Programma dal 2 al 10 ottobre 2021

Letture: Genesi 2,18-24 / Salmo 127 / Ebrei 2,9-11

Ci benedica il Signore tutti i giorni della nostra vita.

Dal Vangelo secondo Marco (10,2-16)

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».

Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».

A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro. Parola del Signore

VITA ECCLESIALE

Sabato 02 18.30 + Biancoli Vincenzo
Domenica 03 10.30

18.30

+ Alma, Alfonso, Maria e Peppino

+ Zanelli Gianni

+ Alberti Dante, Irma e Vilma

In onore di S. Giuseppe

Lunedì 04 18.30 + Dovadola Ivano e Ruffini Armanda

+ Martini Emma

Martedì 05
Mercoledì 06
Giovedì 07 18.30 Vivi e defunti della famiglia Dovadola e Ruffini e parenti

+ Paola

Venerdì 08 8.00 + Antonio
Sabato 09 18.30 + Penazzi Elettra e Biancoli Angelo
Domenica 10 10.30 + Lanzoni Ugo e Lino e Galanti Pia

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 17.1518.15 (don Pietro)

Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine ecc…)).

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.50 S. Rosario

Venerdì ore 17.30 S. Rosario e Adorazione eucaristica

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia

Il catechismo in parrocchia riprende nel prossimo ottobre

Vivere il Mistero- Il tema della liturgia odierna è l’universalità della salvezza. Il brano evangelico pone davanti due diversi mondi culturali e religiosi. Abbiamo una donna, greca di lingua, sirofenicia di origine, e discendente di quelle popolazioni che abitavano Canaan da tempi immemorabili. C’è poi Gesù, che lungo le vie della Giudea e della Galilea predica l’avvento del Regno di Dio. Ma se andiamo più vicino ai due principali protagonisti scorgiamo altri elementi interessanti. La donna è anzitutto una madre affranta, la sua bambina infatti è seriamente malata. Quando una madre soffre per la sua creatura è disposta a tutto, non importa se Gesù è uno straniero, e per di più di religione ebraica: ella tenta l’ultima carta pur di salvare sua figlia. Non è una donna sprovveduta, però, se chiama Gesù con il titolo di Figlio di Davide, e si rivela, nell’intreccio narrativo, risoluta e coraggiosa. Inoltre, non teme il silenzio del Maestro, anzi lo sostiene convinta che dietro apparenze così dure ci sia una pietas che atteggiamenti e parole sembrano negare. Ma, fatto veramente incredibile, questa donna pagana ha qualcosa da insegnare a Gesù: l’universalità della sua missione. Sì, questa donna aiuta Gesù, dolcemente e fermamente, a non chiudersi dietro barriere etniche o teologiche in quanto è venuto per tutti, nessuno escluso, anche per i cagnolini (animali impuri). La cananea non pretende nulla, niente più che le briciole. Ma sapendo che queste le appartengono, le pretende, e con risolutezza. Gesù è ammirato e afferma che la sua fede è grande, a differenza di quella dei discepoli, che è poca. È grazie a questa fede che molti verranno da Oriente e Occidente e siederanno alla mensa di Dio per mangiare il pane del Regno (cf Mt 8Jl; Lc lal5). ln quel medesimo istante avviene il miracolo, la figlia ritrova la salute. La fede nutre, dà accesso al pane dei figli sia per l’antico popolo sia per i pagani. Questo aspetto è importantissimo, se pensiamo che Matteo scrive per una Chiesa giudeo-cristiana che faticava ad ammettere tra le sue fila i pagani convertiti. È la fede in Gesù Cristo la sola richiesta lecita e doverosa e non tanto l’osservanza della Legge mosaica. Ma non è tutto’ Nel nostro episodio emerge anche una lezione missionaria: certamente Gesù è il Messia di Israele, tuttavia egli è stato aperto a quanti hanno creduto in lui. Può forse, allora, la Chiesa chiudere le proprie porte a quanti desiderano convertirsi al Vangelo? Può forse la Chiesa impedire o porre limiti all’irradiamento del Regno? Sarebbe un controsenso e un venir meno alla sua identità e vocazione. Con questo episodio Matteo mette anche in evidenza una considerazione più volte espressa lungo la sua narrazione: spesso si trova più fede tra coloro che sembrano pagani che all’interno della stessa comunità credente. I Magi, ad esempio, sono venuti da lontano per adorare il nato re di Israele (cf Mt 2), un centurione pagano (cf Mt 8,10) e persino i niniviti si sono rivelati più disponibili di «questa generazione», afferma Gesù (cf 12,39ss). La Chiesa deve, perciò, vigilare contro l’auto-sicurezza religiosa e verificarsi al suo interno prima di portarsi sulle strade dell’annuncio. Il vero annuncio scaturisce dalla testimonianza. Abbiamo visto come l’audacia della cananea sia stata lodata da Gesù; in quel dialogo serrato, egli ha rivisto la sua posizione teologica: la sua missione non è rivolta solo alla casa di Israele, ma al mondo intero. Gesù è davvero un rabbi singolare; non solo perché è aperto verso tutte le categorie sociali, ma anche perché incontra, dialoga e impara persino dalle donne. E questo sorprende quando sappiamo che la donna non aveva nessuna considerazione nella cultura del tempo. Anzi, c’era una corrente rabbinica che sosteneva che era preferibile bruciare la Torà piuttosto che insegnarla ad una donna.

