Letture: Genesi 18,20-32 / Salmo 137 / Colossesi 2,12-14
Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.
Dal Vangelo secondo Luca (11,1-13)
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione”». Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Parola del Signore.
VITA ECCLESIALE
| Sabato 26 | ||
| Domenica 27 | ||
| Lunedì 28 | 18.30 | + Ruffini Vittorio |
| Martedì 29 | 8.00 | + Montesi Natale |
| Mercoledì 30 | ||
| Giovedì 31 | ||
| Venerdì 01 | ||
| Sabato 02 | 18.30 | + Capucci Giuseppa e Foschini Iref |
| Domenica 03 |
Orario Confessioni Venerdì ore 10.00 – 11.00 (don Pietro)
Sabato ore 11.00 – 12.00 (don Pietro)
ore 17.15 – 18.15 (don Pietro)
N.B. Concordare con don Pietro eventuali esigenze.
Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30
Festivo : ore 10.30, 18.30
Tutti i giorni [escluso venerdì] ore 17.55 S. Rosario
Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario
| Anno : C
Luglio – Agosto 2025 |
LA VITA DELLA COMUNITA’
| Domenica 27
XVII del T. Ord |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (S. Paolo). |
| Venerdì 01
S. Alfonso Maria de Liguori |
S. Messa ad orario feriale
Primo venerdì del mese – Comunione agli impediti Ore 12.00 Inizio pratica del “Perdono d’Assisi” Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario. |
| Sabato 02 | “Perdono d’Assisi” per tutta la giornata
Primo sabato del mese Ore 7.30 (S. Paolo) : Partenza a piedi in pellegrinaggio verso il Santuario e recita del S. Rosario. Ore 8.00 (Santuario) : Celebrazione della S. Messa. |
| Domenica 03
XVIII del T. Ord. |
Ss. Messe alle ore 8.00, 10.30 e 18.30 (S. Paolo)
Ore 8.00 (S- Paolo) : S. Messa celebrata in particolare per i gruppi AGESCI in partenza per i campi estivi. |
PER RICEVERE L’INDULGENZA PLENARIA DEL PERDONO DI ASSISI
(per sé o per i defunti)
Tale indulgenza è lucrabile, per sé o per le anime del Purgatorio, da tutti i fedeli quotidianamente, per una sola volta al giorno, per tutto l’anno in quel santo luogo e, per una volta sola, da mezzogiorno del 1° Agosto alla mezzanotte del giorno seguente, visitando una qualsiasi altra chiesa francescana o basilica minore o chiesa cattedrale o parrocchiale.
Le condizioni per acquistare il Perdono sono quelle prescritte per tutte le indulgenze plenarie:
- Confessione sacramentale per essere in grazia di Dio (negli otto giorni preced. o seg.)
- Partecipazione alla Messa e Comunione Eucaristica;
- Visita alla chiesa della Porziuncola (o un’altra chiesa francescana o chiesa
parrocchiale), per recitare alcune preghiere;
In particolare:
Il CREDO, per riaffermare la propria identità cristiana;
Il PADRE NOSTRO, per riaffermare la propria dignità di figli di Dio,ricevuta nel Battesimo;
UNA PREGHIERA SECONDO LE INTENZIONI DEL PAPA (ad esempio Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre), per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è il Romano Pontefice.
Fu canonizzata il 7 ottobre 1391. Un data mariana anch’essa, come si può vedere. Nella Bolla di canonizzazione si affermava che la santa “per grazia dello Spirito Santo meritò di vedere visioni, di udire rivelazioni e di predire molte cose con spirito profetico”, riconoscendo quindi alla mistica svedese il carisma della profezia, raramente affibbiato a una donna nella storia della Chiesa.
1- In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di mola.
