Programma dal 5 al 13 dicembre 2020

Letture: Isaia 40,1-5.9-11 / dal Salmo 84 / 2Pietro 3,8-14

Mostraci, Signore, la tua misericordia.

Dal Vangelo secondo Marco (1,1-8)

06 dicembre Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.

Come sta scritto nel profeta Isaìa:

«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:

egli preparerà la tua via.

Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri»,

vi fu Giovanni, che batezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.

Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Parola del Signore

VITA ECCLESIALE

Sabato 05
Domenica 06 10.30 + Alma, Alfonso, Maria e don Orfeo
Lunedì 07
Martedì 08 10.30

18.00

Vivi e defunti fam. Dovadola Ivano e parenti vivi e def. delle fam. Dovadola e Ruffini

+ Gattucci Stefano

+ Benfenati Maria in Brignani

+ Sasdelli Giustina

+ Walter Nerozzi e Maria Carati

+ Maria, Permo, Elio e Tilena

Mercoledì 09 18.00 + Elio, Elena e Marco
Giovedì 10 18.00 + Cg. Giacometti, Mussino e De Giovanni
Venerdì 11
Sabato 12
Domenica 13 10.30

18.00

+ Mondini Alfredo e Luigi

+ Mazzotti Angelo, Sangiorgi Maria Luisa e deff. della famiglia

+ Antonio

Orario Confessioni Concordare con don Pietro eventuali esigenze

(muniti di mascherina rispettando rigorosamente le distanze come predisposto)

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.00

Festivo : ore 10.30, 18.00

Tutti i giorni ore 17.25 S. Rosario (16.55 nei giorni della Novena)

Venerdì ore 17.30 S. Rosario e Adorazione eucaristica

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli e si possono seguire anche nel sito internet della parrocchia

Il catechismo in parrocchia è ripartito a novembre secondo un calendario specifico per fasce e per gruppi

Vivere il Mistero- Il tema della liturgia odierna è l’universalità della salvezza. Il brano evangelico pone davanti due diversi mondi culturali e religiosi. Abbiamo una donna, greca di lingua, sirofenicia di origine, e discendente di quelle popolazioni che abitavano Canaan da tempi immemorabili. C’è poi Gesù, che lungo le vie della Giudea e della Galilea predica l’avvento del Regno di Dio. Ma se andiamo più vicino ai due principali protagonisti scorgiamo altri elementi interessanti. La donna è anzitutto una madre affranta, la sua bambina infatti è seriamente malata. Quando una madre soffre per la sua creatura è disposta a tutto, non importa se Gesù è uno straniero, e per di più di religione ebraica: ella tenta l’ultima carta pur di salvare sua figlia. Non è una donna sprovveduta, però, se chiama Gesù con il titolo di Figlio di Davide, e si rivela, nell’intreccio narrativo, risoluta e coraggiosa. Inoltre, non teme il silenzio del Maestro, anzi lo sostiene convinta che dietro apparenze così dure ci sia una pietas che atteggiamenti e parole sembrano negare. Ma, fatto veramente incredibile, questa donna pagana ha qualcosa da insegnare a Gesù: l’universalità della sua missione. Sì, questa donna aiuta Gesù, dolcemente e fermamente, a non chiudersi dietro barriere etniche o teologiche in quanto è venuto per tutti, nessuno escluso, anche per i cagnolini (animali impuri). La cananea non pretende nulla, niente più che le briciole. Ma sapendo che queste le appartengono, le pretende, e con risolutezza. Gesù è ammirato e afferma che la sua fede è grande, a differenza di quella dei discepoli, che è poca. È grazie a questa fede che molti verranno da Oriente e Occidente e siederanno alla mensa di Dio per mangiare il pane del Regno (cf Mt 8Jl; Lc lal5). ln quel medesimo istante avviene il miracolo, la figlia ritrova la salute. La fede nutre, dà accesso al pane dei figli sia per l’antico popolo sia per i pagani. Questo aspetto è importantissimo, se pensiamo che Matteo scrive per una Chiesa giudeo-cristiana che faticava ad ammettere tra le sue fila i pagani convertiti. È la fede in Gesù Cristo la sola richiesta lecita e doverosa e non tanto l’osservanza della Legge mosaica. Ma non è tutto’ Nel nostro episodio emerge anche una lezione missionaria: certamente Gesù è il Messia di Israele, tuttavia egli è stato aperto a quanti hanno creduto in lui. Può forse, allora, la Chiesa chiudere le proprie porte a quanti desiderano convertirsi al Vangelo? Può forse la Chiesa impedire o porre limiti all’irradiamento del Regno? Sarebbe un controsenso e un venir meno alla sua identità e vocazione. Con questo episodio Matteo mette anche in evidenza una considerazione più volte espressa lungo la sua narrazione: spesso si trova più fede tra coloro che sembrano pagani che all’interno della stessa comunità credente. I Magi, ad esempio, sono venuti da lontano per adorare il nato re di Israele (cf Mt 2), un centurione pagano (cf Mt 8,10) e persino i niniviti si sono rivelati più disponibili di «questa generazione», afferma Gesù (cf 12,39ss). La Chiesa deve, perciò, vigilare contro l’auto-sicurezza religiosa e verificarsi al suo interno prima di portarsi sulle strade dell’annuncio. Il vero annuncio scaturisce dalla testimonianza. Abbiamo visto come l’audacia della cananea sia stata lodata da Gesù; in quel dialogo serrato, egli ha rivisto la sua posizione teologica: la sua missione non è rivolta solo alla casa di Israele, ma al mondo intero. Gesù è davvero un rabbi singolare; non solo perché è aperto verso tutte le categorie sociali, ma anche perché incontra, dialoga e impara persino dalle donne. E questo sorprende quando sappiamo che la donna non aveva nessuna considerazione nella cultura del tempo. Anzi, c’era una corrente rabbinica che sosteneva che era preferibile bruciare la Torà piuttosto che insegnarla ad una donna.

