Letture: Genesi 3,9-15.20 / Salmo 97 / Efesini 1,3-6.11-12
Dal Vangelo secondo Luca (1,26-38)
Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Parola del Signore.
VITA ECCLESIALE
Sabato 07 |
18.00 |
+ Anna, Ivo e Pietro Marri + Federica Borghi per Nicola |
Domenica 08 |
10.30 18.00 |
+ Resta Paolo, Luigi e Maria + Ravaglia Domenico e Costa Paolina + Benfenati Maria in Brignani Per Gaia e Giovanni (viventi) |
Lunedì 09 |
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Martedì 10 |
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Mercoledì 11 |
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Giovedì 12 |
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Venerdì 13 |
10.30 18.00 |
+ Antonio + Luisi Giovanni e Orlacchio Angelina, Faccani Alessandro e Stefano + Francesco (anniversario) |
Sabato 14 |
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Domenica 15 |
10.30 |
+ Mazzotti Angelo, Sangiorgi Maria Luisa e deff. fam. Mazzotti e Sangiorgi e Capucci Armando + Mondini Alfredo, Luigi e Giulia |
Orario Confessioni Venerdì ore 10.00 – 11.00 (don Pietro)
Sabato ore 11.00 – 12.00 (don Pietro)
ore 16.45 – 17.45 (don Pietro)
N.B. Concordare con don Pietro eventuali esigenze.
Orario SS. Messe Feriale: Martedì e Venerdì ore 8.00
Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.00
Festivo : ore 10.30, 18.00
Tutti i giorni ore 17.25 S. Rosario
Venerdì ore 17.30 Adorazione eucaristica e S. Rosario
Anno : C Dicembre 2024 |
LA VITA DELLA COMUNITA’
Domenica 08 Immacolata Concezione |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00 (S. Paolo) Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa animata dai gruppi giovanili A.C. e AGESCI. – – I bambini del catechismo accendono la seconda candela di avvento. Al termine, in piazza Matteotti, rito di affidamento della città al Cuore Immacolato di Maria. |
Mercoledì 11 |
Ore 20.30 (canonica) : Prove del “Coro San Paolo” |
Venerdì 13 S. Lucia |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00 (S. Paolo) Ore 17.30 (S. Paolo) : Adorazione eucaristica e S. Rosario Ore 20.30 (Conselice) : Incontro di riflessione e preghiera organizzato dal vicariato e guidato da don Samuele Nannuzzi in preparazione al Giubileo 2025. |
Domenica 15 III di Avvento |
Ss. Messe alle ore 10.30 e 18.00 (S. Paolo) Ore 10.30 (S. Paolo) : S. Messa. – I bambini del catechismo accendono la Terza candela di avvento. |
1- In sacrestia sono sempre disponibili le marmellate delle monache clarisse di mola.
Alla scuola di Gesù : |
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Lunedì |
Martedì |
Mercoledì |
Giovedì |
Venerdì |
Sabato |
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Lc 5,17-26 |
Mt 18,12-14 |
Mt 11,28-30 |
Mt 11,11-15 |
Mt 11,16-19 |
Mt 17,10-13 |
Vivere il mistero – La solennità dell’Immacolata Concezione che segna, ogni anno, il nostro cammino di preparazione al Natale trova nell’Avvento il suo contesto più naturale. La contemplazione del mistero della grazia, così come si rivela nella vita di Maria, è fonte di speranza per tutta la Chiesa e per ciascun credente, per ogni uomo e per ogni donna: fondamento della storia è il disegno di salvezza per ogni creatura che sta al cuore di Dio Creatore. La promessa che viene fatta proprio nel momento in cui l’umanità si distrae profondamente dal più prezioso dei doni che è la comunione con Dio, il Signore non esita ad annunciare – sin da subito – la possibilità di vincere ogni forma di male: «Ti schiaccerà la testa» (Gen 3,15). Celebrare l’Immacolata Concezione della Madre di Dio, di Maria di Nazareth, non è cosa facile. Soprattutto non dobbiamo vergognarci di sentire e manifestare un certo imbarazzo e quasi una sorta di «antipatia» per una persona che rischia di non condividere con noi la cosa che sentiamo più pesante e per questo non marginale nella vita: il nostro peccato! Ma il centro del mistero che celebriamo non è l’assenza di peccato – che resta pur fondamentale – ma la presenza di una chiamata a svolgere un ruolo nella storia e nella storia della salvezza che cambia la vita sin dalla radice. La colletta dell’Eucaristia ci fa pregare così: «O Padre, che nell’Immacolata Concezione della Vergine hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio, e in previsione della morte di Lui l’hai preservata da ogni macchia di