Letture: Apocalisse 7,2-4.9-14 / dal Salmo 23 / 1Giovanni 3,1-3
Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.
Dal Vangelo secondo Matteo (5,1-12a)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Parola del Signore
VITA ECCLESIALE
Sabato 31 | 18.30 | + Sangiorgi Gian Battista, Giacomo, Vittorina, Raimondo e Maria
+ Giuseppe, Vittorio, Salvatore e Lucia |
Domenica 01 | 10.30
18.00 |
+ Francesco, Angelo Marconi e Giuseppina
+ Amodeo Melchiorre e cg. Diliberto Giuseppe e Giorlando Maria + Benfenati Anselmo e Brusa Sara + Paolo e Rina Liverani e genitori |
Lunedì 02 | 8.00
9.00 10.00 15.00 18.00 |
Deff. fam. Foschini, Capucci, Rabeggiani, Farolfi e Pacilli
+ Dovadola Ivano + Antonio, Alide, Emma e Dante + Mongardi Ettore e Angela e deff. della Famiglia Deff. fam. Beltrami, Azzaroli e Cremonini Per tutti i defunti + Renato e deff. Ricci Maccarini e Rani + Preda Maria Teresa |
Martedì 03 | 8.00 | Deff. di Paolo Cotroneo |
Mercoledì 04 | 18.00 | + Ruffini Armanda
+ Facchini Franca e Lanzoni Martina |
Giovedì 05 | 18.00 | Deff. fam. Pietrantoni e Franti |
Venerdì 06 | 8.00 | + Cotroneo Giorgio |
Sabato 07 | 18.00 | + Gattucci Stefano (1° Anniv.) |
Domenica 08 | 10.30
18.00 |
+ Elisa, Vincenzo e deff. Biancoli e Penazzi
Deff. fam. Buldrini Natalino, Silla e Maurizio |
Orario Confessioni Concordare con don Pietro eventuali esigenze
(muniti di mascherina rispettando rigorosamente le distanze come predisposto)
Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.00
Festivo : ore 10.30, 18.00
Tutti i giorni ore 17.25 S. Rosario
(anticipato alle 16.55 prima della Via Crucis)
Venerdì ore 20.30 Adorazione eucaristica
N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia
Il catechismo in parrocchia riparte a novembre secondo un calendario specifico per fasce e per gruppi
Vivere il Mistero- Il tema della liturgia odierna è l’universalità della salvezza. Il brano evangelico pone davanti due diversi mondi culturali e religiosi. Abbiamo una donna, greca di lingua, sirofenicia di origine, e discendente di quelle popolazioni che abitavano Canaan da tempi immemorabili. C’è poi Gesù, che lungo le vie della Giudea e della Galilea predica l’avvento del Regno di Dio. Ma se andiamo più vicino ai due principali protagonisti scorgiamo altri elementi interessanti. La donna è anzitutto una madre affranta, la sua bambina infatti è seriamente malata. Quando una madre soffre per la sua creatura è disposta a tutto, non importa se Gesù è uno straniero, e per di più di religione ebraica: ella tenta l’ultima carta pur di salvare sua figlia. Non è una donna sprovveduta, però, se chiama Gesù con il titolo di Figlio di Davide, e si rivela, nell’intreccio narrativo, risoluta e coraggiosa. Inoltre, non teme il silenzio del Maestro, anzi lo sostiene convinta che dietro apparenze così dure ci sia una pietas che atteggiamenti e parole sembrano negare. Ma, fatto veramente incredibile, questa donna pagana ha qualcosa da insegnare a Gesù: l’universalità della sua missione. Sì, questa donna aiuta Gesù, dolcemente e fermamente, a non chiudersi dietro barriere etniche o teologiche in quanto è venuto per tutti, nessuno escluso, anche per i cagnolini (animali impuri). La cananea non pretende nulla, niente più che le briciole. Ma sapendo che queste le appartengono, le pretende, e con risolutezza. Gesù è ammirato e afferma che la sua fede è grande, a differenza di quella dei discepoli, che è poca. È grazie a questa fede che molti verranno da Oriente e Occidente e siederanno alla mensa di Dio per mangiare il pane del Regno (cf Mt 8Jl; Lc lal5). ln quel medesimo istante avviene il miracolo, la figlia ritrova la