Letture: Isaia 50,4-7 / dal Salmo 21 / Filippesi 2,6-11
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Dal Vangelo secondo Marco (15,1-39) [forma breve]
Al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato. Pilato gli domandò: «Tu sei il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose. Pilato lo interrogò di nuovo dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!». Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che Pilato rimase stupito.A ogni festa, egli era solito rimettere in libertà per loro un carcerato, a loro richiesta. Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai ribelli che nella rivolta avevano commesso un omicidio. La folla, che si era radunata, cominciò a chiedere ciò che egli era solito concedere. Pilato rispose loro: «Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in libertà per loro Barabba. Pilato disse loro di nuovo: «Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Ma essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo. Costrinsero a portare la croce di lui un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese. Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.
Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso!
Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.
Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. (Qui si genuflette e si fa una breve pausa)
Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!».
Parola del Signore
VITA ECCLESIALE
Sabato 27 |
18.00 |
+ Dovadola Ivano e Ruffini Armanda Deff. fam. Asioli-Buttelli + Buscaroli Dante e cg. Venieri |
Domenica 28 |
10.30 18.30 |
+ Rossella 50° di Matrimonio di : Gurioli Ferdinando e Deserri Patrizia |
Lunedì 29 |
18.30 |
+ Montesi Natale |
Martedì 30 |
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Mercoledì 31 |
18.30 |
+ Elena |
Giovedì 01 |
20.15 |
+ Preda Maria Teresa Per le Anime del purgatorio |
Venerdì 02 |
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Sabato 03 |
19.30 |
+ Angela ed Ettore Mongardi, figli e nipoti |
Domenica 04 |
10.30 |
+ Domenico e Nerina Potenza + Sangiorgi Tomaso e deff. della famiglia + Moroni Lorenzo + Francesco, Angelo e Giuseppina + Bufano Margherita |
18.30 |
+ Ruffini Armanda e Dovadola Ivano |
Le Confessioni della Settimana Santa
Lunedì 29 : Ore 20.30 – 21.30
Martedì 30 : Ore 10.30-12.00 20.30 – 21.30
Mercoledì 31 : Ore 10.30-12.00 20.30 – 21.30
Giovedì 01 : Ore 16.00-19.00
Venerdì 02 : Ore 10.00-12.00 16.00-17.00
Sabato 03: Ore 9.30-12.00 15.30-18.00
Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30
Festivo : ore 10.30, 18.30
Tutti i giorni (escl. Venerdì) ore 17.55 S. Rosario (17.25 quando c’è la Via Crucis)
Venerdì ore 17.30 S. Rosario e Adorazione eucaristica
N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia
Il catechismo in parrocchia è ripartito a novembre secondo un calendario specifico per fasce e per gruppi
Anno : B
Marzo – Aprile 2021 |
LA VITA DELLA COMUNITA’
Domenica 28
Le Palme |
Giornata a favore dell’opera S. Teresa di Ravenna.
Ss. Messe alle ore 8.00 , 10.30 e 18.30 Ore 18.00 (S. Paolo) : Via Crucis |
Giovedì 01
Santo |
Ore 20.15 (S. Paolo) : S. Messa Solenne “In Coena Domini” |
Venerdì 02
Santo Astinenza e Digiuno |
Ore 15.00 (S. Paolo) : Via Crucis
Ore 20.15 (S. Paolo) : Celebrazione della “Passione del Signore” |
Sabato 03
Santo |
Ore 9.30–12 e 15.30–18.00 (S. Paolo):Benedizione delle uova
Ore 19.30 (S. Paolo) : Veglia Pasquale |
Domenica 04
Pasqua di Risurrezione |
Ss. Messe alle ore 8.00 , 10.30 e 18.30
Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa Solenne |
1 – E’ possibile rinnovare l’abbonamento per il 2021 al periodico parrocchiale “Il Ns. S. Paolo”, importante strumento di comunicazione comunitaria.
Si può fare anche rivolgendosi in sacrestia.
2 – Domenica 28 torna l’ora legale ed anche l’orario delle celebrazioni pomeridiane viene posticipato di mezz’ora.