LA VITA DELLA COMUNITA’

Anno : B

Ottobre 2021

Domenica 03

XXVII del T.O.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (NO alle 8.00)

Ore 10.30 (Santuario) : S. Messa (in caso di maltempo sarà celebrata in S. Paolo)

Ore 15.00 (S. Paolo): Ritiro cresimandi

Ore 17.00 (Santuario): S. Rosario

Lunedì 04

S. Francesco d’Assisi

S. Messa ad orario feriale
Giovedì 07

Beata Vergine Maria del Rosario

S. Messa ad orario feriale
Venerdì 08 Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario

Ore 20.30 (oratorio) : Incontro con i genitori dei fanciulli del catechismo di 2a e 3a elementare

Domenica 10

XXVIII del T.O.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (NO alle 8.00)

Ore 14.30 (S. Paolo) : S. Messa con conferimento del Sacramento della Cresima ad un primo gruppo di ragazzi per ministero del nostro vescovo mons. Giovanni Mosciatti.

Ore 16.30 (S. Paolo) : S. Messa con conferimento del Sacramento della Cresima ad un secondo gruppo di ragazzi. Per ministero del vescovo mons. G. Mosciatti

Da Sabato 2 ottobre (per tutto il mese) in S. Paolo

ore 17.50 S. Rosario (celebrato in forma più solenne)

La festa al Santuario della B.V. della Consolazione

Domenica 3 ottobre ore 10.30 : S. Messa nel piazzale del Santuario

ore 17.00: S. Rosario nel Santuario

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Mt 11, 29-30 Lc 10,38-42 Lc 11,1-4 Lc 11,5-13 Lc 11,15-26 Lc 11,27-28