salute. La fede nutre, dà accesso al pane dei figli sia per l’antico popolo sia per i pagani. Questo aspetto è importantissimo, se pensiamo che Matteo scrive per una Chiesa giudeo-cristiana che faticava ad ammettere tra le sue fila i pagani convertiti. È la fede in Gesù Cristo la sola richiesta lecita e doverosa e non tanto l’osservanza della Legge mosaica. Ma non è tutto’ Nel nostro episodio emerge anche una lezione missionaria: certamente Gesù è il Messia di Israele, tuttavia egli è stato aperto a quanti hanno creduto in lui. Può forse, allora, la Chiesa chiudere le proprie porte a quanti desiderano convertirsi al Vangelo? Può forse la Chiesa impedire o porre limiti all’irradiamento del Regno? Sarebbe un controsenso e un venir meno alla sua identità e vocazione. Con questo episodio Matteo mette anche in evidenza una considerazione più volte espressa lungo la sua narrazione: spesso si trova più fede tra coloro che sembrano pagani che all’interno della stessa comunità credente. I Magi, ad esempio, sono venuti da lontano per adorare il nato re di Israele (cf Mt 2), un centurione pagano (cf Mt 8,10) e persino i niniviti si sono rivelati più disponibili di «questa generazione», afferma Gesù (cf 12,39ss). La Chiesa deve, perciò, vigilare contro l’auto-sicurezza religiosa e verificarsi al suo interno prima di portarsi sulle strade dell’annuncio. Il vero annuncio scaturisce dalla testimonianza. Abbiamo visto come l’audacia della cananea sia stata lodata da Gesù; in quel dialogo serrato, egli ha rivisto la sua posizione teologica: la sua missione non è rivolta solo alla casa di Israele, ma al mondo intero. Gesù è davvero un rabbi singolare; non solo perché è aperto verso tutte le categorie sociali, ma anche perché incontra, dialoga e impara persino dalle donne. E questo sorprende quando sappiamo che la donna non aveva nessuna considerazione nella cultura del tempo. Anzi, c’era una corrente rabbinica che sosteneva che era preferibile bruciare la Torà piuttosto che insegnarla ad una donna.
Anno : A
Novembre 2020 |
LA VITA DELLA COMUNITA’
Domenica 01
Tutti i Santi |
Giornata diocesana delle comunicazioni sociali
S. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (NO alle 8.00) Ore 20.30 (S. Paolo): S. Rosario intero per i defunti |
Lunedì 02
Comm.ne fedeli defunti |
Ss. Messe Ore 8.00, 18.00 (S. Paolo)
Ore 9.00, 10.00 (Santuario) Ore 15.00 (S. Paolo) : Per tutti i defunti |
Martedì 03 | Ore 17.30 (S. Paolo) : Via Crucis (ottavario dei defunti) |
Mercoledì 04 | Ore 17.30 (S. Paolo) : Via Crucis (ottavario dei defunti) |
Giovedì 05 | Ore 17.30 (S. Paolo) : Via Crucis (ottavario dei defunti) |
Venerdì 06 | Comunione ai malati del ”Primo venerdì del mese”
Ore 8.45 – 12.00 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica Ore 17.30 (S. Paolo) : Via Crucis (ottavario dei defunti) Ore 20.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica |
Sabato 07 | Ore 16.15 (S. Paolo) : Incontro dei bambini del catechismo.
(Non c’è la Via Crucis) |
Domenica 08
XXXII del T.O. |
Giornata nazionale del Ringraziamento
S. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (NO alle 8.00) Ore 17.30 (S. Paolo) : Via Crucis (ottavario dei defunti) |
1 – Lunedì 2 novembre alle ore 11 (dopo la S. Messa al Santuario delle ore 10) verranno benedette le tombe all’interno del cimitero secondo il rito tradizionale.
Nota. Da lunedì 18 maggio sono riprese le celebrazioni con il popolo.
La S. Mesa feriale è secondo il solito orario e quella festiva come indicato nel riquadro nella pagina accanto. Dovranno ovviamente essere rispettate tutte le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine, ecc..).