Anno : B

Dicembre 2020

LA VITA DELLA COMUNITA’

Domenica 06

II di Avvento

S. Messe alle ore 10.30 e 18.00 (NO alle 8.00)

Ore 17.30 (S. Paolo) : Novena dell’Immacolata

Lunedì 07 Ore 17.30 (S. Paolo) : Novena dell’Immacolata

Ore 20.30 (S. Paolo) : Adorazione eucaristica e celebrazione del Vespro

Martedì 08

Immacolata Concezione

S. Messe alle ore 10.30 e 18.00 (NO alle 8.00)

Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa solenne animata dai gruppi AGESCI e A.C.

Giovedì 10 Ore 20.30 (Conselice) : Adorazione eucaristica di vicariato per le vocazioni
Sabato 12 Ore 16.15 (S. Paolo o a distanza) : Catechismo per i bambini di IV e V elementare.
Domenica 13

III di Avvento

S. Messe alle ore 10.30 e 18.00 (NO alle 8.00)

Ore 16.30 (S. Paolo o a distanza) : Catechismo i ragazzi di II media che si preparano a ricevere il Sacramento della Cresima

1 – La “Giornata nazionale della Colletta Alimentare” avrà luogo :

da sabato 21 novembre a martedì 8 dicembre

con modalità del tutto particolari (causa la attuale situazione) illustrate a parte.

2 – La Novena dell’Immacolata, considerando anche la attuale situazione

di limitata mobilità serale , verrà celebrata a partire dal 29 novembre

tutti i giorni alle ore 17.30.

Nota. Da lunedì 18 maggio sono riprese le celebrazioni con il popolo.

La S. Mesa feriale è secondo il solito orario e quella festiva come indicato nel riquadro nella pagina accanto. Dovranno ovviamente essere rispettate tutte le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine, ecc..).

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Lc 5,17-26 Lc 1,26-38 Mt 11,28-30 Mt 11,11.15 Mt 11,16-19 Mt 17,10-13

