Santa Pasqua: Risuscitati perché Amati.
Come ti senti dentro di te ? Stressato, stanco, debole, demotivato oppure positivo, pieno di speranza e di fiducia ? Osservando in generale il mondo che ci circonda, sembra quasi che le tenebre vincano sulla luce, la paura sul coraggio, la morte sulla vita, l’odio sull’amore. A Pasqua Dio ci viene a dire che non è così! I nostro cuore cerca speranza, fiducia, positività, futuro, vita : ma veramente la Luce ha vinto le tenebre ? Se c’è una caratteristica che contraddistingue in modo evidente questo nostro tempo, è il senso di insicurezza e di precarietà che il covid ha portato nella vita di ciascuno a livello personale e nella dimensione collettiva. E allora che fare ? Come adattarsi in modo positivo anche davanti a situazioni negative ?
Per il cristiano non si tratta di tirare fuori un nuovo slogan, una nuova tecnica pedagogica o una nuova virtù in cui eccellere. Si tratta piuttosto di riscoprire la nostra esistenza di risorti, di persone amate da Dio, che è per noi Risurrezione e vita. Gesù ha detto “Io sono la risurrezione e la vita”. Prima viene la risurrezione e poi la vita. Noi siamo già risorti nel Signore; risorti da tutte le vite spente e immobili, risorti dal non senso e dal disamore, che sono la malattia mortale dell’uomo. Prima viene questa liberazione e da qui una vita capace di superare la morte. Risuscitati perché amati: il vero nemico della morte non è la vita, ma l’Amore.
E’ questa consapevolezza che ci rende capaci di una reale resilienza: la consapevolezza che agli occhi di Dio siamo dei risorti e amati in quanto tali. Questa fiducia di base che Dio ha verso di noi ci permette di condividere la nostra vita e quella degli altri, qualunque essa sia. Il mondo l’ha salvato il Signore: noi condividiamo il cammino e ne portiamo il peso per quello che ne siamo capaci. Papa Francesco nella enciclica “Fratelli tutti” al n. 222 ci da un buon suggerimento per essere dei “risorti”: “L’individualismo consumista provoca molti soprusi…gli altri si finisce per trattarli come fastidi e l’aggressività aumenta. Ciò si accentua nei periodo di crisi e arriva a livelli esasperanti. Tuttavia, scrive il Papa, è ancora possibile scegliere di esercitare la gentilezza. Ci sono persone che lo fanno e diventano “stelle in mezzo all’oscurità” Cerca di dare parte del tuo tempo all’ascolto degli altri, cerca di dare stima, dai la tua simpatia e dona senza pretendere. Non escludere l’altro dall’attenzione, dal dialogo, dalla fiducia, dall’affetto. Non ignorarlo, non aggredirlo, non ferirlo.” Allora si tratta di scegliere con coraggio di essere una stella in mezzo all’oscurità; di usare le parole “permesso, buon giorno, scusami, ti voglio bene, mi dispiace, per favore”. La gentilezza, quando si fa cultura in una società trasforma profondamente lo stile di vita, i rapporti sociali, le relazioni. Saremo così luce nelle tenebre e stelle nell’oscurità. La nostra Pasqua diventerà più vera perché accanto al contributo fondamentale di Dio, ci sarà anche il nostro. Gesù è veramente risorto. Coraggio! Buona Settimana Sante e Buona Pasqua.
Don Pietro.