Programma dal 22 febbraio al 2 marzo 2025

Letture: 1Samuele 26,2.7-9.12-13.22-23 / Salmo 102 / 1Corinzi 15,45-49

Il Signore è buono e grande nell’amore.

 

 

Dal Vangelo secondo Luca (6,27-38)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.

E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Parola del Signore.

 

VITA ECCLESIALE

Sabato 22 18.00 + Arcangelo Foletti detto Lino

+ Bentivogli Bruno, Anna Maria, Valeria, Santini Corinna

+ Buscaroli Dante e cg. Venieri

+ Adriano Castelli

Domenica 23 10..30 + Amadei Carlo, Brandolini Irene e Fabbri Adamo
Lunedì 24 18.00 + Dovadola Monica, Ruffini Armanda, Dovadola Ivano e Silverio e secondo le intenzioni di Dovadola Maria Teresa (vivente)

+ Venturi Francesco, Vandini Liviano e Zuffa Silvano

+ Folli Corrado

Martedì 25
Mercoledì 26 18.00 + Liverani Maria
Giovedì 27 18.00 + Dovadola Ivano (10° anniv.)

+ Teodora

Venerdì 28 8.00 + Montesi Natale
Sabato 01
Domenica 02 10.30

18.00

+ Amatulli Felice

+ Pimul Kazimierz (Casimir) e Kziot Rudolf e Wiktoria

+ Montanari Dircea

+ Preda Maria Teresa

Orario Confessioni Venerdì ore 10.0011.00 (don Pietro)

Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 16.4517.45 (don Pietro)

N.B. Concordare con don Pietro eventuali esigenze.

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.00

Festivo : ore 10.30, 18.00

Tutti i giorni ore 17.25 S. Rosario

Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario

 

Anno : C

Febbraio – Marzo 2025

LA VITA DELLA COMUNITA’

Domenica 23

VII del T. O.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00 (S. Paolo)

Ore 15.00 (oratorio) : Intrattenimento con merenda a cui sono particolarmente invitati i “Giovani di una volta”. (avviso a parte)

Martedì 25 Ore 20.30 (oratorio) : Incontro formazione diocesano catechisti con don Ottorino.
Mercoledì 26 Ore 20.30 (canonica) : Prove del “Coro S. Paolo”
Giovedì 27 Ore 20.45 (oratorio) : Incontro fidanzati in preparazione al matrimonio.
Venerdì 28 Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione eucaristica e S. Rosario
Sabato 01 Ore 7.30 (S. Paolo) : Partenza in processione verso il Santuario della B.V. della Consolazione recitando il S. Rosario.

Ore 8.00 (Santuario) : Celebrazione della S. Messa

Ore 15.00 (oratorio) : Festa di carnevale per i ragazzi

Domenica 02

VIII del T. O.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00 (S. Paolo)

1- In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di mola.

Visita alle famiglie con benedizione

24 – 28 febbraio

(dalle ore 15.00)

01 – marzo

(mattino)

Lunedì 24 : Via Vicini (pari dal n° 42 alla fine)

Martedì 25 : Via Marchetti (dispari dal n° 3

al n° 27), via Baldini (dispari).

Mercoledì 26 : Via Marchetti (dispari dal n° 31

alla fine), via Baldini (pari).

Giovedì 27 : Via Marchetti (pari), vicolo Caponnetto

Venerdì 28 : Via Turati.

Sabato 01 : Via della Libertà. (solo mattina)

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Mc 9,14-19 Mc 9,30-37 Mc 9,38-40 Mc 9,41-50 Mc 10,1-12 Mt 10,13-16

