Letture: Geremia 38,4-6.8-10 / Salmo 39 / Ebrei 12,1-4
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Dal Vangelo secondo Luca (12,49-53)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera»..
Parola del Signore
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VITA ECCLESIALE
Sabato 13 | 18.30 | + Italo e Maria Elena Chiarini |
Domenica 14 | 10.30 | + Alma, Alfonso, Maria e don Orfeo |
Lunedì 15 | 18.30 | Vivi e deff. della fam. Dovadola Ivano e Ruffini e parenti defunti |
Martedì 16 | ||
Mercoledì 17 | ||
Giovedì 18 | ||
Venerdì 19 | ||
Sabato 20 | 18.30 |
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Domenica 21 | 10.30 | + Antonio
+ Franco, Maria, Demo e Luigi + Marcantuono Vincenzo, Cappetta Antonietta e Rosina, Iannece Gerarda, Elio, Giuseppe e Peppina |
Orario Confessioni Sabato ore 11.00 – 12.00 (don Pietro)
ore 17.15 – 18.15 (don Pietro)
Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine ecc…)).
Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30
Festivo : ore 10.30, 18.30
Tutti i giorni (escluso il venerdì) ore 17.50 S. Rosario
Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica
N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia
Il catechismo in parrocchia riprende nel prossimo ottobre
Anno : C
Agosto 2022 |
LA VITA DELLA COMUNITA’
Domenica 14
XX del T. O. |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo) |
Lunedì 15
Assunzione della B. V. Maria |
Giornata comunitaria a Piedimonte (vedi programma sotto)
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo) |
Venerdì 19 | Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario |
Domenica 21
XXI del T. O. |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo) |
15 agosto Giornata comunitaria a Piedimonte (programma)
Ore 11.00 S. Messa nella chiesa di Piedimonte
Ore 12.30 Pranzo insieme (la parrocchia offre la minestra)
Ore 15.00 S. Rosario
Segue: Merenda con pizza fritta
Alla scuola di Gesù : | |||||
Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato |
Lc 10,39-56 | Mt 19,23-30 | Mt 20,1-16 | Mt 22,1-14 | Mt 22,34-40 | Mt 23,1-12 |
Vivere il Mistero- La liturgia apre con il racconto di un episodio drammatico e, al tempo stesso, tipico della vita di Geremia. La sua coraggiosa predicazione suscita sospetti e il profeta viene accusato di pericoloso disfattismo. Si cerca, quindi, di toglierlo dalla scena e di eliminarlo, benché qualcuno tenti di soccorrerlo. Il testo della Lettera agli Ebrei riflette sul coraggio di Gesù, un altro grande lottatore che ha saputo sostenere l’ostilità dei peccatori. Anche il discepolo è dunque chiamato a resistere «fino al sangue nella lotta contro il peccato» (Eb 12,4). Gesù è venuto a portare fuoco sulla terra, un fuoco che causa divisioni difficili da vivere e da capire. Perciò colui che ne è l’annunciatore stesso è colto da angoscia, pur volendo affrontare il «battesimo» che deve ricevere. In questa grave situazione anche per i discepoli il discernimento dei tempi e dei momenti non potrà mai essere scontato o facile. Le parole di Gesù si rivolgono oggi in successione, prima ai discepoli e poi alle folle. A quanti lo seguono egli interpreta la sua missione con le immagini complementari e decisive del fuoco e dell’acqua, che, nell’esperienza di tutti, sono considerati due elementi, al tempo stesso, purificatori e distruttori. Ciò che Gesù è venuto a portare è senza dubbio qualcosa di forte e di entusiasmante, ma che attiva un processo sempre difficile e molto spesso doloroso, di fronte al quale egli ha qualche timore e sofferenza. Per quanto riguarda «il fuoco, sulla terra» la preoccupazione è che esso non si accenda davvero. Per quanto riguarda «il battesimo» e l’acqua, Gesù si confessa angosciato per l’immersione nella morte, cui si trova di fronte. Nel quadro di un’attesa così laboriosa Gesù mette i suoi in guardia da un fraintendimento della sua «pace». La pienezza legata alla sua comparsa non va intesa in senso semplicistico; essa vive in una tensione in cui gli uomini si differenzieranno nelle loro decisioni. All’interno di una stessa famiglia ci saranno divisioni, che vengono espresse con un linguaggio simile a quello del profeta Michea «Non credete all’amico, non fidatevi del compagno. Custodisci le porte della tua bocca davanti a colei che riposa sul tuo petto. Il figlio insulta suo padre, la figlia si rivolta contro la madre, la nuora contro la suocera e i nemici dell’uomo sono quelli di casa sua» (Mi 7,5-6). Dopo uno stacco narrativo esplicito, Gesù si rivolge alle folle per dire che è difficile riconoscere i segni dei tempi. C’è sempre il rischio di una sproporzione di intelligenza. Si riesce spesso a scoprire con realismo le cose terrene, ma non si è capaci di discernere i segni del regno e di identificarne l’incipiente presenza. La difficoltà di riconoscere la qualità del tempo – ossia il fatto che sta irrompendo il regno di Dio -, è legata probabilmente anche alla pesantezza delle divisioni. Tra tanti contrasti non è facile mantenere la chiarezza e fissare lo sguardo su ciò che è davvero essenziale. Anche nella Chiesa si sentono spesso ragionamenti e giudizi che manifestano buon senso operativo, ma forse non sono proprio prossimi alla realtà del fuoco che Gesù è venuto ad accendere e che vuole continuamente attizzare. La venuta di Gesù è il vero arrivo della pace, come già ha cantato la schiera angelica nella notte di Betlemme: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama» (Lc 2,14). La sera di Pasqua il Signore risorto esprimerà un grido molto simile «Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”» (Lc 24,36). La pace di Gesù, però, non-è un elemento statico e scontato, ma appare sulla terra a partire dalla fede di uomini e donne che sanno soffrire per mantenere viva l’attesa del compimento. In questa attesa il credente ripete l’esperienza di Gesù che ci dice: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso» (Lc 12,49). (don Ermenegildo Manicardi)