Settimana 21-28 Giugno 202

Preghiera di Papa Francesco

O Maria,

tu risplendi sempre nel nostro cammino

come segno di salvezza e di speranza.

Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati,

che presso la croce

sei stata associata al dolore di Gesù,

mantenendo ferma la tua fede.

Tu, Salvezza del popolo romano,

sai di che cosa abbiamo bisogno

e siamo certi che provvederai

perché, come a Cana di Galilea,

possa tornare la gioia e la festa

dopo questo momento di prova

Aiutaci, Madre del Divino Amore,

a conformarci al volere del Padre

e a fare ciò che ci dirà Gesù,

che ha preso su di sé le nostre sofferenze

e si è caricato dei nostri dolori

per condurci, attraverso la croce,

alla gioia della risurrezione. Amen.

Preghiera di Papa Francesco

O Maria,

tu risplendi sempre nel nostro cammino

come segno di salvezza e di speranza.

Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati,

che presso la croce

sei stata associata al dolore di Gesù,

mantenendo ferma la tua fede.

Tu, Salvezza del popolo romano,

sai di che cosa abbiamo bisogno

e siamo certi che provvederai

Vivere il Mistero- Il cristiano sa che nel mondo la sua vita non sarà senza difficoltà. Gesù aveva detto: «Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi». Questa difficoltà può portare il credente a diventare un personaggio trasparente nella società e a ridurre la propria fede a qualcosa che piaccia personalmente. La religione «fai da te» oggi, purtroppo, è la più gettonata. Diventa, perciò, importante il «mio» modo di immaginarmi Dio, il «mio» modo di rapportarmi con Lui, il «mio» momento di raccoglimento, il «mio» modo di sentire la verità di fede, il «mio» modo di pensare la morale. I Padri della Chiesa, di fronte a questo atteggiamento dove il mio «io» diventa un assoluto, avrebbero obiettato che Gesù ci ha insegnato a dire «Padre nostro», e non «Padre mio». Gesù era stato chiaro in merito: il cristiano è colui che testimonia Gesù Cristo davanti a chiunque, in ogni situazione della vita, in qualunque momento: «Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio». La testimonianza della fede è parte integrante del progetto cristiano di vita. Non si tratta di testimoniare ciò che piace o ciò che si ritiene valido secondo la propria spiritualità. Gesù è chiaro: si tratta di testimoniare Lui e non cose o verità (degnissime ma parziali). Non possono nel cristianesimo, essere confusi imprecisati spiritualismi e ambigue filantropie con la fede in Gesù. La vera testimonianza fa rivivere nella storia uno o più aspetti che furono in Cristo Gesù. Se per questo il credente viene perseguitato, sarebbe opportuno ricordare che Gesù lo ha chiamato «beato». Una proposta così forte può far paura. In Mt 10,26-35 Gesù prescrive per tre volte di non aver paura. È interessante notare come gli apostoli possano avere paura degli uomini a causa di ciò che devono predicare. All’epoca di Gesù c’erano diverse religioni dell’arcano. Si trattava di sétte dove le dottrine non dovevano essere fatte conoscere fuori della cerchia degli adepti. Gesù dice con chiarezza che il cristianesimo non è una religione dell’arcano, bensì della trasparenza più grande. Il Maestro è consapevole che la libertà con cui i Dodici predicheranno, potrebbe procurare loro delle persecuzioni. La paura non fa parte del cristianesimo. Anzi, i paurosi (greco: dèiloi) non hanno posto nel regno dei cieli. Non si tratta qui della paura che tutti possono avere di fronte al pericolo e che appartiene agli strumenti di allarme che la psiche umana attiva perché l’individuo si difenda. Si tratta invece di quella paura che è presente in coloro che sono codardi perché senza fede, come gli apostoli in mezzo alla burrasca nel lago di Tiberiade. Gesù chiede che i suoi discepoli abbiano una fede tale da far superare questa paura. Per questo motivo, nella colletta propria, la comunità credente prega: «Sostienici con la forza del tuo Spirito, perché non ci vergogniamo mai della nostra fede, ma confessiamo con tutta franchezza il tuo nome davanti agli uomini, per essere riconosciuti da te nel giorno della tua venuta». Il testo del Vangelo è compatto, esegeticamente ben delimitato. Fa parte del grande discorso apostolico di Gesù. Il brano è caratterizzato dall’uso del verbo greco fobèo (temere), che purtroppo viene tradotto in italiano con vocaboli diversi (Non li temete dunque; non abbiate paura; temete piuttosto, non abbiate dunque timore). L’uso del verbo permette di dividere il testo in due momenti. Il testo di Mt 10,26-31, dove il verbo è usato, è articolato sul comando «Non abbiate paura», espressione che si colloca all’inizio, al centro e alla fine del testo. Viene presentato ciò che per davvero il discepolo non deve o deve temere. Il testo di Mt 10,32-33 è costruito su un parallelismo antitetico che ruota attorno alla coppia verbale «riconoscere-rinnegare»: (mi riconoscerà / lo riconoscerò; mi rinnegherà / lo rinnegherò). Vi si trova l’illustrazione del legame strettissimo fra la testimonianza del discepolo davanti agli uomini e la testimonianza di Gesù davanti al Padre.

