nel cuore di ogni chiesa:
Benedetto sei tu, Dio grande e misericordioso, che per la redenzione del genere umano hai gradito il sacrificio del tuo Cristo a te offerto sull’altare della croce.
Per celebrarne il memoriale riunisci il tuo popolo con amore di Padre intorno alla mensa del tuo Figlio.
Guarda, o Signore, questo altare, preparato per celebrare i tuoi misteri: sia il centro della nostra lode e del nostro rendimento di grazie; sia l’ara sulla quale offriamo nei segni sacramentali il sacrificio del tuo Figlio; sia la mensa su cui spezziamo il pane della vita e beviamo al calice dell’unità; sia la fonte da cui sgorga perenne l’acqua di salvezza.
Dona a noi tuoi fedeli che ci accostiamo al Cristo pietra viva di essere in lui edificati in tempio santo, per offrire sull’altare del nostro cuore in sacrificio spirituale la nostra vita realmente vissuta a lode della tua gloria. R. Benedetto nei secoli il Signore.
Il Messale romano, tra le Messe dei «Comuni», propone due formulari da utilizzare nell’anniversario della dedicazione della chiesa (pp. 646-649). Il giorno anniversario nella propria chiesa, poi, si celebra con il grado liturgico di «solennità» (DCA 52-53). Tutto ciò, dunque, ci offre una celebrazione particolarmente gioiosa e comunitaria, perché vuole ricordare il «mistero del tempio» segno di un edificio spirituale, edificato con pietre scelte e preziose in Cristo Gesù, pietra angolare, e il «mistero dell’altare», simbolo dell’altare vivente che è Cristo e il cristiano. [8 fine]