Programma dal 21 al 29 ottobre 2023

Letture: Isaia 45,1.4-6 / Salmo 95 / 1Tessalonicesi 1,1-5b

Grande è il Signore e degno di ogni lode.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (22,15-21)

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.

Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».

Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».

Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Parola del Signore.

VITA ECCLESIALE

Sabato 21 18.30 Per Luca e Matteo (viventi) e per i deff. fam. Venturini e Manara+ Antonio

+ Biancoli Angelo e Penazzi Elettra

+ Aranassa Rosmelyn Lopez Hidalgo e Barbara Yelitza Moreno

Domenica 22 10.3018.30 + Gagliardi Bruno e Resta Albertina+ Adriano Castelli

Secondo le intenzioni di Maria Teresa Dovadola

+ Aranassa Rosmelyn Lopez Hidalgo e Barbara Yelitza Moreno

Lunedì 23 18.30 + Giuseppa, Carmela e Filippo Sebastiano
Martedì 24 8.00 + Dovadola Monica, Ivano, Silverio e Ruffini Armanda+ Massari Anna
Mercoledì 25
Giovedì 26
Venerdì 27 8.00 + Settembrini Augusto
Sabato 28
Domenica 29 18.00 + Montesi Natale

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 17.1518.15 (don Pietro)

N.B. Concordare con don Pietro eventuali esigenze.

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario (escluso venerdì)

Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario

LA VITA DELLA COMUNITA’

Anno : AOttobre 2023
Domenica 22XXIX del T. Ord. Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)Ore 11.00 (Piancaldoli) : Ritrovo annuale degli aderenti alla “Associazione don Orfeo” con S. Messa e assemblea
Lunedì 16 Ore 20.45 (canonica) : Caritas Parrocchiale
Mercoledì 25 Ore 20.30 (canonica) : Prove del “Coro S. Paolo”
Venerdì 27 Giornata di preghiera e digiuno per la PaceOre 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario
Sabato 28Ss. Simone e Giuda S. Messa prefestivaOre 15.30 (oratorio) : Festa del “Ciao” preparata da ACR
Domenica 29XXX del T.Ord. Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00 (in S. Paolo)Ore 16.00 (Circolo massese) : Festa degli anziani preparata dalla Caritas parrocchiale

Ore 17.00 (oratorio) : “October fest” Quartieri in festa

Da Lunedì 02 ottobre (per tutto il mese) in S. Paolo

ore 17.50 S. Rosario (celebrato in forma più solenne)

1Venerdì 27 ottobre giornata di digiuno e di preghiera per la Pace.

2Sabato 28 ottobre ore 15.00 : Inaugurazione dell’Area verde dedicata a Baden-Powell .

3 – Domenica 29 ottobre torna l’Ora Solare

4Mercoledì 1 novembre dalle ore 17.00 in poi all’oratorio si svolge la “Festa dei Santi”.

AIn sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola che rappresentano un modo per sostenere nel bisogno materiale una comunità che instancabilmente prega per tutti noi.

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Lc 12,13-21 Lc 12,35-38 Lc 12,39-48 Lc 12,49-53 Lc 12,54-59 Lc 6,12-19

