Pietro Marchetti, parroco
Dall’editoriale de “Il Nostro S. Paolo”, dicembre 2024
Tra qualche giorno sarà Natale, a questo evento ci stiamo preparando: che cosa festeggiamo a Natale? Stai soffrendo? Hai paura? Stai attraversando un lutto? Hai perso il lavoro? Hai da poco chiuso una storia in cui credevi molto? Ti senti solo, affranto, senza sogni?
Allora Gesù nasce soprattutto per te. Ti domanderai perché….
Anche noi cristiani cadiamo nella tentazione di vedere il Natale come la parata di Babbo Natale, la sfilata dei sorrisi nelle pubblicità, nei film romantici in cui “tutto finisce bene”, nella cosiddetta “magia natalizia”: luci, pacchi regalo, pupazzi di neve e renne colorate, per le strade risuonano canzoni allegre e le persone corrono da un centro commerciale all’altro. Detta così, il Natale sembra la festa di chi non ha problemi, di chi non ha contrasti in famiglia, di chi non ha motivi per soffrire. E allora cominciamo a chiederci: che Natale sarà per noi ? Saremo tra coloro che potranno festeggiare o tra gli esclusi dalla gioia natalizia ?
Se apparteniamo ai secondi, proveremo solo fastidio e rabbia: tutte quelle luci ci ricorderanno solo il grigiore che c’è dentro di noi.
Che c’entra questo luccichio con noi? Solo se riuscissimo a capire che il Natale è proprio la festa di chi ha il grigiore nel cuore: stai soffrendo? Hai paura? Ti senti solo, affranto, senza sogni? Allora Gesù nasce soprattutto per te : in quella grotta, a Betlemme, si trova un bambino capace di riconciliare chi si odia, di sostenere veramente chi vive una grave malattia, di consolare chi affronta un grave lutto, di donare speranza nel futuro quando tutto sembra perduto.
Natale è la festa di un Dio che si fa uomo perché non vuole lasciarci soli nelle difficoltà. E può fare miracoli per chi ha perso la speranza. Non importa di essere felice e non odiare il Natale se nel cuore non hai pace. Gesù il vero festeggiato, non chiede di essere felici: ci aiuta ad esserlo.
Non fuggire dal Natale, fuggi piuttosto dal rumore. Siediti davanti ad un presepe e dialoga con quel bambino. Guardalo e chiedigli di guarire le tue ferite. Chiedigli di stare con te, ora che sei nella prova.
Il Natale, in fondo, è la festa di chi si arrende ad un amore più grande del male, di chi capisce che da solo non ce la fai, è la festa di chi si lascia riempire da una gioia che scende dall’alto. Esci dai negozi ed entra in quella stalla. Inginocchiati davanti al tabernacolo. Lì c’è il Re della Vita, lì c’è Colui che fa tremare l’inferno e farà tremare anche l’inferno che abita in te.
Non fuggire dal Natale, piuttosto entraci. Non avere paura di essere triste, non t’importi di essere felice, solo inginocchiati come i pastori davanti a Gesù Bambino: Cristo non è venuto nel mondo a portarti un torrone o un panettone, ma a donare Luce a chi si trova nel buio, lascia perdere gli addobbi, vai all’essenza del Natale. Non fissarti sulle luci, fissa la Luce.
Buon Natale, perché, in Cristo, essa sia davvero la festa di tutti e Buon Anno.