Letture: Atti 15,1-2.22-29 / Salmo 66 / Apocalisse 21,10-14.22-23
Ti lodino i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti.
Dal Vangelo secondo Giovanni (14,23-29)
In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
Parola del Signore
VITA ECCLESIALE
Sabato 21 | 18.30 | + Attilio e Liliana, Vittorina e Giacomo
+ Antonio |
Domenica 22 | 10.30 | + Castelli Adriano
+ Franco, Maria, Demo e Luigi Secondo le intenzioni di Maria Teresa |
Lunedì 23 | ||
Martedì 24 | 8.00 | + Dovadola Monica
+ Francesco e Pia |
Mercoledì 25 | 18.30 | Deff. fam. Giacometti, Mussino e De Giovanni e Ftanca |
Giovedì 26 | ||
Venerdì 27 | ||
Sabato 28 | ||
Domenica 29 | 10.30
18.30 |
+ Montesi Natale
+ Pellegrina Senzani e Lorenzo + Dante, Vilma e Irma |
Orario Confessioni Sabato ore 11.00 – 12.00 (don Pietro)
ore 17.15 – 18.15 (don Pietro)
Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine ecc…)).
Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30
Festivo : ore 10.30, 18.30
Tutti i giorni (escluso il venerdì) ore 17.50 S. Rosario
Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica
N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia
LA VITA DELLA COMUNITA’
Anno : C
Maggio 2022 |
Domenica 22
VI di Pasqua |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)
Ore 17.50 (S. Paolo) : S. Rosario del mese di maggio Ore 20.45 (Croce Coperta) : Processione di ingresso della B.V. del Piratello fino a S. Cassiano. |
Lunedì 23 | Ore 20.30 (S. Paolo) : S. Rosario del mese di maggio |
Martedì 24 | Ore 20.30 (S. Paolo) : S. Rosario del mese di maggio
Ore 21.00 (canonica) : Consiglio parrocchiale di A. C. |
Mercoledì 25 | Ore 20.30 (S. Paolo) : S. Rosario del mese di maggio |
Giovedì 26 | Ore 20.30 (S. Paolo) : S. Rosario del mese di maggio |
Venerdì 27 | Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario
Ore 20.30 (S. Paolo) : Quarta processione con l’immagine della Beata Vergine della Consolazione per le strade del quartiere Bolognano. |
Sabato 28 | Ore 17.50 (S. Paolo) : S. Rosario del mese di maggio |
Domenica 29
Ascensione del Signore |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)
Ore 17.50 (S. Paolo) : S. Rosario del mese di maggio |
1 – In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola che rappresentano un modo per sostenere nel bisogno materiale una comunità che instancabilmente prega per tutti noi.
La processione nel quartiere Bolognano
Partenza dalla Chiesa di S. Paolo, corso V. Veneto, p.za U. Ricci, via Martiri della Libertà, via Padre Costa, via Decorati al Valor Civile, via Fratelli Cervi, via Berardi, via Moro, via A. De Gasperi, (breve sosta davanti alla Caserma dei Carabinieri), via Togliatti, via Padre Costa, via Pertini, via Gramsci, via Risorgimento, p.za Marmirolo, via Ricci Signorini fino alla Chiesa di S. Paolo.
