Programma dal 7 al 15 giugno 2025

Letture: Atti degli Apostoli 2,1-11 / Salmo 103 / Romani, 8,8-17

Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (14,15-16.23b-26)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Parola del Signore.

 

VITA ECCLESIALE

Sabato 07

18.30

+ Guarnotta Maria Gabriella e Di Pasquale Benny

Domenica 08

10.30

18.30

+ Ornella Rivalta Marconi

+ Ghiselli Giovanna e Dante(Avanti) e Martini Elena

Secondo le intenzioni di M. Teresa Dovadola

Lunedì 09

   

Martedì 10

   

Mercoledì 11

   

Giovedì 12

18.30

+ Bertucci Carmelo

Venerdì 13

   

Sabato 14

18.30

+ Folli Dante

Domenica 15

10.30

18.30

+ Resta Luigi e Francesca

+ Guadagnini Armando

+ Toffanello Teresina

Orario Confessioni Venerdì ore 10.0011.00 (don Pietro)

Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 16.4517.45 (don Pietro)

N.B. Concordare con don Pietro eventuali esigenze.

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni [escluso venerdì] ore 17.50 S. Rosario

Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario

Anno : C

Giugno 2025

LA VITA DELLA COMUNITA’

Domenica 08

Pentecoste

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (S. Paolo).

Lunedì 09

B.V. Maria Madre della Chiesa

S. Messa ad orario feriale

Mercoledì 11

S. Barnaba Ap.

S. Messa ad orario feriale

Ore 20.30 (canonica) : Prove del “Coro S. Paolo”

Giovedì 12

Ore 20.00 (Belricetto) : S. Messa seguita alle ore 20.30 dal S. Rosario e alle ore 21.00 dall’Adorazione eucaristica di vicariato per le vocazioni.

Venerdì 13

S. Antonio

di Padova

S. Messa ad orario feriale

Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario.

Ore 20.30 (canonica) : Caritas parrocchiale.

Sabato 14

Ore 7.30 (S. Paolo) : Partenza in processione verso il Santuario della B.V. della Consolazione recitando il S. Rosario.

Ore 8.00 (Santuario) : Celebrazione della S. Messa

Domenica 15

Ss.ma Trinità

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (S. Paolo)

Ore 15.00 (Casola Canina) : Festa diocesana di A.C.

(vedi avviso a parte)

1- In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di mola.

2-Da lunedì 9 giugno inizia all’oratorio l’estate ragazzi che si prolunga per 5 settimane, come preannunciato.

3- Continua all’oratorio la preparazione dei tortellini per la prossima Festa della Ripresa secondo il programma predefinito:

Lunedì, Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 20.30 alle ore 22.30.

Alla scuola di Gesù :

 

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

 

