Letture: Isaia 50,4-7 / Salmo 21 / Filippesi 2,6-11
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
50
Dal Vangelo secondo Luca (23,1-40) [forma breve]
In quel tempo, tutta l’assemblea si alzò; condussero Gesù da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme. Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia. Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere. Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?». Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori. Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso». Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò. (Qui si genuflette e si fa una breve pausa) Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo. Parola del Signore
VITA ECCLESIALE
Sabato 12 | 18.30 | + Anna e Maria Joia |
Domenica 13 | 10.30 | + Matulli Sergio e Camilla |
Lunedì 14 | ||
Martedì 15 | ||
Mercoledì 16 | 8.00 | + Margotti Teresa |
Giovedì 17 | ||
Venerdì 18 | ||
Sabato 19 | ||
Domenica 20 | 10.30
18.30 |
+ Tomaso Sangiorgi, Liliana e Attilio Ragazzini
+ Francesco Berardi, Maria, Demo e Luigi Per le Anime del Purgatorio e per le varie intenzioni di Maria Teresa |
MattinoPomeriggioSera
Lunedì 14 : Ore 20.45 – 22.00
Martedì 15 : Ore 20.45 – 22.00
Giovedì 17 : Ore15.00-19.00 21.45 – 23.00
Venerdì 18 : Ore 10.00-12.0016.00-19.00
Sabato 19: Ore 9.30-12.0015.00-19.00
Domenica 20: Ore 16.30-18.00
Concordare con don Pietro eventuali esigenze.
Le Confessioni della Settimana Santa
Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Mercoledì ore 8.00
Lunedì ore 18.30
Festivo : ore 10.30, 18.30
Veglia Pasquale : ore 21.30
Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario
Domenica delle Palme ore 17.25 S. Rosario ; 18.00 Via Crucis
Da Venerdì : ore 17.40 Novena della Divina Misericordia
Anno : C
Aprile 2022 |
LA VITA DELLA COMUNITA’
Domenica 13
Le Palme |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (S. Paolo)
Ore 10.15 (oratorio) : Benedizione delle Palme e processione fino alla chiesa di S. Paolo. Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa Ore 18.00 (S. Paolo) : Via Crucis |
Mercoledì 16 | Ore 8.00 (S. Paolo) : S. Messa (NO alle 18.30)
Ore 19.00 (S. Cassiano) : S. Messa del Crisma Ore 20.45 (S. Paolo) : Prove del “Coro S.- Paolo” |
Giovedì 17
Santo |
Ore 20.30 (S. Paolo) : S. Messa Solenne “In Coena Domini”
a seguire : Adorazione fino alle ore 23.00 |
Venerdì 18
Santo Astinenza eDigiuno |
Ore 15.00 (S. Paolo) : Via Crucis
Ore 17.40 (S. Paolo) : Novena della Divina Misericordia Ore 20.30 (S. Paolo) : Celebrazione della Passione del Signore |
Sabato 19
Santo |
Ore 9.30–12 e 15.30–19 (S. Paolo):Benedizione delle uova
Ore 17.40 (S. Paolo) : Novena della Divina Misericordia Ore 21.30 (S. Paolo) : Veglia Pasquale |
Domenica 20
Pasqua di Risurrezione |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (S. Paolo)
Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa Solenne Ore 17.40 (S. Paolo) : Novena della Divina Misericordia |
Visita alle famiglie con benedizione
14 – 16 apr 2025
(dalle ore 15.00)
Lunedì 14 : Via Roli, Ricci Signorini, Maccaferri, Garibaldi (dispari).
Martedì 15 : Via Pisacane, Garibaldi (pari), Rustici.
Mercoledì 16 : Via del Monte, P.za Ricci, P.za Marmirolo
Alla scuola di Gesù : | |||||
Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato |
Gv 12,1-11 | Gv 13,21-33.36-38 | Mt 26,14-25 | Gv 13,1-15 | Gv 18,1-19,42 | Lc 24,1-12 |
Vivere il Mistero- Entriamo nella celebrazione dei misteri di questa Settimana santa seguendo certamente il Signore Gesù che sale al Calvario con la sua croce, ma vogliamo salire anche noi con la nostra croce, con la croce che siamo. La speranza più grande è quella che questi giorni possano essere, per ciascuno di noi, una vera scuola di vita che non può mai omettere la lezione fondamentale sul mistero della sofferenza e della morte. 0ggi leviamo in alto le palme come i bambini di Gerusalemme e prepariamo noi stessi per essere innalzati alla stessa altezza del Crocifisso e potergli infine parlare in una intimità e una verità che ci renderà capaci di pensare a noi stessi in un modo completamente nuovo. Siamo ormai vicini alla «discesa del monte degli Ulivi, che precede di poco l’erta del Calvario, ma non siamo soli… e non lasciamolo solo! Allora la morte – ogni morte – non sarà che una porta spalancata di «paradiso». Sì, le «pietre» dei nostri cuori, addolciti dalla grazia di questi giorni, potranno stupirsi ancora davanti alla pietra rotolata via dal sepolcro e intoneranno, presto, il canto della vittoria dell’amore. Luca ci ricorda che «Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme! Con queste parole cominciamo questa Settimana santa. Il Signore Gesù è avanti a noi e ci apre la strada verso quell’esodo di cui aveva parlato con Mosè ed Elia sul Tabor. Il Signore Gesù non entra a Gerusalemme a piedi, ma chiede ai suoi di procurargli un puledro spiegando e facendo spiegare che «il Signore ne ha bisogno». Ben misterioso è questo puledro di cui Gesù ha bisogno per entrare a Gerusalemme ma soprattutto ne ha bisogno per salirci sopra: «Gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire 6esù». Certo è un modo per affermare visivamente un profondo legame con l’autocoscienza di Gesù quale Messia nella linea propria di Davide, re e pastore che su quella medesima «erta degli Ulivi» aveva conosciuto il massimo della sua umiliazione; è anche un modo per dire quanto in Gesù si compia la profezia del re mite ed umile di cui aveva parlato Zaccaria. Il Signore Gesù oramai conosce e accoglie la via del suo compimento così come i profeti l’hanno preannunciata: «Sarà sepolto come si seppellisce un asino, lo trascineranno e lo getteranno al di là delle porte di Gerusalemme. E noi? Sapremo privarci del nostro mantello per gettarlo sul puledro e farvi sedere sopra Gesù? Sapremo rischiare che il nostro unico mantello funga da tappeto per farvi passare su il puledro selvatico che avanza verso la collina… dall’altra parte della città? (p. Michael Davide Semeraro)