peccato…». Oggi la nostra attenzione è tutta rivolta al prodigio di una creatura come noi che è segnata sin dal primo momento di vita – a partire dal suo concepimento – da quello che è il suo ruolo nella storia della salvezza: essere la Madre del Signore crocifisso e risorto! Potremmo fare molte acrobazie per spiegare questo mistero della nostra fede, per questo ci sono i manuali di teologia. In realtà forse ci serve motto di più stupirci di questo modo di fare di Dio che non vale solo per Maria ma per tutti: «Ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci ad essere per lui figli» (Ef 1,4). Prima della nostra stessa esperienza di vita, prima ancora e ben oltre tutti gli incidenti e le ombre che accompagnano la nostra esistenza vi è – intensissimo! – questo sguardo di Dio su di noi, questo suo desiderio che fa dell’Altissimo un «Dio per noi» (Rm 8,51). Maria di Nazareth a cui – in un giorno qualunque della sua vita – un angelo portò il grande annuncio: «Ecco concepirai un figlio» (Lc 1,31), risplende come stella polare per indicarci come «Dio Padre del nostro Signore Gesù Cristo» (Ef 1,3). Il Creatore ci ha pensati per qualcosa di preciso e di bello nel suo grande progetto non solo «della creazione del mondo» (Ef 1,4) ma, pure, della sua ri-creazione attraverso il lavoro di trasformazione del mondo a cui ciascuno è chiamato a collaborare. II primo passo per collaborare come Maria al disegno di salvezza universale del Padre è di lasciarci conquistare da quell’amore di Dio che è capace di ricreare in ciascuno di noi la bellezza originale senza negare la storia, ma trasfigurandola radicalmente. Maria si lasciò conquistare dal pensiero di Dio su di lei con una docilità che la rese talmente trasparente alla grazia da esserne totalmente ripiena e compenetrata. Ben diversa forse è la nostra storia! Eppure una festa come quella di oggi, lungi dal renderci la Madre del Signore lontana ed estranea ce la renda più vicina e più compagna: ognuno di noi è stato pensato per…! Lasciamo che il pensiero di Dio ci renda secondo «il pensiero di Cristo» (1 Cor 2,16). Con questo profondo sentimento continuiamo ad attenderlo con crescente e sempre più ardente desiderio. (don MichaelDavide Semeraro)
Spazi per la liturgia- Uno spazio felice (seconda parte) [continuazione] (di don D. Ravelli)
Essere direzionati all’altare rievoca al penitente la volontà del Padre misericordioso della parabola, che è corso incontro al figlio perduto e che, dopo averlo abbracciato e accolto, ordina ai servi che venga rivestito dell’abito più bello e che sia preparato per lui un ricco banchetto e si faccia festa (cf. Lc 15,2O-23). «Segno» di questo perdono ricevuto è appunto «la rinnovata e più frequente partecipazione alla mensa del Signore, nella gioia grande del convito che la Chiesa di Dio imbandisce per festeggiare il ritorno del figlio lontano» (RP, Premesse n. 6d). Il luogo della celebrazione sacramentale della Penitenza quindi, è specificatamente l’aula eucaristica. Oltre a sottolineare la dimensione comunitaria ed ecclesiale della Penitenza, dal momento che la sua celebrazione avviene nel medesimo luogo dell’Eucaristia e, ancora meglio, nella forma comunitaria, nel contesto celebrativo di un’assemblea riunita, l’orientamento simbolico all’altare, sul quale Cristo è anche sacerdote e vittima dice pure lo stretto legame che il sacramento del perdono ha con la celebrazione eucaristica: «Nel sacrificio della Messa sottolineano proprio le Premesse del nuovo Rito viene ripresentata ln passione di Cristo il suo corpo dato per noi e il suo sangue per noi sparso in remissione dei peccati, nuovamente vengono offerti dalla Chiesa a Dio per la salvezza del mondo intero. Nell’Eucaristia infatti il Cristo è presente e viene offerto come “sacrificio di riconciliazione”, e perché il suo santo Spirito “ci riunisca in un solo corpo”» (RP 2). Il fonte battesimale, memoria del nostro battesimo, ci ricorda a sua volta che, incorporati in Cristo, nella sua morte e risurrezione, siamo stati in lui una prima volta riconciliati col Padre, e per Lui siamo diventati figli di Dio. Infatti la Chiesa professa la sua fede in «un solo Battesimo, per il perdono dei peccati». Il peccato personale, poi, ci ha posti di nuovo in uno stato di rifiuto di questa condizione filiale. (10– continua)