Programma dal 11 al 19 dicembre 2021

Letture: Sofonia 3,14-17 / Salmo da Isaia 12,2-6 / Filippesi 4,4-7

Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

Dal Vangelo secondo Luca (3,10-18)

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».

Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».

Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».

Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

Parola del Signore

VITA ECCLESIALE

Sabato 11
Domenica 12 10.30

18.00

+ Mondini Alfredo e Luigi

+ Angelo e Maria Luisa e deff. delle fam. Mazzotti e Sangiorgi – Capucci Armando

+ Tozzola Angelo (Trigesima)

Deff. fam. Franti Goffredo e fam. Pietrantoni

Lunedì 13 10.30

18.00

+ Antonio

+ Orlacchio Angelina e Luisi Giovanni

+ Francesco Buttelli (anniv.)

+ Guardigli Lucia

Martedì 14
Mercoledì 15 18.00 + Vittorio Ricci
Giovedì 16 18.00 + Rossella
Venerdì 17
Sabato 18
Domenica 19 10.30 + Claudio

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 16.4517.45 (don Pietro)

Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine ecc…)).

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.00

Festivo : ore 10.30, 18.00

Tutti i giorni ore 17.25 S. Rosario )

(anticipato alle 16.55 nei giorni della novena)

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia

Il catechismo in parrocchia è ripreso secondo le consuete modalità.

LA VITA DELLA COMUNITA’

Anno : C

Dicembre 2021

Domenica 12

III di Avvento

S. Messe alle ore 10.30 e 18.00 (NO alle 8.00)

Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa. – I bambini del catechismo accendono la terza candela di avvento.

Lunedì 13

S. Lucia

S. Messe alle ore 10.30 e 18.00
Martedì 14 Ore 20.30 (canonica) : Incontro dei moderatori in preparazione al Sinodo della Chiesa universale
Giovedì 16 Ore 17.30 (S. Paolo) : Novena di Natale

Ore 20.30 (canonica) : Incontro dei moderatori in preparazione al Sinodo della Chiesa universale

Venerdì 17 Ore 17.30 (S. Paolo) : Novena di Natale e Adorazione eucaristica
Sabato 18 Ore 17.30 (S. Paolo) : Novena di Natale
Domenica 19

IV di Avvento

S. Messe alle ore 10.30 e 18.00 (NO alle 8.00)

Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa. – I bambini del catechismo accendono la quarta candela di avvento.

Al termine benedizione delle statuine di Gesù Bambino

Ore 17.30 (S. Paolo) : Novena di Natale

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Mt 21,23-27 Mt 21,28-32 Lc 7,19-23 Lc 7,24-30 Mt 1,1-17 Mt 1,18-24

