Programma dal 29 maggio al 6 giugno

Letture: Deuteronomio 4,32-34 / Salmo 32 / Romani 8,14-17

Beato il popolo scelto dal Signore.

Dal Vangelo secondo Matteo (28,16-20)

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.

Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.

Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Parola del Signore

 

 

 

PER CRISTO, NELLO SPIRITO AL PADRE! (di Sr. Cristina Cruciani).- Quando spieghiamo a principianti che cosa sia la liturgia della Chiesa, ci vengono in mente le risposte, rivelatesi poi perfettibili, che da sempre nella Chiesa si è cercato di dare, in particolare nei secoli XIX e XX con il così detto Movimento liturgico e quando cominciò a sorgere l’idea che la liturgia è vera scienza teologica. Per gradi si disse, dunque, che la liturgia è la preghiera della Chiesa (cf P. Gueranger 1805-1877) come preghiera cristiana affermando «l’incontestabile superiorità della preghiera liturgica su quella individuale». Dopo di lui il padre benedettino L. Beaudoin (1873-1953) definiva la liturgia «il culto della Chiesa», cioè il culto che la Chiesa corpo di Cristo rende con lui al Padre. La presenza attiva di Cristo nella liturgia la rende salvezza in atto. Tale visione è sulle vie che saranno proprie del Concilio Vaticano II: per la presenza attiva di Cristo, il culto della Chiesa si rivela come esercizio del sacerdozio di Cristo, di lui come capo e del suo corpo che sono i battezzati. Essa avviene facendo memoria dell’avvenimento della salvezza attraverso un rito così che la salvezza sia resa presente e attiva per gli uomini di ogni tempo e luogo fino a che non sia compiuta in tutti e in tutto. Più che definire la liturgia, la si può descrivere proprio per la forza del Mistero dell’opera di Dio che vi agisce. Essa è, infatti, azione di tutta la Trinità Santissima: il Padre, fonte di ogni bene, benedice (= dice bene); dice una Parola che è il Figlio, sull’umanità e lo dona, nell’azione dello Spirito Santo. Potremmo dire che questa è la liturgia prima: l’opera per e a favore del popolo che compie Dio per primo come un discendere. (continua)

VITA ECCLESIALE

Sabato 29 18.30 + Montesi Natale

 

+ Liliana e Attilio Ragazzini e deff. della famiglia

+ Agnellini Francesco

Domenica 30 10.30

 

18.30

+ Bartolini Permo

 

+ Toffanello Teresina

Lunedì 31    
Martedì 01 8.00 + Alma e Carlo
Mercoledì 02    
Giovedì 03 18.30 Fam. Asioli – Buttelli (viventi)
Venerdì 04 8.00 + Ruffini Armanda e Dovadola Ivano
Sabato 05 18.30 + Adolfo e coniugi Marangoni
Domenica 06 10.30

 

18.30

+ Gerardina, Felice e Alfonso

 

+ Alberti Dante, Irma e Vilma

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 17.1518.15 (don Pietro)

Concordare con don Pietro eventuali esigenze (muniti di mascherina rispettando rigorosamente le distanze come predisposto).

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.50 S. Rosario

Venerdì ore 17.30 S. Rosario e Adorazione eucaristica

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia

Il catechismo in parrocchia è ripartito a novembre secondo un calendario specifico per fasce e per gruppi

