Programma dal 5 al 13 aprile 2025

Letture: Isaia 43,16-21 / Salmo 125 / Filippesi 3,8-14

Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

 

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (8,1-11)

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.

Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.

Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.

Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Parola del Signore.

 

VITA ECCLESIALE

Sabato 05

18.30

+ Rizzi Luigi (detto Carlo)

Domenica 06

10.30

18.30

+ Bufano Margherita

+ Gagliardi Bruno e Albertina

+ Alberti Dante, Irma e Vilma

Lunedì 07

   

Martedì 08

   

Mercoledì 09

   

Giovedì 10

   

Venerdì 11

   

Sabato 12

   

Domenica 13

10.30

+ Matulli Sergio e Camilla

Orario Confessioni Venerdì ore 10.0011.00 (don Pietro)

Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 16.4517.45 (don Pietro)

N.B. Concordare con don Pietro eventuali esigenze.

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario (Domenica ore 17.25)

Venerdì ore 17.00 Via Crucis

ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario

Domenica ore 18.00 Via Crucis

 

Anno : C

Aprile 2025

LA VITA DELLA COMUNITA’

Domenica 06

IV di Quaresima

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (S. Paolo)

Ore 16.00 (piazza e oratorio) : ”Come una volta”, giochi, laboratori, bar e stand gastronomico proposti dai Quartieri.

Ore 18.00 (S. Paolo) : Via Crucis

Lunedì 07

Ore 20.45 (canonica) : Consiglio parrocchiale di amministrazione.

Mercoledì 09

Ore 20.30 (canonica) : Prove del “Coro S. Paolo”

Ore 20.45 (canonica) : Consiglio parrocchiale di A.C.

Giovedì 10

Ore 20.45 (cattedrale) : Preghiera per la pace.

Ore 21.00 (Conselice) : Adorazione eucaristica di vicariato

Venerdì 11

Astinenza

Ore 8.00 (S. Paolo) : S. Messa

Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario

Ore 20.30 (via Amendola) : Via Crucis con partenza dall’incrocio di via Amendola con via Dini e Salvalai fino al Santuario della B. V. della Consolazione.

Sabato 12

Ore 15.30 (S. Paolo) : Rappresentazione della Passione di N.S.G.C. per i ragazzi.

Domenica 13

Le Palme

Raccolta a favore dell’ ”Opera S. Teresa di Ravenna”

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (S. Paolo)

Ore 10.15 (oratorio) : Benedizione dei rami di ulivo e processione fino alla chiesa di S. Paolo.

Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa

Ore 18.00 (S. Paolo) : Via Crucis

Visita alle famiglie con benedizione

07 – 11 apr 2025

(dalle ore 15.00)

Lunedì 07 : Via Roma.

Martedì 08 : Viale Zaganelli (pari).

Mercoledì 09 : Viale Zaganelli (dispari), F.lli Rosselli.

Giovedì 10 : Via Bassi (dispari e pari dal 4 al 16).

Venerdì 11 : Via Bassi (pari dal n. 18 alla fine).

Alla scuola di Gesù :

 

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

 