21 giugno

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Parrocchia della Conversione di S. Paolo Apostolo

48024 Massa Lombarda – RA

 

 

Via Roli, 2

Tel. e fax 0545 81339

E-mail parrocchiaconversione@virgilio.it

Sito Internet parrocchiesanpaoloesangiacomo.it

XII del T. Ordinario

21 giugno 2020

n. XI / 30

Letture: Geremia 20,10-13 / dal Salmo 68 / Romani 5,12-15

Nella tua grande bontà, rispondimi, o Dio

Dal Vangelo secondo Matteo (10,26-33)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:

«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.

E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.

Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!

Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Parola del Signore

VITA ECCLESIALE

Sabato 20 Vivi e defunti della famiglia Dovadola Ivano e parenti vivi e defunti delle famiglie Dovadola-Ruffini
Domenica 21 10.30

18.30

+ Dalle vacche Roberto

+ Antonio

Lunedì 22 18.30 + Castelli Adriano
Martedì 23 8.00 + Golinelli Luciano
Mercoledì 24 18.30 + Biagio Piccolo
Giovedì 25
Venerdì 26 8.00 + Valentino Filomena
Sabato 27 18.30 + Dovadola Ivano
Domenica 28 10.30

18.30

+ Alfonso, Alma, Maria e don Orfeo

Orario

Confessioni Concordare con don Pietro eventuali esigenze

(muniti di mascherina rispettando rigorosamente le distanze come predisposto)

Tutte le celebrazioni si possono seguire anche nel sito Internet della parrocchia

Orario SS. Messe Feriale : Martedì e Venerdì ore 8.00

Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Sabato ore 18.30

Festivo : ore 10.30, 18.30

Tutti i giorni ore 17.55 S. Rosario

Venerdì ore 20.30 Adorazione eucaristica

N.B. Tutte le celebrazioni sono aperte a tutti i fedeli

Nota. Da lunedì 18 maggio sono riprese le celebrazioni con il popolo.

La S. Mesa feriale è secondo il solito orario e quella festiva come indicato nel riquadro accanto. Dovranno ovviamente essere rispettate tutte le disposizioni di legge (distanziamento, mascherine, ecc..) che sono opportunamente poste in evidenza e portate a conoscenza di tutti.

Il catechismo in parrocchia resta sospeso fino a nuove disposizioni

Alla scuola di Gesù :
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato
Mt 7,1-5 Mt 7,6.12-14 Lc 1,57-66.80 Mt 7,21-29 Mt 8,1-4 Mt 8,5-17
Anno : A

Giugno 2020

LA VITA DELLA COMUNITA’

Domenica 21

XII del T.O.

S. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (NO alle 8.00)

Ore 17.55 (S. Paolo) : Recita del S. Rosario.

Mercoledì 24

Natività di S. Giovanni Battista

S. Messa ad orario feriale
Venerdì 26 Ore 20.30 (S. Paolo) : Adorazione Eucaristica
Domenica 28

XIII del T.O.

S. Messe alle ore 10.30 e 18.30 (NO alle 8.00)

Ore 17.55 (S. Paolo) : Recita del S. Rosario.

Concerto di San Paolo 2015

 vetrata san paolo

CHIESA DI SAN PAOLO

MASSA LOMBARDA

Sabato 24 Gennaio 2015
ore 20.45

CONCERTO
DI SAN PAOLO

con la partecipazione della:

Corale Bagnacavallese
EBE STIGNANI”

con
ORGANO
e
QUARTETTO DI ARCHI
di Bagnacavallo

 Logo Fondazione Cassa Risparmio Imola  Logo Comune MassaL

Col patrocinio del Comune di Massa Lombarda

CONCERTO PER VIVALDI

LAUDATE DOMINO
CONCERTO IN RE MAGGIORE   RV 121
DAL GLORIA RV  589

Gloria
Laudamus Te
Domine Deus
Agnus Dei
Qui sedes

CONCERTO IN SOL MINORE  RV  156
DALL’ORATORIO “GIUDITTA VITTORIOSA”

Mundi Rector

GLORIA  RV 588
CONCERTO ALLA RUSTICA IN SOL MAGGIORE
DAL MAGNIFICAT

Esurientes

DAL CONCERTO “INVERNO”

Adagio

CREDO


Corale Bagnacavallese  EBE STIGNANI

Violino Manuel Vignoli
Violino Enrico Gramigna
Viola Nicoletta Bassetti
Violoncello Giulia Costa
Organo e direzione Giorgio Coppetta Calzavara

La corale Bagnacavallese “Ebe Stignani” è stata fondata nel 1961 dal M° e compositore don Antonio Contarini che ne è stato direttore fino al 1979. Dal 1986 è diretta dal M° Giorgio Coppetta Calzavara, diplomato in organo e composizione organistica presso il conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia. Ha partecipato a diverse rassegne corali e manifestazioni sia a livello provinciale che regionale, si è esibita in diverse città italiane.Il coro a quattro voci miste è formato da una ventina di elementi. A Bagnacavallo organizza concerti per la festa del santo patrono S. Michele.