Vivere il Mistero- Anche questa domenica è caratterizzata dalla gioia. La colletta iniziale chiede a Dio una rinnovata esultanza per celebrare con fede e amore l’ormai imminente Natale del Signore, nel quale Dio rinnova la sua salvezza. La gioia nasce dalla vicinanza del Signore; di più, il Signore è in mezzo a noi. Questa presenza però è esigente: non solo conforta ma anche stimola a operare verso il prossimo con giustizia. La predicazione del Battista ottiene i primi frutti: varie categorie sociali – gente comune, pubblicani, soldati – interpellano l’uomo di Dio sul da farsi. Giovanni non risponde in modo univoco ma differenziato, a partire dagli interlocutori. Alle folle parla di condivisione e solidarietà’: «Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha e chi ha da mangiare faccia altrettanto» (Lc 3,11). Ai pubblicani, che avevano un compito legato al denaro, la risposta è in chiave di giustizia fiscale: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato» (Lc 3,13). Infine ai soldati, il Battista chiede rispetto e onestà: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuna: accontentatevi delle vostre paghe» (Lc 3,14). La medesima domanda Luca la ripresenta in At 2,37. Qui non è più il Battista a essere interrogato, ma Simon Pietro. La risposta di Pietro è più generale; egli invita a immergersi, attraverso il battesimo, in Cristo. La conversione in questo caso è un’immersione nel mistero di Dio. Questa è la via della salvezza offerta all’umanità. La folla che circonda il Battista non ha solo domande ma anche attese; una in particolare, quella del Messia. La gente, sentita la predicazione del Battista, pensa che sia lui il Cristo. Ma egli subito smentisce: «no, non sono io». E allora come si definisce, qual è il suo ruolo? Giovanni Battista afferma di amministrare un battesimo di penitenza; ma ben superiore sarà il battesimo del Messia, in quanto battezzerà nello Spirito. Ma c’è un altro elemento da evidenziare: Giovanni asserisce che lui non è degno di sciogliere i legacci dei sandali del Messia. Così dicendo egli riconosce la superiorità di Gesù; non solo, l’espressione potrebbe forse alludere anche alla legge del levirato, propria del diritto matrimoniale ebraico. Giovanni sa bene che la Sposa (Israele) appartiene all’unico Sposo (il Messia). II Battista e Gesù non sono perciò sullo stesso piano. La differenza tra Gesù e il Battista verte soprattutto sulla modalità dell’annuncio della salvezza. Per Giovanni sul popolo incombe il giudizio e il castigo: il Messia giungerà con il ventilabro in mano, con la scure posta alla radice degli alberi. Di qui l’urgenza della conversione. Ma a Giovanni verranno riportate le scelte pastorali di Gesù, il quale siede a mensa con i peccatori e frequenta i pubblicani e le prostitute. Non tutto coincide con quanto il Battista aveva predicato. Dov’è allora il Messia che avrebbe ristabilito la giustizia punendo i colpevoli e i peccatori? La prassi di Gesù metterà in crisi Giovanni (cf. Mt 11,3); questa crisi sarà poi superata quando Gesù gli risponderà rivelandogli il compimento delle Scritture e i segni del Regno che egli stesso aveva annunciato (cf. Mt ll,6). Il breve brano paolino, che costituisce anche il canto d’ingresso di questa domenica chiamata Gaudete, è un forte invito alla gioia che si rinnova ancora una volta. Donde nasce la gioia cristiana? Da una consapevolezza: il Signore è presente tra di noi, in mezzo a noi eppure, allo stesso istante, lo aspettiamo, ne desideriamo la rivelazione piena e definitiva. Questa gioia plasma il volto e l’atteggiamento del cristiano in quanto diviene affabilità (gentilezza) verso tutti. Ma non solo. La gioia che viene dallo Spirito porta a un superamento dell’ansietà legata ai problemi che la vita quotidianamente presenta. Per questo Paolo esorta anche alla preghiera. Una preghiera che deve caratterizzarsi per l’azione di grazie, e la supplica. Solo cosi il cristiano passa dall’ansia alla pace (v 7). L’abbiamo capito: la gioia cristiana non è euforia ma nasce dalla consapevolezza di una presenza, quella del Signore, che accompagna giorno per giorno il nostro cammino. Certo è una gioia non ancora compiuta, ma questo non significa che sia meno intensa; è una gioia che alimenta la speranza e la sostiene. Una gioia che diviene testimonianza tra i fratelli della fedeltà del nostro Dio. Al riguardo, anche l’austera figura del Battista, che domina la liturgia odierna, ha qualcosa da dirci. Egli ha avuto il coraggio di rompere con la corruzione del suo tempo, di denunciare la perversione del potere. Questa coerenza l’ha portato al carcere e alla morte. Prima ancora, nel deserto, ha vissuto la dura ascesi dell’essenziale, e davanti al Cristo da lui riconosciuto come Messia, si è ritirato, consapevole di aver fatto la sua parte. Austerità, sacrificio, amore della verità, ricerca di Dio, sono anche per noi l’humus da offrire al seme del Vangelo affinché possa germogliare in noi una messe di gioia. (P. Sandro Carotta)

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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