Programma dal 22 al 30 gennaio 2022

III del T. Ordinario

23 gennaio 2022

n. XIII / 09

Letture: Neemia 8,2-4a.5-6.8 / Salmo 18 / 1Corinzi 12,12-30

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

Dal Vangelo secondo Luca (1,1-4.4,14-21)

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.

Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me;

per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista;

a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore».

Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Parola del Signore

VITA ECCLESIALE

Sabato 22 18.00 + Castelli Adriano

+ Oliana e Sabato

Domenica 23 18.00 + Dovadola Silverio
Lunedì 24 18.00 + Dovadola Monica (1° anniv.)

+ Piccolo Biagio e Francesco, Librandi Antonietta e Caterina

Martedì 25 10.30

18.00

+ Padovani Angelo e Elena, Montanari Paolo e Nina

+ Fernando ed Evarista

Per i parenti vivi e defunti della famiglia Dovadola Ivano e Ruffini

Mercoledì 26
Giovedì 27 18.00 + Dovadola Ivano, Monica e Ruffini Armanda
Venerdì 28
Sabato 29 18.00 + Montesi Natale, Dovadola Mista e Guerra Iole
Domenica 30 18.00 + Farolfi Luisa, Marcello, Valeria e Dante

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 16.4517.45 (don Pietro)

Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine ecc…)).

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.00

Festivo : ore 10.30, 18.00

Tutti i giorni ore 17.25 S. Rosario )

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia

Il catechismo in parrocchia è ripreso secondo le consuete modalità.

LA VITA DELLA COMUNITA’

Anno : C

Gennaio 2022

Domenica 23

III del T. Ordinario

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00
Martedì 25

Conversione di

S. Paolo Ap.

Festa del Patrono

Termina la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Ss. Messe alle ore 10.30 – 18.00 e 20.00

Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa solenne presieduta dal nostro vescovo mons. Giovanni Mosciatti

Mercoledì 26 Ore 20.45 (canonica) : Consiglio parrocchiale di A.C.
Venerdì 28 Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione eucaristica e recita del S. Rosario
Domenica 30

IV del T. Ordinario

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00

1E’ possibile rinnovare l’abbonamento per il 2022 al periodico parrocchiale “Il Ns. S. Paolo”, importante strumento di comunicazione comunitaria.

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Mc 3,22-30 Mc 16,15-18 Lc 10,1,9 Mc 4,21-25 Mc 4,26-34 Mc 4,35-41

Vivere il Mistero- Comincia oggi la lettura del Vangelo secondo Luca, partendo dal prologo storiografico in cui l’Evangelista enuncia il progetto che guida la sua duplice opera: Vangelo e Atti degli Apostoli, entrambi dedicati a Teòfilo. È presentata anche la prima parte di uno dei più importanti racconti lucani: la comparsa di Gesù nella sinagoga di Nazareth, sua patria. Questo brano, dopo la lettura di uno splendido testo del profeta Isaia, culmina nelle parole: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Nell’Eucaristia di questa domenica siamo introdotti al dinamismo «nazaretano» – si legge un testo antico per ascoltare col cuore la Parola di Dio – dal racconto della lettura della legge organizzata da Neemìa al ritorno dell’esilio. Ascoltando la lettura dell’Apostolo ai Corinzi e collegandola con il Vangelo odierno, il cristiano scopre che anche lui – come Gesù – ha ricevuto, in un suo modo proprio, il dono dello Spirito Santo. Nel battesimo, infatti, «tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito». Il brano evangelico inizia con il cosiddetto prologo storiografico in cui, oltre a esporre i criteri seguiti nella composizione, l’autore dedica il suo lavoro a un «illustre Teòfilo». Il nome di questo destinatario del Vangelo secondo Luca (e degli Atti) ha un valore profondamente simbolico: «Teòfilo» è un nome che significa «l’amico di Dio». Cominciare a leggere un’altra volta l’opera di Luca significa prendere sul serio questo progetto e accettare di entrare in esso. All’ inizio del Tempo Ordinario dell’Anno liturgico forse ciascuno di noi dovrebbe avere il sano coraggio di proporsi il progetto corrispondente all’intenzione di Luca. Celebrando le Eucaristie domenicali, preparandoci a riascoltare il Vangelo secondo Luca potremmo riprometterci di ascoltare per diventare maggiormente gli amici di Dio, i Teòfili, del e nel mondo di oggi. Il punto finale di arrivo che Luca si propone è quello di condurre i suoi ascoltatori a diventare coscienti della «solidità degli insegnamenti» in cui un cristiano è stato educato. Dunque siamo invitati a un percorso che riprende in mano la formazione finora ricevuta per arrivare a una maggiore solidità legando di più il cuore e passando, con uno sforzo della personale intelligenza, a una comprensione più profonda del disegno divino, che la Parola di Dio attraverso lo scritto lucano ci rivela. Il Prologo storiografico lucano è un passo speciale in tutte le Scritture, in quanto di fatto è un’esaltazione della parola scritta dagli autori ispirati, che hanno ricevuto il carisma di trasmettere a noi la Parola di Dio a condizione che l’accogliamo nel cuore e lavoriamo per essa. Dobbiamo essere grati, insieme con Luca, a «coloro che furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola». A Nazareth, il villaggio dove è cresciuto, Gesù entra come suo solito, di sabato, nella sinagoga. Anche se ormai da un po’ di tempo è lontano e ha cominciato un’attività di annuncio e di guarigioni che lo sta rendendo famoso, si alza a leggere. Dal rotolo dei profeti egli sceglie un testo preciso: si tratta del passo in cui Isaia presenta il personaggio che porterà il lieto annuncio, un consacrato dalla presenza dello Spirito del Signore. I destinatari principali della presenza e dell’attività di questo consacrato sono i poveri. Non ci sono, però, esclusioni perché la sua venuta è anche l’annuncio di un tempo particolare, «Un anno di grazia del Signore», che è chiaramente per tutti. Il messaggio centrale di Gesù è che adesso questa antica parola profetica si è realizzata nella sua persona ed è diventata finalmente viva: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato» (Lc 4,27). Questa dichiarazione di Gesù è decisiva per il cristiano che partecipa all’Eucaristia. Egli riconosce in essa la dimensione trinitaria in cui Gesù muove e si presenta: consacrato da Dio, arricchito dallo Spirito, lui stesso – il Figlio del Padre – diventa la mediazione gioiosa che trasforma il tempo in «anno di grazia». Al tempo stesso sperimenta che è proprio questo stesso dinamismo trinitario che segna la celebrazione dell’Eucaristia, in cui siamo accompagnati dalla Parola di grazia di Gesù a presentarci al Padre per chiedere a lui il dono delio Spirito. È proprio in questo dinamismo trinitario, vissuto dalla comunità celebrante, che la Parola di Dio, custodita dai Profeti e nel Vangelo, ritorna viva e il pane e il vino, che presentiamo ricordando il comando di Gesù «fate questo in memoria di me», diventano il corpo e il sangue del Signore crocifisso e risorto. La discesa dello Spirito, dopo aver trasformato le offerte che Gesù ci ha incaricato di presentare, raggiungerà allora il corpo di Cristo che è la Chiesa: «a noi, che ci nutriamo del corpo e sangue del tuo Figlio, dona la pienezza dello Spirito Santo perché diventiamo, in Cristo, un solo corpo e un solo spirito» (Preghiera eucaristica III). (don Ermenegildo Manicardi)

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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