Alla scuola di Gesù : | |||||
Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato |
Gv 6,37-40 | Lc 14,15-24 | Lc 14,25-33 | Lc 15,1-10 | Lc 16,1-8 | Lc 16,9-15 |
Vivere il Mistero- Ogni anno la liturgia ci presenta nella solennità di Tutti i Santi le Beatitudini di Matteo. Ad una prima lettura, le beatitudini ci appaiono impossibili, paradossali, esagerate, un programma per uomini e donne eccezionali e per vocazioni speciali. E, invece, sono state scritte per noi, che quotidianamente ci dibattiamo nella nostra mediocrità e debolezza. Di più. Le beatitudini sono una proposta di felicità per tutti. È vero, però, che esigono un passaggio da un modo di pensare e vivere ad un altro; esse suppongono, infatti, che si sia entrati in un mondo di valori nuovi, valori che mettono in crisi i valori vecchi ritenuti assoluti. Nello scorrerle, comunque non possiamo non avere riconosciuto in questa pagina il volto e la storia di molti nostri fratelli e sorelle di cui oggi facciamo memoria grata e riconoscente davanti a Dio. Sono i santi, «persone come noi, ma che l’amore ha spinto più di noi». Ma noi oggi non festeggiamo solamente i santi famosi e venerati, ma soprattutto quelli sconosciuti, di cui l’Apocalisse ci assicura che il loro numero è incalcolabile (cf Ap 7,9). Se il loro numero non si può calcolare – e questo rallegra il nostro cuore – la pagina delle beatitudini ci indica la strada per partecipare anche noi alla loro gioia senza fine. Possiamo interpretarle attraverso alcune chiavi di lettura, per un ulteriore approfondimento, e per entrare nella pagina delle beatitudini, vera e propria Magna Charta del cristianesimo.
1- La chiave cristologica. Leggiamo nel CCC al n. 1717: «Le beatitudini dipingono il volto di Cristo e ne descrivono la carità». Nelle beatitudini abbiamo, perciò, delineato il volto di Cristo e tracciato, allo stesso istante, il suo itinerario storico dalla nascita alla morte fino alla risurrezione. Un tracciato, come sottolinea il CCC, all’insegna della carità.
2- La chiave teologica. È evidente che le beatitudini ci parlano di Dio, della logica del suo Regno che Gesù ha iniziato e instaurato nelle realtà del mondo.
3- La chiave soteriologica. Le beatitudini sono il capolavoro dello Spirito Santo nel cuore e nella vita dei discepoli di Cristo. Se in Gesù le beatitudini sono vissute tutte in modo sommo, nei discepoli risplendono, potremmo dire, in modo differenziato. Non a caso la Chiesa venera diverse categorie di santi, dagli apostoli ai confessori, nelle cui personalità le beatitudini hanno un variegato riflesso.
4- La chiave ecclesiologica. Se è vero che le beatitudini tracciano il profilo del discepolo del Vangelo, in esse si rispecchia anche il volto della comunità cristiana, sempre chiamata a confrontarsi con questa pagina per crescere in autenticità e pienezza.
5- La chiave escatologica. Il compimento dell’annuncio delle beatitudini è escatologico; questo ci fa comprendere come la Chiesa avanza nella storia tra il già e il non ancora. Il cristiano non sfugge la realtà del presente e quindi l’impegno a costruire la storia, ma lo fa tenendosi costantemente legato al fine ultimo che le dà valore e direzione.
6- La chiave morale. Ha scritto Mario Rollando che le beatitudini non sono condizioni etiche per entrare nel Regno, ma l’epifania dell’esistenza etica di coloro che già appartengono al Regno. Il cristiano «fa», a partire da ciò che «è» in Cristo.
Preghiera di Papa Francesco
O Maria,
tu risplendi sempre nel nostro cammino
come segno di salvezza e di speranza.
Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati,
che presso la croce
sei stata associata al dolore di Gesù,
mantenendo ferma la tua fede.
Tu, Salvezza del popolo romano,
sai di che cosa abbiamo bisogno
e siamo certi che provvederai
perché, come a Cana di Galilea,
possa tornare la gioia e la festa
dopo questo momento di prova
Aiutaci, Madre del Divino Amore,
a conformarci al volere del Padre
e a fare ciò che ci dirà Gesù,
che ha preso su di sé le nostre sofferenze
e si è caricato dei nostri dolori
per condurci, attraverso la croce,
alla gioia della risurrezione. Amen.