Il congedo di Papa Francesco,il dono di papa Leone XIV

di don Pietro Marchetti, parroco

Un tempo di Pasqua e un Anno Santo che certamente passerà alla storia: il giorno di Pasqua, papa Francesco ha voluto, per l’ultima volta salutare e benedire quel popolo di Dio che ha guidato per dodici anni, prima di congedarsi. Non si è risparmiato fino all’ultimo e le sue ultime parole spese per invocare dal Signore il dono della pace per questo mondo martoriato da tanti grandi e piccoli conflitti, per ricordarci che il disarmo è una strada per arrivare alla pace definitiva. E la risposta del popolo di Dio che si è sentito amato da questo Papa e padre si è manifestata nell’interminabile corteo di persone che hanno voluto rendergli omaggio in san Pietro, prima dei funerali e durante gli stessi e lungo il tragitto che lo portava alla chiesa dove ha chiesto di riposare in attesa della resurrezione finale, in compagnia della Beata Vergine Maria a cui papa Francesco era molto devoto e alla cui protezione ricorreva all’inizio e al termine di ogni suo viaggio pastorale.
Ora noi siamo chiamati a fare tesoro degli insegnamenti e degli esempi che Lui ci ha donato.
Ma il Signore, sempre attento e premuroso verso la sua più grande creatura che è la Chiesa, ha provveduto immediatamente a donarle un nuovo pastore, perché in continuità con il ministero di Pietro possa farle proseguire il cammino nel tempo odierno, tempo di Grazia e di Redenzione.
Lo Spirito Santo ha provveduto a dare al mondo intero il dono del nuovo Papa nella persona di Leone quattordicesimo.
Le preghiere del popolo di Dio, sono state ascoltate, un popolo che non voleva rimanere a lungo “orfano di padre”, un’opera straordinaria dello Spirito Santo che in poco tempo (neppure 48 ore) è riuscito a mettere d’accordo 133 cardinali provenienti da tutto il mondo e ad eleggere davvero in tempi rapidissimi il nuovo Pontefice.
Questo Conclave non passi inosservato, perché è stato un grandissimo esempio di sinodalità; fossimo così rapidi anche noi a cercare insieme la volontà del Signore nella nostra vita parrocchiale, ma purtroppo siamo ancora troppo preoccupati di far passare le nostre idee personali, e guai se non passano, perché arrivano subito alle minacce: “me ne vado” o parole simili, forse ancora ben lontani dall’essere veramente strumento dello Spirito Santo e segno di quella unità e sinodalità che i Cardinali ci hanno testimoniato, oltretutto stupendoci ancora una volta, per aver scelto, non quel candidato che gli uomini volevano con i loro stupidi sondaggi, ma il candidato che Dio ha voluto e che ci ha spiazzato tutti, come al solito.
Accogliamo con gioia Papa Leone XIV che fin dal suo saluto, la sera stessa della elezione, ci ha ricordato che la pace, l’amore, l’unità, la sinodalità, i ponti da costruire nelle relazioni tra di noi, debbono essere fondati su Cristo perché Lui solo ne è la sorgente vera, autentica.
Ora a noi il compito di accoglierlo, ascoltarlo, conoscerlo e seguirlo, perché così facendo ascolteremo, conosceremo e seguiremo Cristo buon pastore. Buon cammino insieme a Papa Leone XIV, preghiamo sempre per lui e per noi affinché siamo docili alla sua guida.

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