Vivere il Mistero- Il tema della liturgia odierna è l’universalità della salvezza. Il brano evangelico pone davanti due diversi mondi culturali e religiosi. Abbiamo una donna, greca di lingua, sirofenicia di origine, e discendente di quelle popolazioni che abitavano Canaan da tempi immemorabili. C’è poi Gesù, che lungo le vie della Giudea e della Galilea predica l’avvento del Regno di Dio. Ma se andiamo più vicino ai due principali protagonisti scorgiamo altri elementi interessanti. La donna è anzitutto una madre affranta, la sua bambina infatti è seriamente malata. Quando una madre soffre per la sua creatura è disposta a tutto, non importa se Gesù è uno straniero, e per di più di religione ebraica: ella tenta l’ultima carta pur di salvare sua figlia. Non è una donna sprovveduta, però, se chiama Gesù con il titolo di Figlio di Davide, e si rivela, nell’intreccio narrativo, risoluta e coraggiosa. Inoltre, non teme il silenzio del Maestro, anzi lo sostiene convinta che dietro apparenze così dure ci sia una pietas che atteggiamenti e parole sembrano negare. Ma, fatto veramente incredibile, questa donna pagana ha qualcosa da insegnare a Gesù: l’universalità della sua missione. Sì, questa donna aiuta Gesù, dolcemente e fermamente, a non chiudersi dietro barriere etniche o teologiche in quanto è venuto per tutti, nessuno escluso, anche per i cagnolini (animali impuri). La cananea non pretende nulla, niente più che le briciole. Ma sapendo che queste le appartengono, le pretende, e con risolutezza. Gesù è ammirato e afferma che la sua fede è grande, a differenza di quella dei discepoli, che è poca. È grazie a questa fede che molti verranno da Oriente e Occidente e siederanno alla mensa di Dio per mangiare il pane del Regno (cf Mt 8Jl; Lc lal5). ln quel medesimo istante avviene il miracolo, la figlia ritrova la salute. La fede nutre, dà accesso al pane dei figli sia per l’antico popolo sia per i pagani. Questo aspetto è importantissimo, se pensiamo che Matteo scrive per una Chiesa giudeo-cristiana che faticava ad ammettere tra le sue fila i pagani convertiti. È la fede in Gesù Cristo la sola richiesta lecita e doverosa e non tanto l’osservanza della Legge mosaica. Ma non è tutto’ Nel nostro episodio emerge anche una lezione missionaria: certamente Gesù è il Messia di Israele, tuttavia egli è stato aperto a quanti hanno creduto in lui. Può forse, allora, la Chiesa chiudere le proprie porte a quanti desiderano convertirsi al Vangelo? Può forse la Chiesa impedire o porre limiti all’irradiamento del Regno? Sarebbe un controsenso e un venir meno alla sua identità e vocazione. Con questo episodio Matteo mette anche in evidenza una considerazione più volte espressa lungo la sua narrazione: spesso si trova più fede tra coloro che sembrano pagani che all’interno della stessa comunità credente. I Magi, ad esempio, sono venuti da lontano per adorare il nato re di Israele (cf Mt 2), un centurione pagano (cf Mt 8,10) e persino i niniviti si sono rivelati più disponibili di «questa generazione», afferma Gesù (cf 12,39ss). La Chiesa deve, perciò, vigilare contro l’auto-sicurezza religiosa e verificarsi al suo interno prima di portarsi sulle strade dell’annuncio. Il vero annuncio scaturisce dalla testimonianza. Abbiamo visto come l’audacia della cananea sia stata lodata da Gesù; in quel dialogo serrato, egli ha rivisto la sua posizione teologica: la sua missione non è rivolta solo alla casa di Israele, ma al mondo intero. Gesù è davvero un rabbi singolare; non solo perché è aperto verso tutte le categorie sociali, ma anche perché incontra, dialoga e impara persino dalle donne. E questo sorprende quando sappiamo che la donna non aveva nessuna considerazione nella cultura del tempo. Anzi, c’era una corrente rabbinica che sosteneva che era preferibile bruciare la Torà piuttosto che insegnarla ad una donna.

LA VITA DELLA COMUNITA’

Anno : B

 

Maggio – Giugno 2021

Domenica 30

 

Ss.ma Trinità

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (NO alle 8.00)

 

Ore 15.00 (S. Paolo) : S. Messa di Prima Comunione per un secondo gruppo di bambini di IV elementare

Ore 17.50 (S. Paolo) : S. Rosario del mese di maggio

Lunedì 31

 

Visitazione della B. V. Maria

S. Messa ad orario feriale

 

Ore 20.30 (S. Paolo) : S. Rosario del mese di maggio

Giovedì 03 Ore 20.30 (S. Cassiano) : S. Messa solenne del Corpus Domini con invito particolare ad accoliti e ministri straordinari della Comunione
Venerdì 04 Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario
Domenica 06

 

Corpus Domini

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (NO alle 8.00)

 

Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa solenne che si conclude con la Benedizione Eucaristica.

Nota. Ss. Messe feriale e festiva come indicato nel riquadro nella pagina accanto. Rispettare tutte le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine, ecc..).

1. Sono aperte le pre-iscrizioni all’«Estate ragazzi» che avrà luogo all’oratorio nel periodo 7 – 25 giugno. La scheda con le indicazioni di massima sono disponibili presso l’entrata della chiesa.

