Programma dal 2 al 10 aprile 2022

Letture: Isaia 43,16-21 / Salmo 125 / Filippesi 3,8-14

Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Dal Vangelo secondo Giovanni (8,1-11)

In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».

Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”»..

Parola del Signore

VITA ECCLESIALE

Sabato 02 18.30 Secondo le intenzioni di una persona vivente (Maria Teresa)

+ Preda Maria Teresa

Domenica 03 10.30

18.30

+ Bufano Margherita

+ Luigi, Antonia, Cesare ed Elettra

Lunedì 04 18.30 + Ruffini Armanda, Dovadola Ivano e Monica, Dovadola Silverio
Martedì 05 8.00 + Moroni Lorenzo
Mercoledì 06 18.30 + Ronchi Agostino e Capucci Franca
Giovedì 07 18.30 + Biancoli Elves
Venerdì 08 8.00 + Alessandro e Clelia Pompignoli
Sabato 09
Domenica 10 10.30

18.30

+ Gagliardi Bruno e Resta Albertina

Per tutte le anime del Purgatorio

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 17.1518.15 (don Pietro)

Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (igienizzazione delle mani, mascherine ecc…)).

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario )

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia

LA VITA DELLA COMUNITA’

Anno : C

Aprile 2022

Domenica 03

V di Quaresima

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30

Ore 18.00 (S. Paolo) : Via Crucis

Mercoledì 06 Ore 20.45 (S. Paolo) : Prove del “Coro S.- Paolo”
Giovedì 07 Ore 21.00 (canonica) : Consiglio parrocchiale di A.C.
Venerdì 08

Astinenza

Ore 8.00 (S. Paolo) : S. Messa

Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario

Ore 20.30 (via Amendola) : Via Crucis con partenza dall’incrocio di via Amendola con via Dini e Salvalai fino al Santuario della B. V. della Consolazione.

Domenica 10

Le Palme

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30

Ore 10.15 (oratorio) : Benedizione delle Palme e processione fino alla chiesa di S. Paolo.

Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa

Ore 18.00 (S. Paolo) : Via Crucis

1E’ possibile rinnovare l’abbonamento per il 2022 al periodico parrocchiale “Il Ns. S. Paolo”, importante strumento di comunicazione comunitaria.

2 – In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola che rappresentano un modo per sostenere nel bisogno materiale una comunità che instancabilmente prega per tutti noi.

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Gv 8,12-20 Gv 8,21-30 Gv 8,31-42 Gv 8,51-59 Gv 10,31-42 Gv 11,45-56

Vivere il Mistero- Il canto al Vangelo della liturgia odierna introduce l’ idea di un cambiamento di vita che nasce dall’esperienza della misericordia: «Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore, perché io sono misericordioso e pietoso». Il cambiamento non proviene dalla minaccia della condanna, ma dall’amabilità di un’accoglienza che – senza negare la verità (anche del peccato) – riesce a vedere la possibilità di un cambiamento positivo per il futuro. Ciò porta a pareggio una situazione in cui ci sono tanti che, a buon mercato, si considerano giusti. Senza l’intervento misericordioso di Gesù, gli scribi e i farisei, che si sentono giusti perché identificano il peccato di altri – anche se nel segreto custodiscono in realtà un loro peccato – condannerebbero la donna, che è certamente peccatrice, ma che si apre a un futuro nella grazia (Vangelo). Gli scribi e i farisei irrompono mentre Gesù sta insegnando nel tempio, facendo emergere un caso che non può essere messo in dubbio: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio». Essi chiedono a Gesù di misurarsi con la legge di Mosè: «Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Per il narratore l’intenzione degli interroganti non è del tutto pulita: «Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo». (Gv 8,6). Gesù non entra nella discussione proposta, ma si china e scrive per terra con un gesto misterioso che serve per proporre – e, in certo senso, per imporre – un tempo di riflessione. Le domande insistono, allora Gesù si interrompe, si alza in piedi e propone un criterio che potrebbe sembrare marginale nella questione. Gesù non parla della situazione della donna, ma di quella in cui devono essere gli eventuali lapidatori: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei» (Gv 8,7). Sono così in contrapposizione gli accusatori e la donna, ma in un senso del tutto diverso da quello immaginato dagli intervenuti. Una terza scena inizia con il nuovo chinarsi di Gesù. In questo secondo spazio di riflessione progressivamente si vede l’effetto del criterio dato da Gesù. Il Maestro e la donna rimangono da soli e le domande di Gesù fanno emergere la realtà, significata da quanto accade. Sullo sfondo degli accusatori non senza peccato, costretti a ritirarsi, compare la figura sempre più solenne di Gesù. «Neanch’io ti condanno» (Gv 8,11) assimila solo in parte Gesù agli accusatori. Egli, infatti, non condanna, non perché gli manchi l’autorità per farlo, ma per la misericordia che, pur riconoscendo senza incertezze il peccato, non vuole arrivare alla condanna. Il racconto mette in mostra un contrasto fra scoperta del peccato e incertezza sulla condanna da una parte, e dall’altra certezza del peccato e misericordia che apre la strada a un futuro in cui il peccato non deve avere più spazio: «Va’ e d’ora in poi non peccare più». Con un certo ardimento la liturgia ci propone di sentire come parole dell’adultera perdonata, l’affermazione del Salmo 135: «Grandi cose ha fatto il Signore per noi». Con emozione ci accorgiamo che queste parole – che risuonano anche all’inizio del Magnificat – possono in qualche modo avvicinare l’adultera perdonata dalla misericordia e Maria «la piena di grazia, trasformata in grazia». Gesù è passato da un piano giuridico e forense a uno più profondamente etico e spirituale, aprendo la prospettiva inattesa del riconoscimento della colpa che conduce, però, all’inutilità della condanna e dell’esecuzione per passare alla possibilità della misericordia e della vita. Per usare le parole della lettura dell’apostolo Paolo, la donna può così conoscere Gesù e la potenza della sua risurrezione. Le parole del profeta Isaia nella prima lettura esprimono con forza il grande rinnovamento che è operato da Dio, dentro al quale trova un posto la conversione del singolo. Il Dio che ha compiuto i prodigi dell’esodo e del passaggio del mare adesso comincia un nuovo passaggio, superiore e inverso al precedente: nell’aridità del deserto farà scorrere fiumi per dissetare le bestie selvatiche e il suo popolo. Tutto questo è presentato dal profeta non come una fioritura già pienamente avvenuta, ma come un germoglio che ha cominciato a svilupparsi, anche se senza rumore. Da qui la sfida: «Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?». L’azione di Gesù per la donna adultera è il germogliare delle cose nuove fatte da Dio. In lui, infatti, si manifesta la misericordia che non nasconde e non attenua il peccato dell’uomo, che non ha bisogno di condanne, ma dischiude la possibilità di una vita convertita. (don Ermenegildo Manicardi)

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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