Vivere il mistero – Il testo evangelico di Lc 6,27-38 fa parte del discorso delle Beatitudini di Luca. Il testo originale si lega a quanto precede (i 4 guai) attraverso un incipit avversativo: «Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici». L’incipit del testo liturgico, invece, ha scelto questa dicitura: «ln quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: – A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici». È strano: le beatitudini di domenica scorsa erano dirette sia ai discepoli sia alla folla e ai pagani, mentre oggi la continuazione del discorso è rivolta solo ai discepoli. Il testo evangelico si divide in due parti: Lc 6,27-35 (amate i vostri nemici) e Lc 6,36-38 (siate misericordiosi). Ognuna di queste parti annuncia un principio («Amate i vostri nemici», // «Siate misericordiosi»), una esemplificazione («A chi ti percuote» / «A chi ti leva il mantello» ecc. // «Non giudicate» / «non condannate», ecc.) e una motivazione («Anche i peccatori fanno lo stesso» // «con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi»).
Questi elementi depongono a favore dell’origine storica dei detti (Gesù è Chiesa nascente) per il forte carattere semitico (parallelismo sinonimico formale). Lc 6,35, che chiude la prima parte, funge anche da testo centrale del brano odierno dove il comportamento del cristiano è legato all’imitazione di Dio. Il tema viene ripreso e chiarito subito dopo: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso». La proposta di Gesù ha sostanzialmente tre fondamenti. Il primo è l’ampliamento del concetto di «giustizia». Per Gesù «giusto» è «dare all’altro ciò che tu hai ricevuto gratuitamente da Dio». Il Padre è stato «misericordioso» con tutti. Tale «misericordia» è la giustizia che il cristiano è chiamato ad avere verso tutti. I cristiani sanno, infatti, che prima erano stati «nemici di Dio» e dopo sono stati riconciliati con il Padre dal sangue di Gesù: «Quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo» (Rm 5,10). Questa riconciliazione donata per amore da Dio ai suoi «nemici» è la stessa che ogni cristiano è chiamato a offrire a ogni «nemico». Il secondo fondamento è il superamento del principio di reciprocità. Non è corretto per i cristiani fare agli altri ciò che gli altri fanno a essi: se uno ti ignora, tu lo ignori; se uno ti vuol bene, tu gli vuoi bene. Questo comportamento non identifica il cristiano perché anche i «peccatori» fanno lo stesso. I cristiani dovrebbero assumere come criterio di comportamento la propria esperienza con Dio: «Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo» (1 Gv 4,19). Il terzo fondamento, infine, è il mistero dell’esperienza che ognuno fa di Dio. Solo dall’incontro con Dio nasce l’atteggiamento proposto da Gesù. Non si tratta, quindi di «volontarismo», ma di «volontà» sostenuta dal fascino di Dio. Si tratta di donare agli altri ciò che il cristiano ha «esperimentato» di aver ricevuto come dono da Dio. Fondamento della morale cristiana è la contemplazione (meditazione-preghiera) che il credente fa in modo serio e profondo circa ciò che Dio gli ha «donato». Questa esperienza è misteriosa. Dio ha donato a qualcuno pochi talenti. Ad altri ne ha donati molti di più. Il risultato oggettivo sarà diverso, ma l’impegno personale, dando il doppio di quanto ricevuto, è uguale. Di conseguenza: non giudicare! Conosci, forse, il mistero dell’incontro tra Dio e «quella persona»? Puoi presumere di «giudicare» conoscendo il dato «oggettivo»? Con il dato oggettivo giudichi i fatti (forse), ma non la persona. (don Renato De Zan)

Spazi per la liturgia- Uno spazio felice (seconda parte) [continuazione] (di don D. Ravelli)

Il documento successivo del 1996, che tratta dell’adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica invece, è alquanto ottimista, perché ritiene che sia «sufficiente pensare solo a qualche modifica veramente necessaria, discreta e reversibile», con l’introduzione di qualche innovazione (come l’illuminazione interna ed esterna, condizioni sufficienti di riscaldamento, isolamento acustico) per adeguare positivamente «le sedi confessionali esistenti» al nuovo Rito della Penitenza (cf. AC 31). È comunque sempre in questa impostazione che la stessa nota pastorale richiama per primo l’esigenza della «buona visibilità della sede confessionale», perché «diventa un richiamo costante alla misericordia del Signore» (AC 30), e poi indica le sopramenzionate quattro soluzioni per la collocazione delle sedi in luoghi significativi (AC 32). L’ultima di queste è la «creazione di una nuova penitenzieria» o «cappella della riconciliazione», di fatto un ambiente riservato al sacramento della Penitenza, sia per le celebrazioni individuali sia per quelle comunitarie, che ha più «celle per la confessione e la riconciliazione individuale» (AC 32d). Pur presentando significativi vantaggi, questa soluzione rischia di indebolire il valore della chiesa come «luogo» della celebrazione e di far scomparire dalla chiesa stessa i segni permanenti della Penitenza. Proprio questo è forse il motivo per cui si premura anche di aggiungere che è adatta per i santuari lasciando intendere che non lo è per le chiese parrocchiali, se non come una forma integrativa e non alternativa rispetto alle sedi penitenziali presenti nell’aula assembleare. Anche per la celebrazione individuale della Penitenza nelle sedi penitenziali, o confessionali, si richiede che si predisponga un’area opportunamente arredata per la preparazione e il ringraziamento, preferibilmente orientata all’altare, con la possibilità di accostarsi agevolmente alla lettura della sacra Scrittura, anche attraverso sussidi specificatamente preparati con brani della parola di Dio, schemi biblici per l’esame di coscienza, salmi e preghiere di pentimento e di ringraziamento. (21- fine)

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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