Visita alle famiglie con Benedizione.

E’ stato recapitato ad ogni famiglia un volantino contenente le informazioni su come comportarsi per chi desidera avere la Benedizione “Pasquale” a casa, in famiglia.

Occorre compilare il volantino e riconsegnarlo in parrocchia mettendolo nell’apposita urna posta all’ingresso della chiesa entro il 31 maggio.

E’ importante indicare il proprio recapito, soprattutto un numero di telefono, mediante il quale il parroco provvederà a contattare la famiglia per concordare tempi e modi per la visita.

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Lc 1,39-56 Mc 12,13-17 Mc 12,18-27 Mc 12,28b-34 Mc 12,35-37 Mc 12,38-44

Preghiera di Papa Francesco

O Maria,

tu risplendi sempre nel nostro cammino

come segno di salvezza e di speranza.

Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati,

che presso la croce

sei stata associata al dolore di Gesù,

mantenendo ferma la tua fede.

Tu, Salvezza del popolo romano,

sai di che cosa abbiamo bisogno

e siamo certi che provvederai

perché, come a Cana di Galilea,

possa tornare la gioia e la festa

dopo questo momento di prova

Aiutaci, Madre del Divino Amore,

a conformarci al volere del Padre

e a fare ciò che ci dirà Gesù,

che ha preso su di sé le nostre sofferenze

e si è caricato dei nostri dolori

per condurci, attraverso la croce,

alla gioia della risurrezione. Amen.

Vivere il Mistero- Dopo la solennità della Pentecoste, la Chiesa ci aiuta a posare lo sguardo della fede sul mistero della Trinità. La rivelazione, già a partire dall’Antico Testamento, ci presenta la vitalità e la pienezza di vita di Dio; un Dio che chiama, libera e fa storia con l’umanità, di cui Israele è primizia e profezia. La rivelazione vera e propria avviene però nel Nuovo Testamento, dove si attesta che il Verbo di Dio si è fatto carne. In lui Dio ha assunto un corpo e un volto; in quanto Signore risorto e glorificato ha poi inviato a noi lo Spirito Santo, nel quale possiamo chiamare Dio con l’appellativo di Abbà. La professione di fede battesimale trinitaria diviene così il primo fondamento originario dogmatico della trasmissione della fede trinitaria. La formula trinitaria di Mt 28,19 rinvia anzitutto al battesimo di Gesù, dove lo Spirito Santo è disceso su di lui e nel quale la voce del cielo ha stabilito la relazione filiale tra lui e il Padre. Gesù, dopo la sua risurrezione, convoca i discepoli «sul monte». Non sappiamo che monte sia, ma possiamo azzardare una lettura: è il monte delle beatitudini. Per cui possiamo dire che la pratica delle beatitudini porta all’esperienza della risurrezione. E, infatti, Gesù non aveva forse detto che i puri di cuore avrebbero visto Dio (cf Mt 5,8), quel Dio con noi, l’Emmanuele (cf Mt 1,23) che ora si è manifestato nel Cristo risorto? Perciò, vedere il Risorto non è il privilegio concesso storicamente a pochi, ma la possibilità donata a tutti coloro che si accostano a Cristo nella fede e ne vivono la parola. Ai discepoli, Gesù affida il mandato di annunciare ai popoli la buona novella del Regno di Dio, «immergendoli» nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Cosa significa? Per Paolo l’immersione nel nome è una partecipazione alla Passione, morte e risurrezione di Gesù (cf Rm 6,3-4). Il battesimo è la porta della salvezza (cf Mc 16,16) e allo stesso istante l’accesso alla comunione trinitaria. Il Dio trinitario è Padre, Figlio e Spirito Santo. Un Dio amore, dialogo e comunione di vita. Se è vero che l’uomo è fatto ad immagine e somiglianza di Dio (cf Gen 1,26) guardando alla sua Origine impara a vivere nell’amore, nel dialogo e nella comunione con i propri simili. Al riguardo, c’era nella teologia del XIX secolo una frase ricorrente: «La santa Trinità è il nostro programma sociale». In pensatori come N. Fyodorov, F. Denison Maurice e altri, la Trinità era l’icona della vera comunione umana nella Chiesa, in primis, e poi nella stessa società.

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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