Vivere il Mistero- Il tema di questa 27a domenica per annum è quello del matrimonio alla luce della rivelazione. Gen 2,18-24 (prima lettura) è all’interno di Gen 2-3 dove l’autore sacro ci offre una profondissima meditazione sapienziale sull’uomo colto nel suo rapporto con Dio, il prossimo e la creazione. Il Vangelo di Mc 10,2-16, invece, fa parte di una serie di testi dove l’Evangelista presenta Gesù che dapprima chiama la folla alla sequela (cf. Mc 8,34-39), poi chiama l’uomo e la donna alla fedeltà coniugale (cf. Mc 10,2-12), i bambini (nei quali i discepoli devono riconoscere la piccolezza dell’uomo davanti alla gratuità amorosa di Dio) al Regno di Dio (cf. Mc 10,13-16) e, infine, i ricchi alla libertà (cf . Mc 10,17-31). Come in altre occasioni, i farisei si avvicinano a Gesù per tentarlo. La prova, in questo caso, consiste sull’interpretazione del-la Legge di Mosè, e precisamente su Dt 24,1-4 che permetteva il divorzio. Un uomo poteva ripudiare la propria donna quando trovava in lei un «qualcosa di indecente». Ma come interpretare questo «qualcosa di indecente»? Per rabbi Shammai indecente era l’infedeltà, per rabbi HilleI invece anche il solo lasciar bruciare la minestra. Giungiamo poi al famoso rabbi Aqiba, che affermava: «Un uomo può ripudiare la propria moglie quando ne trova un’altra più bella di lei» (cf. Gittin 9,10). Da questo comprendiamo che la donna non aveva nessun valore ed era considerata alla stregua di una cosa. Siamo perciò totalmente al di fuori del progetto di Dio, ben espresso in Gen 2,24 (testo ripreso da Gesù). Gesù, nella sua risposta, rimanda alla Legge e soprattutto all’intenzione originaria di Dio. Certo, Mosè ha permesso il ripudio, ma solo perché il popolo era duro di cuore. Nell’intenzione di Dio non era così. Gesù, in una parola, non si rifà a nessuna scuola rabbinica ma alla profezia, ben espressa al riguardo in Ml 2,13-16: «Un’altra cosa fate ancora: voi coprite di lacrime, di pianti e di sospiri l’altare del Signore, perché egli non guarda l’offerta né l’accetta con benevolenza dalle vostre mani. E chiedete: “Perché?”. Perché il Signore è testimone fra te e la donna della tua giovinezza, che hai tradito, mentre era la tua compagna, la donna legata a te da un patto. Non fece egli un essere solo dotato di carne e soffio vitale? Che cosa cerca quest’unico essere, se non prole da parte di Dio? Custodite dunque il vostro soffio vitale e nessuno tradisca la donna della sua giovinezza, Perché io detesto il ripudio, dice il Signore, Dio d’Israele, e chi copre d’iniquità la propria veste, dice il Signore degli eserciti. Custodite dunque il vostro soffio vitale e non siate infedeli». Gesù, come abbiamo detto, cita Genesi, e in particolare due testi: Gen 1,27 e Gen 2,24. Al principio Dio crea l’Adamo nella specificità di maschio e femmina, e lo plasma a sua immagine. Nell’Adamo (uomo e donna insieme), egli pone, quindi, la sua immagine. Questo è il primo fondamento dell’indissolubilità matrimoniale. Quando poi cita Gen2,24 ribadisce che il matrimonio tende a fare dei due una carne sola. E questo mediante un atto divino, il quale crea un’unità non più frantumabile. Ecco perché l’uomo non deve dividere ciò che Dio ha unito: perché nell’unità uomo e donna si esprime l’immagine di Dio, e questa unità, opera di Dio stesso, non è più divisibile, non può più essere compromessa dall’egoismo umano. L’amore tra un uomo e una donna, che nel cristianesimo diventa sacramento, è indissolubile in quanto segno dell’alleanza tra Dio e il suo popolo (terzo fondamento dell’indissolubilità). Rompere il matrimonio significa smentire Dio. Purtroppo l’esperienza rivela che spesso l’uomo infrange il progetto di Dio a causa della sua incredulità, ma Gesù invita a fare attenzione: se l’amore viene meno, se il patto nuziale fallisce il rimedio non è il divorzio. Ma allora, che fare quando viene meno l’amore nella coppia? Non è semplice dare risposte al riguardo. Comunque nell’ottica cristiana occorre riconvertirsi a Dio, al suo disegno, affidandosi all’onnipotenza della sua grazia. E quando per varie ragioni, anche indipendenti da uno dei coniugi, è necessario entrare in un rapporto di separazione, bisogna cercare di agire come Dio che sempre rimane fedele al suo popolo, alla Chiesa, nonostante peccati e tradimenti. Questo è il messaggio, non facile, che il Vangelo odierno oggi ci consegna. (P. Sandro Carotta)

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

Lascia un commento