Programma dal 9 al 17 aprile 2022

Letture: Isaia 50,4-7 / Salmo 21 / Filippesi 2,6-11

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Dal Vangelo secondo Luca (23,1-40) [forma breve]

In quel tempo, tutta l’assemblea si alzò; condussero Gesù da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.

Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia. Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere. Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno

VITA ECCLESIALE

Sabato 09 18.30 + Ronchi Agostino e Capucci Franca
Domenica 10 10.30

18.30

+ Gagliardi Bruno e Resta Albertina

+ Fregni Irma

Per tutte le anime del Purgatorio

Lunedì 11 18.30 + Montanari Pietro e Cesarina, Sr. Maria Luisa, don Piergiorgio e Anna Maria
Martedì 12 8.00 Deff. fam. Asioli e Buttelli
Mercoledì 13 18.30 Per la pace dei figli Piccolo
Giovedì 14
Venerdì 15
Sabato 16 21.30 + Margotti Teresa

+ Liverani Paolo

Domenica 17 10.30

18.30

+ Sangiorgi Tomaso

+ Cuffiani Ireneo, Liverani Lucia, Ames, Erie, Ilaro e Lanzoni Gianluigi

+ Franco, Maria, Demo e Luigi

Secondo le intenzioni di una persona vivente (Maria Teresa)

MattinoPomeriggioSera

Lunedì 11 : Ore 16.30 – 18.00 20.45 – 22.00

Martedì 12 : Ore 16.30 – 18.00 20.45 – 22.00

Mercoledì 13 : Ore 16.30 – 18.00 20.45 – 22.00

Giovedì 14 : Ore16.00-19.00

Venerdì 15 : Ore 10.00-12.0016.00-17.00

Sabato 16: Ore 9.30-12.0015.00-19.00

Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (igienizzazione, mascherine ecc…)).

Le Confessioni della Settimana Santa

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario )

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia

Il catechismo in parrocchia è ripreso secondo le consuete modalità.

LA VITA DELLA COMUNITA’

Anno : C

Aprile 2022

Domenica 10

Le Palme

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30

Ore 10.15 (oratorio) : Benedizione delle Palme e processione fino alla chiesa di S. Paolo.

Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa

Ore 18.00 (S. Paolo) : Via Crucis

Mercoledì 13 Ore 20.45 (S. Paolo) : Prove del “Coro S.- Paolo”
Giovedì 14

Santo

Ore 20.30 (S. Paolo) : S. Messa Solenne “In Coena Domini”

a seguire : Adorazione fino alle ore 23.00

Venerdì 15

Santo

Astinenza eDigiuno

Ore 15.00 (S. Paolo) : Via Crucis con particolare invito a bambini, ragazzi e giovani

Ore 17.30 (S. Paolo) : Novena della Divina Misericordia

Ore 20.30 (S. Paolo) : Celebrazione della Passione del Signore

Sabato 16

Santo

Ore 9.30–12 e 15.30–18 (S. Paolo):Benedizione delle uova

Ore 17.30 (S. Paolo) : Novena della Divina Misericordia

Ore 21.30 (S. Paolo) : Veglia Pasquale

Domenica 17

Pasqua di Risurrezione

Ss. Messe alle ore 8.00 10.30 e 18.30

Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa Solenne

Ore 17.30 (S. Paolo) : Novena della Divina Misericordia

1E’ possibile rinnovare l’abbonamento per il 2022 al periodico parrocchiale “Il Ns. S. Paolo”, importante strumento di comunicazione comunitaria.

2 – In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola che rappresentano un modo per sostenere nel bisogno materiale una comunità che instancabilmente prega per tutti noi.

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Gv 12,1-11 Gv 13,31-33.36-38 Mt 26,14-25 Gv 13,1-15 Gv 18,1-19,42 Lc 24,1-12

Vivere il Mistero- Uno dei tratti specifici e salienti della narrazione lucana della passione è il coinvolgimento e la trasformazione dei personaggi che vi assistono. Le figure che, lungo la via crucis, sono state cambiate dal modo in cui Gesù affronta il suo cammino e, soprattutto, dal fatto che non si dimentica di loro sono Simon Pietro e uno dei ladroni crocifissi. Del tutto singolare, rispetto al quadro degli altri Vangeli è anche la solenne dichiarazione finale di Gesù: «Padre, nelle tue mani consegno il mio Spirito». Il canto del gallo è stato decisivo nel processo di conversione di Pietro dopo il rinnegamento. Nel Vangelo di Luca il gallo «funziona» in una maniera del tutto peculiare rispetto agli altri racconti. Si tratta di una specificità che mostra la sensibilità e l’attenzione di Gesù per il suo grande discepolo, naufragato nel momento della prova. L’itinerario di conversione di Pietro è annunciato, già durante l’ultima cena, con alcune parole veramente speciali: «Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, con ferma i tuoi fratelli». Gesù, prima ancora di annunciarne il rinnegamento, parla della funzione futura di Pietro a conferma degli altri fratelli: la capacità di guidare gli altri discepoli viene a lui da una conversione profonda, che supera le sue cadute e debolezze. Il cambiamento di Pietro, però, non proviene tanto da un cambiamento morale e spirituale o da altre sue rinnovate valutazioni, ma è sostenuto dalla preghiera e dall’intercessione di Gesù stesso. Durante la passione dunque Cristo è solo perché abbandonato, ma non è solo perché tiene presente (almeno) la situazione di Pietro e lo accompagna passo dopo passo mentre è sottomesso alla prova. La tentazione sarà proprio personale perché i discepoli saranno vagliati come si vaglia il grano, chicco per chicco. È alla luce di queste affermazioni che diventa chiara la funzione del canto del gallo. Racconta Luca «In quell’istante, mentre ancora. (Simone) parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: “Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte”. E, uscito fuori, pianse amaramente». Il terzo Vangelo non dice se Simone ha sentito e notato il canto del gallo. Questo, invece, è certamente un segnale per Gesù: è lui che, sentendolo, si volta a cercare lo sguardo di Pietro. Sentendo il gallo, Gesù sa che ormai Pietro lo ha rinnegato e si volta a cercarlo. È perciò lo sguardo di Gesù – ossia la sua attenzione per l’apostolo, anche mentre sta soffrendo – che muove Pietro a conversione, lo fa piangere e lo porta efficacemente sulla via reale del pentimento. (don Ermenegildo Manicardi)

Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?». Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori. Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso». Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò. (Qui si genuflette e si fa una breve pausa) Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo. Parola del Signore

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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