Vivere il Mistero- Anche in questa seconda domenica la liturgia sollecita la nostra vigilanza. Il motivo è chiaro: l’avvento del Signore è fonte di consolazione e di perdono (cf prima lettura). Egli, inoltre, al suo apparire, inaugurerà cieli nuovi e terra nuova (cf seconda lettura) immergendo l’umanità tutta nell’acqua dello Spirito Santo (cf Vangelo). Bisogna però preparare «la via al Signore», ovvero riconoscere e accogliere la sua venuta, senza resistenze o inutili impazienze. Dio, ci ricorda infatti Pietro, se ritarda nell’adempiere la promessa è perché non vuole che nessuno abbia a perdersi, ma tutti possano convertirsi e pentirsi. Ecco la buona novella del Vangelo. Se Giovanni colloca l’inizio del suo Vangelo «in principio» (cf Gv 1,1), Matteo e Luca scelgono la nascita e l’infanzia di Gesù. Marco, invece, parte dalla predicazione di Gesù, radicandola però in una Scrittura più antica e nella voce di Dio (battesimo) che viene dal cielo. Che un Vangelo possa iniziare con una citazione scritturistica forse può stupire; in realtà questo fatto, unico in tutta la Bibbia, manifesta un’intuizione felice: il Vangelo ha il suo inizio in Dio, nella sua Parola. Di più: il Vangelo, la buona novella è Gesù stesso. Qual’ è allora la funzione di Giovanni Battista? Stando al brano proposto in questa domenica, Marco presenta Giovanni Battista e lo descrive confrontandolo con Gesù. Emergono tre aspetti. In primo luogo la superiorità di Gesù sul Battista. Giovanni stesso attesta che Gesù è «più forte» (affermazione di carattere giuridico), come dire: «Gesù ha più diritto di me». Diritto su che cosa? Giovanni riconosce che lui non è degno di sciogliere i legacci dai sandali di Gesù. Qui abbiamo un’allusione alla legge del levirato. Gesù è lo Sposo legittimo, venuto a riscattare la Sposa, la comunità d’Israele e tutte le genti (secondo aspetto). Gesù, inoltre, viene con un battesimo nello Spirito (terzo aspetto). Entrambi i battesimi (acqua e Spirito) sono importanti; quello del Battista evidenzia la morte ad un passato vissuto nel peccato; quello di Gesù dona invece pienezza di vita nuova in Dio. Uno dei titoli con cui è salutato il Messia nell’Antico Testamento è: Germoglio. In Ger 33,15, il Germoglio è promesso da Dio a Davide, il Re di Gerusalemme; il Germoglio, afferma il profeta, eserciterà il diritto e la giustizia su tutta la terra. In Zc 3,8, invece, il Germoglio è presentato come Servo, mentre al capitolo 6,12 come Uomo. In ls 4,2 si parla del Germoglio del Signore (di Dio), mentre in Ger 23,3-6 il Germoglio regnerà come Capo su Giuda e Gerusalemme, quindi su tutto il popolo di Dio. Il Germoglio è perciò Re, Servo, Uomo, Dio e Capo. Se noi apriamo i Vangeli (con gli Atti degli Apostoli) possiamo notare come i cinque titoli attribuiti al Germoglio siano gli stessi che gli evangelisti attribuiscono a Gesù. Chi parla di Gesù come Re è Matteo (cf Mt 2,2); Marco, invece, ce lo presenta come Servo (cf Mc 1,1), Luca come Uomo/Adam (cf Lc 3,38) e infine Giovanni come Dio (cf Gv 13,19). Negli Atti degli Apostoli, Gesù è riconosciuto come Capo della Chiesa (cf At 5,31). Chi è Gesù? II compimento delle promesse di Dio. Ce lo conferma Matteo quando, descrivendo il ritorno della sacra Famiglia a Nazaret, nota: «E andò ad abitare (Giuseppe) in una città chiamata Nazaret, perché si compisse cio che era stato detto per mezzo dei profeti: sarà chiamato Nazareno». La parola ricorre 13 volte nel Nuovo Testamento ed ha affinità fonetiche con nezer, che significa anche «Germoglio». Nezer, che troviamo solo in Is 11,1, ha lo stesso significato di tsemàh, Gesù è il Messia promesso, atteso e sperato.

Preghiera di Papa Francesco

O Maria,

tu risplendi sempre nel nostro cammino

come segno di salvezza e di speranza.

Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati,

che presso la croce

sei stata associata al dolore di Gesù,

mantenendo ferma la tua fede.

Tu, Salvezza del popolo romano,

sai di che cosa abbiamo bisogno

e siamo certi che provvederai

perché, come a Cana di Galilea,

possa tornare la gioia e la festa

dopo questo momento di prova

Aiutaci, Madre del Divino Amore,

a conformarci al volere del Padre

e a fare ciò che ci dirà Gesù,

che ha preso su di sé le nostre sofferenze

e si è caricato dei nostri dolori

per condurci, attraverso la croce,

alla gioia della risurrezione. Amen.

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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