| Alla scuola di Gesù : | |||||||||||
| Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato | ||||||
| Mt 13,31-35 | Lc 10,38-42 | Mt 13,44-46 | Mt 13,47-53 | Mt 13,54-58 | Mt 14,1-12 | ||||||
Vivere il mistero – La Didaché, testo catechistico risalente agli anni I 70/80 d.C., prima affronta il tema del digiuno e poi quello della preghiera. Per quanto riguarda la preghiera, scrive: «Non pregate come gli ipocriti, ma come comandò il Signore nel suo Vangelo, cosi pregate: “Padre nostro, che sei nel cielo, sia santificato il tuo nome, venga il regno tuo, sia fatta la tua volontà come in cielo cosi in terra; dacci il nostro pane quotidiano e rimetti a noi il debito nostro come anche noi lo rimettiamo ai nostri debitori e non indurci in tentazione, ma liberaci dal male; poiché tua è la potenza e la gloria nei secoli”. Cosi pregate tre volte al giorno». Fin dalle origini, dunque, la comunità credente ha pregato il Padre nostro come una preghiera distintiva del gruppo. Si tratta di una preghiera che distingue i primi cristiani dagli ebrei. È vero che i temi del Padre nostro sono in parte presenti anche nel Qaddish, preghiera conclusiva del culto del sabato (sfachrit), ma è altrettanto vero che la preghiera di Gesù manifesta il suo vero e profondo significato alla luce della predicazione e della persona di Gesù. Come dire, il Padre nostro si può capire, conoscendo tutto il Vangelo (e si può comprendere il Vangelo, conoscendo bene il Padre nostro). Secondo Luca, la preghiera viene insegnata da Gesù su insistenza dei discepoli («Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli»). All’epoca di Gesù ogni Maestro insegnava una specie di preghiera segreta che solo i discepoli conoscevano. Gesù, dunque, insegna la preghiera distintiva del gruppo, non come preghiera segreta, ma come preghiera che ogni uomo può conoscere e che solo il cristiano può pregare in modo pieno. […] Il testo evangelico di Lc 11 ,1-13 associa al Padre nostro un insegnamento sulla preghiera, illustrando fondamentalmente due temi. Il primo riguarda il tempo della preghiera e l’altro riguarda la perseveranza. Stando al breve racconto, l’orante può rivolgersi a Dio quando vuole: non esiste nessun momento che sia inopportuno per Dio. L’insistenza, poi, – dice Gesù – non è una pecca, ma una qualità. Gesù, nel Getsemani, dirà ai suoi discepoli: «Vegliate in ogni momento pregando». Alla preghiera del Padre nostro la liturgia ha voluto associare due brani illustrativi: il racconto dell’amico importuno (perseveranza nella preghiera (Lc 11,5-8) e quello dell’efficacia della preghiera (Lc 11,9-13). Spesso c’è la pretesa di «capire» la preghiera che Gesù ci ha insegnato. La Colletta propria ci suggerisce l’umiltà: la comprensione non è solo frutto di studio e di riflessione. Esiste anche il dono che viene dall’alto, per questo motivo la comunità prega: «Rivelaci, o Padre, il mistero della preghiera filiale di Cristo». Una parafrasi possibile (poverissima e criticabilissima), assolutamente non esaustiva, potrebbe essere la seguente: Padre, che sei oltre le nostre idee, ma che vegli su tutti individualmente, donaci la capacità di esperimentare la tua presenza paterna e salvifica nella nostra storia. In questo modo siamo pronti ad accogliere il compimento finale del tuo Regno, mentre tu porti ad attuazione la tua volontà salvifica su ogni vivente. Abbiamo bisogno di tutto ciò che sostiene la nostra natura umana e di esperimentare già oggi le realtà future che ci attendono. Perdona, dunque, i nostri peccati perché noi, fin da adesso intraprendiamo la strada del perdono verso chi ci ha fatto del male. Nel momento difficile per la fede aiutaci a non soccombere, liberandoci da ogni azione del maligno. Se Dio non ha orari per ascoltare la preghiera perché è sempre disponibile, è altrettanto vero che il credente è chiamato alla perseveranza nella preghiera. Paolo, che conosce benissimo l’insegnamento di Gesù, dirà ai Tessalonicesi: «Pregate ininterrottamente». Un discepolo dell’Apostolo, scrivendo ai cristiani di Efeso, raccomanderà: «ln ogni occasione, pregate». Se tutto questo è importante, è altrettanto importante associare la preghiera all’azione. Nel Vangelo di Luca, Gesù rimprovera i suoi uditori con queste parole: «Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?». Nel Vangelo di Matteo, il Maestro dà un avvertimento’. «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli». Preghiera e azione si completano, perché complementari. (don Renato De Zan)
Spazi per la liturgia- Dentro il Mistero [continuazione] (di Jesus Castellano Rivera)
Anche qui una luce di realismo spirituale ci viene offerta dalla liturgia stessa contro ogni illusione e contro ogni scoraggiamento. Come abbiamo detto ripetutamente, la liturgia è una tipica e qualificata esperienza cristiana. Essa viene vissuta in un quotidiano reiterativo, nella dimensione del mistero che può essere solo colto nella fede. Eppure, è esperienza qualificata e qualificante perché indica che anche la vita spirituale concreta si vive nel quotidiano, si svolge nel mistero, si compie attraverso altre “mediazioni” sacramentali della presenza di Cristo nel mondo, nella storia e nei fratelli. L’esperienza liturgica educa all’esperienza quotidiana. E’ qui che deve realizzarsi, con l’accompagnamento quotidiano delle celebrazioni liturgiche, il cammino della santità, aiutato dalla preghiera personale, dalla comunione dei fratelli e delle sorelle, dal discernimento spirituale e dalla guida del confessore. Una liturgia mistagogica piena di verità e di bontà, di bellezza e di gioia. In tempi in cui occorre un serio discernimento spirituale, la liturgia ci offre non solo la sicurezza della ortodossia e retta fede – retta gloria – che viene da Dio e a Dio ritorna, ma anche la vera ed oggettiva santità e santificazione mediante i segni sacramentali nella Chiesa con la sua mediazione obiettiva e non semplicemente soggettiva. Ed è qui, come abbiamo notato, che si esprime anche tutto l’impegno della risposta personale e comunitaria per vivere nell’esistenza quotidiana quanto abbiamo ricevuto mediante la fede. (10– continua)