Vivere il misteroIl testo evangelico originale è stato arricchito dal classico incipit liturgico «In quel tempo», ma è stato impoverito dell’ultimo versetto: («A queste parole rimasero meravigliati, lo lasciarono e se ne andarono»). Il testo biblico originale è, infatti, Mt 22,15-22, mentre la liturgia legge Mt 22,15-21. Alla liturgia non interessa la meraviglia degli astanti, ma il detto sapienziale conclusivo del Maestro, che per il discepolo di Gesù si pone come principio: come cittadino deve pagare le tasse, come cristiano è chiamato a donare il suo cuore a Dio. Il testo di Mt22,15-21 è un’apologia. Gesù sa di essere attaccato con malizia («Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose…»). La malizia dei farisei e degli erodiani consiste in questo: se Gesù avesse detto di pagare le tasse avrebbe urtato terribilmente il nazionalismo, diversamente, se avesse detto di non pagarle, avrebbe urtato terribilmente i filo-romani. Di fronte alla moneta che aveva inciso sul recto «Tiberius Caesar divi Augusti filius Augustus» (Tiberio Cesare Augusto, figlio del divino Augusto), mentre sul verso aveva inciso «Pontifex Maximus» (Pontefice Massimo), per Gesù è stato facile esprimere il concetto di restituzione a Cesare di ciò che è di Cesare. Molto più interessante è la seconda parte della risposta. Se è giusto restituire a Dio ciò che è di Dio, diventa necessario chiedersi che cosa sia di Dio. La preghiera dello «Shemàh» (Dt 6,4-5) indica tutto il mondo interiore dell’uomo. Questo va donato a Dio: «Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze». Le tasse non riconoscono il primato di Cesare, ma il dono del mondo interiore a Dio, sì. Questo concetto teologico non deve far dimenticare che Dio, nel suo disegno di salvezza, alle volte misterioso per l’intelletto umano, si è servito e si serve del potere politico per condurre la storia verso il suo fine salvifico. Si è servito dei Babilonesi per correggere il suo popolo (esilio babilonese) e, poi, di Ciro per liberarlo dall’esilio (cf. prima lettura: Is 45,1.4-6). L’affermazione di Gesù è stata dura non solo per i suoi avversari, ma anche per i suoi discepoli. Una buona parte di essi era zelota. Matteo-Levi, invece, era pubblicano come Zaccheo. Le donne, che aiutavano il gruppo di Gesù, provenivano, anche se non tutte, dalle classi abbienti degli erodiani o dei pubblicani (cf. Lc 8,1-2). Nemici giurati di Gesù erano i sadducei e i farisei, sebbene tra questi Gesù annoverasse dei simpatizzanti (cf. Nicodemo, Giuseppe di Arimatea, ecc.). Non dimentichiamo che una buona parte della prima comunità cristiana di Gerusalemme proveniva dalle file del fariseismo (At 15,5). (Don Renato De Zan)

Spazi per la liturgia- Il Tabernacolo (prima parte) [] (di don D. Ravelli)

L’Eucaristia è essenzialmente e prima di tutto la celebrazione del sacrificio di Cristo, alla quale i fedeli partecipano in modo pieno accostandosi alla mensa del Signore per ricevere la comunione (cf. SC 55). Tuttavia questa azione liturgica, fin dai primi tempi, ha potuto prolungarsi in diversi modi, secondo le epoche e i luoghi: con il Viatico portato ai moribondi, che troviamo da sempre e ovunque; con la prassi della comunione fuori della Messa, secondo un uso antichissimo, nei giorni in cui essa non è celebrata oppure quando si è impediti a parteciparvi, in particolare per gli anziani e i malati; con la pratica di adorare il sacramento dell’Eucaristia, sia privatamente sia con espressioni pubbliche e comunitarie, che deriva da usi precedenti ma introdotta e sviluppata solo nel secondo millennio del cristianesimo, senza però divenire mai generale in tutte le Chiese. Un libro del Rituale Romano, revisionato dopo il Concilio Vaticano II, è dedicato specificatamente a questo «prolungamento» della celebrazione Rito della comunione fuori della Messa e culto eucaristico. Proprio nell’Introduzione generale viene precisato lo scopo per cui si conserva l’Eucaristia e, di conseguenza, giustificata pure la necessità di un «luogo» riservato alla sua custodia e venerazione fuori della celebrazione eucaristica: «Scopo primario e originario della conservazione dell’Eucaristia fuori della Messa è l’amministrazione del Viatico; scopi secondari sono la distribuzione della comunione e l’adorazione di nostro Signore Gesù Cristo, presente nel Sacramento. La conservazione delle sacre specie per gli infermi portò infatti alla lodevole abitudine di adorare questo celeste alimento riposto e custodito nelle chiese; un culto di adorazione che poggia su valida e salda base, soprattutto perché la fede nella presenza reale del Signore porta naturalmente alla manifestazione esterna e pubblica di questa stessa fede» (n. 5). Il sacramento dell’Eucaristia è stato da sempre oggetto di particolare venerazione da parte della Chiesa. Per «culto eucaristico», infatti, si intende l’insieme degli atti di tale adorazione, tanto quelli rivolti al sacramento eucaristico durante la celebrazione della Messa, spiegati e regolati dal Messale stesso, quanto a quelli compiuti fuori di essa, la cui origine è appunto legata alla conservazione delle specie eucaristiche fuori della celebrazione. [2 continua]

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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