Letture: Deuteronomio 26,4-10 / Salmo 90 / Romani 10,8-13
Resta con noi, Signore, nell’ora della prova.
Dal Vangelo secondo Luca (4,1-13)
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.
Parola del Signore
VITA ECCLESIALE
Sabato 05 | 18.00 | + Brignani Adriano (Trigesima)
+ Beltrami, Cremonini e Azzolari |
Domenica 06 | 10.30 | + Amatulli Felice
+ Franco, Maria, Demo e Luigina + Balestri Franco, Dalle Vacche Enzo e Edgardo, Martini Elisa |
Lunedì 07 | 18.00 | + Liviano |
Martedì 08 | 8.00 | Deff. dimenticati nella preghiera
+ Baldrati Angelina |
Mercoledì 09 | ||
Giovedì 10 | 18.00 | + Pia Mazzetti |
Venerdì 11 | ||
Sabato 12 | 18.00 | + Mazzotti Angelo, Sangiorgi Maria Luisa e deff. fam. Mazzotti e Sangiorgi, Capucci Armando |
Domenica 13 | 10.30
18.00 |
+ Resta Albertina e Gagliardi Bruno
+ Gino Monesi |
Orario Confessioni Sabato ore 11.00 – 12.00 (don Pietro)
ore 16.45 – 17.45 (don Pietro)
Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine ecc…)).
Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.00
Festivo : ore 10.30, 18.00
Tutti i giorni ore 17.25 S. Rosario )
N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia
Il catechismo in parrocchia è ripreso secondo le consuete modalità.
LA VITA DELLA COMUNITA’
Anno : C
Marzo 2022 |
Domenica 06
I di Quaresima |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00 |
Mercoledì 09 | Ore 20.45 (S.Paolo) : Prove del “Coro S.- Paolo” |
Giovedì 10 | Ore 20.45 (canonica) : 5° Incontro fidanzati in preparazione al matrimonio
Ore 21.00 (S. Maria in Fabriago) : Adorazione eucaristica di vicariato per le vocazioni |
Venerdì 11
Astinenza |
Non c’è la S. Messa alle ore 8.00)
Ore 17.00 (S. Paolo) : Via Crucis Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario Ore 20.30 (S. Paolo) : 2a Stazione Quaresimale. Al termine Adorazione eucaristica fino alle ore 22.30 |
Domenica 13
II di Quaresima |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00
Ore 17.30 (S. Paolo) : Via Crucis |
1 – E’ possibile rinnovare l’abbonamento per il 2022 al periodico parrocchiale “Il Ns. S. Paolo”, importante strumento di comunicazione comunitaria.
2 – In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola che rappresentano un modo per sostenere nel bisogno materiale una comunità che instancabilmente prega per tutti noi.
Alla scuola di Gesù : | |||||
Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato |
Mt 25,31-46 | Mt 6,7-15 | Lc 11,29-32 | Mt 7,7-12 | Mt 5,20-26 | Mt 5,43-48 |
Vivere il Mistero- Già da cinque giorni – precisamene durante l’Eucaristia del mercoledì delle Ceneri – ci sono state annunziate le opere fondamentali della Quaresima. Il Lezionario di questa prima domenica alza la posta, perché indica che il cammino verso la Pasqua non è incentrato sulle nostre possibili prestazioni, ma su Cristo e sul rapporto con lui. Lui per primo ha vissuto, nel deserto, quaranta giorni di tentazione: è con lui, perciò, che siamo messi alla prova ed è con lui che giungiamo alla vittoria. Il ritornello del salmo responsoriale, infatti, recita: «Resta con noi, Signore, nell’ora della prova». Al centro dell’Eucaristia odierna sta Gesù tentato e, soprattutto, vincitore. Il suo itinerario comprende una pesante e ripetuta messa alla prova, ma anche segni sicuri di una debordante positività. Gesù arriva al deserto «pieno di Spirito Santo», e «guidato dallo Spirito», (Lc 4,7). Alla fine, avendo «esaurito ogni tentazione», il diavolo si allontana anche se ritornerà «al momento fissato». All’inizio della passione, infatti, il racconto riprenderà proprio questo filo affermando: «Satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era uno dei Dodici. Ed egli andò a trattare con i capi dei sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo a loro». La tentazione, che ha luogo nel deserto ed è occasionata dalla fame, suggerisce a Gesù di utilizzare il suo essere figlio di Dio per trasformare le pietre in pane. Nel deserto Gesù si è lasciato mettere alla prova con generosità: messosi alla ricerca di Dio nella preghiera, non mangiò nulla. Quando, però, i quaranta giorni furono terminati «ebbe fame» (Lc 4,2). Si presentò allora pungente il limite umano: la nostra situazione apparve fino in fondo e Gesù fu tentato, proprio come noi, di scappare e di sfuggire la penosa fatica dell’essere uomo. Egli trovò però il coraggio di resistere in un versetto che sintetizza tutta la Bibbia: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”» (Lc 4,4). È vero che l’uomo cozza contro i propri limiti, ma è ancora più vero che egli non vive soltanto di pane: siamo destinati a un dialogo con Dio e a essere nutriti da questa relazione. Possiamo perciò affrontare i nostri limiti e superare, accettandola la nostra costituita debolezza. Per essere fedeli a un tale dialogo occorre, però, sfuggire ai surrogati. La pietra trasformata in pane, con un uso improprio della forza che viene da Dio, sarebbe un sostitutivo e chiuderebbe la decisa apertura verso Dio, impedendo la nostra vera crescita, espansiva e creativa al di là dei nostri limiti e paure. Nella seconda tentazione Gesù è liberato dallo spazio («Lo condusse in alto») e dal tempo («gli mostrò in un istante tutti i regni della terra») ed è portato in “alto”, in un luogo indefinito da cui si può vedere con spietatezza la verità di tanta grandiosità umana, supposta e supponente. Con iattanza, il demonio afferma che la gloria del potere appartiene a lui solo e lui può offrirla a chi vuole. Per avere tutto, basta adorarlo. Gesù, però, ricorda bene il comandamento dell’unicità di Dio e la sua applicazione all’adorazione. Aiutato dalla Parola di Dio nelle Scritture, egli risponde: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”» (Lc 4,8). Con questa adorazione unica, le realtà del mondo tornano alla loro verità. La terza tentazione è ancora più subdola: lo scenario è un «alto», questa volta creato dall’uomo, proprio nel suo desiderio di avvicinarsi a Dio: il diavolo «lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio». La tentazione, in questo luogo così religioso, si sviluppa come un vero duello biblico. Il demonio s’ingegna a copiare il metodo di Gesù, che fino a ora si è difeso con la Scrittura, e intreccia due passi biblici. Il racconto mostra così la necessità di un profondo discernimento della Parola di Dio, per incontrare in essa la vera «affermazione biblica». Solo la dichiarazione di Gesù – «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”» (Lc 4,12) – ha in sé davvero la Parola di Dio. Satana con le sue citazioni, invece, propone un vero e proprio abuso delle parole della Bibbia, «un’ermeneutica fondamentalistica, e senza vero cuore. Il racconto chiude con una nota di vittoria e, insieme, di realismo. Gesù ha superato la prova compiutamente, anche se resta un orizzonte più lontano – quello della passione, morte e risurrezione – in cui si ripeterà la tentazione e si giungerà alla definitiva resa dei conti. (don Ermenegildo Manicardi)