Programma dal 15 al 23 gennaio 2022

II del T. Ordinario

16 gennaio 2022

n. XIII / 08

Letture: Isaia 62,1-5 / Salmo 95 / 1Corinzi 12,4-11

Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.

Dal Vangelo secondo Giovanni (2,1-11)

In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.

Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.

Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».

Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Parola del Signore

VITA ECCLESIALE

Sabato 15
Domenica 16 10.30 + Leta Carmine, Ida, Vincenzo e Bice

+ Rossella, Italo ed Elena

+ Galanti Pia, Lanzoni Ugo e Lino

Lunedì 17 10.30 + Resta Albertina e Gagliardi Bruno
Martedì 18 8.00 + Benini Cesare
Mercoledì 19
Giovedì 20
Venerdì 21
Sabato 22 18.00 + Castelli Adriano
Domenica 23

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 16.4517.45 (don Pietro)

Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine ecc…)).

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.00

Festivo : ore 10.30, 18.00

Tutti i giorni ore 17.25 S. Rosario )

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito Internet della parrocchia

Il catechismo in parrocchia è ripreso secondo le consuete modalità.

LA VITA DELLA COMUNITA’

Anno : C

Gennaio 2022

Domenica 16

II del T. Ordinario

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00
Lunedì 17

S. Antonio Ab.

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00
Mercoledì 19 Ore 20.30 (S. Paolo) : Prove del coro S. Paolo
Venerdì 21 Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione eucaristica e recita del S. Rosario
Domenica 23

III del T. Ordinario

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00
Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Mc 2,18-22 Mc 2,23-28 Mc 3,1-6 Mc 3,7-12 Mc 3,13-19 Mc 3,20-21

Vivere il Mistero- Il tema fondamentale del Vangelo odierno è quello delle nozze: non è un caso che il racconto cominci costatando: «Vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea» (Gv 2,7). La prospettiva della nuzialità, che attraverso tutte le sacre Scritture vede il rapporto tra Dio e il suo popolo come una relazione sponsale, ha qui uno dei punti più alti. A Cana avviene «un segno» che ha a che fare con le nozze di Dio con la sua comunità. Certamente le feste di matrimonio rappresentano un punto eccellente per la gioia dell’uomo. Anche la festa di Cana vuole esprimere e diffondere letizia. Nel caso concreto però, la gioia è esposta al rischio della fragilità: la scarsità del vino o, addirittura, la sua mancanza stanno appannando e intristendo il banchetto. Spinto dalla Madre, Gesù interviene e mantiene la festa di nozze nella gioia. Il suo intervento manifesta qualcosa della sua gloria, che i discepoli cominciano a intravedere. È la stessa gloria di amore e comunione che un giorno apparirà compiutamente nel mistero dell’innalzamento del Figlio dell’uomo, morto e risorto. All’uscita di Giuda dal cenacolo, la sera della cattura Gesù, infatti, esclama: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito» (Gv 13,31-32). Il riflesso della gloria nel segno dell’attenzione di Gesù per i due sposi porta, per la prima volta, i discepoli a credere in lui. Essi non rimangono insensibili al soccorso che è offerto all’uomo sfidato dalla fragilità. L’acqua che Gesù trasforma in un vino squisito non è semplicemente dell’acqua, ma come racconta l’Evangelista: «Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri». La realtà trasformata in vino è dunque un semplice elemento materiale: si tratta di un oggetto necessario ai preliminari del pranzo e che esprime la speranza dei Giudei di vincere il peccato insinuatosi subdolamente anche nei loro corpi. Il segno compiuto da Gesù non è soltanto il miracoloso passaggio dall’acqua al vino, al di là delle leggi della natura. C’è di più. Gesù trasforma la speranza di purificazione, che fino a quel momento quell’acqua esprimeva, in un vino che scorre squisito e abbondante: secondo i numeri suggeriti dal testo si va da un minino di 500 litri a un massimo di 680. Colui che dirige il banchetto ritiene l’offerta di un vino così squisito, a quel punto della festa, un eccesso di generosità dello sposo. In realtà colui che ascolta il Vangelo è sollecitato a capire che – proprio per questo dono che salva la festa di nozze – Gesù è, in un senso molto profondo, lo Sposo che sta dietro a tante realtà umane volonterose, ma irrimediabilmente deboli. Chi oggi partecipa all’Eucaristia è chiamato a superare la miopia di colui che dirige il banchetto senza rendersi conto da dove viene il vino decisivo. Il fedele deve stare dalla parte-forza di coloro che hanno preso l’acqua facendo esperienza di Gesù come di colui che sta dietro le cose belle, soccorre i pericoli di tante fragilità e sostiene la gioia e il senso che noi vogliamo dare alla vita. In fondo è Gesù lo Sposo di questa festa, perché è lui che fa esistere la gioia di queste nozze. L’effetto ultimo di questo segno è la fede dei discepoli. È Gesù, in azione per soccorrere gli uomini, che suscita l’entusiasmo e la più profonda comprensione di chi ha cominciato a seguirlo. La figura della Madre di Gesù ha un ruolo di primissimo piano. All’inizio del racconto, mentre Gesù è ancora piuttosto nell’ombra, anche se ha già dei discepoli che lo seguono, Maria appare come la prima invitata. Il narratore la presenta già nelle prime parole. La “donna”, come la chiama Gesù, mostra solo grande acutezza, sensibilità, simpatia, ma crede di poter disporre di Gesù. In realtà, si trova di fronte a una reazione dura, che, però, non la fa indietreggiare. Alla Madre che gli chiede di intervenire, Gesù evoca un’ora, non ancora giunta e si confronta con essa. Il racconto riceve così una rilevante determinazione di lettura. Nell’«ora», infatti, proprio la Madre verrà a trovarsi ai piedi della croce. Là riceverà l’affidamento del discepolo amato, cui è a sua volta affidata (Gv 19,26-27). Nel sangue e nell’acqua, che la Madre di Gesù vedrà uscire dal costato del figlio morto, apparirà l’acqua del battesimo e il sangue dell’Eucaristia, che purificano l’uomo come l’acqua delle anfore non avrebbe mai potuto fare. Dall’acqua della purificazione dei Giudei, trasformata nel vino squisito che salva le nozze, Gesù fa correre lo sguardo del credente verso l’acqua e il sangue che compie la purificazione dai peccati. Forse al termine dell’ascolto del racconto del primo segno di Cana, è opportuno rileggere un passo della Prima Lettera di san Giovanni: «Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato» (1 Gv 1,7). Gesù appare in qualche modo come lo Sposo che dà il vino migliore, ossia colui che permette alle nozze, preannunciate e impostate da altri, di esistere nella letizia. Forse è proprio questo il dono che il discepolo di Gesù riceve ora dalla sua partecipazione alla liturgia eucaristica e al vino, in essa donato da Gesù. (don Ermenegildo Manicardi)

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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