Programma dal 13 al 21 agosto 2022

Letture: Geremia 38,4-6.8-10 / Salmo 39 / Ebrei 12,1-4

Signore, vieni presto in mio aiuto.

Dal Vangelo secondo Luca (12,49-53)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!

Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera»..

Parola del Signore

.

VITA ECCLESIALE

Sabato 13 18.30 + Italo e Maria Elena Chiarini
Domenica 14 10.30 + Alma, Alfonso, Maria e don Orfeo
Lunedì 15 18.30 Vivi e deff. della fam. Dovadola Ivano e Ruffini e parenti defunti
Martedì 16
Mercoledì 17
Giovedì 18
Venerdì 19
Sabato 20 18.30
  • + Ballardini Cesira, Pio e Francesco
Domenica 21 10.30 + Antonio

+ Franco, Maria, Demo e Luigi

+ Marcantuono Vincenzo, Cappetta Antonietta e Rosina, Iannece Gerarda, Elio, Giuseppe e Peppina

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 17.1518.15 (don Pietro)

Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine ecc…)).

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni (escluso il venerdì) ore 17.50 S. Rosario

Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia

Il catechismo in parrocchia riprende nel prossimo ottobre

Anno : C

Agosto 2022

LA VITA DELLA COMUNITA’

Domenica 14

XX del T. O.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)
Lunedì 15

Assunzione della B. V. Maria

Giornata comunitaria a Piedimonte (vedi programma sotto)

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)

Venerdì 19 Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario
Domenica 21

XXI del T. O.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)

15 agosto Giornata comunitaria a Piedimonte (programma)

Ore 11.00 S. Messa nella chiesa di Piedimonte

Ore 12.30 Pranzo insieme (la parrocchia offre la minestra)

Ore 15.00 S. Rosario

Segue: Merenda con pizza fritta

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Lc 10,39-56 Mt 19,23-30 Mt 20,1-16 Mt 22,1-14 Mt 22,34-40 Mt 23,1-12

Vivere il Mistero- La liturgia apre con il racconto di un episodio drammatico e, al tempo stesso, tipico della vita di Geremia. La sua coraggiosa predicazione suscita sospetti e il profeta viene accusato di pericoloso disfattismo. Si cerca, quindi, di toglierlo dalla scena e di eliminarlo, benché qualcuno tenti di soccorrerlo. Il testo della Lettera agli Ebrei riflette sul coraggio di Gesù, un altro grande lottatore che ha saputo sostenere l’ostilità dei peccatori. Anche il discepolo è dunque chiamato a resistere «fino al sangue nella lotta contro il peccato» (Eb 12,4). Gesù è venuto a portare fuoco sulla terra, un fuoco che causa divisioni difficili da vivere e da capire. Perciò colui che ne è l’annunciatore stesso è colto da angoscia, pur volendo affrontare il «battesimo» che deve ricevere. In questa grave situazione anche per i discepoli il discernimento dei tempi e dei momenti non potrà mai essere scontato o facile. Le parole di Gesù si rivolgono oggi in successione, prima ai discepoli e poi alle folle. A quanti lo seguono egli interpreta la sua missione con le immagini complementari e decisive del fuoco e dell’acqua, che, nell’esperienza di tutti, sono considerati due elementi, al tempo stesso, purificatori e distruttori. Ciò che Gesù è venuto a portare è senza dubbio qualcosa di forte e di entusiasmante, ma che attiva un processo sempre difficile e molto spesso doloroso, di fronte al quale egli ha qualche timore e sofferenza. Per quanto riguarda «il fuoco, sulla terra» la preoccupazione è che esso non si accenda davvero. Per quanto riguarda «il battesimo» e l’acqua, Gesù si confessa angosciato per l’immersione nella morte, cui si trova di fronte. Nel quadro di un’attesa così laboriosa Gesù mette i suoi in guardia da un fraintendimento della sua «pace». La pienezza legata alla sua comparsa non va intesa in senso semplicistico; essa vive in una tensione in cui gli uomini si differenzieranno nelle loro decisioni. All’interno di una stessa famiglia ci saranno divisioni, che vengono espresse con un linguaggio simile a quello del profeta Michea «Non credete all’amico, non fidatevi del compagno. Custodisci le porte della tua bocca davanti a colei che riposa sul tuo petto. Il figlio insulta suo padre, la figlia si rivolta contro la madre, la nuora contro la suocera e i nemici dell’uomo sono quelli di casa sua» (Mi 7,5-6). Dopo uno stacco narrativo esplicito, Gesù si rivolge alle folle per dire che è difficile riconoscere i segni dei tempi. C’è sempre il rischio di una sproporzione di intelligenza. Si riesce spesso a scoprire con realismo le cose terrene, ma non si è capaci di discernere i segni del regno e di identificarne l’incipiente presenza. La difficoltà di riconoscere la qualità del tempo – ossia il fatto che sta irrompendo il regno di Dio -, è legata probabilmente anche alla pesantezza delle divisioni. Tra tanti contrasti non è facile mantenere la chiarezza e fissare lo sguardo su ciò che è davvero essenziale. Anche nella Chiesa si sentono spesso ragionamenti e giudizi che manifestano buon senso operativo, ma forse non sono proprio prossimi alla realtà del fuoco che Gesù è venuto ad accendere e che vuole continuamente attizzare. La venuta di Gesù è il vero arrivo della pace, come già ha cantato la schiera angelica nella notte di Betlemme: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama» (Lc 2,14). La sera di Pasqua il Signore risorto esprimerà un grido molto simile «Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”» (Lc 24,36). La pace di Gesù, però, non-è un elemento statico e scontato, ma appare sulla terra a partire dalla fede di uomini e donne che sanno soffrire per mantenere viva l’attesa del compimento. In questa attesa il credente ripete l’esperienza di Gesù che ci dice: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso» (Lc 12,49). (don Ermenegildo Manicardi)

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

Lascia un commento