Gv 19,25-34

Mt 5,13-16

Mt 10,7-13

Mt 5,20-26

Mt 5,27-32

Mt 5,33-37

Vivere il mistero – La Chiesa, come pure ciascuno di noi quali membra vive di un unico corpo, ci troviamo sempre nella condizione degli apostoli. Dopo la risurrezione e l’Ascensione i discepoli nel Cenacolo attendevano «insieme» (At 2,1) di essere capaci di portare e di annunciare l’esperienza vissuta con il Signore Gesù. Nella nostra esperienza quotidiana tutti noi sappiamo che senza il fuoco e senza il calore nulla può essere trasformato e nessun alimento può essere cotto. Se questo vale per le cose che la natura ci offre e che noi amiamo trasformare per rendere più nutrienti e gustose, vale altresì anche per noi stessi, per la nostra vita fatta di emozioni e sentimenti contrastanti che devono essere purificati e trasformati per opera dello Spirito. Le parole di un maestro spirituale come Taulero possono ben introdurci e accompagnarci nella celebrazione e nella contemplazione di questa festa di Pentecoste in cui la gioia pasquale non solo raggiunge la pienezza del suo dono, ma pure il senso pieno del suo significato: «Ecco il bell’anniversario del giorno in cui lo Spirito Santo è stato mandato sui santi discepoli e su tutti coloro che erano riuniti insieme, giorno nel quale ci è stato restituito il grande tesoro che l’astuzia del Nemico e la debolezza dell’uomo ci avevano sottratto nel Paradiso terrestre. Il modo con cui è arrivato è già straordinario esternamente; quanto al mistero nascosto e racchiuso in tali meraviglie, non c’è ragione, né pensiero, né creatura che sappia conoscerlo, concepirlo e dirlo. Lo Spirito Santo è realtà di tale grandezza, immensità, incomprensibile e dolce, che qualsiasi grandezza e immensità la ragione possa concepire, è nulla in confronto a essa. Ecco perché lo Spirito Santo deve lui stesso preparare il posto per essere ricevuto, operar lui stesso per rendere l’uomo capace di riceverlo; è l’abisso ineffabile di Dio che deve lui stesso essere luogo e capacità di accoglienza».  Siamo al cinquantesimo giorno dopo la Pasqua di risurrezione, ma viviamo, ancora una volta e in modo ancora più intenso, la grazia del primo e del terzo, del settimo e dell’ottavo giorno che simbolicamente rimandano sempre a un passaggio della grazia che ci permette di accogliere i doni divini per farli fruttificare nella nostra vita. La mattina di Pentecoste è per la Chiesa l’inizio del suo porsi al cuore dell’umanità come sale e come lievito, capaci di scomparire senza per questo essere assenti. Dopo il trauma della passione e lo shock della risurrezione, finalmente gli apostoli vengono spinti fuori dal cenacolo per rivelarsi come la Chiesa che sta sulla soglia ove l’incontro e il confronto generoso con l’altro sono obbligati e desiderati. Proprio quando lo Spirito promesso dal Risorto finalmente «riempi tutta la casa dove stavano» (At 2,2), i discepoli non sentono più il bisogno di trattenersi all’interno, ma vengono come catapultati all’esterno per farsi prossimi a tutti. La vita irrompe come «un rombo dal cielo» (At 2,2) perché viene da oltre noi stessi e le nostre storie, penetrando magnificamente nella nostra esistenza! La vita fa irruzione «Come vento gagliardo» (2,2) e penetra in ogni angolo più recondito del nostro cuore scuotendoci fin nelle pieghe più nascoste. La vita è come «lingue di fuoco» (2,3) e si comunica a noi come particella divina che attende di assumere i tratti di un volto preciso: il nostro, e un timbro speciale, quello della «nostra lingua nativa» (2,8) che ci definisce fino in fondo, consegnandoci all’altro in dono d’amore gratuito, totale… e in tutta la sua vulnerabilità. Portando a compimento i giorni della letizia pasquale, siamo richiamati all’urgenza di fare posto a quel principio Altro che è la presenza dello Spirito del Risorto al cuore della nostra vita di credenti, presenza che fa di noi il Corpo di Cristo, la Chiesa che non è mai per se stessa, ma per il mondo! Possiamo così comprendere appieno la parola dell’Apostolo che invita alla consapevolezza più importante: «dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi» (Rm 8,9). La presenza dello Spirito nelle molte dimore del nostro essere più profondo e più vero è come un profumo effuso e diffuso, capace di rinverdire la memoria e la scelta di amare in modo sempre più vero. La parola del Signore Gesù suona come una vera consegna: «Lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» (Gv 14,26). Pertanto, non bisogna mai dimenticare che una delle regole fondamentali di ogni apprendimento è la costanza e l’attenzione. Con il dono dello Spirito nel giorno di Pentecoste è cominciato il grande tempo della pazienza e dell’amore in cui ciascuno è chiamato a stare al proprio posto per ricevere lo Spirito e nella sua forza, andare lontano, sempre più lontano con un cuore dilatato e ricolmo di Dio. L’insistenza del Signore Gesù nel chiedere ai suoi di rimanere a Gerusalemme per attendere e accogliere il dono dello Spirito è rivolta anche a noi. Gerusalemme rappresentava per i discepoli il luogo più amaro ove si era consumata non solo la passione del loro Maestro e Signore, ma pure si era rivelata la povertà della loro discepolanza. Eppure è questo luogo, che tanto si vorrebbe abbandonare, a essere quello più adatto per accogliere lo Spirito che purifica e spinge lontano, oltre le nostre fragilità e ben oltre i nostri stessi progetti. Accogliamo ancora una volta il dono rinnovato dello Spirito nel «qui» della Gerusalemme del nostro cuore, ove oramai non si scorge alcuna sagoma di tempio perché il santuario siamo noi e la casa di Dio è il mondo intero. (p. Michael Davide Semeraro)

Spazi per la liturgia- Dentro il Mistero [continuazione] (di Jesus Castellano Rivera)

Anche nel Catechismo della Chiesa Cattolica il termine ricorre come espressione della catechesi liturgica che introduce alla comprensione dei misteri celebrati: «la catechesi liturgica mira ad introdurre nel mistero di Cristo (essa è infatti “mistagogica”) in quanto procede dal visibile all’invisibile, dal significante a ciò che è significato, dai “sacramenti” ai ” misteri”…». Queste diverse accezioni della parola mistagogia coincidono in realtà con l’uso che di questo termine si è fatto nella Chiesa dei primi secoli. Le catechesi come introduzione al mistero, la liturgia stessa come celebrazione mistagogica, la vita cristiana, vissuta come frequentazione del mistero, la sua assimilazione come perenne mistagogia. Oggi ritorna con forza l’interesse per la terminologia e per i contenuti. Ma oggi anche la teologia spirituale si appropria del termine, sia per indicare che la vita spirituale è radicata nell’iniziazione cristiana, sia per mettere in luce il carattere «esperienziale» della vita cristiana, che ha costante bisogno di una guida e di una continua assimilazione dei contenuti di grazia per essere portati allo splendore della vita cristiana vissuta. La felice convergenza in questo termine da parte di liturgisti e teologi della spiritualità è indice di ritrovata armonia nella visione della vita spirituale cristiana che non può non essere radicata nel mistero e nei misteri di Cristo da vivere e da assimilare. (3– continua)

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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