Alla scuola di Gesù : | |||||
Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato |
Gv 15,26-16,4 | Gv 16,5-11 | Gv 16,12-15 | Gv 16,16-20 | Gv 16,20-23a | Gv 16,23b-28 |
Vivere il Mistero- La proclamazione della Parola di Dio, nella liturgia odierna, parte da un racconto, riguardante la storia delle origini cristiane, che mostra come la Chiesa sappia scegliere la libertà pur nella vivacità di un dibattito responsabile e con l’aiuto dello Spirito Santo (prima lettura). La seconda lettura parla di un altro dono dello Spirito Santo alla Chiesa: lo Spirito trasporta Giovanni «su un monte grande e alto» e perciò il profeta può annunciare che ha visto la presenza di Dio tra il suo popolo e il modo in cui essa si compie (Apocalisse). Le parole di Gesù nel discorso d’addio descrivono con compiutezza l’azione molteplice delle persone divine – il Figlio, il Padre e lo Spirito Paràclito – nel vissuto dei credenti e nella «pace» della Chiesa (Vangelo). Nelle parole di Gesù, che il Vangelo oggi ci rivolge, si possono identificare tre successive piccole unità o tre nuclei di pensiero. II cuore è costituito dalle dinamiche, tra loro intrecciate, dell’amore e della Parola ascoltata. L’amore de1 discepolo per Gesù si misura soltanto dall’ascolto della sua Parola, per cui l’amore è manifestazione e conseguenza dell’ascolto. La centralità della Parola nella relazione discepolo/Gesù rende il.rapporto con Gesù una contemporanea relazione profonda con il Padre, perché la Parola, che Gesù ha portato, gli è stata consegnata dal Padre. La dimensione trinitaria dell’esistenza del cristiano è creata dall’ascolto della Parola di Gesù che è anche ascolto del Padre. Di conseguenza il legame posto dall’ascolto, che si colora e si dilata in amore, riguarda, in un unico movimento, il Figlio e il Padre. Le parole del Verbo fatto carne (cf. Gv 1,14) sono lo spazio in cui esplode, per chi sa ascoltare, la possibilità di dilatarsi a una comunione trascendente. L’amore per Gesù orienta all’obbedienza alla sua Parola e la sua Parola dischiude alla relazione con il Padre. Il secondo nucleo delle parole di Gesù sviluppa una nuova e necessaria relazione, che il discepolo di Gesù riceve in dono, ossia quella con lo Spirito Paràclito. La relazione con il Padre è trasmessa dalla Parola di Gesù, Verbo fatto carne. In maniera simile, il rapporto con lo Spirito Santo è, a sua volta, instaurato dalle parole di Gesù: il bisogno di portare a pienezza queste ultime, muove il Padre, autore originario della Parola, a inviare lo Spirito Paràclito nel nome di Gesù. Attraverso lo Spirito, il Padre e il Figlio si prendono cura della Parola di Gesù la quale dev’essere «insegnata» e «ricordata» ai discepoli. I due verbi scelti indicano che il Paràclito continua l’azione di Gesù di «insegnare», ma con quella modalità nuova che è il «ricordare». Gesù, anche se si riferisce alle precedenti Scritture divinamente ispirate, non è mai descritto come uno che ricorda. La sua Parola ha un’assolutezza che, nel caso dello Spirito Santo Paràclito, non si ripete. La Parola dello Spirito è sempre in una relazione subordinata a quella di Gesù. Non è dunque una nuova e più ricca rivelazione – almeno quanto al contenuto – ma un inserimento più forte nella memoria e nel cuore. Lo Spirito Santo è mandato da Gesù e, insieme, dal Padre. Egli ha il compito di rendere vivo il discorso di Gesù e quindi di dare il suo apporto all’ inserimento del credente nella vita trinitaria. Il terzo passaggio delle parole di Gesù introduce il tema delia «pace» donata. La pace di Gesù è diversa da quella del mondo, perché il suo attuale andare via dai discepoli non è uno staccarsi da loro, ma un raggiungere il Padre per poi tornare con una maggiore ricchezza presso i discepoli. Il rimando all’«ora» imminente della gloria è rafforzato dal fatto che tutto il discorso è presentato, alla fine, come un preannuncio a futura conferma della forza della Parola di Gesù e della sua realtà. Proprio l’intimità trinitaria con il Padre, nello Spirito Paràclito, attraverso la relazione singolare con il Figlio, è la pace che dona Gesù. Di conseguenza la lontananza di Gesù non deve turbare i discepoli perché la loro comunione con lui e la conseguente intimità trinitaria dipendono dalla relazione del Figlio con il Padre. L’essere del Figlio presso il Padre, e quel certo senso di lontananza da lui che necessariamente ne consegue per noi nel presente e di cui perciò soffriamo, è il vero presupposto per rendere possibile la comunione, fonte della nostra pace. Nell’ascolto odierno del Vangelo, il credente che celebra l’Eucaristia, dopo aver percepito l’intreccio tra Spirito Santo e responsabilità umana nella guida della Chiesa (At 15) e nella sua costituzione (Ap 27), è chiamato a ringraziare per la presenza delle persone divine nella sua esistenza cristiana. Come recita il versetto del canto al Vangelo: «Se uno mi ama osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui». Questo, in realtà, è il livello più profondo della Chiesa. (don Ermenegildo Manicardi)