Programma dal 6 al 14 maggio 2023

Letture: Atti 6,1-7 / Salmo 32 / 1 Pietro 2,4-9

Il tuo amore, Signore, sia su di noi: in te speriamo.

Dal Vangelo secondo Giovanni (14,1-12)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».

Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.

Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre»..

Parola del Signore.

VITA ECCLESIALE

Sabato 06
Domenica 07 10.30

18.30

+ Alide

Per le spose e le madri dei caduti e dispersi in guerra

Lunedì 08
Martedì 09
Mercoledì 10 18.30 + Giuseppe
Giovedì 11
Venerdì 12
Sabato 13 18.30 Ilaria e Gaia (viventi)

+ Attilio Ragazzini e Liliana e deff. della famiglia

+ Angelo Mazzotti, Sangiorgi Maria Luisa e deff. delle famiglie Mazzotti e Sangiorgi e Capucci Armando

Domenica 14

Orario Confessioni Sabato ore 11.0012.00 (don Pietro)

ore 17.1518.15 (don Pietro)

Concordare con don Pietro eventuali esigenze rispettando rigorosamente le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine ecc…)).

Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario

Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario

LA VITA DELLA COMUNITA’

Anno : A

Maggio 2023

Domenica 07

V di Pasqua

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)

Ore 10.15 (oratorio) : Corteo dei comunicandi verso S. Paolo.

Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa di Prima Comunione dei bambini del III anno di catechismo.

Ore 17.55 (S. Paolo) : S. Rosario del mese di maggio.

Ore 20.45 (Croce Coperta) : Processione di ingresso della B.V. del Piratello fino a S. Cassiano.

Lunedì 08 Ore 20.30 (S. Paolo) : S. Rosario del mese di maggio.
Martedì 09 Ore 20.30 (S. Paolo) : S. Rosario del mese di maggio.
Mercoledì 10 Ore 20.30 (S. Paolo) : S. Rosario del mese di maggio.

Ore 21.00 (canonica) : Prove del “Coro S. Paolo”

Giovedì 11 Ore 20.30 (S. Paolo) : S. Rosario del mese di maggio.

Ore 20.45 (oratorio) : Incontro fidanzati

Ore 20.30 (S. Bernardino) : S. Rosario seguito alle ore 21.00 dall’Adorazione eucaristica di vicariato per le vocazioni.

Venerdì 12 Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica e S. Rosario

Ore 20.30 (S. Paolo) : Processione con l’immagine della B. V. della Consolazione nel quartiere Meletolo. (vedi sotto)

Sabato 13

B.V.M. di Fatima

S. Messa prefestiva ore 18.30

Ore 17.55 (S. Paolo) : S. Rosario del mese di maggio.

Domenica 14

VI di Pasqua

Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (in S. Paolo)

Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa di Seconda Comunione

Ore 17.55 (S. Paolo) : S. Rosario del mese di maggio.

La processione nel quartiere Meletolo

Partenza dalla chiesa di S. Paolo, via dei Lombardi, via Bassi, via Saffi, v.le Quadri, v.le Baravelli, v.le della Resistenza, via Vicini, p.za Pascoli (dove si farà una breve sosta); poi v.le Baravelli, via Grieco, v.le Dante Alighieri, v.le della Resistenza, via Pisacane, via Torchi, via Bassi, (breve sosta all’Oratorio), via Saffi, corso V. Veneto fino alla Chiesa di S. Paolo.

1- In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di Imola.

2- Sabato 13 ricorre l’iniziativa Caritas “Dona la spesa” nel supermercato COOP di Massa.

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Gv 14,21-26 Gv 14,27-31a Gv 15,1-8 Gv 15,9-11 Gv 15,12-17 Gv 15,18-21