Gv 8,12-20

Gv 8,21-30

Gv 8,31-42

Gv 8,51-59

Gv 10,31-42

Gv 11,45-56

Vivere il mistero – La donna che la liturgia ci fa contemplare in questa domenica prende, per così dire, il posto di Lazzaro. Il dialogo con il Padre che Gesù vive davanti alla tomba di Lazzaro, mentre i Giudei cercano di capire che cosa significhi realmente essere amici del Signore, diventa in questo anno liturgico dialogo con una donna. Senza nome, questa donna, prende volto a partire dalla parola e dai gesti che il Signore compie per lei… come per ciascuno di noi. Nel cammino della nostra vita in cui tutti, seppure in modi diversi, abbiamo il compito di trovare il nostro spazio a partire dallo sguardo degli altri che si posa su di noi, questa donna diventa un segno per noi. Siamo chiamati a trovare e mantenere il nostro giusto posto: esattamente di fronte al Signore Gesù. Mentre «scribi e farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio» (Gv 8,3) come un caso da risolvere evitando di creare pericolosi precedenti, il Signore Gesù ha il coraggio di rivolgerle direttamente una parola facendola così uscire dall’anonimato e riconoscendole una dignità fondamentale che nessun peccato può infangare. «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata» (Gv 8,1 0). Quest’oggi siamo chiamati a identificarci con questa donna cui il Signore restituisce la possibilità di riprendere a camminare con una coscienza ancora più grande. Dobbiamo anche riconoscere che assomigliamo pure a quegli uomini che hanno già in mano una pietra da scagliare per evitare la fatica di riconoscere il proprio dolore e la propria erranza. Non si tratta solo di evitare di essere lapidati, è necessario fare attenzione a non lasciarsi conquistare dalla follia di passare tutta la vita con urla pietra in mano in cui si rispecchia, tanto miseramente niente altro che il nostro cuore di pietra e non ancora di carne. Hanno ben ragione questi farisei a voler incriminare questa donna sorpresa in flagrante adulterio; hanno ragione a incriminare Gesù che si oppone all’applicazione della Legge, e infine Io condanneranno secondo la Legge, ma contro il cuore della Legge. Davanti alla spianata del Tempio è come se si facessero le prove generali del processo e della condanna di Gesù stesso: al centro vi è il mistero dell’umanità misera che accoglie la misericordia divina. Tutta la scena è dominata dal grande silenzio di questa donna che sa bene di essere colpevole e non dice una sola parola per giustificarsi. Ella attende la condanna o la misericordia come qualcosa che non dipende da se stessa. Icona meravigliosa della nostra originale innocenza che non può che confidare nella misericordia. Tutti nel profondo, sappiamo bene di non avere altra speranza se non la misericordia. Il Signore Gesù partecipa di questo silenzio e, in questo silenzio di fondo, vivrà la sua stessa Passione durante la quale, alle brevi parole che dirà, accompagnerà un grande silenzio di attesa… fino alla consumazione di tutto. Il Signore Gesù si lascia interpellare non come un rabbì e neanche come un giudice. Secondo il suo modo di fare aperto, leale, assolutamente trasparente Gesù si lascia toccare da questa donna che giace lì, davanti ai suoi occhi in attesa che lui punti il dito contro di lei e invece: «si mise a scrivere col dito per terra». Forse Gesù scriveva: «Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche…». O forse non scriveva nulla ma lasciava a ciascuno di leggere nel suo proprio cuore tutto quello che si sarebbe potuto scrivere contro i suoi inganni, le sue ombre, le sue paure. Il Signore Gesù non si muove dal suo posto e invece di interessarsi alla donna puntando il dito contro di lei si rivolge ai suoi accusatori toccando il loro cuore: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». Questa parola cambia tutto. La Scrittura senza la Parola uccide. Gesù dà Parola alla Scrittura e tutto cambia e la Scrittura invece di essere «eseguita» viene «compiuta» come più tardi avverrà sul Gòlgota dove Gesù sarà crocifisso esattamente e proprio «nel mezzo». Ormai si può fondare tutto non sulla giustizia «derivante dalla legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo». Il Signore Gesù sa e insegna che solo dal cuore può nascere la comprensione e l’assoluzione, non dalla prova dei fatti. In realtà nei fatti tutti siamo peccatori e nel cuore tutti possiamo reciprocamente ridonarci l’innocenza originale: «La sola cosa importante e decisiva che potrebbe capitarci, è quella di trovarci sotto lo sguardo di Gesù Cristo. Ciò che infatti dobbiamo veramente temere, non è l’inferno dei nostri spaventi e delle nostre fantasmagorie – questo inferno è cosi carnale da essere ridicolo – ma l’innocente nudità dello sguardo di Gesù Cristo, il verdetto di questa Luce che attraversa la nostra vita e a cui rischiamo di sottrarci ogni volta in cui ci crediamo giusti, cedendo cosi alla volontà di potenza: l’occhio nudo di Cristo ci giudica» in misericordia (F. Cassingena-Trevedy, Sermons aux oiseaux). Il dono che riceviamo può e deve trasformare le pietre, che già stringiamo tra le mani per scagliarle, in gesti di attenzione e di comprensione, capaci di creare le condizioni per la conversione: «e d’ora in poi non peccare più» (Gv 8,11). (p. Michael Davide Semeraro)

Spazi per la liturgia- Uno spazio felice (terza parte) [continuazione] (di don D. Ravelli)

Le stesse Premesse al nuovo Rito, prima ancora di parlare del sacramento, ricordano che la penitenza è un elemento determinante tanto nella vita quanto nella liturgia della Chiesa. Innanzitutto la esercita nella vita in molti e diversi modi, «prendendo parte, con la sopportazione delle sue prove, alle sofferenze di Cristo, compiendo opere di misericordia e di carità, e intensificando sempre più, di giorno in giorno, la sua conversione, secondo il Vangelo di Cristo» (RP 4). La Chiesa esprime tutto questo non solo nella sua vita ma lo celebra pure nella sua liturgia, «quando i fedeli si professano peccatori e implorano il perdono di Dio e dei fratelli, come si fa nelle celebrazioni penitenziali, nella proclamazione della parola di Dio, nella preghiera, negli elementi penitenziali della celebrazione eucaristica», per giungere, infine e specialmente, al sacramento della Riconciliazione mezzo privilegiato di grazia, dove «i fedeli ricevono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui, e insieme si riconciliano con la Chiesa, ferita dal loro peccato» (ibidem). Per far crescere questo spazio vitale del sacramento, occorre valorizzare la predicazione, l’azione pastorale e, in modo particolare, la catechesi che sappia raggiungere e accompagnare tutte le persone, non fermandosi alla preparazione sacramentale dei più piccoli’. (6- continua)

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

Lascia un commento