3 – Nelle domeniche 28 marzo e 4 aprile verrà celebrata una S. Messa anche alle ore 8.00
3 –Ad ogni S. Messa saranno consegnati e benedetti i rami di ulivo a chi lo desidera.
Nota. La S. Messa feriale è secondo il solito orario e quella festiva come indicato nel riquadro nella pagina accanto. Dovranno ovviamente essere rispettate tutte le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine, ecc..).
Alla scuola di Gesù : | |||||
Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato |
Gv 12,1-11 | Gv 13,21-33. 36-38 | Mt 26314-25 | Gv 13,1-15 | Gv 18,1-19,42 | Mc 16,1-7 |
Vivere il Mistero- Con la domenica delle Palme inizia la Settimana santa. Vi entriamo, con i rami di ulivo tra le mani, acclamando al Re della gloria che ha vinto il peccato e la morte. Oltre questo portico trionfate ci attende l’aspro cammino detta croce che attraversa il cenacolo, dove Gesù istituisce l’Eucaristia, il giardino del Getsemani, dove egli agonizza invocando il Padre, per giungere infine al Golgota, dove muore sulla croce come malfattore. Ma la Passione di Cristo si è compiuta il mattino di Pasqua, quando il seme caduto nella terra è germinato nella carne rifiorita del Signore risorto. Questo evento non è certo concluso, ma è vivo e vivificante. Cuore della liturgia della Parola di questa domenica è il racconto della Passione secondo Marco. Ma cosa intendiamo per «passione»? Com’è noto, «passione» deriva dal verbo «patior» che significa soffrire, patire, sopportare. Quando partiamo della Passione di Gesù generalmente intendiamo la sua sofferenza culminata nella morte. Ma il termine «passione» non si esaurisce qui, «Passions» può indicare anche un’emozione, un forte sentimento, persino un impegno (pensiamo al «fare con passione», che caratterizza talora il nostro vivere e operare). Nei Vangeli entrano entrambe le due sfumature. Gesù è morto vittima di una sentenza ingiusta tra sofferenze fisiche e morali indicibili. Ma i Vangeli ci dicono anche che la sua Passione non è stata una sorpresa, ma che è scaturita anche dal suo impegno, dalla sua «passione», appunto, per il Regno di Dio e per la sua giustizia. Quali sono le caratteristiche principali della Passione secondo Marco? 1 – Un racconto drammatico e incalzante. La narrazione di Marco è breve, essenziale, drammatica, senza pathos. Solo in due scene emergono r sentimenti di Gesù: nel Getsemani e sulla croce. Ma è sufficiente. 2 – I riferimenti alle Scritture. Marco rilegge la Passione alla luce della rivelazione biblica; non solo, se Marco non vuol far commuovere (non è la sua intenzione principale), vuole però far riflettere i suoi lettori. Come leggere e interpretare l’evento del Messia crocifisso? Come comprendere lo scandalo della croce dentro il piano della salvezza? Non c’è altra fonte se non quella della rivelazione. Questo ci fa capire un’altra cosa importante: i racconti della Passione non sono una narrazione cronachistica, ma teologica. 3 – La consapevolezza di Gesù. Gesù, protagonista principale, non è dominato dagli eventi ma è lui che li domina. Di più, egli sa cosa c’è alla fine: la risurrezione. ln questa fede beve l’amaro calice del tradimento, del rinnegamento, dell’incomprensione e della condanna infamante della croce. 4 – Lettori e partecipi. Infine, non si può leggere la Passione senza un coinvolgimento personale. Nota al riguardo E. Bianchi: «La Passione è davvero un testo che contiene innumerevoli energie di vita o di morte e il lettore deve essere avvertito che leggendola fa qualcosa di terribilmente grave e serio perché, lo si voglia o non lo si voglia, si espone al giudizio che lo fa o discepolo che aderisce al Signore o suo omicida. Non si può contemplare la Passione senza esserne coinvolti. Più che mai le parole dell’evangelista sono urgenti: “Il Lettore capisca!” (cf Mc 13,14)».