Vivere il Mistero- Non di rado come discepoli ci troviamo esattamente nella situazione del viandante affannato nel cercare un indirizzo e tormentato dall’angoscia di aver perso la strada mentre si trova esattamente di fronte alla sua méta. Così è avvenuto per i discepoli, così avviene per noi ogni volta che ci lasciamo troppo assillare dalle nostre domande. Queste ansiose domande mascherano le nostre paure più profonde e ci impediscono di accogliere la risposta che è la presenza del Signore nella nostra vita così come si fa concretamente presente: nulla di più, nulla di meno. Noi invece rischiamo di avere sempre qualche altro programma per il nostro incontro con Dio. Così, presi dai nostri programmi, rischiamo di perdere gli appuntamenti a cui il Signore, fedele amante della nostra vita, non manca perché mai può dimenticarsi di noi. Siamo costretti a chiederci, a questo punto del nostro pellegrinaggio verso la Pasqua eterna, proprio celebrando sacramentalmente il mistero pasquale, se davvero non conosciamo la via oppure abbiamo paura di accogliere in verità quanto «stretta sia quella che conduce alla vita» (Mt 7,14). Forse temiamo di venire a nostra volta coinvolti nella divina avventura, «quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio mediante Gesù Cristo» (1 Pt 2,5). Forse anche noi rischiamo, come la prima comunità cristiana, di essere non solo vittime di malcontento (cf. At 6,1) ma soprattutto tentati di trascurare la Parola di Dio. Se si può trovare sempre una buona soluzione «per servire alle mense» (At 6,2), l’unica soluzione per superare ogni malcontento sembra essere quella di stringerci il più saldamente possibile a Cristo, «pietra d’angolo, scelta, preziosa» (1 Pt 2,6). È lui quel pane «duro» (Gv 6,60) che può nutrire il nostro uomo interiore (cf. 2 Cor 4,16) che così, come ha detto il Maestro, «compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi» (Gv 14,12). Perché tutto questo possa avvenire efficacemente nella nostra vita, si rende necessario porre la domanda giusta in quella verità su noi stessi che sola ci permette di avere la libertà da ogni forma di paura di dover prima o poi occupare «un posto» (cf. Gv 14,2). Non si tratta di un posto qualunque ma dell’unico possibile per ciascuno di noi! Il Signore Gesù è andato a prepararlo dopo aver assunto la nostra natura umana per conoscere interamente il nostro bisogno, le nostre necessità, i nostri desideri. Si «nella casa del Padre mio vi sono molte dimore» (Gv 14,2) come nel cuore di una madre. – (don M-D. Semeraro)

Spazi per la liturgia- L’Altare (seconda parte) [continuazione] (di don D. Ravelli)

L’altare, poi, non ha bisogno neppure di particolari «iconografie e decorazioni artistiche», perché, per se stesso, è già icona del mistero di Cristo con un proprio simbolismo. L’eccessiva presenza di immagini e simboli, nelle quali abbonda frequentemente l’interpretazione allegorica, finisce per diminuire il valore iconico dell’altare stesso, riducendolo a una «suppellettile» e «ornamento» della chiesa o appesantendolo di «belle idee» ma spesso estranee alla sua vera natura e funzione. Pure il simbolismo dell’altare come «tomba dei martiri», vale a dire l’unione del sacrificio delle membra con quello del suo Capo, non scompare, ma non è più essenziale: «Si mantenga l’uso di deporre sotto l’altare da dedicare le reliquie dei Santi, anche se non martiri. Però si curi di verificare l’autenticità di tali reliquie» (OGMR 302). Le premesse al Rito della dedicazione della chiesa e dell’altare aggiungono altre indicazioni: le «reliquie siano di grandezza tale da lasciar intendere che si tratta di parti di corpo umano» e se vi fossero dubbi circa la loro autenticità «è meglio dedicare l’altare senza reliquie»; il cofanetto-urna delle reliquie «non si deve sistemare né sull’altare, né inserire nella mensa, ma riporre sotto di essa, tenuta presente la forma dell’altare» (Premesse DCA, nn. 31 e 162). Infine, il tratto di novità più consistente – e forse in alcuni ambienti il più controverso – è quello della centralità dell’altare, che riguarda non tanto il principio in sé, che mai è venuto meno nella storia, quanto piuttosto la sua concreta applicazione nell’aula ecclesiale. Va comunque premesso che il nuovo modo di interpretare e ridefinire l’altare come centro ideale dell’assemblea liturgica non è frutto di un «prurito di cambiamento» ma riprende niente meno che una tradizione dello spazio celebrativo della liturgia occidentale, che praticamente ha segnato tutto il primo millennio, e oltre. L’OGMR così intende ed esprime questa caratteristica essenziale: «L’altare sia costruito staccato dalla parete, per potervi facilmente girare intorno e celebrare rivolti verso il popolo: la qual cosa è conveniente realizzare ovunque sia possibile. L’altare sia poi collocato in modo da costituire realmente il centro verso il quale spontaneamente converga l’attenzione dei fedeli» (n. 299). [4 continua]

angelo

Amministratore del sito web parrocchiale.

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